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Tornano le parodie, torna Leopardi parodizzato in chiave F1 e "Il passero solitario" diventa "Rubinho solitario".
D'in sul muretto del circuito antico Rubinho solitario, alla tua casa Cantando vai finché non vedi un gufo E crolla l'armonia nella villetta. Primavera dintorno è umida l'aria e già la folla esulta Si che a gufarti finisce con ardore. Odi greggi belar, tosate lane E maglioni brillanti veloci in gara Tu resti in pista, ma fai pochi giri Pur festeggiando il tuo tempo migliore: Poi adesso in disparte il tutto miri: Non hai ali, non voli Non vedi che lattine, non te la spassi Rimani, così poi passa Dell'anno e del mondiale il più bel tempo. Oh, no, quanto somiglia L'autunno d'oggi al tuo! Lacrime e pianto Della giovane età dolce ricordo Svanirono giovinezza, colore, Sospiri acerbi dei migliori giorni, Non vedi, io non so come, anzi da loro Quasi fuggi lontano Sei stempiato, è strano Nel tuo luogo natio Dove non corri più a primavera. Questo giorno ch'ormai cede alla sera Festeggiar vorresti in un buon modo. Vedi nel ciel sereno piume in testa Fuma spesso la gente molte canne Ancor ti guarda la nonna alla sua villa. Tutt'assorta al cielo Isaura è ancora intenta Scruta le nubi e Meteofrance abbatte; E balla a questa festa la gente allegra. Poi solitario in questa Remota parte della festa, uscendo Ogni gufata e gioco Indugia in altro tempo: Felipe guardi Steso tra le susine Non vince più da ormai lontani tempi, Dopo il giorno sereno Ballando si dilegua e anche per lui Ormai la sua gioventù vien meno. Sai, Rubinho, le disgrazie venute a sera Sul casco non staranno a te le stelle Certo di quel gran premio Mai vincerai, che di natura è scritto Ormai è una certezza. A lui, se la stanchezza Lo devastava in pista Evitar non poteva Quando muti perdevano all'altrui toro E la FIA non giunse e il dì futuro Come il presente fu noioso e tetro. Ma perché lui qui vinse? E per ben due volte? E mai tu stesso? Tu fosti in testa, e spesso, Ma sconsolato, poi finisti indietro.
Fonte: il mio blog.
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