FORMULA E: stagione 2014/2015

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    La scusa di Prost ovviamente non regge, perchè si vede chiaramente che prima della staccata, guarda per ben tre volte nello specchietto DESTRO.
    Proprio appena rialza la testa però si sposta a sinistra ed in quel momento è da quel lato che prova a passare Heidfeld.

    Rivendendo la scena più volte, mi son fatto l'idea che effettivamente Prost non abbia visto Hedifeld. Per guardare negli specchietti, Prost ha spostato vistosamente la testa verso lo specchietto. Ciò vuol dire che con la testa in posizione centrale se guardi negli specchietti non vedi nulla.
    Ma dopo aver guardato nello specchietto di destra, si è preparato alla staccata e non ha guardato lo specchietto sinistro. Diciamo che siccome per tre volte ha visto che Heidfeld gli stava sulla destra, non ha pensato che potesse tentare di passarlo a sinistra e non ha piu guardato.
     
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    CITAZIONE (Milù Sunshine #19 {the Lady B} @ 27/12/2013, 01:48) 
    * Secondo l'attuale calendario, il primo gran premio coinciderà con il compleanno di Gio! Qualcuno dovrà cappottarsi per fargli un regalo di compleanno. u.u

    Spera che Heidfeld non legga il nostro forum!! :aah: :aah:
     
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    CITAZIONE ([ITA]Tiger @ 16/9/2014, 17:25) 
    CITAZIONE (Milù Sunshine #19 {the Lady B} @ 27/12/2013, 01:48) 
    * Secondo l'attuale calendario, il primo gran premio coinciderà con il compleanno di Gio! Qualcuno dovrà cappottarsi per fargli un regalo di compleanno. u.u

    Spera che Heidfeld non legga il nostro forum!! :aah: :aah:

    I'm the boss! :D
    Che gufata che gli ho tirato. XD
     
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    Il calendario ufficiale dovrebbe essere questo:
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    13 Settembre: Pechino, Cina
    22 Novembre: Putrajaya, Malesia
    13 Dicembre: Punta del Este, Uruguay
    10 Gennaio: Buenos Aires, Argentina
    14 Marzo: Los Angeles, USA
    4 Aprile: Miami, USA
    9 Maggio: Montecarlo, Monaco
    30 Maggio: Berlino, Germania
    27 Giugno: Londra, Regno Unito

    Rispetto a quello originario, è stato tolto il gran premio del Brasile (f**k!!!) e sono state modificate alcune date.
    Ho modificato anche il primo topic.
     
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    Miami – Prost vince in volata, il francese è il 5° vincitore diverso in altrettante prove!

    Nicolas Prost, figlio d’arte di casa eDams, ha vinto l’ePrix sulle strade di Miami, valido per 5a prova del mondiale di Formula E.



    Il francese ha ottenuto il successo dopo una lotta “all’ultimo sangue” con Scott Speed (Andretti), abile a risparmiare energia nelle prime battute di gara e a sfruttarne i benefici negli ultimi passaggi. 3° Daniel Abt (Audi-ABT), in difficoltà nel finale.

    Medaglia di legno per Jerome D’Ambrosio (Dragon), seguito dal tandem formato da Nelson Piquet Jr (China Racing), Antonio Felix da Costa (Amlin) e dall’esordiente di casa Dragon Loic Duval.

    Sam Bird (Audi ABT), Lucas di Grassi (Audi ABT) e Salvador Duran (Amlin Aguri) completano la top10. Battuta d’arresto per Sebastien Buemi (eDams), solo 13°.

    In campionato Prost guida la generale con 67 punti, 7 in più di Di Grassi a sua volta a +8 su Bird.

    Classifica di gara

    1. Nicolas Prost, e.dams-Renault, 46m12.349s
    2. Scott Speed, Andretti Autosport, +0.433s
    3. Daniel Abt, Audi Sport ABT, +5.518s
    4. Jerome D’Ambrosio, Dragon Racing, +5.941s
    5. Nelson Piquet Jr, China Racing, +6.426s
    6. Antonio Felix da Costa, Amlin Aguri, +8.754s
    7. Loïc Duval, Dragon Racing, +9.498s
    8. Sam Bird, Virgin Racing, +19.817s
    9. Lucas Di Grassi, Audi Sport ABT, +20.631s
    10. Salvador Duran, Amlin Aguri, +24.587s
    11. Jaime Alguersuari, Virgin Racing, +43.883s
    12. Nick Heidfeld, Venturi, +47.878s
    13. Sébastien Buemi, e.dams-Renault, +1m04.587s
    14. Karun Chandhok, Mahindra Racing, +1m23.539s
    15. Jarno Trulli, Trulli, + 1 lap
    16. Vitantonio Liuzzi, Trulli, +1 lap
    17. Charles Pic, China Racing, +1 lap
    18. Jean-Eric Vergne, Andretti Autosport, +2 laps
    NC Stephane Sarrazin, Venturi, DNF
    NC Bruno Senna, Mahindra Racing, DNF

    Fonte: Stop&Go

    Edited by Càlu11™ - 22/3/2015, 13:13
     
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    All'inizio la gara non è stata particolarmente movimentata, ma il finale è stato epico.

    E Speed è arrivato secondo! *_________*
     
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    Piquet-Jr-ePrix-LongBeach-taglia-traguardo

    Piquet Jr trionfa sulle orme del padre



    Nel suggestivo scenario costiero del Pacifico orientale si è svolta nella notte italiana la sesta tappa del campionato mondiale di Formula E. A dominare l’ePrix californiano è Nelson Piquet Jr, che come il padre 35 anni fa in Formula 1, trionfa sul tracciato stradale di Long Beach, indossando peraltro una replica del casco paterno.

    Nelson Piquet Jr – oggi casco bianco-rosso con goccia laterale come il padre vincitore sulle strade californiane con la Brabham-Ford nel lontano 1980 in Formula 1 – trionfa dominando dal primo all’ultimo giro l’ePrix di Long Beach, sesta tappa iridata, peraltro con sesto vincitore diverso. Il brasiliano – con la nuova livrea grigio-gialla – ha preso il comando alla prima frenata, infilando con decisione Abt alla chicane, non lasciandolo più fino al traguardo, se non per un giro in occasione del cambio auto. Dietro di lui Jean-Eric Vergne e Lucas Di Grassi, che con il terzo posto è nuovo leader iridato.

    In pole position non c’è Sebastien Buemi, cui viene tolto il miglior tempo per aver superato in qualifica i 200 kW di potenza massima previsti dal regolamento e che scivola al 10° posto, bensì Daniel Abt che si accaparra i 3 punti in palio. Dietro di lui scatta il leader del mondiale Nico Prost, in seconda fila invece ci sono Nelson Piquet Jr e Lucas Di Grassi, in terza Vergne e Speed. Anche Da Costa viene penalizzato rispetto alle qualifiche e parte ottavo, grazie al suo secondo miglior tempo realizzato in qualifica, anziché settimo. Ad aggiudicarsi il FanBoost sono Piquet Jr, Vergne e Bird.

    Alla partenza Nelson Piquet Jr è abile a trovare un varco sulla destra prima della strettissima chicane e riesce ad infilare Abt, dietro si incolonnano Prost, Vergne, Di Grassi e Speed. Mentre Sam Bird rientra già al terzo giro a cambiare auto, in pista, sempre alla prima chicane, Scott Speed salta sul cordolo e finisce dritto contro le barriere. Gara terminata per lui e prima safety car di giornata in pista.

    Si riparte all’8° giro con Vergne che attacca Prost grazie all’aiuto del FanBoost e passa in terza posizione, anche Di Grassi infila il francese e si lancia all’inseguimento del test driver della Ferrari. Al nono giro però è già il momento di un’altra safety car con Charles Pic che al tornantino centra in pieno Jarno Trulli costringendolo al ritiro.

    Pic riesce a tornare ai box e riprendere la sua gara, Jarno invece dichiara amaro intervistato in diretta dai box: “Non so cosa sia successo, sono stato toccato da dietro e la macchina si è danneggiata, sono stato sfortunato tutto il weekend“. Si riparte all’11° giro con qualche passaggio interlocutorio e Piquet Jr sempre in fuga davanti ad Abt, Vergne, Di Grassi, Buemi – risalito fino alla quinta posizione, Da Costa e Prost.

    Si arriva senza scossoni al cambio vettura attorno al 22° passaggio, in ritardo di qualche giro sul previsto grazie alle due safety car che hanno aiutato i concorrenti a risparmiare la batteria. Il primo a rientrare è Abt, che cede il secondo posto a Vergne, poi al giro successivo (il 23°) rientrano tutti gli uomini di testa tranne Bruno Senna che prende il comando, salvo cederlo al 24° passaggio di nuovo a Piquet Jr.

    La situazione al 25° passaggio vede il figlio d’arte brasiliano al comando davanti a Vergne, che conquista una posizione ai box su Abt, dietro di loro dal quarto al decimo: Di Grassi, Buemi, Prost, Senna, Heidfeld, D’Ambrosio e Sarrazin. Allo stesso giro si ritira Sam Bird quando si entra nelle fasi calde della gara.

    Piquet Jr prova la fuga con Vergne all’inseguimento che si stacca di circa tre secondi. Dietro di loro le due Audi animano la lotta per la terza posizione con Di Grassi minaccioso negli specchietti di Abt. Serrato anche il duello tra Heidfeld e D’Ambrosio per l’ottava posizione.

    Al 33° e 34° passaggio due penalità estromettono dai posti che contano sia il leader del mondiale Nico Prost, sesto in pista fino a quel momento, e Daniel Abt terzo. Il francese sconta un drive trough per un contatto con D’Ambrosio, mentre il tedesco per aver superato l’energia massima consentita durante la gara. Di Grassi ringrazia e rileva così la posizione del compagno, con Buemi in quarta posizione ma sotto investigazione da parte dei commissari per un contatto in pitlane. Al 37° giro le ultime emozioni le regala un contatto tra Duval e Heidfeld, con quest’ultimo che ha la peggio e perde il posteriore urtando le gomme poste sull’esterno della curva.

    Due passaggi più tardi è il momento di celebrare Nelson Piquet Jr che termina la sua cavalcata solitaria con una vittoria onestamente mai in pericolo. Subito dietro di lui si piazzano Jean-Eric Vergne, al primo podio in carriera in Formula E (leggi qui), e Lucas Di Grassi che torna essere leader della classifica iridata con un solo punto di margine su Nelson Piquet Jr (leggi le loro dichiarazioni). I due punti del giro veloce se li aggiudica Nico Prost, ora terzo nel mondiale dietro ai brasiliani, mentre Vitantonio Liuzzi, l’unico italiano in gara dopo il ritiro di Trulli, termina lontano dalla vetta in 13esima posizione (qui le dichiarazioni del team dell’abruzzese).

    Fonte: FormulaPassion.it

    Edited by Càlu11™ - 8/4/2015, 10:59
     
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    La gara è stata abbastanza movimentata. Mi è piaciuta.
    E Nelsinho che vince ha il suo perché! u.u
     
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    Buemi vince e la Formula E convince!



    Il sold out registrato a Monaco in occasione dell’ePrix di Formula E non è stato frutto del caso o di ben riuscite strategie di marketing. il campionato di Alejandro Agag piace, convince, diverte. E la giornata appena conclusasi ne è l’ennesima dimostrazione: maxi-incidenti, sorpassi, tira e molla, cambio vetture, strategie, liti. Un “minestrone” ad alta tensione in cui spicca un nome: Buemi. Pole e vittoria, ma Vergne gli nega la gioia di segnare il giro veloce. Poco male, in fondo Sebastien porta a casa un bottino di 28 punti (25 per la vittoria e 3 per la pole) e risulta essere il primo pilota a conquistare due centri nel corso di questa stagione.

    Gara caldissima già prima della partenza, vedendo i risultati delle qualifiche. Insomma, 20 piloti racchiusi in 1.4 secondi fanno una certa impressione! Molto vicini, al limite del contatto (fisico) anche Nelson Piquet Jr e Lucas Di Grassi, con il primo che ha accusato il connazionale di averlo volontariamente bloccato alla Rascasse, relegandolo in quarta posizione: “È divertente pensare che proprio lui è il pilota che passa più tempo dai commissari per motivi di traffico in qualifica. Ovviamente, ha rovinato anche il mio ultimo settore.” D’accordo che c’è un alta presenza di ex-F1 in griglia, ma arrivare a replicare i fatti delle qualifiche del Gp di Monaco 2006 è un’esagerazione!

    Tensione alta anche subito dopo la partenza, con un incidente in pieno stile “big one” americano appena dopo St. Devote. Tra musetti devastati e ali posteriori a zonzo sul tracciato, a farne le spese maggiori sono Alguersuari e Senna, con quest’ultimo che ha evitato per poco il ribaltamento dopo essere decollato su un’altra vettura. Gli altri 5 piloti coinvolti (Abt, Duval, Liuzzi, Duran e Vergne) sono rientrati prontamente nei box per saltare sulla seconda vettura. Impossibile terminare la gara solo con una batteria, ma i 2 punti del giro più veloce possono fare molto comodo nell’economica di campionato.

    Rientrata la safety car, le fasi di gara hanno ampiamente sbugiardato chi si aspettava una corsa senza sorpassi. Diversi i confronti ravvicinati (a volte anche troppo, come nel caso di Trulli e Heidfeld) che si sono protratti fino alla fine della corsa specialmente tra le prime posizioni: Di Grassi che tenta l’attacco a Buemi subito dopo il pit stop del francese, ma deve accodarsi finendo nel mirino di Piquet nel finale, che lo attacca a si sfiora il contatto. A quel punto Nelson inizia a rallentare per preservare la batteria, giungendo quasi al photofinish con Bird, giunto 4°.

    In tutto questo, i piloti rimasti coinvolti nell’incidente del primo giro hanno dato vita ad una competizione a parte, alla ricerca del giro veloce, seppur tentando di risparmiare la batteria effettuando diversi giri a bassa velocità. Sembrava esserci riuscito Loic Duval (dimostratosi, una volta di più, un signor pilota visto anche il 4° posto nelle qualifiche, divenuto poi un 14° per la sostituzione del sistema RESS) ma è stato poi scavalcato da Vergne. Da sottolineare anche la prestazione di Da Costa, giunto a punti dopo essere partito penultimo per uno “scambio di opinioni” con il rail del Tabaccaio.I risultati dell'ePrix di Monaco

    Prossimo tappa il 23 maggio nel centro di Berlino, sul circuito ricavato all’interno dell’aeroporto di Tempelhof. Terzultimo appuntamento prima di chiudere una stagione decisamente positiva. E se si riusciranno a realizzare anche solo la metà degli ambiziosi progetti previsti per il futuro, la serie continuerà sicuramente a prosperare, viste le premesse!

    I piloti della Formula E a MontecarloClassifica piloti: 1) Di Grassi – 93 punti 2) Piquet – 89 punti 3) Buemi – 83 punti 4) Prost – 77 punti 5) Bird – 64 punti 6) D’Ambrosio – 52 punti 7) Da Costa – 45 punti 8) Vergne – 34 punti 9) Alguersuari – 30 punti 10) Senna – 28 punti …

    Classifica costruttori: 1) eDams Renault – 160 punti 2) Audi Sport ABT – 115 punti 3) Virgin Racing – 94 punti 4) Nextev Tcr – 93 punti 5) Andretti Formula E – 82 6) Dragon Racing – 76 punti 7) Amlin Aguri – 48 punti 8) Mahindra Racing 46 punti 9) Venturi – 16 punti 10) Trulli – 12

    Fonte: MotorsportRants.com
     
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    Formula E: sorprese e colpi di scena a Berlino!



    La tappa di Berlino della Formula E, andata in scena ieri nell’aeroporto di Tempelhof, non ha affatto sfigurato rispetto alle corse messe in archivio fino ad adesso in questa stagione 2014-2015 che rappresenta il debutto della serie di Alejandro Agag: partenza dal palo – e già qui troviamo la prima sorpresa – per Trulli, vittoria per il leader di campionato Lucas Di Grassi. O meglio, per l’ex-leader di campionato, vista la squalifica che è arrivata nel dopo gara per l’uomo del team Audi Sport Abt, tanto inaspettata quanto determinante nelle sorti di questo campionato.

    Ma partiamo dall’inizio, quindi da quella sessione di qualifica che ha visto l’exploit di Jarno Trulli. _l5r8285Il team del pilota abruzzese non ha certo brillato nelle prime 7 corse della stagione, con prestazioni altalenanti intervallate ad attimi di pura sfortuna. Per questo, la scorsa settimana si è presa la decisione di interrompere la collaborazione con il team Super Nova. Ora, nessuno vuole mettere in dubbio il valore della squadra britannica, ma è evidente che le monoposto della Trulli Gp abbiano fatto un balzo in avanti notevole in questo fine settimana, e l’ingresso di Liuzzi nella zona punti ne è l’ennesima prova.

    Alla partenza, però, Jarno mostra subito difficoltà di guida, finendo presto nella mischia fino al ritiro, avvenuto quando mancava un giro al tanto sospirato passaggio sotto la “checkered flag” che, invece, ha incoronato Di Grassi. Lucas ha condotto una gara da vero protagonista, arrivando con 10 secondi di vantaggio al cambio vettura e cedendone giusto 3 al pilota dietro di lui, Jerome D’Ambrosio, nel corso della seconda parte di gara. A terminare la top ten si sono presentati, nell’ordine: Buemi, Duval, Piquet, Heidfeld, Sarrazin, Vergne, Bird e Liuzzi. Sfortunato Vitantonio, 5° prima della sosta che si è rivelata piuttosto lunga. Grandi prestazioni anche di Piquet – partito 13° – e di D’Ambrosio, 6° in griglia e autore di una gara d’assalto.

    Piano piano arrivano tutti gli altri, mentre Di Grassi si ferma a bordo pista con la batteria scarica, tirando un sospiro di sollievo e benedicendo chiunque avesse stimato la durata della carica in relazione alla strategia e al tipo di gara da condurre. Ma la felicità del pilota brasiliano e del team tedesco è stata d breve durata: nelle verifiche post-gara, sulla sua Spark-Renault è stata riscontrata una modifica anomala dell’ala anteriore, irrigidita da lamiere d’acciaio.

    Inutili le argomentazioni del team, secondo cui si trattava di una riparazione temporanea che non donava vantaggi prestazionali. Dopo la lettura dell’articolo 3.1 del regolamento, gli uomini dell’Audi Sport Abt Team hanno fatto i bagagli, rinunciato a fare appello e salutato Nelson Piquet come nuovo leader di campionato, seguito a 2 punti dal buon Buemi e a 10 da Di Grassi che, adesso, con sole 3 gare rimanenti, dovrà ricominciare tutto da capo.

    Vittoria consegnata a Jerome D’ambrosio, che diventa il settimo vincitore in 8 gare. Prossimo appuntamento il 6 giugno, nella maestosa Piazza Rossa di Mosca.

    Fonte: MotorsportRants.com
     
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    Arriva a Mosca la seconda vittoria di Piquet



    Diventato leader del campionato a Berlino dopo la squalifica inflitta al suo rivale e compatriota Lucas di Grassi, Nelson Piquet jr è passato ai fatti ed ha dominato la gara di Mosca del primo campionato mondiale per monoposto elettriche. Il brasiliano ha conquistato a Mosca una vittoria “flag-to-flag”, cioè senza essere impensierito da nessuno, nel penultimo appuntamento stagionale.

    Grande partenza. Dal secondo posto in griglia l'efficace portacolori della scuderia cinese NextEV TCR ha preso il comando quando il poleman Jean-Éric Vergne, rappresentante del team statunitense Andretti Autosport, si è reso protagonista di un avvio lento al semaforo.
    A quel punto, “Nelsinho” si è staccato dagli avversari, che non lo hanno mai impensierito nemmeno in occasione del cambio vettura, e ha portato a ben cinque secondi il proprio vantaggio sul gruppo degli inseguitori a 15 giri dalla fine, prima di decidere di risparmiare l'energia immagazzinata sulla sua Spark-Renault, imponendosi sul traguardo russo per il ben più risicato margine di un paio di secondi. La sua affermazione ricorda quella di due mesi fa a Long Beach, in cui ha anche emulato un record di papà Nelson datato 1980...

    Due gare dal termine. A questo punto della stagione ammonta ad una decina di punti il gap in classifica generale che gli avversari saranno chiamati a recuperare nel doppio appuntamento finale di Londra alla fine del mese. Lucas Di Grassi, determinato a gettare nel dimenticatoio la vittoria con squalifica di Berlino, causata in verità soltanto da un'ingenuità del team Audi Sport ABT, si è assicurato il ruolo d'onore, nonostante una batteria al limite del surriscaldamento, dopo aver scavalcato Vergne durante i pit-stop, con il transalpino che ha iniziato il giro finale della corsa virtualmente sul podio, salvo poi concludere “soltanto” in quinta posizione.

    Incomprensione che costa il podio. Il francese ex Formula 1 si è infatti reso protagonista di una manovra piuttosto singolare insieme ad un altro ex del circus, cioè Buemi: lo svizzero della e-dams Renault ha compiuto un accenno di sorpasso all'esterno della chicane e, dopo aver attraversato la via di fuga, è sembrato rallentare per consentire all'ex driver della Toro Rosso di recuperare la posizione. Quest'ultimo non ha però accennato a riprendersi la piazza, lasciando Sébastien attraversare il traguardo da ultimo occupante del podio, mentre Nick Heidfeld della Venturi Grand Prix capitalizzava a propria volta la situazione di confusione per scavalcare la monoposto del team Andretti Autosport e chiudere quarto.

    Errori al pit della e.dams. Sébastien Buemi e il compagno di squadra Nicolas Prost avevano però già movimentato ulteriormente l'ordine d'arrivo, benché la colpa sia totalmente da imputare alla e-dams: l'équipe francese ha commesso un grave errore strategico ai box, considerando 68 secondi anziché i 58 previsti come tempo minimo regolamentare per le operazioni in pit-lane, ed il francese figlio d'arte non è andato più in là della nona posizione.

    Doppietta a punti per il team giapponese. Daniel Abt dell'omonima squadra tedesca si è classificato sesto, davanti alla coppia della Amlin Aguri formata da Salvador Durán ed António Félix Da Costa, con quest'ultimo che ha trascorso la maggior parte della gara imbottigliato dietro il febbricitante Jarno Trulli.

    Trulli a lungo in zona punti, ma crolla nel finale. In due diverse occasioni il portoghese vincitore dell'ePrix di Buenos Aires si è spostato nella parte interna della chicane per scavalcare il pilota e team manager italiano, ma altrettante volte l'abruzzese gli ha tagliato la strada e recuperato la posizione. Alla fine, il lusitano ha trovato la maniera di scavalcare Jarno alla curva 3, mentre Trulli perdeva l'alettone posteriore in un contatto con Loïc Duval della Dragon Racing, il quale si era trovato suo malgrado bloccato dietro il pescarese e la novità Justin Wilson, che ha fatto suo il decimo posto e ha catturato un punto nella sua prova d'esordio in Formula E.

    Penalità dopo la bandiera a scacchi. La Direzione Gara si è data da fare una volta terminata la gara. Ha punito Duval per aver tamponato Trulli alla curva 11 attribuendogli 29" di penalità sul tempo complesivo di gara, facendolo scendere 15esimo. Jarno inceve perderà 5 posizioni in griglia a Londra per aver tagliato la chicane nella sua lotta con Da Costa. Infine Buemi ha anche lui ricevuto 29" di penalità (l'equivalente di un drive trough) sul suo tempo e così è finito solamente nono perche colpevole di unsafe release, cioè quando si è fermato ai box per il cambio macchina è ripartito in maniera pericolosa mentre passava la Venturi di Nick Heidfeld. F.C.

    Formula E, Mosca, 06/06/2015
    Classifica finale di gara
    1. Nelson Ângelo Piquet (NEXTEV TCR), 35 giri in 43'18"867
    2. Lucas di Grassi (Audi Sport ABT) a 2"012
    3. Nick Heidfeld (Venturi) a 11"548
    4. Jean-Éric Vergne (Andretti) a 12"416
    5. Daniel Abt (Audi Sport ABT) a 25"626
    6. Salvador Durán (Amlin Aguri) a 28"960
    7. António Félix da Costa (Amlin Aguri) a 30"529
    8. Nicolas Prost (e.dams-Renault) a 31"556
    9. Sébastien Buemi (e.dams-Renault) a 40"050
    10. Justin Wilson (Andretti) a 46"320
    11. Jérôme D'Ambrosio (Dragon Racing) a 51"474
    12. Karun Chandhok (Mahindra Racing) a 52"493
    13. Jaime Alguersuari (Virgin Racing) a 55"810
    14. Stéphane Sarrazin (Venturi) a 56"715
    15. Loïc Duval (Dragon Racing) a 1'18"763
    16. Bruno Senna (Mahindra Racing) a 1 giro
    17. Vitantonio Liuzzi (Trulli) a 1 giro
    18. Jarno Trulli (Trulli) a 3 giri
    19. Antonio Garcia (NEXTEV TCR) a 3 giri
    20. Sam Bird (Virgin Racing) a 3 giri
    Tutti su Spark-Renault SRT_01E

    Giro più veloce: il 32° di Sébastien Buemi in 1'11"679

    La classifica piloti dopo 9 gare: 1. Nelson Ângelo Piquet 103 punti; 2. Lucas di Grassi 111; 3. Sébastien Buemi 105; 4. Nicolas Prost 82; 5. Jérôme D'Ambrosio 77; 6. Sam Bird 68; 7. Jean-Éric Vergne 57; 8. António Félix da Costa 51; 9. Daniel Abt 32; 10. Nick Heidfeld 31; 11. Jaime Alguersuari 30; 12. Bruno Senna 28; 13. Loïc Duval 23; 14. Scott Speed, Franck Montagny, Karun Chandhok e Stéphane Sarrazin 18; 18. Charles Pic ed Oriol Servià 16; 20. Jarno Trulli 15; 21. Salvador Durán 9; 22. Takuma Sato e Vitantonio Liuzzi 2.

    La classifica squadre dopo 9 gare: 1. e.dams Renault 187 punti; 2. Audi Sport ABT Formula E Team 143; 3. NEXTEV TCR Formula E Team 132; 4. Dragon Racing Formula E Team 116; 6. Andretti Autosport Formula E Team 106; 6. Virgin Racing Formula E Team 98; 7. Amlin Aguri 62; 8. VENTURI Formula E Team 49; 9. Mahindra Racing Formula E Team 46; 10. Trulli Formula E Team 17.

    Fonte: Quattroruote
     
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    Nelson Piquet Jr. vince il titolo 2015 di Formula E!



    A volte ritornano. No, non gli oscuri demoni che affollano la mente di Stephen King, quanto i piloti che, nel bene o nel male, sono finiti in quel buco nero che è la Formula 1 moderna. Un mostro, pigro e opulento, che mastica i talenti e ne risputa solo il nome. Quanti ne abbiamo persi per strada, dopo che il perverso circus di Bernie Ecclestone li ha bollati come “pilotini da fondo griglia”?

    Uno su tanti: Sebastien Buemi. Con un curriculum che vomitava posizioni a due cifre, è entrato nel programma Le Mans della Toyota, conquistando il titolo l’anno scorso. Questa stagione sta restituendo un esito ben diverso nel Wec, ma il pilota svizzero ha aderito contemporaneamente al campionato di Alejando Agag e si è ritrovato nuovamente a combattere per l’incoronazione finale. Stavolta per le strade di Londra, sfiorando muretti e aggredendo “bumps” con una monoposto elettrica, in lizza con altri 2 suoi ex-colleghi: Lucas Di Grassi e Nelson Piquet Jr. Il primo con all’attivo una stagione in Virgin; il secondo “schiacciato” dal crash-gate che ha coinvolto la Renault nel 2008 e successivamente riciclatosi tra le stock car.

    E, all’alba del doppio appuntamento londinese, sembrava proprio quest’ultimo il favorito, grazie ai 17 punti di vantaggio sul 2° in classifica, Di Grassi, e ai 23 sul 3°, Buemi. Ironia della sorte, i 3 sfidanti terminano gara-1 in posizioni esattamente opposte a quelle della classifica: Buemi artiglia la terza vittoria stagionale, mentre i due brasiliani se le danno di santa ragione nelle posizioni a ridosso del podio, con Lucas che taglia il traguardo di fronte al rivale. A questo punto le distanze in graduatoria si assottigliano, la tensione sale e le buone parole spese con i giornalisti suonano più vuote che mai, mentre nel box e.dams Renault si brinda per la conquista del titolo squadre.

    Le qualifiche della domenica mattina sono contraddistinte dal tipico tempo inglese, volubile e prepotente, che sfavorisce i piloti scesi in pista verso la fine della sessione. E, una volta di più, il leader di classifica si ritrova indietro , 16° per la precisione, con Di Grassi 11° e Buemi buon 6°. Come scattano le ore 16, scattano anche le monoposto della Formula E, che iniziano a dar vita ad una gara tirata ma non caotica. Almeno fino al cambio vettura. Quel che avviene dopo è una degna conclusione di una stagione vissuta ad alti livelli, se non di cavalli, quanto meno di “coinvolgimento”: Piquet sbaglia l’uscita di una curva e perde tempo, la stessa in cui Buemi ha deciso di far svenire il muretto e.dams con un testacoda incruento. Poco male, è sufficientemente avanti per surclassare il brasiliano in classifica.

    Ma al giro 19 arriva il colpo di scena: Leimer, debuttante nella serie, incastra l’auto in una barriera a mo’ di bicicletta, incidente che richiede l’ingresso della vettura di sicurezza e il conseguente riavvicinamento di tutti i piloti. Tre in particolare. Il restart viene dato al giro 21, e l’eprix di Londra si riduce in questa maniera alla distanza di 8 giri. Di Grassi appare subito fuori dai giochi, mentre Piquet si prodiga in un doppio sorpasso che lo porta a ridosso proprio del connazionale e Buemi tenta in tutte le maniere di cedere generosamente la sua quinta posizione ad un altro “figlio del Brasile”, Bruno Senna. Attacchi, tamponamenti isterici e traiettorie che si incrociano in un valzer di linee non danno ragione allo svizzero, che transita sotto alla bandiera a scacchi dietro Senna, Duval, D’Ambrosio, Bird e Sarrazin, vincitore finale della corsa.

    Il giro d’onore è caos puro: Sarrazin viene squalificato per aver superato il limite di energia da usare, Buemi affonda le unghie nel volante – in mancanza del collo di Bruno – e Piquet si concede alle telecamere in un pianto distensivo che deve lavar via le paure di un’intera stagione e le delusioni della sua carriera da pilota, riportata in auge da quel singolo punto che gli ha permesso di sopravanzare Sebastian in classifica. Minuscolo, insignificante, ma tremendamente significativo e importante, suggello di una stagione che non ha avuto per vincitore solo il pilota brasiliano, ma anche tutta l’organizzazione messa in piedi da Alejandro Agag.

    Mentre il “Big Ben” diviene tacito e statuario testimone della festa in casa NEXTEV TCR, ci si rende pian piano conto che, oramai, la prima stagione della Formula E va messa in archivio, in attesa di quella che inizierà ad ottobre. Bilanci, ma anche progetti, come quello di portare il circus a voltaggio più alto nel mondo sulle strade di Lugano, in Svizzera, in barba alla vetusta legge che vieta competizioni motoristiche sul territorio nazionale dal lontano 1955, conseguenza del drammatico incidente di Le Mans in cui persero la vita 84 persone.

    Richard Branson esagera affermando che la Formula E soppianterà la F1 nel giro di 5 anni, ma se il campionato di Agag ha fatto cambiare idea agli ostinati svizzeri un motivo ci sarà. E no, lasciando per una volta a casa l’ironia, non dipende dalle velocità contenute raggiunte dalle Spark-Renault.

    Fonte: MotorsportRants.com
     
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