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.Le qualifiche iniziano con l'uscita di scena in Q1 di Magnussen, seguito da Gasly, Bottas, Albon e Latifi. Nella manche successiva vengono eliminati invece come primo degli esclusi prima Alonso, poi Tsunoda, Schumacher, Stroll e Zhou. In prima fila si piazzano le Redbull di Verstappen e Perez seguite dalle Ferrari di Leclerc e Sainz, dalle Mercedes di Hamilton e Russell dopodiché Norris, Ocon, Vettel e Ricciardo con quest'ultimo che scala da 10° a 13° per retrocessione per incidente della scorsa gara con Magnussen.
Le Redbull mantengono le posizioni alla partenza così come Leclerc. Durante un breve duello con Sainz, Hamilton salta su un cordolo, taglia una chicane e passa davanti. Tornerà a cedere la posizione a Sainz per evitare la possibilità di penalità. Rimane quarto per vari giri, ma inizia a rallentare, potrebbe avere riportato danni nel salto sul cordolo. Perderà posizioni quindi superato prima da Sainz e poi da Russell non riuscendo a rimanere vicino a loro. Rimane comunque decisamente davanti rispetto ai piloti dal settimo posto in poi (ne parleremo dopo).
Nel sestetto di testa c'è chi fa una sosta e chi - rientrando prima degli altri per la prima - finisce per farne due. Fanno due soste Perez, Sainz e Russell, quest'ultimo scontando nella seconda anche una penalità per unsafe release su Norris nella prima. Perez è il primo a fermarsi per la seconda sosta e scivola sesto, risalendo quarto dopo i pitstop di Sainz e Russell. Recupera il terzo posto dopo un acceso duello con Hamilton e si lancia a inseguire Leclerc risalito secondo con la strategia a una sosta. Gli arriva vicino, ma non abbastanza per superarlo.
Verstappen, Leclerc, Perez, questo è il podio, con Sainz e Russell a concludere la top-5 dopo il ritiro di Hamilton a pochi giri dalla fine per un problema al cambio. Segue Norris, stabilmente best of the rest, poi Ocon, a inizio gara impegnato in un duello con Vettel e Ocon che lo inseguivano in trenino. Vettel, unico(?) pilota di midfield a tentare una strategia a una sola sosta, dopo essersi fermato è precipitato nelle retrovie, per poi risalire fino alla top-ten. Superato da Stroll (che poi ha passato anche Ricciardo), si è ritrovato 11°, rientrando a punti dopo il ritiro di Hamilton.
Oltre alla rimonta di Vettel che ha compiuto vari sorpassi ci sono stati diversi duelli fuori dalla top-ten e una gara relativamente tranquilla. Unico momento caotico, che non ha generato danni, un contatto Schumacher vs Latifi seguito da un testacoda sincronizzato e da una foratura di Latifi che poi si è ritirato ai box in un successivo momento. Il primo ritirato è stato Alonso, che così come Hamilton non ha potuto partecipare ai donuts post-gara eseguiti da vari piloti per festeggiare il finale di carriera di Vettel (tra cui i tre al parc fermé).
RISULTATO: 1. Max Verstappen (Redbull), 2. Charles Leclerc (Ferrari), 3. Sergio Perez (Redbull), 4. Carlos Sainz (Ferrari), 5. George Russell (Mercedes), 6. Lando Norris (McLaren), 7. Esteban Ocon (Alpine), 8. Lance Stroll (Aston Martin), 9. Daniel Ricciardo (McLaren), 10. Sebastian Vettel (Aston Martin), 11. Yuki Tsunoda (Alpha Tauri), 12. Guanyu Zhou (Alfa Romeo), 13. Alex Albon (Williams), 14. Pierre Gasly (Alpha Tauri), 15. Valtteri Bottas (Alfa Romeo), 16. Mick Schumacher (Haas), 17. Kevin Magnussen (Haas), Rit. Lewis Hamilton (Mercedes), Rit. Nicholas Latifi (Williams), Rit. Fernando Alonso (Alpine)
Edited by Milly Sunshine - 24/11/2022, 17:30
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+1 .
Allora, da dove iniziare? Forse semplicemente dicendo che quando Vettel debuttò in Formula 1 avevo 19 anni. Pur non essendo una sua tifosa, ha avuto un significato particolare per me: sebbene adesso io consideri della mia generazione anche piloti che hanno tre o quattro anni più di me, ai tempi non avrei considerato un 1984/85 come mio coetaneo.
Vettel fu il primo pilota che consideravo mio coetaneo a debuttare in Formula 1, e lo fece proprio nel periodo in cui stavo finendo le scuole superiori (dovevo fare l'esame di maturità in quel periodo). Di fatto per me rappresentava il psssaggio da una Formula 1 di cui facevano parte solo piloti più vecchi di me a una Formula 1 in cui sarebbero arrivati uno dopo l'altro piloti della mia età.
Adesso che i miei coetanei iniziano diciamo a scarseggiare e che vengono rimpiazzati sempre più da piloti molto più giovani di me, forse il suo ritiro mi darà un'impressione di epoca che finisce. Anche se ci sono ancora Hamilton (che adesso vedo come pilota della mia stessa generazione) e altri che hanno debuttato vari anni dopo (Bottas, Perez, Hulkenberg...), rimane comunque questa sensazione.
Mi è capitato in alcune occasioni di trarre dalla Formula 1 degli insegnamenti che mi potessero in qualche modo ispirare nella vita. Se dovessi trarre qualche genere di ispirazione dalla carriera di Vettel, probabilmente ci sarebbe il non fermarsi di fronte ai cambiamenti. Nel corso della sua carriera ha girato per vari team, vivendo ogni volta un'esperienza molto diversa e forse proprio in quelle peggiori riuscendo a ottenere il suo massimo.
Non voglio dire che vincere nove gran premi dietro fila, anche con la Redbull del 2013, fosse più facile che fare regolarmente buone prestazioni con l'Aston Martin (vincere nove gran premi dietro fila significa pur sempre non fare errori o danni per un numero di gare enorme tutte di seguito), però indubbiamente quest'anno ha guidato come se finora avesse voluto trollarci e farci credere di non avere più niente da dare.
Per il resto, ci sono cose che mi hanno sorpresa parecchio, tipo la cena con tutti i piloti giovedì sera a cui hanno letteralmente partecipato tutti, Hamilton che apparentemente ha organizzato e pagato la cena, i caschi con dediche da parte di colleghi (mi ha stupito un sacco Alonso, non è che siano mai stati esattamente best friend forever), i burnout a fine gara da parte di un sacco di piloti (peccato non ci fossero Alonso e Hamilton), l'invito alle interviste al parc fermé (con il suo vecchio rivale Button)...
Non ho mai visto la fine della carriera di un pilota essere considerata così tanto epocale da così tanti altri piloti, pure di più generazioni, e in generale da parte di tutto il mondo della Formula 1. E in generale anche tanti suoi non tifosi... Forse la cosa che piace così tanto di lui è che sembri così poco un vip e così tanto una persona comune.
Piccola cavolata, ma vorrei aggiungere un disegno fatto sabato sera. Ne ho già postati un altro o due in passato, con i piloti rappresentati in forma di Pacman (una vecchia tradizione che avevo inaugurato con un'amica di scuola, ai tempi disegnavamo alter-ego in formato Pacman pressoché di chiunque ci venisse in mente), ne ho fatto uno ispirato al ritiro di Vettel:Attached Image
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Il disegnino è carinissimo!
Sono rimasta anche io impressionata. Quando si è ritirato Kimi non c'è stata tutta questa partecipazione, sicuramente anche perché lui non l'avrebbe mai voluta.
Seb invece ha accentrato molto di più l'attenzione, anche con tematiche non attinenti alla F1, o con gesti comunque inusuali: la corsa per il circuito di sabato sera, con una folla tipo maratona di Roma, non credo si sia mai vista nella storia della F1.
Toto-scommesse: per voi tornerà?
Io dico di no. Non di nuovo a guidare una F1. Ce lo vedo però ad affiancare come mentore qualche pilota o come consulente per qualche scuderia.
Ma solo io ho avuto l'impressione che la Ferrari lo abbia celebrato molto di più rispetto alla Red Bull? Eppure i mondiali li ha vinti con quest'ultima.. -
+1 .
Spero che non ritorni, perché il suo ritiro è stato bello e poetico come finale di carriera. Però mi piacerebbe vederlo gareggiare in altre categorie. Tipo sulla hypercar Ferrari a Le Mans. 
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.CITAZIONEIl disegnino è carinissimo!
Grazie!.
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