Sicurezza o Spettacolo?

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  1. Frederick `
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    Il tragico weekend di Imola 1994 ha segnato l’inizio di una nuova era in Formula 1, quella della sicurezza. A Max Mosley, controverso e più volte contestato ex Presidente della Federazione Internazionale dell’Automobile, bisogna dare atto che sotto la sua Gestione le iniziative volte a migliorare la resistenza di monoposto e circuiti hanno portato a risultati più che soddisfacenti.

    Il collare Hans, i crash test più severi e la modifica delle vie di fuga dei circuiti hanno contribuito ad elevare gli standard di sicurezza in maniera significativa (anche se quest’ultimo punto, come vedremo più avanti, ha un risvolto non molto positivo)

    A dimostrarlo sono gli ultimi due incidenti spettacolari, per fortuna senza conseguenze, di questi ultimi anni. Quelli di Robert Kubica a Montreal nel 2007 e di Mark Webber poche settimane fa a Valencia.







    In entrambi i casi le scocche delle vetture hanno resistito perfettamente agli impatti e permesso ai piloti di cavarsela al massimo con qualche graffio.

    C’è però un “ma”. Se dal punto di vista della sicurezza sono stati raggiunti livelli eccelsi o quasi, contemporanemente sotto quello dello spettacolo in pista le cose sono andate diversamente.

    Da quest’anno, con l’abolizione dei rifornimenti, i piloti sono “costretti” a cercare il sorpasso in pista invece che sfruttare le soste ai box. Ma ancora non basta. Se prima la strategia si basava sul quantitativo dai benzina imbarcato, adesso si tiene conto del fattore gomme. Dovendo ogni pilota sfruttare obbligatoriamente in gara sia la mescola morbida che quella dura (succedeva anche l’anno scorso, ma era di importanza quasi secondaria), si fanno ancora conti. E in uno sport di velocità, i conti sembrano più questioni da ragionieri che da piloti.

    In generale quest’anno si nota un piccolo miglioramento ma il trend degli ultimi anni è assolutamente negativo.

    Per assurdo, a questa situazione contribuisce anche un aspetto legato al fattore sicurezza. E ci riferiamo alle vie di fuga degli attuali circuiti.

    Il caso del sorpasso controverso Alonso – Kubica a Silverstone, è solo l’ultimo esempio.

    Per darvi un’idea di quello che vogliamo dire, vi invitiamo a vedere (o rivedere per chi è assiduo spettatore) quello che è successo nel 2008 sul circuito del Fuji, tra Felipe Massa e Robert Kubica.





    er quanto il duello sia stato spettacolare, ci chiediamo come si sarebbe concluso se, al posto dell’asfalto, nelle vie di fuga ci fosse stata solo erba o magari la vecchia ghiaia.

    Certo, ponendoci queste domande si potrebbe passare per quelli che non si accontentano mai, della serie “Prima volete la sicurezza, poi vi lamentate”, ma è anche vero che “Motorsport is dangerous”.

    Dalle modifiche apportate ai circuiti “Old Style” e da come sono stati costruiti i nuovi, si è notato un ulteriore livellamento delle prestazioni dei piloti.

    I sorpassi di Hamilton ai danni di Raikkonen a Spa nel 2008 e quello di Alonso nei confronti di Kubica nell’ultimo GP d’Inghilterra, non sarebbero stati possibili se oltre i cordoli ci fosse stata erba o ghiaia.

    Di fatto i piloti si sentono autorizzati a forzare il sorpasso anche in condizioni improbabili, perchè non c’è più il concreto rischio di rovinare la gara con un’uscita di pista che potrebbe far perdere secondi preziosi o addirittura danneggiare la vettura.

    Le piste di ultima generazione, frutto del lavoro del fidato architetto Tilke, prevedono ampie vie di fuga asfaltate (eccezion fatta per Valencia e Singapore, per ovvii limiti di spazio). L’ultima entrata nel Circus, quella di Yas Marina ad Abu Dhabi, dalle riprese televisive crea quasi difficoltà nel capire quale sia la pista vera e propria e quali le vie di fuga.



    Ok la sicurezza, ma forse il limite in quest’ultimo caso è stato superato.

    La curva più affascinante dell’intero Mondiale, l’Eau Rouge di Spa, è diventata una normalissima curva da percorrere in pieno senza patemi, senza ansia, senza paura.



    Da queste tre immagini si può notare come la ghiaia sia scomparsa a favore dell’asfalto



     
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  2. _KiMi_
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    voto per lo spettacolo.

    la sicurezza è stata raggiunta, hanno fatto passi da gigante, ok, l'hanno dimostrato gli incidenti di kubica nel 2007 e webber quest'anno, che anche se la macchina si alza da terra roteando su se stessa, il pilota ne esce illeso perchè la testa non tocca mai in terra anche se la macchina andasse a testa in giù, merito di quel coso a forma di T sopra la presa d'aria del motore.

    adesso, ce facciano passi da gigante anche per lo spettacolo.
     
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  3. Frederick `
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    Mentre prima i piloti che sbagliavano pagavano caro l’errore (chiedere a Jacques Villeneuve, filmato seguente)



    consci di avere la “seconda opportunità” ora si lanciano in tentativi di sorpassi maldestri o azzardano una salita aggressiva sui cordoli. Azioni che, ora, non pregiudicano la prestazione finale, ma che solamente qualche anno fa costavano punti, posizioni, anche Mondiali.

    Ci si chiede se non sarebbe più logico modificare le vie di fuga, prevedendo quanto meno un primo spazio in erba/ghiaia seguìto dall’attuale in asfalto, in modo tale da creare comunque un lieve danno a chi commette un errore e tornare ad avere dei piloti che valutino se rischiare o meno un’uscita un po’ più larga su un cordolo.

    Ultima considerazione. In calendario ci sono ancora Montecarlo e Montreal, piste non certo rinomate dal punto di vista delle vie di fuga e della sicurezza. Eppure, e questo è indicativo, le piste “storiche” della Formula uno di una volta sono quelle che regalano le corse più emozionanti.

    Con questo articolo non vogliamo criticare le politiche che hanno portato la sicurezza attiva e passiva in F1 a livelli altissimi. Non ci permetteremmo mai.

    Teniamo però a sottolineare che, come in ogni campo, c’è un equilibrio da mantenere per non penalizzare questo o quell’elemento. Se per la sicurezza è stato fatto molto (giustamente), ora anche lo spettacolo andrebbe rivisto. Con l’abolizione dei rifornimenti si è fatto un passo avanti. Confidiamo che se ne possano fare degli altri.
     
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    C’è però un “ma”. Se dal punto di vista della sicurezza sono stati raggiunti livelli eccelsi o quasi, contemporanemente sotto quello dello spettacolo in pista le cose sono andate diversamente.

    Secondo me non sono due cose strettamente collegate. Non è che aumentando la sicurezza si riduce lo spettacolo.
     
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    Prima di tutto la sicurezza dei piloti, poi lo spettacolo.
     
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  6. Jps76
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    ....e scusate se nuovamente uppo qualcosa di vecchio :asd:
    Secondo me l'attuale categoria sbaglia in partenza. Perché questo tipo di gare è nata solo ed esclusivamente per fare show, infischiandosene degli altri aspetti. ed il risultato è ben evidente sotto gli occhi di tutti.
    Parlando di sicurezza, la nascita dei Tilkodromi e la conseguente trasformazione delle piste in enormi piazzali asfaltati ha di fatto sminuito il valore della guida ed aumentato come dire, la tranquillità dei piloti nell'affrontare le curve con traiettorie altrimenti difficilmente praticabili.
    Mi spiego meglio, e mi scuso se sbaglierò nel citare l'episodio. Ma credo che fosse il 2012 a Valencia: Maldonado e Hamilton vennero a contatto dopo un duello durato mi sembra un paio di curve. Il venezuelano, colpevole a mio avviso nell'episodio, riuscì a centrare Hamilton sulla fiancata perché l'assenza di sabbia e di via di fuga non asfaltata aveva permesso a Maldonado di tenere giu' il piede anche dove non era il caso.
    Ed ancora, la famigerata curva 8 di Istanbul, che tanto piace ai tifosi di questa categoria...va bene, è una curva da fare in tre fasi e va raccordata, ma la immensa via di fuga asfaltata ne sminuisce il valore effettivo.
    Insomma, a mio avviso andrebbe ricercata con forza la selezione, non l'andare incontro ad uno spettacolo che a non tutti piace.
    E la storiella della sicurezza regge fino ad un certo punto. Perché solo un fesso poteva progettare, nella già citata Valencia, un dritto da 300 e spingi fra due tribune piene di folla (dove mi sembra Webber fece un looping)
     
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    Non ho visto questo topic.

    Concordo con il parere del vecchio Kimi, e anche con Jps. La sicurezza ormai c'è, non penso si possano fare altri miglioramenti. Le auto invulnerabili non le potrai mai creare, un minimo di rischio c' è.
    Però, sarà perchè sono un patito di incidenti/decolli/cappottamenti/carambole tanto che sono stati proprio loro a farmi appassionare da piccolo alla categoria, sono per lo spettacolo, cosa che oggi si vede ben poco. Bisogna rendere un po' più difficile la vita ai piloti, non mettere asfalti larghissimi con vie di fuga asfaltate all' esterno e all' interno! Bisognerebbe magari anche dare più libertà al pilota davanti per difendersi, che con il regolamento attuale non può fare altro che stendere il tappeto rosso e dire "passami" a quello di dietro, il quale ormai, tra l' altro, può passare SOLO a DRS attivato, perchè sorpassi senza DRS non se ne vedono.
    Non si vedono più i piloti che ogni tanto sbagliano, vanno larghi, fanno incidente, escono di pista... Perchè, forse, le auto sono diventate troppo precise. Per me dovrebbero sbandare un po' di più e l' aerodinamica dovrebbe farsi n po' da parte, dando anche più libertà ai piloti di inventarsi traiettorie nuove dove superare. Anche quella è la bravura di un pilota, per me.
    Una Formula 1 dove veramente è tutto imprevedibile, dove un errore (e NON di strategia; anzi, fosse per me, le gare non durerebbero più di 30 giri) che ti deve costare posizioni, o la gara, non un decimo o due, dove si vedono piloti che fanno a Sportellate per superarsi come un certo Gilles Villeneuve, considerato pericoloso, che se sbagliano non ricevono l' ergastolo o 100000 penalizzazioni e con magari 3,4,5 piloti che si giocano una posizione dall' inizio alla fine, ad armi pari e quasi senza limiti sulle manovre, è l' ideale, a mio parere.
     
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    CITAZIONE (Gio Van Carpentier 24° @ 10/4/2014, 00:52) 
    Non ho visto questo topic.

    Concordo con il parere del vecchio Kimi, e anche con Jps. La sicurezza ormai c'è, non penso si possano fare altri miglioramenti. Le auto invulnerabili non le potrai mai creare, un minimo di rischio c' è.
    Però, sarà perchè sono un patito di incidenti/decolli/cappottamenti/carambole tanto che sono stati proprio loro a farmi appassionare da piccolo alla categoria, sono per lo spettacolo, cosa che oggi si vede ben poco. Bisogna rendere un po' più difficile la vita ai piloti, non mettere asfalti larghissimi con vie di fuga asfaltate all' esterno e all' interno! Bisognerebbe magari anche dare più libertà al pilota davanti per difendersi, che con il regolamento attuale non può fare altro che stendere il tappeto rosso e dire "passami" a quello di dietro, il quale ormai, tra l' altro, può passare SOLO a DRS attivato, perchè sorpassi senza DRS non se ne vedono.
    Non si vedono più i piloti che ogni tanto sbagliano, vanno larghi, fanno incidente, escono di pista... Perchè, forse, le auto sono diventate troppo precise. Per me dovrebbero sbandare un po' di più e l' aerodinamica dovrebbe farsi n po' da parte, dando anche più libertà ai piloti di inventarsi traiettorie nuove dove superare. Anche quella è la bravura di un pilota, per me.
    Una Formula 1 dove veramente è tutto imprevedibile, dove un errore (e NON di strategia; anzi, fosse per me, le gare non durerebbero più di 30 giri) che ti deve costare posizioni, o la gara, non un decimo o due, dove si vedono piloti che fanno a Sportellate per superarsi come un certo Gilles Villeneuve, considerato pericoloso, che se sbagliano non ricevono l' ergastolo o 100000 penalizzazioni e con magari 3,4,5 piloti che si giocano una posizione dall' inizio alla fine, ad armi pari e quasi senza limiti sulle manovre, è l' ideale, a mio parere.

    In parole povere la F1 anni '80 e '90.
    Ammetto che in certe occasioni la rimpiango anch'io e per gli stesso tuoi motivi (tranne che per gli incidenti). :)
     
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    Ma forse nemmeno quel tipo di formula 1 rispecchia in pieno la mia idea...
    In passato ricordo che al massimo è capitato che si giocassero il mondiale in 3,( solo nel 2010 furono 4), ma la maggior parte delle volte erano 2. C' erano comunque i pit stop, un bel po' di giri per gara...
    Per tutto il resto, la Formula 1 del passato ci si avvicinava.
     
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    Non vedo perché sicurezza e spettacolo dovrebbero essere visti come opposti uno all'altro.
    Per quanto mi riguarda credo che per rendere più movimentate le gare basterebbe un regolamento che non penalizza chiunque tenti di sorpassare o di difendersi da un sorpasso e che fosse data la possibilità ai piloti dello stesso team di competere l'uno contro l'altro (cosa che non sempre avviene), per aumentare lo spettacolo.
    E, per quanto mi riguarda, il problema dello spettacolo dipende solo in minima parte dai circuiti dato che, specie nell'ultimo decennio, a volte si sono viste gare più movimentate su circuiti tradizionalmente noti come circuiti noiosi e gare più piatte su circuiti tradizionalmente note come movimentate, e piloti che in certe occasioni hanno rimontato moltissime posizioni su circuiti dove "è impossibile sorpassare".

    @Gio:
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    Non si vedono più i piloti che ogni tanto sbagliano, vanno larghi, fanno incidente, escono di pista...

    Stai affermando che Maldonado non esiste? :maldowin: :aah:
     
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    Stai affermando che Maldonado non esiste? :maldowin: :aah:

    Quest' anno si è visto qualche (ma qualche) errore-guasto in più, ma fino all' anno scorso... Nessuno sbagliava... Una decina di ritiri in 18 o 19 gp...
    C' è troppa aerodinamica, aiuta troppo i piloti e danneggia le manovre di sorpasso: basti pensar che sono stati costretti a inventare il DRS...
     
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10 replies since 23/7/2010, 11:34   244 views
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