|
|
Questo Venerdì ricorre un decennale storico per i tifosi della Ferrari.
Domenica 8 Ottobre 2000, sul circuito di Suzuka (proprio quello dove si svolgerà la prossima tappa del Mondiale 2010), la Ferrari rompe finalmente un digiuno lungo 21 anni e riconquista, con Michael Schumacher, il titolo Mondiale piloti che mancava dal 1979 con Jody Scheckter.
Suzuka è conosciuta per essere stata teatro di alcuni tra gli epiloghi più famosi della storia della F1. Basti pensare al biennio 1989-1990, con gli scontri tra Ayrton Senna e Alain Prost.
Anche nel 2000, la pista Giapponese offre l’occasione per decidere il Mondiale. Mika Hakkinen, Campione in carica da ormai due anni, è lontano 8 punti di distanza dal capoclassifica tedesco, 88 a 80.
La situazione è buona. Anche perdendo qualche punto ci si può andare a giocare il Mondiale in Malesia. Ma in Ferrari vogliono chiudere il discorso il prima possibile, bastano due o più punti guadagnati per aggiudicarsi l’iride.
Il Campionato
Il 2000 è un Mondiale altalenante. Michael Schumacher dopo sole tre gare ha 24 punti di vantaggio su Mika Hakkinen e pare avviato verso un campionato di controllo. La situazione e il divario rimangono stabili fino al Gran Premio del Canada, dove Michael vince e Mika giunge quarto. Nessuno può immaginare, però, quello che succederà nelle 5 successive gare. Schumacher incappa in tre ritiri consecutivi (Francia, Austria e Germania), e Hakkinen ne approfitta per recuperare 22 dei 24 punti di svantaggio nei confronti del tedesco. In Ungheria, a Budapest, grazie al primo posto del finlandese e al secondo di Michael, avviene un sorpasso in classifica che in pochi avrebbero immaginato. E a Spa c’è addirittura il distacco, aggravato dalla sonora batosta in pista con il sorpasso probabilmente più spettacolare di questi ultimi anni. |
|