Commenti ironici ai Gran Premi: stagione 2011

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    Campionato 2011 – capitolo 1
    Gran Premio d’Australia

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    Petrov is faster than youuuu! (di nuovo)



    Albert Park, Melbourne
    25-26-27 marzo 2011


    Era passato tanto tempo da quel fantomatico 14 novembre 2010 in cui Vettel era divenuto il più giovane campione del mondo della storia della Formula 1. Gli appassionati di F1 iniziavano a non poterne più dell’attesa, cosicché avevano accolto con scarsissima soddisfazione il fatto che il gran premio del Bahrein del weekend del 13 marzo fosse saltato (sì, okay, è una pista che lascia molto desiderare, ma non è l’unica e se le cancellassimo tutte resterebbero ben pochi gran premi). Che poi, saltato o non saltato non si sa. Lo scopriremo tra un mese, forse tra due. Si vedrà.
    Tra le novità previste per il mondiale 2011, oltre alla reintroduzione del kers, sono comparsi diversi debuttanti:
    > Sergio Perez, alla Sauber;
    > Pastor Maldonado, alla Williams;
    > Jerome D’Ambrosio, alla Virgin;
    > Paul Di Resta, alla Force India.
    Quattro debuttanti, contro i cinque dell’anno scorso. Di cui quattro hanno perso il volante (a dire la verità Chandyyyy l’aveva perso già da un po’), anche se comunque la maggior parte di loro risultano ad oggi essere test driver di vari team (a parte Di Grassi, quello sembra essere proprio sparito nel nulla).
    Altra novità è stato il rientro di Karthikeyan. Qualcuno lo descrive un vero talento: insomma, è uno che è arrivato quarto con una Jordan, una cosa non da poco! Questa considerazione è vera, ma non bisogna rimuovere, a mio parere, tutto il resto: Karthy arrivò quarto in quella celebre gara di Indianapolis del 2005, a cui presero parte in totale sei monoposto di cui due più lente della sua. E se la memoria non mi inganna, rischiò anche di farselo mettere in quel posto da Albers sulla Minardi. Comunque il ritorno di Karthyyyy è stato davvero dirompente: ci aspettavamo tutti grandi cose, per lui, alla HRT. Quindi la portata di questo rientro era paragonabile per importanza soltanto al ritorno del mantenuto giapponese nel corso della scorsa stagione (mantenuto giapponese che risulta al momento essere test driver della Virgin).
    Infine, dopo l’infortunio di Kubica nel rally, un dubbio invadeva le menti di ogni appassionati: sarebbe riuscito il suo sostituto Heidfeld a dimostrarsi finalmente competitivo e a ottenere quella vittoria che insegue da anni? Soltanto l’inizio della stagione avrebbe potuto svelare questo mistero, anche se qualcuno si azzardava a propendere per il no (non tanto per la competitività, quanto per la prima vittoria).


    Il gran premio d’Australia è stato spostato a Melbourne nel 1996, dove divenne gara introduttiva della stagione, mentre precedentemente era collocato ad Adelaide, dove era la gara conclusiva e bla bla bla. Non ho intenzione di narrare tutta la storia del circuito, per quello va benissimo Mazzoni quando è in fase di elencazione di statistiche a non finire.
    Dunque veniamo alle prove libere. Il miglior tempo nella sessione 1 di venerdì è arrivato da parte di Vettel, seguito dal miglior tempo di Button nella sessione 2. A quel punto è stato evidente che o i test prestagionali erano tutt’altro che indicativi e la McLaren non era davvero in ritardo, o che le libere non erano per nulla indicative e che la McLaren era in ritardo. La sessione 3 di sabato, invece, ha visto il miglior tempo di Vettel.
    A quel punto i tempi che contavano poco e niente sono terminati e finalmente, nella giornata di sabato 26, è arrivato il momento della verità.

    Le prime qualifiche dopo la reintroduzione del 107% dopo dieci anni sono state fatali per le HRT. A proposito del 107% ho approfittato anche della giornata di sabato per capirne il loro funzionamento esatto. A venire esclusi sono i piloti che hanno impiegato oltre il 7% del tempo del miglior giro in Q1, non oltre il 7% della pole come credevo. Quindi, a logica, da adesso in poi non sarà al via della gara chi non riuscirà a stare entro il 107% del tempo dell’unico escluso non appartenente a un “nuovo team”.
    Sono stati quindi esclusi dalla gara Liuzzi, distaccato di oltre un secondo e mezzo - quasi due secondi, dal 107time, e il suo compagno di squadra Karthikeyan, distaccato circa un secondo mezzo non dal 107time bensì da Liuzzi. Che dire, un’apertura di stagione davvero spettacolare per la HRT. Peccato che non sia riuscita a passare in gara. Commentare i risultati di gara delle HRT è stato per tutta la stagione 2010 uno dei miei hobby. Infatti credo che non siano mai mancati i commenti sul nuovo idolo del mondo dei motori, sullo sfigato che dopo il canonico ritiro non faceva che ridere, sul mantenuto giapponese che farebbe bene a cambiare mestiere, sul riciclato che è stato ripescato dopo secoli. Bei tempi, quelli. Quest’anno difficilmente Liuzzi e Karthikeyan saranno presenti al via, quindi gli unici commenti che potrò fare saranno eventualmente quelli sulle loro qualifiche.
    A completare le ultime due file sono stati, quindi, in 10^ fila Kovalainen e Trulli e in 11^ Glock e D’Ambrosio. Escluso, con il 18° tempo, nientemeno che Heidfeld. A questo modo, mi è venuto da pensare, si era giocato quasi definitivamente (mai dire mai) il sogno di conquistare in Australia la sua prima vittoria in carriera, evento che a mio parere non accadrà mai (non per gufare, ma per realismo).

    In Q1, quindi, nessuna particolare sorpresa. Qualcuno ha ipotizzato che fosse sorprendente il fatto che la Lotus Made in Malesia non avesse fatto progressi e non avesse recuperato parzialmente l’abisso che la distaccava dagli altri team. Io sinceramente non me ne sorprendo affatto. Ma io non faccio testo.
    La Q2 ha visto l’esclusione istantanea di Barrichello, fuori prima di riuscire a far registrare un tempo. È andato quindi ad affiancarsi a Heidfeld, in 17^ posizione. Problemi in Q2 anche per Sutil, che si è dovuto accontentare della 16^ posizione dopo un’uscita di pista. Ai due non è rimasto quindi che prenderlo in quel posto dai loro compagni di squadra, Di Resta 14° e Maldonado 15°. Il 13° tempo è andato all’altro debuttante Perez che, nato il 26 gennaio 1990, è il secondo pilota più giovane, dopo Alguersuari – o Alghersauro come disse Mazzoni tanto tempo fa. A proposito di “Alghersauro”, è rimasto escluso anche lui dalla Q3, con il 12° tempo. Ma la cosa che ha fatto più scalpore è stata l’uscita di Schumacher, 11° tra le risatine sataniche dei ferraristi da bar, che stavano pensando di celebrare l’esclusione del “traditore”.
    In Q3 sono passate quindi le Redbull, le McLaren, le Ferrari, la Renault di Petrov, la Sauber di Kobayashi, la Mercedes di Rosberg e la Toro Rosso di Buemi. Chi avrebbe portato a casa la pole? La risposta non è stata poi così complicata. Il mondiale 2010 non è così lontano, la Redbull ha ancora un certo vantaggio sugli avversari e… Vettel ha conquistato la prima posizione, con parecchio distacco su Hamilton. In seconda fila, Webber e Button. A seguire Alonso, con disperazione dei ferraristi naturalmente, con Petrov accanto in sesta posizione (immagino la gioia di Alonso nell’avere Petrov nelle vicinanze). Hanno conquistato la quarta fila Rosberg e Massa, dopodiché la quinta fila è andata a Kobayashi e Buemi.

    La giornata di sabato ha fatto sorgere nella mente di molti appassionati un dubbio atroce: ma la Mercedes ha avuto una performance scarsa soltanto in questa occasione, o sarà un’altra cantonata come quella dell’anno scorso? C’è da dire che la cantonata non era certa al momento: Schumacher aveva avuto problemi col kers in Q2, Rosberg aveva avuto altri problemi in Q3… “La Mercedes si riprenderà alla grande domani” pensava il tifoso medio (nel caso del tifoso da bar, il pensiero era leggermente diverso: “La Mercedes di Rosberg si riprenderà alla grande domani, mentre il traditore non porterà a casa neanche un punto dato che saremo tutti impegnati a gufarlo come non mai” – che le gufate siano contate, almeno nella seconda parte? Lo ritengo non solo possibile, ma probabile). Non restava che aspettare pazientemente che il tempo scorresse fino alle 8,00 della domenica mattina.
    Nel frattempo nella sezione Formula 1 del sito governato dai criceti assassini (leggi: Yahoo Answers) la gente si sbizzarriva facendo domande molto serie e sensate. Ad esempio: “stanotte bisogna mettere l’orologio avanti di un’ora e domani la gara è alle otto. A che ora inizia, quindi?” A qualcuno ho risposto, ma unicamente perché punto al livello 7 e mi mancano quasi undicimila punti per arrivarci. Conquistarne due rispondendo a una domanda così, sarebbe stato un lievissimo passo avanti. E poi avrei dato un aiuto fondamentale a un utente (anche se partivo sfiduciata: mi sembravano proprio il genere di domande delle quali non vengono più guardate le risposte neanche per sbaglio), particolare da non sottovalutare.

    Alla fine è arrivata la domenica e sono arrivate le otto del mattino. Che a Melbourne dovevano essere le cinque del pomeriggio o giù di lì, se non sbaglio. Il tifoso medio si interrogava su quanto sarebbe accaduto di lì a poco, le opinioni degli appassionati erano molto confuse. O meglio, c’erano diverse correnti di pensiero:
    > il baby campione del mondo si sarebbe fatto fregare in partenza da Hamilton, che avrebbe dominato la gara dimostrando l’evidente superiorità della McLaren;
    > il baby campione del mondo sarebbe partito bene ma a metà gara qualche problema l’avrebbe costretto al ritiro, questa considerazione era supportata dal fatto che Vettel avesse dovuto rinunciare alla vittoria nella gara inaugurale della scorsa stagione a causa di un problema tecnico (e allora?! Certi ragionamenti a volte mi sconcertano);
    > “chi se ne importa di quello che farà il baby campione del mondo”, si dicevano i sostenitori incalliti del signore e padrone dell’universo (quello nuovo, non “il traditore”, quello ha già perso l’anno scorso il titolo onorario di signore e padrone dell’universo, dato che il mondo ha eletto all’unanimità il suo nuovo idolo), i cui occhi erano tutti per lui nonostante partisse semplicemente dalla quinta posizione. E avesse accanto Petrov.

    Ore 8,00: è scattato il via ai 58 giri previsti. Vettel è scattato bene, ha conservato la posizione, con Webber che per un istante ha cercato di tenere testa a Hamilton (la cosa non gli è riuscita perfettamente, però, dato che Hamilton è rimasto saldamente secondo). Una catastrofe naturale, però, si stava abbattendo sull’Albert Park. Il serial killer più pericoloso di tutti i tempi, definito anni fa paracarro (chissà di chi sto parlando) stava attentando al risultato del Ferrari Man. Quest’ultimo è finito su un cordolo, perdendo diverse posizioni (come ci hanno tenuto a precisare circa una quarantina di volte tutti gli opinionisti intervenuti, ingiustamente e in modo del tutto innocente), tanto che vari piloti l’hanno sfilato senza difficoltà. Anche Button ha perso qualche posizione, con Petrov che poteva tranquillamente girarsi verso di loro e dire: “I’m faster than youuuuu!” Il pilota della Renault che adesso si chiama Lotus Renault esattamente come quella Made In Malesia (quella si chiama Team Lotus, ma il motore è Renault, quindi…) si è appropriato della quarta posizione, seguito da Massa risalito dall’ottava posizione e finalmente da Button. Un altro paio di avversari si sono infilati davanti ad Alonso e verso il centro dello schieramento stava accadendo qualcos’altro.
    Nell’eterna sfida tra baby piloti e nonnetti era una gara a chi fa più caos. Alguersuari e Schumacher si sono toccati, mentre Barrichello, non ho ben capito se coinvolto insieme a loro o per i fatti suoi, è finito fuori pista… ma niente paura, sia pur perdendo terreno, la sua gara è potuta proseguire nella più totale tranquillità (fino a quando non ha avuto un abbaglio credendo di ritrovarsi su un autoscontro, ma per il momento tutto sembrava andare ancora discretamente. Nonno Michael, dopo il contatto, è stato costretto a una sosta subito nelle fasi iniziali, cosa che l’ha portato ad essere doppiato nel giro di un nanosecondo. Una distesa di ferraristi da bar di proporzioni elevate esultava per l’evento, sperando che Michael si ritirasse. Ma non anticipo, per il momento, se la legge del caso ha ascoltato le gufate dei tifosi da bar oppure no.

    Nelle fasi iniziali Button è in fase d’azione (è la prima gara, generalmente prima di dedicarsi alla sua attività preferita, ovvero rigirarsi i pollici, Jenson ci tiene a fare una mezza stagione buona), cerca in tutti i modi di recuperare la posizione persa su Massa, ma… Per un po’ è costretto ad aspettare, in attesa del tempo e del luogo propizio per sopravanzarlo. La scelta risulterà di lì a poco essere non esattamente quella più azzeccata. Infatti Button ha effettuato il sorpasso tagliando una curva. Quindi, senza nemmeno attendere la proclamazione del nuovo paracarro più forte di tutti i tempi, curiosamente i commissari di gara hanno optato in fretta per il drive-through. Ma facciamo un passo indietro.
    Eravamo rimasti a Button che sorpassava il Ferrari Baby. Proprio in quel momento infatti, dietro di loro si è fatto notare il Ferrari Man, che aveva già scavalcato un paio di avversari (uno dei quali era Rosberg, se non vado errata) e che stava proseguendo la sua scalata verso il successo, con gli occhi dei suoi fan (l’intera popolazione mondiale, più o meno) che brillavano per l’emozione, producendo riflessi simili a quelli del sole che stava ormai calando sull’Albert Park. Il Ferrari Baby, nonostante fosse in pieno shock da sorpasso subito dal paracarro, è riuscito a ricordarsi la prima regola di sopravvivenza per chi indossa una tuta rossa ma non è il signore e padrone dell’universo: non solo non opporre la benché minima resistenza nei confronti di quest’ultimo, ma nemmeno prendere in considerazione alla lontana l’ipotesi. Quindi per il momento pare che la carriera alla Rossa del Ferrari Baby sia ancora salva. Contento lui, contenti tutti.

    Successivamente sono iniziati i pit-stop, chi ne faceva due e chi ne faceva tre. Soltanto Perez era su una strategia di una sola sosta. Ma per il momento nessuno pensava ancora a Perez. Piuttosto l’attrazione della gara sembrava essere al momento Barrichello, che stava rimontando con decisione, dopo il risultato di scarso rilievo delle qualifiche e la partenza tutt’altro che buona.
    A proposito di pseudo-anziani, la Mercedes di Schumacher (già doppiato fin dalla collisione nelle prime fasi di gara) dava segni di non riuscire ad arrivare in fondo, come notato profeticamente da Mazzoni. Puntualmente nonno Michael ha parcheggiato la propria monoposto ai box.
    La Mercedes di Rosberg, però, era in una posizione di un certo livello. Insomma, se non sbaglio era settimo o ottavo (qualche posizione mi è sfuggita, lo ammetto). È arrivato nonno Rubinho, che aveva già infilato parecchi avversari e, nel tentativo di sopravanzare Nico, ha optato per tentare di farlo finendogli addosso. Dopo circa mezzo minuto la Mercedes superstite risultava ritirata a tre giri di distanza da quella del compagno di squadra, mentre Rubens era costretto a una sosta ai box, che si sarebbe ulteriormente concretizzata in un drive-through. Tutto questo naturalmente prima del ritiro, ma siccome all’epoca si era sul ventesimo giro o giù di lì, sarebbe passato ancora parecchio tempo (Rubens si sarebbe ritirato, infatti, quando mancavano una decina di giri dalla fine e quasi in contemporanea anche Glock si sarebbe ritirato).
    Schumacher non era il primo ritirato della giornata, il primo era stato Maldonado dopo avere percorso nove giri di gara. Più o meno in quei giri (nota dell’autrice: riferito al ritiro di Schumacher, non a quello di Maldonado) si ritirava anche Kovalainen, successivamente inquadrato all’interno del box della Lotus Made in Malesia, che naturalmente ha svolto una delle attività che gli riescono meglio: girarsi verso la telecamera che lo riprendeva e farsi una risatina da solo. Ma del resto Kovalainen ce l’ha per abitudine, quella di ridere quando si ritira o arriva tra le ultime posizioni, il che mi fa pensare che rida molto spesso.

    Ma non perdiamo di vista tutto il resto. Vettel in testa, seguito da Hamilton, Webber, Petrov, Alonso, Massa, le Sauber, Button e tutto il resto. I pit-stop non hanno stravolto particolarmente la situazione, a parte che, dopo il secondo pit-stop, Alonso aveva recuperato una posizione su Petrov. Ma Petrov tra sé e sé pensava al momento più propizio per mandare al Ferrari Man una comunicazione: “I’m faster than youuuuuu”!
    Verso la metà della gara, forse un po’ dopo, Hamilton è stato protagonista di un fuori pista. Ha danneggiato il fondo della monoposto, e naturalmente Mazzoni ne ha approfittato per fare una gufata: non sarebbe riuscito ad arrivare in fondo. E, se fosse arrivato in fondo, sarebbe stato squalificato, perché il fondo della vettura si ritrovava ad essere troppo basso. Tutti gli opinionisti, in vari momenti, ci hanno tenuto a concordare con quella versione. È stato citato l’esempio: una volta, al gran premio del Belgio, Schumacher venne squalificato perché il fondo della monoposto con cui aveva gareggiato si era abbassato dopo un’uscita di pista. Splendida ricostruzione, se non per due dettagli.
    1) Quella squalifica di Schumacher attribuita a un non ben precisato momento della storia dell’umanità, non risale esattamente all’altro ieri. Si trattava del gran premio del Belgio del ’94, quindi all’incirca sedici anni e mezzo fa. Dato che i regolamenti della Formula 1 e le sanzioni variano da una settimana all’altra, mi pare comprensibile che in diciassette anni possano essere presi provvedimenti diversi in corrispondenza di fatti simili.
    2) Ancora più importante, quella volta Schumacher non venne squalificato per avere danneggiato il fondo della monoposto: la ragione della squalifica fu che venne riconosciuta un’irregolarità tecnica (il fondo troppo basso) e fu su quella che venne basata la penalità. Che poi la Benetton abbia tentato (fallendo) il ricorso sostenendo che quella vettura era troppo bassa per via di un danno capitato in un’uscita di pista, è un’altra storia.

    Okay, mi sono soffermata anche troppo su Hamilton e sulla sua McLaren danneggiata. Danneggiata ma non troppo, dal momento che gli ha permesso di arrivare in fondo e di conservare la seconda posizione. Chi non ha conservato la posizione sono stati Alonso e Webber, costretti a un terzo stop. I due si sono dovuti accontentare quindi di una quarta e di una quinta posizione, dietro a Petrov che era risalito in zona podio (mentre il suo compagno di squadra Heidfeld era già doppiato da tempo immemorabile). Intanto il paracarro, dopo essersi lasciato dietro le Sauber, ha raggiunto il suo obiettivo iniziale, quello che aveva seguito fin dai primi giri della gara. Si è ritrovato alle spalle del Ferrari Baby e, con estrema facilità, ha compiuto quello che durante i commenti a fine gara è stato definito l’unico sorpasso in cui si è vista l’utilità delle ali mobili. Button si è ritrovato sesto, Massa si è ritrovato ai box (le gomme lo stavano abbandonando, mentre le Sauber iniziavano a sopraggiungere – cioè aveva Perez distaccato di pochi centesimi).
    Nei giri finali ci siamo ritrovati con Felipe decimo alle spalle della Toro Rosso di Buemi. Un Mazzoni profetico come non mai ha iniziato la storiella del caso: la Toro Rosso ha fatto passi notevoli, bla bla bla, Massa è in difficoltà con questo treno di gomme, bla bla bla, Buemi guadagna terreno su Massa, bla bla bla…
    La storiella si è conclusa come da rito. Come ogni appassionato di Formula 1 sa, la gufata mazzoniana si può concludere in due modi: o con un effetto uguale o contrario a quanto pronosticato. Stavolta è stato il caso dell’effetto contrario: non solo Massa, che era in difficoltà con quelle gomme e che perdeva terreno, ha superato Buemi, ma ha anche fatto registrare il giro più veloce (così almeno hanno detto).
    Il finale è stato acceso da Alonso, che guadagnava su Petrov. Ma niente da fare, Petrov ha consegnato la posizione fino alla bandiera a scacchi… Petrov is faster than youuuuu…

    Vincitore Vettel, seguito da Hamilton, Petrov, Alonso, Webber (che si è fermato subito dopo avere tagliato il traguardo – benzina finita??), Button, Perez, Kobayashi, Massa e Buemi. Successivamente le due Sauber di Perez e Koby sono state squalificate per irregolarità tecniche, cosa che è stata senza dubbio gradita alla Force India: sono infatti risaliti in zona punti Sutil e Di Resta, che al traguardo erano giunti 11esimo e 12esimo.
    Chiaramente, durante la premiazione, è iniziata la narrazione di come Petrov sia stato il primo pilota russo a salire sul podio, anche se ci eravamo arrivati anche da soli dal momento che è stato l’unico pilota russo, finora, della storia della Formula 1.
    Sì, la sorpresa della giornata è stato lui. Io credevo che sarebbe stato Karthyyyy, invece mi sono dovuta ricredere. Comunque, complimenti a Petrov. È più o meno la seconda o terza buona gara della sua carriera. E complimenti alla Lotus Renault, ovvero alla Renault. Credo che ne sentiremo parlare ancora, quest’anno, anche se la posizione di Heidfeld mi spaventa… sì, davvero il suo 14esimo posto trasformato in 12esimo mi spaventa.
    Va beh, staremo a vedere. Il prossimo capitolo del campionato 2011 sarà tra due settimane in Malesia, a un orario per giunta molto più comodo rispetto a questo.
    Per il resto, altre novità non ce ne sono. Se non che Boccafogli, in studio, a fine gara, ha dimostrato di avere avuto un’allucinazione: ha visto infatti Button sorpassare Alonso tagliando una curva (in realtà Button aveva sorpassato Massa, tagliando quella famosa curva – e Alonso non l’ha proprio sorpassato in tutta la gara). O forse no, non si tratta di un’allucinazione.
    Ci sono altre possibili spiegazioni a questo fatto:
    > Alonso si era sdoppiato in due e guidava contemporaneamente entrambe le monoposto dell’Equino Rampante, di conseguenza è stato sorpassato da Button;
    > Massa era posseduto da Alonso, quindi Button pur avendo materialmente sorpassato il Ferrari Baby ha in realtà sorpassato Alonso (questo spiegherebbe anche altre cose, ma lasciamo stare)…

    Risultati:
    1) Vettel (Redbull), 2) Hamilton (McLaren), 3) Petrov (Renault), 4) Alonso (Ferrari), 5) Webber (Redbull), 6) Button (McLaren), 7) Massa (Ferrari), 8) Buemi (Toro Rosso) a 1giro, 9) Sutil (Force India), 10) Di Resta (Force India), 11) Alguersuari (Toro Rosso), 12) Heidfeld (Renault), 13) Trulli (Lotus) a 2giri, 14) D’Ambrosio (Virgin) a 4 giri. RIT: Glock (Virgin), Barrichello (Williams), Rosberg (Mercedes), Kovalainen (Lotus), Schumacher (Mercedes), Maldonado (Williams). Non qualificati: Liuzzi (HRT), Karthikeyan (HRT). Squalificati: Perez (Sauber), Kobayashi (Sauber).

    Classifiche:
    PILOTI 1) Vettel 25, 2) Hamilton 18, 3) Petrov 15, 4) Alonso 12, 5) Webber 10, 6) Button 8, 7) Massa 6, 8) Buemi 4, 9) Sutil 2, 10) Di Resta 1. TEAM 1) Redbull 35, 2) McLaren 26, 3) Ferrari 18, 4) Renault 15, 5) Toro Rosso 4, 6) Force India 3.


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    Scritto da *LadyB.* per GrandPrixPassion e LaF1vistaDaNoi.
     
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    Campionato 2011 – capitolo 2
    Gran Premio di Malesia

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    Ancora Vettel…



    Sepang, Kuala Lumpur
    8-9-10 aprile 2011


    I tempi in cui gli appassionati di motori riuscivano a resistere tutto dicembre, gennaio, febbraio e marzo senza gare sembravano ormai passati… Stavolta, dopo due settimane di attesa, molti dei suddetti appassionati già non ne potevano più e in questo momento hanno gli occhi che brillano per via del fatto che stavolta ci sarà da aspettare una sola settimana.
    Questa stagione iniziava due settimane fa nel segno della Redbull, con pole position e vittoria conquistate dal campione del mondo in carica. Rimanevano aperti numerosi dubbi:
    > l’autrice dei commenti avrebbe finalmente capito come si calcola il 107%?
    > la Mclaren avrebbe recuperato il gap con la Redbull?
    > la Ferrari avrebbe recuperato il gap con la Redbull e la Mclaren?
    > la Lotus Renault con la sua terza posizione in Australia era soltanto un fuoco di paglia o qualcosa di concreto?
    > Schumacher era sobrio quando diceva che la Mercedes era la seconda forza del mondiale dietro alla Redbull?
    > la HRT sarebbe mai riuscita a oltrepassare la soglia del 107% e a deliziarci con una doppietta a partire dagli ultimi posti?
    > tra la Lotus Renault e la Lotus Made In Malesia chi si terrà il nome Lotus?
    > il gran premio del Bahrein si svolgerà mai?
    Naturalmente per queste ultime due domande amletiche ci sarà da aspettare almeno fino alla prossima era geologica per scoprirlo. Sulla questione del nome Lotus la sentenza era attesa per la fine di marzo, ma ho come l’impressione che finirà anche aprile e non si saprà niente. Per quanto riguarda il gran premio del Bahrein, forse addirittura si farà a dicembre. Non si sa però ancora niente di preciso su quando sarà presa una decisione in proposito. Forse una settimana prima…
    Sugli altri dubbi, qualcosa di più chiaro credo che sia uscito fuori, dal gran premio di questo weekend e che le nostre menti possano dormire sonni tranquilli (sì, adesso potranno dormire tranquilli anche i sostenitori della HRT e gli apparirà senza dubbio in sogno Karthyyyy mentre diventa campione del mondo 2011 – un sogno, ovviamente, soltanto il mitico Chandyyyy avrebbe potuto vincere un titolo con la HRT).
    E sul calcolo del 107% assicuro che l’autrice al momento ne è perfettamente informata. Ho capito splendidamente come funziona e che semplicemente non è più il 107% del tempo della pole position ma quello del miglior tempo ottenuto dal leader della Q1. Ebbene sì, ora l’ho capito perfettamente. Sono decisamente avaaaaaaanti! Più avaaaaaanti di così non lo ero mai stata!


    Il gran premio di Malesia, secondo capitolo del mondiale 2011, si svolge a Sepang, che è stato il primo circuito realizzato dall’architetto austriaco Herman Tilke (non sapevo che fosse austriaco – ma l’ho scoperto durante la telecronaca delle qualifiche), probabilmente il migliore di quelli realizzati da lui (e ad essere migliore degli altri non ci vuole tanto) e fu introdotto nel mondiale 1999 (e in quell’occasione avvenne l’ultima vittoria in carriera per Irvine). È già da moltissimi anni che si svolge durante le fasi iniziali della stagione e non alla fine come capitava una volta.
    Okay, okay, mi fermo qui, le descrizioni mazzoniane con le relative statistiche sono più che sufficienti per conoscere la storia del circuito.
    Come al solito le prove libere sono state indicative ma non troppo, chissà se sarà la volta buona che chi si basa esclusivamente sul risultato delle prove libere per fare previsioni smetterà di farlo, ma ne dubito… Ad ogni modo le prime notizie interessanti sono arrivate sabato, quando sono iniziate le qualifiche. E per me la prima notizia interessante in assoluto è che ho toppato in pieno l’orario delle qualifiche. Pensavo che fossero alle nove. Alle nove di sabato mattina mi sono messa davanti alla TV, ho acceso Raidue… e niente. Ho cambiato su Raiuno e ancora niente. Sono passata a Raitre e non c’era niente nemmeno lì. Dopo qualche riflessione accurata mi sono detta che forse avevo sbagliato orario. Infatti era proprio così: le qualifiche iniziavano alle dieci.

    Alle dieci, finalmente, è stata la volta buona. Gli appassionati erano già in apprensione, si preparavano a festeggiare la pole position di Karthikeyan, sempre se fosse riuscito a restare davanti al compagno di squadra e alle Virgin… Cosa che, tutto sommato, ha fatto: basta guardare le posizioni all’inverso e Karthyyyy dominerà indiscutibilmente questa stagione. L’epoca della Q1 è stata dominata da una certezza: sarebbero precipitati fuori i sei dei “nuovi team” (ma questi team saranno chiamati nuovi team anche tra vent’anni?, mi chiedo… Ah, già, dimenticavo, tra vent’anni saranno già falliti da tempo) e un altro fortunato concorrente, che avrebbe colto non più della diciottesima posizione. Quest’anno, però, il dubbio si sta facendo più atroce, oltre la prima scontata domanda (chi sarà diciottesimo) ce n’è un altro: chi è dentro e chi è fuori dal 107time?
    Dopo circa due minuti che le qualifiche erano iniziate, dalla Toro Rosso di Buemi si è staccato un pezzo della fiancata, cosa che ha portato all’esposizione della bandiera rossa, con le qualifiche che sono riprese regolarmente dopo circa dieci minuti.
    C’è poi da dire che il Team Lotus (insomma, la Lotus Made in Malesia, per intenderci), per una certa parte della Q1, è rimasto ampiamente fuori dalla zona di esclusione. Io stessa per un attimo ci ho riflettuto con gli occhi che mi vagavano per le orbite per lo stordimento. Poi il più grande esperto di arte gufatoria ha fatto la gufata del secolo. Parlo di Mazzoni, che si è accorto delle posizioni che in quel momento avevano le Lotus malesi. Nel giro di un nanosecondo praticamente tutti quelli che erano dietro, a parte le Virgin e le più grandi carrette della storia, hanno rimontato, facendo precipitare le Lotus malesi in una zona senza via d’uscita.
    La sorpresa più grande della Q1 sono state le HRT. Liuzzi, 23esimo, è rientrato nel 107time e ci è riuscito addirittura Karthyyyy che aveva fatto una prestazione straordinaria, prendendo un secondo di distacco perfino dal compagno di squadra. Sì, io ne sono davvero convinta: questo è un pilota che ci sorprenderà. E tra tutti i piloti che sono stati in HRT credo proprio che sia quello che passerà alla storia più di ogni altro (anche se questo è, lo ammetto, un insulto al sommo Chandy). Così l’ultima fila è stata sommersa dal grande team spagnolo, che ha piazzato entrambe le sue vetture lì per la gara. La penultima fila, naturalmente, è stata tutta della Virgin. Glock ha conquistato il 21esimo tempo seguito dal compagno di squadra D’Ambrosio. Le straordinarie Lotus malesi, che prima che Mazzoni ci facesse caso occupavano zone decisamente più alte del solito non hanno potuto fare a meno che accaparrarsi le posizioni della decima fila, con 19esimo Kovalainen e 20esimo Trulli.
    Per quanto riguarda l’ultimo posto disponibile che includeva l’esclusione dalla Q2, è andato di diritto a Maldonado, l’unico pilota che non riesce a percorrere più di nove giri senza essere costretto al ritiro (chiedo scusa per avervi rivelato questo spoiler sconcertante sul futuro svolgimento degli eventi – d’altronde avrei dovuto considerare che qualcuno pensava che Maldonado fosse il principale concorrente alla vittoria…).

    Passiamo alla Q2. La Q2, che per Mazzoni e company è generalmente il momento in cui ritengono necessario fare la seguente considerazione: le Toro Rosso stanno dimostrando una competitività ben più elevata di quanto si pensava, indubbiamente hanno buone possibilità di arrivare in Q3. Questa considerazione produce generalmente un effetto esattamente contrario a quello ipotizzato e generalmente è accostata ad altre considerazioni più generali, che possono riguardare la presunta competitività della Mercedes o della Force India, o il fatto che qualche pilota in particolare sta facendo meglio del compagno di squadra. Gli effetti, in genere, sono catastrofici. Stavolta, in ogni caso, Mazzoni ha scelto con cura le vittime sacrificali delle sue gufate, concentrandosi decisamente sulle Toro Rosso e sui loro risultati. Inoltre, qualora a qualcuno interessasse, ha passato cinque minuti buoni a narrare come al via della scorsa gara in Australia c’era stato un contatto tra le due TR e Buemi e “Alghersauro” (stavolta non l’ha chiamato così, ovviamente, ma quella volta in cui l’ha fatto è passata alla storia) non si erano più parlati da allora.
    Direi di non soffermarmi troppo su queste narrazioni, però, e di andare avanti. Dopo i quindici minuti della Q2, Sutil si è fermato al 17esimo tempo, andando ad affiancare Maldonado sulla griglia di partenza e rimpiangendo sicuramente i bei tempi in cui la Force India poteva, anche se di rado, puntare alle prime posizioni (per intenderci, in queste occasioni potevano accadere due cose: 1) Sutil entrava in collisione con Raikkonen e si ritirava, 2) Sutil risaliva fino a una buona posizione e, non appena Mazzoni se ne accorgeva e faceva una gufata in proposito, andava a impantanarsi fuori pista).
    In ottava fila sono andati a piazzarsi Perez, 16esimo, e Barrichello, 15esimo. 14esimo invece Di Resta (ci è stato fatto notare che avesse battuto il compagno di squadra Sutil per la seconda volta di seguito in qualifica). Poi, 12esima e 13esima, le due Toro Rosso, con Buemi davanti ad Alguersuari (o “Alghersauro”, per chi preferisse la pronuncia mazzoniana). L’11esimo tempo è andato a Schumacher (unico pilota che durante le telecronache viene chiamato puntualmente non con il solo cognome ma con nome e cognome – sempre!)… sì, di nuovo.
    In questi momenti è capitato che Mazzoni prendesse una delle rare cantonate (rare?!), anzi, due in una. Ha detto che:
    > Alguersuari è l’unico pilota nato negli anni ’90, quando in realtà anche Perez è nato nel 1990;
    > era dai primi anni ’80 che nessun pilota correva in Formula 1 a 42anni come sta facendo Schumacher ora, mentre in realtà ce ne sono stati anche negli anni ’90.

    È arrivata la Q3. Mi pare che qui ci sia stato qualche commento a proposito del fatto che la McLaren era più performante della Redbull e che per la RB non sarebbe stato scontato conquistare la pole. Potrei ricordare male, ma mi è sembrato di sentire una cosa del genere.
    Dato che la stragrande maggioranza dei piloti avevano consumato praticamente tutti i set di gomme, la maggior parte dei dieci rimanenti hanno effettuato un solo tentativo. Nella prima parte dei dieci minuti della Q3, infatti, in pista c’erano molte meno di dieci vetture.
    La pole è andata a Vettel, al termine di quei dieci minuti. Nelle prime cinque posizioni, ci è stato fatto notare, andavano a piazzarsi gli stessi piloti che erano partiti in top-five in Australia: Vettel, Hamilton, Webber, Button e Alonso. Seguiva poi la Lotus di Heidfeld, che finalmente ha fatto una buona prestazione, dopodiché Massa, Petrov, Rosberg e Kobayashi.

    La domenica c’era rischio di pioggia torrenziale, che però era attesa per il finale della gara, anche se il fattore meteo sembrava decisamente rilevante fin da subito.
    Al via della gara il Ferrari Man, attorno al quale si concentravano tutti gli appassionati, invocando un suo passaggio da quinto al primo posto, ha compiuto un’azione straordinaria: sbagliare la partenza per la seconda volta di seguito. Ma niente paura, c’è chi ha fatto peggio di lui: Webber, che per problemi al kers si è fatto sfilare da quasi mezzo schieramento. Tra quelli che hanno perso una marea di posizioni ci aggiungerei anche Rosberg, giusto per non dimenticarci che, se anche per tutta la durata della gara non lo si è visto neanche una volta, in pista c’era anche lui.
    Chi ha compiuto un’azione clamorosa è stato Heidfeld, che se continua così penso che ci sorprenderà positivamente. Ma è da vedere se continuerà così. In ogni caso si è accaparrato la seconda posizione, a seguire le Mclaren di Hamilton e Button, dopodiché Petrov davanti alle Ferrari di Massa e Alonso. Sì, in quest’ordine. Seguivano poi Schumacher, Kobayashi e Webber, con quest’ultimo che prima di riuscire a passare il giapponese ce ne ha messo un po’, di tempo…
    Dopo pochi giri, mentre Petrov faceva il figo sulla sua Lotus Renault con scritto “I’m faster than you” (ehm, sì, questo particolare me lo sono leggermente inventata, lo ammetto), purtroppo per lui Massa l’ha superato. Petrov ha ripreso a fare il figo con la scritta “I’m faster than you”, specie stavolta che era seguito da Ferniiii, ma probabilmente a causa delle maledizioni che Ferniiii gli stava lanciando si è ritrovato a vagare per un attimo fuori pista. In quell’attimo il Ferrari Man non ha esitato e si è inserito immediatamente davanti al pilota russo.

    Dopo nove giri Maldonado si è ritirato, è stato anche stavolta il primo dei ritirati e si è ritirato come anche la volta proprio dopo avere percorso nove giri. Per l’altra Williams le cose non sono andate molto meglio, ma di questo ne parleremo più avanti.
    Dopo una decina di giri, sui 56 previsti, sono iniziati i primi pit-stop. Per l’esattezza sono iniziati con Webber che è rientrato ai box, rimettendo le gomme a mescola morbida, nello sconvolgimento generale dello staff Rai, che facevano notare come cadessero le prime gocce di pioggia, che avrebbero potuto modificare categoricamente lo stravolgimento della gara. Tutti i piloti delle prime posizioni, di lì a poco, iniziano a fare il primo pit-stop, montando tutti quanti o quasi le gomme morbide, ancora tra lo sconvolgimento totale di tutti.
    Vettel è rimasto in testa, seguito da Hamilton, Kobayashi, Button, Alonso, Heidfeld, Webber e Massa. Le Lotus Renault infatti hanno “perso tempo” durante il pit-stop (sfortunatamente essendo Lotus e non Ferrari non è seguito un quarto d’ora di spiegazioni sulle ragioni per cui ci fosse stato questo svantaggio). Idem è capitato a Massa, ma dato che si trovava al volante di una monoposto rossa almeno qualche informazione l’abbiamo avuta, scoprendo che c’era stato un problema tecnico durante il pit-stop.
    Dopo qualche giro il tifoso medio stava già imprecando perché le Ferrari non sono in testa alla gara, fortunatamente ad alleviare le sue sofferenze c’è stata un’azione del Ferrari Man, che ha sorpassato il paracarro e… ehm, che cosa stavo dicendo?! Intendevo dire che il Ferrari Man ha superato Button, conquistando la terza posizione (sì, sarebbe quarto, considerando che Vettel, Hamilton e Kobayashi gli erano davanti, ma di lì a poco il giapponese sarebbe rientrato ai box, quindi si può dire che Ferniiii praticamente era quarto).
    Ad incrementare la commozione del tifoso medio, quando la gara era intorno al ventesimo giro, il Ferrari Baby ha superato Webber. Ah, già, dimenticavo: questo genere di cose lasciano del tutto indifferente il tifoso medio.

    Il secondo giro di pit-stp è iniziato qualche giro dopo. Praticamente tutti o quasi hanno rimontato le gomme morbide. La pioggia sembrava non essere più un problema e per la prima volta è stato chiaro che, molto probabilmente, il tanto atteso acquazzone non sarebbe affatto arrivato. Tra chi ha messo le gomme dure c’era Hamilton e i telecronisti si sono chiesti se per caso fosse possibile, con quel genere di gomme, arrivare fino in fondo alla gara. Dal momento che Mazzoni si era posto un simile dubbio, considerando il suo coefficiente gufativo, trovare una risposta a questa domanda non dovrebbe essere poi così difficile.
    Mentre c’era chi faceva ancora il secondo pit-stop, a poco più di metà gara Webber è rientrato per il terzo. A proposito di Webber, per tutto il tempo ha ricevuto dai telecronisti lo stesso trattamento che in genere riceve un pilota Ferrari: era partito male per colpa del kers, non aveva rimontato posizioni per colpa del kers, dell’ala mobile e delle prestazioni scadenti della sua vettura (eh sì, se non ve ne siete accorti la Redbull è scadente), ma per anche un solo centesimo che recuperava su un avversario era merito suo.
    Nel frattempo, mentre a circa venti giri dall’inizio si era ritirato Karthyyyy, Barrichello e Perez, si ritirava anche la Lotus Made in Malesia di Trulli.
    Lasciamo perdere queste considerazioni e andiamo avanti. Intorno al quarantesimo giro o giù di lì anche la maggior parte degli altri piloti della top-ten avevano cambiato gomme, con Vettel ancora in testa e Button che si era appropriato della seconda posizione, approfittando anche del potere delle gufate di Mazzoni. Il telecronista, infatti, aveva notato come Button, che solitamente consuma le gomme meno di Hamilton, stavolta non le avesse consumate meno, non riuscendo a recuperare niente sul compagno di squadra. Immancabilmente, a causa delle difficoltà di Hamilton dovute al consumo delle gomme, Button si è ritrovato secondo.
    Sempre in quei giri si ritiravano la Virgin di D’Ambrosio e la HRT superstite, ma credo che tutto ciò non sia particolarmente interessante.

    Al 45esimo giro, dopo circa trenta giri che si alternavano i sorpassi di Kobayashi su Schumacher a quelli di Schumacher su Kobayashi, ben più avanti è capitato uno dei fatti principali della gara. Entrava di nuovo in azione il grande Ferniiii! Il Ferrari Man ha tentato il sorpasso su Hamilton (per la terza posizione, direi, sperando di non avere perso le mie capacità di calcolo). Naturalmente Hamilton non stava lì a dargli strada e infatti Ferniiii non è riuscito a compiere il sorpasso. Purtroppo per lui, però, è andato a sbattere contro il retrotreno della vettura di Hamilton, danneggiando l’ala anteriore, cosa che l’ha costretto a un ulteriore pitstop, dopo il quale si è ritrovato settimo.
    Mentre finalmente Webber dava segni di vita, lo si è visto avvicinarsi a Massa. Dopo un po’ l’australiano è riuscito a portare a termine il sorpasso, mentre il Ferrari Baby, che si è ritrovato in sesta posizione, iniziava a perdere terreno, cosa che mi ha portata a fare una riflessione che si è rivelata curiosamente errata. La verità era semplicemente che era più lento di chi lo precedeva e di chi lo seguiva, mentre io, inspiegabilmente, pensavo che si stesse preparando a rendere credibile Smedley qualora quest’ultimo gli avesse comunicato qualcosa tipo “Ferniiii is faster than you”. A proposito di Ferniiii, c’è da dire che, per una volta, si trovava davanti a Petrov, che era (ancora per poco) stabilmente in top-ten.
    La Lotus Renault di Heidfeld, nel frattempo, probabilmente per via dell’effetto contrario alla gufata di Mazzoni che aveva dichiarato tempo prima qualcosa che somigliava ad affermare che le Lotus nonostante fossero partite bene avrebbero portato a casa ben poco, ha conquistato la terza posizione una volta che Hamilton è rientrato ai box, a pochi giri dalla conclusione, per l’ultimo cambio gomme. Heidfeld ha comunque dovuto difendersi da Webber, negli ultimi giri: il pilota della Redbull si era notevolmente avvicinato.

    A quattro giri dalla fine, poi, l’ultima emozione della gara: Petrov ha praticamente preso il volo, con il volante che gli rimaneva in mano. La gara si è conclusa con la vittoria di Vettel, che è arrivato al traguardo seguito da Button, Heidfeld, Webber, Massa, Alonso (sì, in quest’ordine), Hamilton, Kobayashi, Schumacher e Di Resta in top ten.
    A seguire Hamilton e Alonso sono stati penalizzati di venti secondi a gara già conclusa, quindi molto tempestivamente come solito, per i fatti del 45esimo giro. Ovvero Hamilton per avere cambiato traiettoria e Alonso per avere tamponato Hamilton. In conclusione Alonso, che era arrivato al traguardo con circa trenta secondi di vantaggio su Kobayashi, ha conservato la sesta posizione, mentre Hamilton che ne aveva 17 o 18 è passato da settimo a ottavo.
    Lasciamo stare, su queste penalizzazioni non mi pronuncio… Prima fanno i regolamenti in modo da aumentare lo spettacolo (mi correggo: dicono che i regolamenti sono fatti in modo da aumentare lo spettacolo), poi penalizzano chiunque tenti un sorpasso e chiunque si difenda da un sorpasso!
    E così si è concluso anche il secondo gran premio stagionale, ma stavolta ci sarà una sola settimana da aspettare con grande gioia di molti appassionati (tra cui immancabilmente ci sono anch’io).

    Risultati:
    1) Vettel (Redbull), 2) Button (Mclaren), 3) Heidfeld (Lotus Renault), 4) Webber (Redbull), 5) Massa (Ferrari), 6) Alonso (Ferrari)*, 7) Kobayashi (Sauber), 8) Hamilton (Mclaren)*, 9) Schumacher (Mercedes), 10) Di Resta (Force India), 11) Sutil (Force India), a 1 giro: 12) Rosberg (Mercedes), 13) Buemi (Toro Rosso), 14) Alguersuari (Toro Rosso), 15) Kovalainen (Team Lotus), a 2 giri: 16) Glock (Virgin), 17) ritirato a 4 giri Petrov (Lotus Renault). Ritirati: Liuzzi (HRT), D’Ambrosio (Virgin), Trulli (Team Lotus), Perez (Sauber), Barrichello (Williams), Karthikeyan (HRT), Maldonado (Williams). – Alonso e Hamilton penalizzati di 20 secondi erano arrivati rispettivamente 6° e 7° al traguardo.

    Classifiche:
    PILOTI 1) Vettel 50, 2) Button 26, 3) Hamilton 22, 4) Webber 22, 5) Alonso 20, 6) Petrov 15, Heidfeld 15, 8) Massa 16, 9) Kobayashi 6, 10) Buemi 4, 11) Sutil 2, Schumacher 2 13) Di Resta 2. TEAM 1) Redbull 72, 2) McLaren 48, 3) Ferrari 36, 4) Lotus Renault 30, 5) Sauber 6, 6) Toro Rosso 4, 7) Force India 4, 8) Mercedes 2.

    Appuntamento con il commento al gran premio della Cina che si terrà nel weekend del 17 aprile. A presto!


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    Scritto da *LadyB.* per GrandPrixPassion e LaF1vistaDaNoi.
     
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    Campionato 2011 – capitolo 3
    Gran Premio della Cina

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    Chi sarà il miglior stratega di sempre?



    Shanghai
    15-16-17 aprile 2011


    Nel mezzo del gran premio della Cina
    La Ferrari si ritrovò in una selva oscura
    Perché la corretta strategia era smarrita…


    Dopo le prove libere che avevano visto il dominio di Vettel, l’appassionato medio si era già preparato a un weekend di totale dominio, che portava a ipotizzare un proseguimento di stagione che somigliava vagamente a quella del 2004. Ma niente paura, per il momento la situazione non sembra così traumatica. Nella peggiore delle ipotesi, secondo il mio spassionato parere, assisteremo a un mondiale in stile 2009. Che non sarà il massimo che si può avere dalla vita, lo ammetto, ma in confronto al 2004 in cui le gare erano tutte una fotocopia l’una dell’altra mi pare che ci sia la sua differenza.
    In ogni caso un suggestivo dubbio accomunava tutti i fan sabato mattina: ce l’avrebbe fatta la HRT a oltrepassare il 107% o ci sarebbe toccato rimpiangere l’incredibilmente brillante stagione 2010, in cui la HRT si è mostrata indubbiamente al top? Per quanto riguarda le prestazioni ancora non lo so, ma io di sicuro rimpiango i colori della Hispania 2010. So perfettamente che ero l’unica a trovarla gradevole alla vista, ma quella di quest’anno davvero… fa pietà! Credo che un accostamento di colori più orribile non avrebbero potuto trovarlo. Ma questo è solo il mio spiccato parere personale…
    Credo però di avere dedicato anche troppo spazio alla mitica Hispania Racing. Forse, anzi sicuramente, è il caso di proseguire e di occuparsi più da vicino del gran premio, invece di continuare a fare critiche relative all’estetica riferite ad una scuderia che sarebbe da criticare per ben altre ragioni…

    Veniamo alle qualifiche, appunto. Anche se questo significa avere a che fare, almeno per un paio di righe, con la HRT.
    La Q1 è stato il solito confronto tra i migliori team di questa epoca per stabilire la composizione delle ultime tre file. Niente di sorprendente: per la millemillesima volta le posizioni dalla 19esima alla 24esima si sono ritrovate ad essere occupate precisamente da Kovalainen, Trulli, Glock, D’Ambrosio, Liuzzi e Karthikeyan, in queste precise identiche posizioni (con Karthyyyy che si sta rivelando ben più brillante del connazionale Chandy: quello in qualche occasione non era riuscito a raggiungere la prima posizione l’anno scorso, mentre Karthyyyy finora ne ha beccate tre su tre – si tratta della prima posizione a partire dagli ultimi, ma questo è il massimo a cui un pilota della HRT può puntare). Ma torniamo al risultato: come abbiamo visto le posizioni dalla 19 alla 24 sono state occupate dagli stessi identici piloti dei primi due gran premi.
    Quindi non solo sappiamo perfettamente chi saranno sei su sette dei piloti che usciranno dopo la Q1, ma sappiamo anche perfettamente in che posizione si piazzeranno. È già la terza volta che le posizioni sono tali e quali… cambierà almeno la prossima volta? Personalmente io ho qualche dubbio (bisogna tenersi in mente questa mia previsione: chissà se potrò candidarmi al ruolo di reginetta della gufata o se i miei commenti non avranno alcun potere…).
    L’unico dettaglio di rilievo della Q1 è, generalmente: chi sarà quell’altro sfigato costretto ad abbandonare anzitempo le qualifiche? Diversamente dall’anno scorso, le Sauber sembrano troppo veloci per finire fuori al primo turno (anche questa è da segnare), quindi la cosa è ancora più suggestiva. In Australia era toccato a Heidfeld uscire subito, mentre in Malesia era stato Maldonado a non schiodarsi dal 18esimo tempo. Stavolta, però, c’è stato un vero e proprio colpo di scena.
    Durante questo turno di qualifiche in casa Redbull se ne stavano tutti a fischiettare e a rigirarsi i pollici come faceva “il paracarro” nella seconda metà della stagione 2009. Erano certi che sarebbe stato molto più conveniente risparmiare un set di gomme morbide, tanto i loro piloti erano entrambi qualificati per certo. Il caso ha voluto che Webber, però, si sia ritrovato 18esimo quando ormai era troppo tardi. Insomma, stavamo assistendo al primo caso di strategia clamorosamente errata del weekend. Ma non sarebbe stato l’unico… Anzi……….

    La Q2 non è stata altrettanto sconcertante, o almeno così sembrava. Non è stata sconcertante almeno fino al momento canonico in cui le cose hanno smesso di andare come era normale pensare che andassero. Era un momento di particolare sconvolgimento, tanto più che i telecronisti erano impegnatissimi a gufare la Toro Rosso (uno dei loro hobby preferiti) e clamorosamente non vi era alcuna ripercussione significativa sulle prestazioni del suddetto team.
    Anche qui, con l’obiettivo di risparmiare set di gomme morbide, tutti giravano il meno possibile, finché a due minuti dalla bandiera a scacchi è capitato ciò che ha sconvolto la situazione. C’è da dire che c’è stato anche lo spazio di una gaffe, come a rito: mentre Petrov si era fermato in mezzo alla pista per un problema tecnico, secondo i telecronisti era dovuto a un errore suo. Le Renault, le Mercedes, le Force India e le Williams dovevano ancora effettuare il loro ultimo tentativo, mentre le Toro Rosso, sia pure esposte alle gufate generali, erano in top ten. Ed è stata esposta bandiera rossa.
    Qualifica interrotta finché la pista non è stata sgombrata. Quando è ripresa, mancavano appunto due minuti alla fine. Ciò significava che c’era soltanto un tentativo disponibile per chi era ancora indietro. Sui vari piloti presenti in pista, però, soltanto Massa e Rosberg hanno migliorato i loro tempi immediatamente. Con Massa che era già in top ten da prima, Rosberg è stato l’unico a risalire in top ten. Quindi, di conseguenza, le Toro Rosso sono riuscite a rimanere in top ten.
    Ad uscire in questa Q2 sono stati (elencati dall’11esimo al 17esimo): Sutil, Perez, Kobayashi, Schumacher, Barrichello (oh, che strano…), Heidfeld e Maldonado.
    Intanto, mentre i telespettatori erano increduli di fronte all’inefficacia dell’effetto “gufata contro la Toro Rosso”, Mazzoni snocciolava statistiche nel tentativo di recuperare l’ultima occasione in cui entrambe le Toro Rosso erano giunte fino alla top ten (qualcosa che risaliva a molto tempo prima, chiaramente).
    Q3. Niente di troppo sorprendente, se non la posizione di Rosberg che è riuscito a infilarsi al quarto posto. La prima posizione ovviamente l’ha conquistata il solito Vettel, mentre Button e Hamilton si accaparravano le due posizioni successive. In terza fila ritrovavamo le due Ferrari del signore e padrone dell’universo e del Ferrari Baby, dopodiché in settima posizione la prima delle Toro Rosso, quella di Alguersuari. Ottavo si è piazzato Di Resta seguito da Buemi. Il decimo tempo è stato attribuito a Petrov, che era arrivato in Q3 in quanto era saldamente in top ten al momento del problema che aveva interrotto la sua qualifica, ma che come conseguenza a quel problema non aveva fatto registrare alcun tempo nell’ultima sessione.
    E qui iniziava l’attesa per la gara…

    Domenica 17 aprile, ore 9,00. La prima sorpresa è avvenuta al via. Button e Hamilton che hanno superato Vettel? No, no, non era questa la sorpresa a cui mi riferivo. Parlavo piuttosto del Ferrari Man che alla terza gara stagionale ha sconvolto davvero tutti allo start: questa volta ha perso soltanto una posizione, anziché una quarantina. La cosa che più faceva tremare, però, era l’identità di colui che gli aveva strappato la posizione. Si trattava infatti del Ferrari Baby. Cosa ancora più sorprendente: quando Mazzoni se n’è accorto, non ha tirato fuori alcuna scusa per giustificare la posizione persa dal Ferrari Man. In conclusione le posizioni erano, al primo giro: Button, Hamilton, Vettel, Rosberg, Massa, Alonso, con Schumacher dietro che aveva recuperato diverse posizioni.
    Per qualche giro non ci sono state emozioni eccessive, se non un drive through a Liuzzi per partenza anticipata. Molto emozionante, vero? Figuriamoci che non me n’ero nemmeno accorta… E mi chiedo come. Dato che la visione della gara che ognuno di noi è incentrata sulle HRT, come poteva essermi sfuggito un dettaglio così rilevante, che aveva a che fare con la scuderia più performante di questa epoca?
    La voce della mia coscienza inizia a parlarmi. Mi dice: “LadyB, la finisci di sparare cazzate?” Ehm… forse dovrei ascoltarla.
    Decidendo di ascoltarla ritorno seria. Spostiamoci a dieci giri di gara. “Alghersauro” è rientrato ai box per il cambio gomme, portando allo sconvolgimento dei telecronisti, che si chiedevano se le gomme si stavano già logorando per tutti oppure no. Un attimo dopo, comunque, quando è uscito dai box Alguersuari, dalla sua Toro Rosso si è staccata in volo la ruota posteriore destra. La Toro Rosso, evidentemente, stava tentando di eguagliare Renault e Mercedes. Fatto sta che per fortuna la ruota non ha fatto danni e che Jaime è stato il primo (e unico) ritirato della giornata.
    Cambi gomme anche per Schumacher e Webber, dopodiché per Rosberg. Le due McLaren di Button e Hamilton erano ancora in testa alla gara… anche se per poco. Poco prima di rientrare ai box, Vettel ha infatti superato Hamilton, portandosi in seconda posizione. Subito dopo lui e Button sono rientrati ai box e qui c’è stata una delle scene più eclatanti di tutta la gara, che probabilmente potrebbe diventare anche la scena più eclatante di tutta la stagione. Il paracarro più forte di tutti i tempi, infatti, con grande avvedutezza si è fermato nella postazione della Redbull anziché in quella della McLaren che era subito successiva, nello sgomento totale dei meccanici Redbull. Dopo questa azione molto avaaaaanti, Jenson ha proseguito verso la meta giusta, lasciandoci con vari dubbi sulla ragione di quanto accaduto. Come spesso accade in queste occasioni (non che accada tanto spesso che qualcuno sbagli box) ho stilato un elenco di possibili spiegazioni all’accaduto:
    > Button era posseduto e convinto di essere un pilota della Redbull;
    > era un messaggio subliminale: Button vorrebbe stare alla Redbull;
    > Button è molto avaaaaaaaaaaaanti.
    Pur non escludendo le prime due opzioni, tenderei a propendere per la terza. Mi sembra quella più adeguata al caso.
    L’errore è costato a Button una posizione a vantaggio di Vettel, che quando è uscito dai box gli era decisamente davanti. Prima di rientrare ai box, prima Massa ha superato Hamilton dopodiché entrambi hanno superato Heidfeld. Al loro rientro, l’unico a non avere ancora effettuato il pit-stop, nelle prime posizioni, era Alonso, che si è diretto ai box di lì a poco.

    Completato il primo giro di pit-stop, dopo una ventina di giri dallo start, era Rosberg ad essere in prima posizione, seguito da Vettel, Button, Massa, Hamilton, Schumacher e Alonso. Naturalmente i telecronisti al gran completo sono stati gli ultimi ad accorgersene, cosa che ha permesso a Rosberg di rimanere in testa alla gara almeno per un po’. Una volta che se ne sono resi conto e che è entrato in scena l’effetto gufata (i fatti hanno dimostrato già da tempo che quando Mazzoni e soci gufano Rosberg, generalmente hanno ancora più effetto che quando gufano le Toro Rosso).
    Nel frattempo Alonso, il signore e padrone dell’universo, si ritrovava alle spalle della Mercedes dell’ex signore e padrone dell’universo e stava tentando di effettuare il sorpasso del secolo… Ehm, forse non il sorpasso del secolo, si trattava soltanto della sesta posizione. In ogni caso la scena era piuttosto eclatante e mi faceva venire voglia di urlare “Michael is faster than youuuuuuu”… Peccato che al 25esimo giro la mia affermazione sarebbe stata fuori luogo, dato che Ferniiii ha finalmente superato nonno Michael. Di lì a poco Schumacher è rientrato ai box con le gomme ormai distrutte, cosa che prima di lui avevano fatto Rosberg, Hamilton e Button. E anche Webber, che nel frattempo di posizioni ne aveva recuperate ormai parecchie, segno che in casa Redbull avevano azzeccato la strategia, almeno per la gara. Almeno per la sua gara. Per quella di Vettel non tanto.
    Per Alonso le cose non andavano nel migliore dei modi. Con un colpo di genio, inoltre, in casa Ferrari avevano deciso di lasciarlo in pista per chissà quanto tempo ancora… Per Hamilton non è stato difficile superarlo, visto anche il decadimento delle gomme della vettura del Ferrari Man. Ma niente, le Ferrari rimanevano comunque in pista. Di lì a poco, invece, Vettel è rientrato ai box per la sua seconda (e ultima, si sarebbe scoperto) sosta. Permaneva davanti Massa con una sosta in meno, seguito da Rosberg, Button, Hamilton e Vettel.
    Il Ferrari Man è rientrato ai box due giri dopo, e quando è tornato in pista era decimo. Una posizione piuttosto eccellente, no? Dopo di lui è stato il turno del Ferrari Baby, che è rientrato in pista alle spalle di Vettel. Permaneva quindi di nuovo in testa Rosberg, seguito dalle due McLaren. Deve essere stato qui che Mazzoni, che ripeteva da mezz’ora buona frasi tipo “Rosberg sta facendo un’ottima gara”, eccetera eccetera (frasi che fanno da preludio al disastro, quando sono riferite a Nico), ha dichiarato qualcosa che suonava: “Rosberg non è mai riuscito a vincere una gara, almeno fino a oggi”. Bene, in quel momento ho avuto la netta sensazione che Rosberg non sarebbe riuscito a conservare la leadership. Mi sbagliavo o non mi sbagliavo? Solo il tempo avrebbe dato risposta ai miei dubbi. Anche se io di dubbi non ne avevo.

    La situazione è rimasta stabile per qualche giro, dopodiché Hamilton è riuscito a superare Button e ad appropriarsi della seconda posizione. Button che, un giro dopo, è rientrato ai box per la sua terza sosta. In top five: Rosberg, Hamilton, Vettel, Massa, Button, quest’ultimo è rientrato infatti in quinta posizione. Intorno al quarantesimo giro, ovvero poco dopo, anche Hamilton è rientrato per la seconda sosta. È rientrato quarto, con Rosberg che ha sostituito le gomme per l’ultima volta di lì a un giro. Ha mantenuto la posizione su Hamilton per ben poco tempo. Aggiornamento della top five: Vettel, Massa, Hamilton, Rosberg e Button, con Vettel e Massa che, ormai era evidente, puntavano a non fare ulteriori soste. C’è da dire che, nel frattempo, dato che ormai le gufate su Rosberg avevano già fatto effetto, Mazzoni si era progressivamente spostato su un altro soggetto. Adesso la frase rituale era “Massa sta facendo un’ottima gara”, frase che anch’essa è generalmente preludio al disastro dato che non solo Rosberg ma anche Massa fanno parte delle vittime preferite per le gufate dei telecronisti, oltre alle immancabili Toro Rosso e Force India, con Rosberg che è quello nella situazione più critica, dato che anche la Mercedes è molto spesso “presa di mira” con gufate varie.
    Intorno al 45esimo giro, quando ne mancavano poco più di una decina alla conclusione, Hamilton ha superato Massa, portandosi in seconda posizione. Una posizione guadagnata anche dall’altra McLaren, in quanto Rosberg ha commesso un errore che gli era costato una posizione. Top five: Vettel, Hamilton, Massa, Button, Rosberg. Ma non dobbiamo perdere di vista Webber, che fino a quel momento aveva compiuto un sorpasso dopo l’altro. La cosa non è cambiata ed ecco che ha superato Alonso, portandosi in sesta posizione (sì, nonostante tutte le peripezie Alonso era giunto fino alla sesta posizione).
    In contemporanea, decisamente più indietro, c’è stato un contatto tra Sutil e Perez, che ha miracolosamente portato a un drive through (o come mi è sembrato di leggere in sovrimpressione “drive thru”… ma che cos’è? sembra un’abbreviazione da SMS!) a Perez il giro successivo. Sì, sì, è proprio così: c’è stato un contatto tra i due e la penalizzazione a Perez non solo è stata decisa prima che passasse un’intera era geologica, ma addirittura è stata decisa dopo un giro. Cose del genere non succedono tutti i giorni, è da dire.
    Nel mentre il Ferrari Baby, ancora in pista con gomme semilogore, ha perso quel paio di posizioni che forse non avrebbe perso con un terzo pit-stop, con Webber risalito in quinta posizione, poi divenuta quarta non appena è riuscito a superare Rosberg. A proposito di gomme semilogore, anche Vettel non era esattamente in ottime condizioni. Hamilton gli era ormai alle spalle e, a quattro giri dalla fine, lo ha superato. L’ultimo sorpasso l’ha compiuto però Webber, che all’ultimo giro si è portato in terza posizione. Dietro a Hamilton e al compagno di squadra. Seguivano quindi Button, Rosberg, Massa che stava perdendo parecchio, dopodiché Alonso che soltanto grazie alla fine della gara si è difeso dal sopraggiungere di Schumacher e dei piloti che lo seguivano. A completare la zona punti Petrov e Kobayashi.

    Una decina di minuti più tardi Mazzoni ha concluso la telecronaca dandoci appuntamento con la prossima gara per la prima domenica di maggio. In realtà, però, la gara sarà l’8. Facendo un rapido calcolo, è semplice capire che è matematicamente impossibile che, dato che le settimane durano sette giorni, l’8 maggio sia la prima domenica del mese. Quindi ne deduco che o Mazzoni usa un calendario diverso dal nostro oppure si tratta di una gaffe. Spero che non sia il caso più grave, ovvero che non sappia quando sarà la prossima gara!
    Verso sera, quando c’è stata la sintesi su Raidue, mio padre che al mattino non era a casa s’è messo a guardarla. A un certo punto mi sono piazzata davanti alla TV e con un notevole sconcerto ho sentito una profezia che aveva fatto Mazzoni dopo una quindicina di giri di gara: la Ferrari era il team che stava gestendo meglio le gomme! Il gufo dei gufi!

    In ogni caso l’appuntamento è per il weekend dell’8 maggio, con il gran premio di Turchia. Come andrà a finire? Assisteremo a un nuovo dominio schiacciante di Baby Seb, oppure Redbull e McLaren saranno finalmente davvero alla pari? Oppure la Rossa risorgerà improvvisamente dimostrandosi la prima forza del mondiale? Staremo a vedere, anche se mi sembra più probabile che Barrichello rinasca nel corpo di Schumacher, piuttosto che la Ferrari diventi di colpo la prima forza del mondiale.

    Come da tradizione allego i risultati e le classifiche.

    Risultati:
    1) Hamilton (McLaren), 2) Vettel (Redbull), 3) Webber (Redbull), 4) Button (McLaren), 5) Rosberg (Mercedes), 6) Massa (Ferrari), 7) Alonso (Ferrari), 8) Schumacher (Mercedes), 9) Petrov (Lotus Renault), 10) Kobayashi (Sauber); fuori dalla zona punti: 11) Di Resta (Force India), 12) Heidfeld (Lotus Renault), 13) Barrichello (Williams), 14) Buemi (Toro Rosso), doppiati di 1 giro 15) Sutil (Force India), 16) Kovalainen (Team Lotus), 17) Perez (Sauber), 18) Maldonado (Williams), 19) Trulli (Team Lotus), doppiati di 2 giri 20) D’Ambrosio (Virgin), 21) Glock (Virgin), 22 Liuzzi (HRT), 23) Karthikeyan (HRT); ritirato Alguersuari (Toro Rosso).

    Classifiche:
    PILOTI 1) Vettel 68, 2) Hamilton 47, 3) Button 40, 4) Webber 37, 5) Alonso 26, 6) Massa 24, 7) Petrov 17, 8) Heidfeld 15, 9) Rosberg 10, 10) Kobayashi 7, 11) Schumacher 6, 12) Buemi 4, 13) Sutil 2, 14) Di Resta 2.
    TEAM 1) Redbull 105, 2) McLaren 87, 3) Ferrari 50, 4) Lotus Renault 32, 5) Mercedes 16, 6) Sauber 7, 7) Toro Rosso 4, 8) Force India 4.
    Gli unici team che ancora non hanno conquistato punti sono Williams, Lotus Made in Malesia, Virgin, HRT. E vedere la Williams senza punti come i “nuovi team” fa un certo effetto.

    Appuntamento con il commento al gran premio della Turchia che si terrà nel weekend dell’8 maggio. A presto! E scusate per il ritardo.


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    Campionato 2011 – capitolo 4
    Gran Premio della Turchia

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    Tre settimane dopo…



    Istanbul Park
    6-7-8 maggio 2011


    Stavolta è passato un po’ di tempo prima che (per impegni vari) riuscissi a portare a termine il commento. Lo sapevo già in anticipo che sarebbe andata così. Quindi ho pensato, per ricompensare i miei lettori della pazienza che hanno avuto ad aspettare, di scrivere qualcosa di diverso dal solito… Ovvero una narrazione dei fatti del weekend dell’8 maggio in Turchia narrati in poesia. Buona lettura. *-*

    Tre settimane ormai erano passate
    dall’ultimo gran premio, così andate
    tanto che io, tra i tifosi perversi
    ho deciso di narrare in versi
    il quarto capitolo di questo mondiale
    scrivendo un poema eccezionale
    sul gran successo che ha riscosso
    stavolta il dio vestito di rosso.
    Alle tredici le qualifiche erano situate
    e qui le scatole mi sono girate
    ma non valeva la pena di insistere
    e ho deciso comunque di resistere
    se le qualifiche ho visto solo a tratti,
    anziché dipingere numerosi ritratti
    che raffigurassero il sommo Nando,
    eh sì, di nuovo di lui sto parlando…

    La Q1 è stata dirompente
    e ha fatto una vittima eccellente:
    parlo di un samurai giapponese
    che si è arreso in modo palese
    quando dopo non aver proprio girato
    all’ultimo posto si è subito piazzato.
    Per il resto nulla di inconsueto,
    nessuno stordimento indiscreto:
    i sei dei nuovi team sono subito usciti
    e tra di loro Karthy il mito dei miti
    è stato quello con il tempo più scarso,
    proprio come le altre volte, mi è parso!
    In penultima fila, con stato di shock
    ho appreso che si era piazzato Glock
    che terminava ventiduesimo così
    battuto curiosamente da un’Accaerretì!
    Ho pensato “qualcosa che non quadra”,
    davanti aveva il compagno di squadra
    e tra i sei con i tempi peggiori
    le Lotus malesi erano state le migliori.
    Così si chiudeva la prima sessione
    lasciando un enigma senza soluzione
    su chi avrebbe subito dominato
    e lasciato davvero tutti senza fiato
    ottenendo un risultato dirompente
    che ogni ferrarista, non è sorprendente,
    in quel momento stava sognando
    potesse ottenerlo proprio Fernando.
    Qualcuno poteva chiedersi, tra le righe,
    potevano agli altri capitare mille sfighe
    che lasciassero la pole al torero spagnolo
    che riprendesse quindi il proprio ruolo
    di dominatore incontrastato del pianeta?
    perché si sa, questa è la sua meta!
    Ma c’era ancora la Q2 da disputare
    e nuove sorprese potevano arrivare,
    ovverosia nella pratica neanche tante,
    non è accaduto nulla di sconcertante
    e quando è finita, sul più bello,
    il primo degli esclusi era Barrichello,
    seguito da due vetture indiane
    e dal più notevole delle frane…
    ehm… a correggere questo commento
    che lascia tutti nello sgomento
    naturalmente all’istante vado:
    ma quale frana? dicevo Maldonado.
    Prima delle Toro Rosso, finiva fuori
    colui che della Sauber portava i colori
    (o meglio, l’unico che fin lì era arrivato
    che quindicesimo si è piazzato)
    e così è finito questo turno
    mentre da Venere fino a Saturno
    i ferraristi da bar imprecavano
    mentre Michael in top ten ammiravano
    e gli occhi dei suoi fan pieni di felicità
    non pensavano all’amara realtà
    che si sarebbe palesata con clamore
    nel giro di circa ventiquattro ore.

    La Q3 era un momento intrigante
    e il ferrarista, con la mente distante,
    incrociava le dita urlando e gufando
    tutti gli avversari di Fernando,
    queste gufate non hanno mai riscontro
    ma a Ferniiii neanche vanno contro,
    fu una scoperta di grande portata:
    con Ferniii non funziona la gufata!
    Comunque le cose andavano meglio
    per chi ha imposto subito il risveglio
    ai tifosi da bar con aria sognante:
    dalle Redbull ognuno era distante
    Seb e Web, con gomme da risparmiare
    dopo cinque minuti potevano rientrare
    perché nessuno batteva i loro tempi
    esclama “che cosa sono questi scempi?”
    il disperato tifoso alonsiano
    “sarà un nuovo risultato vano
    che impedirà al divino trionfatore
    di mostrare il rosso colore!
    Il cavallino è diventato un mulo
    e dalla Redbull l’ha preso nel cu…BEEP!” {censura}
    Purtroppo, alonsiano tifoso, mio caro
    il mondiale potrebbe essere amaro
    per chi spera che il dio asturiano
    possa infilarlo a tutti nell’ano,
    quindi rassegnati una volta per tutte
    a quando vedevi stagioni più brutte
    (tipo quando con la tua fantasia
    pensavi che fosse una grigia spia
    colui che adesso esalti ogni ora,
    dice il ferrarista da bar: “ma finora
    io non ho mai criticato Fernando,
    dì un po’, autrice, cosa stai blaterando?
    Ferniiii di grigio non s’è mai vestito
    e da sempre è stato il mio mito!”).
    Okay, ora basta con le digressioni,
    vediamo di giungere alle conclusioni:
    Vettel la pole ha presto conquistato
    e Webber da lui era il meno distanziato,
    seguiva poi, con grande sgomento
    di tutti, una Mercedes grigio argento
    (non quella di Michael, ma mi pare
    che non serva stare a specificare).
    Poi c’era quarto, così scoprivo,
    colui che di Ron Dennis è figlio adottivo,
    infine, a una standing-ovation esposto
    Ferniiii col quinto tempo s’è imposto.
    Seguiva il paracarro, che era sesto
    e ad elencare chi segue mi appresto,
    Petrov era settimo e non poteva più
    dire a Ferniiii “I’m faster than youuuu”,
    dopodiché migliorando i suoi risultati
    un anziano con i capelli argentati!
    Seguiva l’altra Lotus (non quella malese,
    ma la ex Renault, questo è palese,
    almeno lo spero, e spero non invano)
    infine decimo lo zerbino brasiliano.
    Ehm, intendevo dire, senza troppi veli
    che ultimo si era piazzato Feliiii!
    (Su quel senza veli, specificarlo occorre
    dato che l’altrui fantasia spesso scorre,
    era solo per trovare una rima decente,
    non intendevo dire proprio niente
    di quello che di “senza veli” è il significato:
    non intendevo che Feliiii s’è spogliato!
    {Lo so, non dovrei stare a rimeggiare
    quando che sia l’una e venti mi pare
    e se continuo ancora a girarci intorno
    starò a fare rime finché non verrà giorno.}

    {Ora non è più notte inoltrata
    e di nuovo a scrivere mi sono adagiata
    e in ricordo a quei momenti dispersi
    adesso riprendo a scrivere versi…}
    Riprendo a narrare dal via della gara
    fin da quando, del risultato ignara,
    ammiravo una Mercedes argentata
    che al secondo posto s’era infilata:
    non era quella del “nonno” ovviamente
    che era più indietro, decisamente,
    intanto Hammiiii perdeva posizioni
    e ovviamente, senza eccezioni
    a questo modo una ne guadagnava
    il sommo Ferniiii che ognuno ammirava
    e nessuno poteva ormai dirgli più
    “Petriiii is faster than youuuuuuu”,
    quest’ultimo più indietro era situato
    e Michael sopra gli è transitato
    rompendo immediatamente un alettone
    mentre Petriiii, la grande eccezione
    con i box comunicava all’istante
    e dava una risposta gratificante
    a chi gli chiedeva se danni riportava
    che non lo sapeva lui comunicava
    (Petriiii una decina di giri più avanti
    avrebbe ottenuto senza troppi vanti
    un risultato davvero eccezionale:
    contro Heidfeld andava a impattare).
    Dopo pochi giri senza esitazione
    Webber riprendeva la seconda posizione
    mentre il paracarro cercava di opporsi
    al sorpasso di Hammi, che ad imporsi
    è riuscito dopo pochissimi giri,
    ma tu, lettore che Ferniiii ammiri
    ti chiederai se il tuo idolo incontrastato
    come in Canada lo sorpassò Sato…
    la risposta è no, sarò sincera:
    stavolta Sato in pista non c’era,
    quindi farò attenzione a ciò che dico:
    Ferniiii intanto ha superato Nico.
    Ogni tifoso da bar con grande sportività
    si chiedeva: “e adesso cos’accadrà?
    romperanno per caso i motori
    le vetture decorate con dei tori?”
    ma con grande disappunto di costoro
    per la Redbull pare l’anno d’oro.
    Al decimo giro la gara passa
    con Hammiiii superato da Massa,
    i due rientrano dopo un istante
    e come al solito, senza variante,
    al rosso box fanno un pitstop perfetto
    e di vedere Hammiiii davanti mi aspetto:
    non vengo smentita, naturalmente
    mentre quasi immediatamente
    le Redbull, Rosberg e anche Nando
    rientrano ai box, io sto ammirando
    che Button in pista resta più di tutti
    e la cosa non ha dato molti frutti.
    A una ventina di giri dal via
    Mazzoni esordiva con una profezia:
    Rosberg da Massa era seguito,
    ed è un obiettivo davvero preferito
    per le sue gufate dirompenti,
    anzi, erano due gli obiettivi eccellenti.
    Rosberg e Massa erano affiancati,
    in quelle posizioni non sarebbero restati
    secondo il nostro telecronista
    che ha iniziato con la prima svista
    dicendo che Nico non aveva speranze
    e che Massa avrebbe preso le distanze:
    Rosberg davanti è subito tornato
    mentre Massa, che era stato gufato
    si è ripreso immediatamente
    grazie all’ennesima gufata che svetta
    e stavolta a Rosberg era diretta,
    si avvicina il paracarro, nel frattempo
    e sorpassa entrambi, appena in tempo
    prima che inizino le nuove soste
    per cambiare le gomme indisposte
    che iniziavano a degradarsi…
    Il tifoso da bar cosa poteva aspettarsi
    se non che Ferniiii protagonista tornasse
    e il sogno di tutti presto coronasse?
    Al trentesimo giro, con somma felicità
    di ogni ferrarista atteggiato ad ultrà
    ecco che Webber commette un errore
    e Ferniiii è secondo (con mio orrore),
    mentre a degradarsi iniziano presto
    anche le nuove gomme, del resto
    finiscono per durare quindici giri
    o anche meno, ciò vuole che ammiri
    ogni ferrarista da bar infiammato
    Ferniiii in testa, ma così non è stato
    e dopo la terza sosta, visione amara
    non era affatto in testa alla gara.
    Per un po’ nulla di eccezionale,
    Ferniiii non fa un risultato geniale,
    anzi, a dodici giri dalla fine
    rientra ai box e, visione sublime,
    dopo l’ultima sosta Web più veloce è,
    faccio una risata satanica, eh eh eh!
    Nel frattempo prestazione eccellente
    ai box della rossa, pitstop efficiente:
    a Feliiii cambiano gomme con rapidità
    mettendoci esattamente un’eternità,
    ma attenzione, concentriamoci su Nando,
    la seconda posizione se ne sta andando!
    Non nascondo la mia soddisfazione
    e non pronuncio alcuna imprecazione
    quando Webber finisce per superarlo,
    mi ritrovo stranamente ad ammirarlo,
    mentre gli ultimi giri di sorpassi intrisi
    lasciano i tifosi ancora indecisi,
    il paracarro perde una posizione
    e Rosberg fa un’ottima prestazione
    mentre il compagno di squadra arretrato
    subito dopo da Felipe è sorpassato,
    poi lo sorpassa anche Alguersuari
    che apre per Mazzoni nuovi scenari:
    anche lui, come immaginate,
    è vittima di intense e feroci gufate,
    non appena il telecronista fa notare
    che la sua prestazione è eccezionale
    essendo in undicesima posizione
    Jaime perde posizioni a ripetizione
    e l’ottimo risultato proposto
    non è che un sedicesimo posto.

    Così ci avviamo verso la conclusione,
    lo ammetto, c’è un po’ di confusione
    nei miei versi fatti di poesia pura.
    A questo punto ne sono sicura,
    concluderò le mie rime magnifiche
    (si fa per dire) con i risultati e le classifiche!


    Qualifiche:
    1) Vettel (Redbull), 2) Webber (Redbull), 3) Rosberg (Mercedes), 4) Hamilton (Mclaren), 5) Alonso (Ferrari), 6) Button (Mclaren), 7) Petrov (Lotus Renault), 8) Schumacher (Mercedes), 9) Heidfeld (Lotus Renault), 10) Massa (Ferrari), 11) Barrichello (Williams), 12) Sutil (Force India), 13) Di Resta (Force India), 14) Maldonado (Williams), 15) Perez (Sauber), 16) Buemi (Toro Rosso), 17) Alguersuari (Toro Rosso), 18) Kovalainen (Team Lotus), 19) Trulli (Team Lotus), 20) D’Ambrosio (Virgin), 21) Liuzzi (HRT), 22) Glock (Virgin), 23) Karthikeyan (HRT), 24) Kobayashi (Sauber).

    Gara:
    1) Vettel (Redbull), 2) Webber (Redbull), 3) Alonso (Ferrari), 4) Hamilton (Mclaren), 5) Rosberg (Mercedes), 6) Button (Mclaren), 7) Heidfeld (Lotus Renault), 8) Petrov (Lotus Renault), 9) Buemi (Toro Rosso), 10) Kobayashi (Sauber), 11) Massa (Ferrari), 12) Schumacher (Mercedes); doppiati di 1 giro 13) Sutil (Force India), 14) Perez (Sauber), 15) Barrichello (Williams), 16) Alguersuari (Toro Rosso), 17) Maldonado (Williams), 18) Trulli (Team Lotus); doppiati di 2 giri: 19) Kovalainen (Team Lotus), 20) D’Ambrosio (Virgin), 21) Karthikeyan (HRT), 22) Liuzzi (HRT), RIT: Di Resta (Force India) a dopo 14 giri su 58, DNS Glock (Virgin).

    Classifiche:
    Piloti: 1) Vettel 93, 2) Hamilton 59, 3) Webber 55, 4) Button 46, 5) Alonso 41, 6) Massa 24, 7) Petrov 21, 8) Heidfeld 21, 9) Rosberg 20, 10) Kobayasgu 8, 11) Schumacher 6, 12) Buemi 6, 13) Di Resta 2, 14) Sutil 2.
    Team: 1) Redbull 148, 2) McLaren 105, 3) Ferrari 65, 4) Lotus Renault 42, 5) Mercedes 26, 6) Sauber 8, 7) Toro Rosso 6, 8) Force India 4.


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    La vostra commentatrice ufficiale si scusa per il ritardo. Nei prossimi giorni arriveranno gli aggiornamenti, con i commenti ai gran premi di Montecarlo e del Canada.

    Campionato 2011 – capitolo 5
    Gran Premio di Spagna

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    Il dio delle quattro ruote arriva a “casa”



    Montmelò
    20-21-22 maggio 2011


    Era una notte buia e tempestosa quella che seguì il 22 maggio. A causa di una lunga serie di impegni la commentatrice ufficiale del campionato 2011 fu costretta per lungo tempo a rimandare la stesura del commento di rito, in modo tale che quando finalmente si mise a scrivere le leggiadre e soavi parole che ora state leggendo era già passato un mese dai citati eventi. Fortunatamente la nostra commentatrice conservò a suo tempo diversi articoli sul gran premio in questione, quindi nonostante l’età avanzi e le venga impossibile ricordarsi con esattezza matematica in che posizione si classificarono le Redbull e le HRT, se erano davanti le Redbull e dietro le HRT oppure viceversa, può contare in questo momento di documenti validi in proposito.

    La Formula 1 è arrivata, come ogni anno, a casa di Fernando Alonso, l’idolo incontrastato della totalità della popolazione mondiale. Gli occhi di tutti brillano a non finire, i suoi appassionati sostenitori pensano con grande emozione al momento in cui il loro idolo verrà proclamato unico dio del mondo dei motori. Ma come?! Io sapevo che era già stato proclamato tale nel momento in cui aveva firmato il contratto con la Ferrari…
    Va beh, lasciamo stare, tutte queste sottigliezze non ci interessano, quello che ci interessa sapere è che sabato 21 maggio, al momento dell’inizio delle qualifiche, è stato subito lampante e palese che Heidfeld (alias “Heidi”) difficilmente sarebbe riuscito a scendere in pista. Questo era un regalo immenso per l’unica scuderia spagnola presente: automaticamente l’ultima posizione sarebbe andata a Heidi e quindi la HRT sarebbe riuscita a salvarsi dal tappezzare completamente l’ultima fila. Tappezzare naturalmente non è un verbo usato a caso, ma dipende dal fatto che l’unico ruolo della HRT pare quello di fare da tappezzeria.
    La cosa più sconcertante di tutte, però, quella che ha rischiato di far morire sul colpo gli appassionati sostenitori della ridente scuderia spagnola dalle prestazioni ridicole, è stata la seguente: al momento della verità (ovvero al momento in cui la Q1 è finita rendendo definitivo il proprio verdetto) è risultato che in penultima posizione, accanto a Heidi, sarebbe andato a piazzarsi non uno dei due piloti della HRT bensì D’Ambrosio. Anche tutti gli altri, non appassionati sostenitori della HRT, ci sono rimasti di sasso: nessuna HRT in ultima fila?! Un evento del genere aveva qualcosa di miracoloso e, tutti gli appassionati ne erano sicuri, questo era il weekend dei miracoli. Quindi hanno chiuso gli occhi, sognando a occhi aperti (c’è qualcosa che non torna: chiudono gli occhi e poi sognano a occhi aperti?) il momento in cui, al termine del weekend, il loro incondizionato eroe sarebbe stato proclamato salvatore dell’umanità. Con una sicurezza schiacciante tutti quanti si dicevano: “almeno stavolta Ferniiii non otterrà il quinto tempo!” Anche Ferniiii, probabilmente, in quel momento stava sognando il momento in cui avrebbe ottenuto la pole position. Esattamente, proprio così: stava sognando.
    Ma non addentriamoci in queste considerazioni che non c’entrano nulla, dedichiamoci piuttosto alla spassosa attività di parlare della HRT. Se non aveva conquistato l’ultima fila è chiaro come la luce del sole (o in alternativa, se preferite, chiaro come la carnagione di Kovalainen) che aveva per forza di cose monopolizzato la penultima. Proprio così: con 21esimo Liuzzi e 22esimo Karthikeyan. Non so perché, ma ho avuto un vuoto di memoria improvviso e al posto di Karthikeyan stavo per scrivere Kovalainen. Di solito queste cose mi capitano quando scrivo commenti all’una di notte e non quando li scrivo alle undici e mezza di sera. Boh, non so che dire… quando inizierò a confondere Ide con Schumacher prenderò provvedimenti: sarebbe grave confondere un pluricampione mondiale ultratitolato con uno che non ha mai concluso niente, no? Naturalmente, prima che pensiate male, ci tengo a specificare che il campione plurititolato è l’immenso Yu-ji-Oh Ide! Nessuno può competere con lui, non trovate?
    Okay, okay, ho già dedicato anche troppo spazio a queste macabre considerazioni. Ritorno a sintonizzarmi sulla Q1 e precisamente sulla terzultima fila. Il 20esimo tempo l’ha ottenuto Glock e, con grande costernazione dell’umanità al completo, Barrichello ha dovuto accontentarsi del 19esimo tempo. Ciò significava che, se la matematica non è un opinione, essendo sette gli esclusi della Q1 ed essendoci due non appartenenti ai “nuovi team” tra gli esclusi, uno dei piloti dei “nuovi team” sarebbe passato oltre. Per la sorpresa si poteva quasi scoppiare a piangere come Barrichello in caso di vittoria, ovvero evento che di questi tempi mi sembra matematicamente impossibile.
    Il 18esimo tempo l’ha ottenuto Trulli, mentre l’altra Lotus Made in Malesia, quella di Kovalainen, è passata in Q2. Niente di mai visto, comunque. Ricordo che in Malesia l’anno scorso (era la Malesia, almeno? – so che era la Malesia, ma dato che mi sono posta questo dubbio per un annetto o giù di lì, ci ho tenuto a citare me stessa) passarono in Q2 sia una Lotus malese sia una Virgin, cosa che ha avuto dell’epocale.

    Q2. Il risultato sembrava parzialmente scontato: Kovalainen si sarebbe indubbiamente classificato ultimo. Tutti avevano questa certezza, probabilmente ce l’avevano anche in Force India, ma gli eventi hanno disposto diversamente. Il mitico Kova è infatti riuscito a ottenere uno storico 15esimo tempo, più o meno la stessa posizione che otteneva quando era in McLaren (infatti non è un caso che dalla McLaren sia finito al Team Lotus). 16esimo e 17esimo si sono piazzati Di Resta e Sutil, con Sutil che, a proposito, sembrava prossimo al licenziamento da parte della Force India prima di quella gara, cosa che evidentemente non è avvenuta. Il licenziamento sarebbe dovuto al fatto che questo pilota estremamente avaaaaaaanti, dopo il GP di Cina, a una festa abbia lanciato un bicchiere addosso al numero due della Lotus Renault (di cui non ricordo il nome, al momento). Ho letto anche che questo tizio avrebbe chiesto a Sutil un risarcimento di dieci milioni di euro, cosa che mi ha fatto pensare che se poi ci guadagnassi dieci milioni di euro, io un bicchiere da Sutil me lo farei tirare addosso più che volentieri!
    Ma direi che possiamo sorvolare sull’argomento bicchieri e milioni di euro per concentrarci sugli altri eventi salienti di questa Q2. O meglio, sulle prestazioni ottenute dagli altri pretendenti alla top-ten. Pretendenti, appunto, che non sono arrivati in top ten. Parlo dei due piloti della Toro Rosso e dei due della Sauber: si sono piazzati, in ordine dall’11esimo al 14esimo, Buemi, Perez, Alguersuari (alias “Alghersauro”) e Kobayashi.
    Segnalo comunque che il 15esimo tempo di Kovalainen, nonostante sia un risultato di quelli che fanno invecchiare Alguersuari di vent’anni e fanno ringiovanire Schumacher di altrettanti anni, non è stato un record assoluto nella storia della Lotus Made in Malesia. Sempre nel gran premio di Malesia del 2010 già citato (e per il gusto di citare nuovamente me stessa lo riscrivo, pur essendone sicura: era la Malesia?) Kovalainen aveva ottenuto un’altra quindicesima posizione. Ciò mi fa pensare che l’ottenimento del 15esimo tempo sia una cosa che in Lotus arriva una volta all’anno. Dato che quest’anno è già arrivata, prepariamoci fino alla fine dell’anno a vedere la Lotus Malese annaspare in Q1 ogni volta. Uhm… che sia una gufata in stile Mazzoni?! Potrebbe essere… in tal caso, se le mie parole hanno lo stesso effetto di quelle del telecronista, il risultato potrebbe essere sorprendente: pole position di Kovalainen entro la fine della stagione. Sì, come no… capisco che possa essere una gufata, ma anche le gufate non si allontanano così tanto dalla realtà, secondo il mio spiccato parere.

    Ora che ho rotto le scatole abbastanza direi che posso passare a descrivere anche la Q3, casomai qualcuno non si fosse ancora stancato di leggere e mi stesse ancora seguendo. Nel momento di vedere la Q3 ho proferito in mille lamentele mentali, chiedendomi: ma quest’anno è pratica comune quella di risparmiare un treno di gomme e smettendo di girare a metà della Q3? La risposta me l’hanno fornita direttamente dalla Redbull: sì. A quel punto non ho potuto fare a meno di arrendermi all’evidenza, notando come dopo neanche cinque minuti di sessione Webber avesse già il miglior tempo, probabilmente imbattibile, seguito da Vettel. Guarda caso, quel tempo imbattibile non è stato battuto da nessuno (anche perché se qualcuno avesse potuto battere quei tempi, probabilmente non se ne sarebbero stati ai box a rigirarsi i pollici e a fischiettare guardando per aria, ma sarebbero scesi in pista nuovamente). In seconda fila s’è piazzato Hamilton con il terzo tempo, affiancato dal signore e padrone dell’universo. Avevano ragione i suoi fan: stavolta non avrebbe ottenuto il quinto tempo. E infatti si è classificato quarto.
    So che Ferniiii meriterebbe molto più spazio, bisognerebbe scrivere un intero commento col solo scopo di elogiarlo, ma essendo in ritardo già di un mese con il mio commento direi che si può tranquillamente soprassedere, Ferniiii è già pieno di gente che lo elogia di continuo, perché dovrei farlo io...? Ma, questo è sottinteso, se non fossi in ritardo di un mese avrei provveduto a dichiarare che l’impulso primario di ogni essere umano è quello di praticare l’adorazione del signore e padrone dell’universo e di zio Santander. È proprio una sfortuna essere in ritardo, eh?
    Quindi, dato che abbiamo deciso (abbiamo?! perché abbiamo, se sono da sola a scrivere questo commento? Mistero…) di passare ad elencare il resto della griglia di partenza, prima che questo commento diventi estremamente soporifero. Il quinto posto l’ha conquistato Button, mentre il sesto è andato a Petrooooov, che guardava Ferniiii con aria assassina nella speranza di potergli urlare “I’m faster than youuuuuu!” (cosa che non è avvenuta, almeno stavolta). In quarta fila si sono piazzati Rosberg e Massa, dopodiché Maldonado in nona posizione e infine a chiudere la top ten Schumacher, dato che in Mercedes, probabilmente pensando che sarebbe comunque arrivato decimo, avevano deciso di risparmiare un set di gomme e di non farlo girare! Ma Schumacher naturalmente era lì che faceva le proprie congetture mentali, progettando di ringiovanire di dieci anni in occasione del gran premio del Canada che si sarebbe svolto di lì a tre settimane, di cui parlerò però al momento opportuno.

    Veniamo alla gara. Domenica 22 maggio, poco dopo essermi messa davanti alla TV, ho potuto assistere al coronamento del sogno di ogni tifoso di Ferniiii presente sulla faccia della Terra (più o meno la totalità della popolazione mondiale, almeno finché Ferniiii continuerà a vestirsi di rosso). Complice anche il fatto che quelli che erano nelle prime tre posizioni sembravano avere deciso di sfidarsi per vedere chi partiva peggio, il grande signore e padrone dell’universo ne ha approfittato per piazzarsi in prima posizione, mentre dislocati in qualsiasi località del globo terrestre i suoi accaniti sostenitori saltellavano esclamando: “Siamo i campioni del mondo! Po-po-po-po-po-po-po-po!” tanto che Ferniiii stesso avrebbe dovuto ricordare a costoro che non è lui il campione del mondo in carica. Ma probabilmente nella concitazione di quel momento anche Ferniiii se l’era scordato. Successivamente a seguire vi erano quindi: Vettel, Webber, Hamilton, Schumacher, Petrov, Rosberg, Massa, Buemi e Button in top ten. Verrebbe da chiedersi come mai Button fosse piombato fino in decima posizione, ma mi viene spontaneo credere che anche lui stesse partecipando alla sfida indetta poco prima da Vettel, Webber e Hamilton. Comunque dopo pochi giri Button è riuscito a lasciarsi dietro almeno la Toro Rosso di Buemi. Agli altri ci avrebbe pensato più avanti, ovviamente.
    Le gomme hanno iniziato a sgretolarsi dopo pochi giri, tanto che dopo una decina di giri era già fase di pitstop. Dopo il primo giro di pitstop Ferniiii era ancora in testa, seguivano Vettel, Hamilton, Button (che appunto nel frattempo si era lasciato dietro parecchi avversari) e Webber. Sulle posizioni degli altri è piuttosto arduo ricordarle. Comunque pochi giri dopo la prima fase di pit-stop è iniziata la seconda, con Jensiiii (che soprannome penoso…) che è stato il primo a rientrare. Ma attenzione: il leader della gara, dopo il secondo pit-stop, non era più il signore e padrone dell’universo… Vettel è passato al comando, mentre il signore e padrone dell’universo doveva accontentarsi di una seconda posizione stabile e tangibile (ancora per poco). Una volta che Hamilton è andato anche lui a cambiare gomme, è rientrato in pista davanti a Ferniiii, che era stabilmente terzo (con Webber sempre più vicino, ma era del tutto irrilevante… o forse no!)…
    Dopo una trentina di giri (dall’inizio, non dal momento dei secondi pit-stop, ovviamente), quando la quantità di pit-stop era tale che ormai chiunque aveva iniziato a perdere il conto, Webber ha superato Ferniiii, che però si è ripreso la posizione, con grande gioia di tutti i suoi fan, gioia che però si è affievolita notevolmente di lì a poco quando Button ha superato Webber e poi anche Alonso. Non si sa bene quanti pit-stop avesse già fatto Button (mi rifiuto di chiamarlo nuovamente Jensiiii) a quel punto ma si può presupporre che ne avesse effettuati almeno tre, nonostante l’idea fosse quella che ne avesse già fatti una decina (non solo per lui, ma anche per tutti gli altri).

    Una volta completato il terzo giro di pit-stop Vettel era al comando con due o tre secondi di vantaggio su Hamilton e con due o tre giorni di vantaggio su tutti gli altri. Gli altri in questione, forse è opportuno specificarlo, erano Button, Ferniiii, Webber, Schumacher, Rosberg, Petrov e Massa. A quel punto me ne sono andata in bagno, e lontano dal mio sguardo indiscreto Massa si è messo a vagare per i prati di Montmelò. Quando sono tornata davanti alla TV mi pare di avere capito da quanto diceva Mazzoni che Feliiii con un testacoda aveva perso due posizioni a vantaggio di Rosberg e Petrov. Mi stavo giusto chiedendo come fosse possibile la cosa dato che Rosberg e Petrov gli erano già davanti, quando l’inizio del quarto giro di pit-stop mi ha fatto dimenticare questo mio dubbio. Il nuovo dubbio era: ma quanti pit-stop faranno in questa gara? Segnalo che eravamo intorno al quarantesimo giro.
    Ma attenzione! Di lì a pochi giri, con l’ultimo set di gomme, Ferniiii è piombato tristemente in quinta posizione, con le Mercedes in sesta e settima posizione (con Schumacher che diceva a Rosberg “I’m faster than youuuuuuuu!”) che erano le ultime vetture a pieni giri.
    Ci scommetto che a questo punto vi eravate tutti dimenticati che Kovalainen aveva conquistato il giorno precedente uno spettacolare e sorprendente 15esimo tempo, di rilievo molto più consistente rispetto a quando lo otteneva con la McLaren. La sua gara sarebbe finita in modo altrettanto spettacolare e sorprendente? Mhm… non proprio. Se l’avesse finita spegnendo un incendio dopo avere tenuto in pista per un giro buono una monoposto in fiamme sarebbe stato un finale piuttosto spettacolare, ma è semplicemente andato a finire contro le barriere di protezione, primo ritirato della gara. O secondo? Penso secondo, se non sbaglio si era già ritirato Liuzzi, in qualche momento non meglio precisato per cause non precisate. Terzo ritiro è stato quello di Massa per un problema al cambio, quando mancavano pochi giri al finale della gara.
    Il finale è stato più incandescente di quanto si poteva immaginare. Hamilton era ormai a ridosso di Vettel, ma il pilota della Redbull ha conservato la posizione e ha vinto la gara con poco più di mezzo secondo di margine, non prima di avere stravolto l’intera popolazione mondiale doppiando Ferniiii.

    Gara:
    1) Vettel (Redbull), 2) Hamilton (McLaren), 3) Button (McLaren), 4) Webber (Redbull), doppiati di 1 giro: 5) Alonso (Ferrari), 6) Schumacher (Mercedes), 7) Rosberg (Mercedes), 8) Heidfeld (Lotus Renault), 9) Perez (Sauber), 10) Kobayashi (Sauber), 11) Petrov (Lotus Renault), 12) Di Resta (Force India), 13) Sutil (Force India), 14) Buemi (Toro Rosso), 15) Maldonado (Williams), doppiati di 2 giri: 16) Alguersuari (Virgin), 17) Barrichello (Williams), 18) Trulli (Team Lotus), doppiati di 3 giri: 19) Glock (Virgin), 20) D’Ambrosio (Virgin), doppiato di 4 giri: 21) Karthikeyan (HRT), RIT: Massa (Ferrari), Kovalainen (Team Lotus), Liuzzi (HRT).

    Classifiche:
    Piloti: 1) Vettel 118, 2) Hamilton 77, 3) Webber 67, 4) Button 61, 5) Alonso 51, 6) Rosberg 26, 7) Heidfeld 25, 8) Massa 24, 9) Petrov 21, 10) Schumacher 14, 11) Kobayashi 9, 12) Buemi 6, 13) Di Resta 2, 14) Sutil 2, 15) Perez 2.
    Team: 1) Redbull 185, 2) McLaren 138 3) Ferrari 75, 4) Lotus Renault 46, 5) Mercedes 40, 6) Sauber 11, 7) Toro Rosso 6, 8) Force India 4.


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    Scusandomi nuovamente per il ritardo...
    Presto gli aggiornamenti con Canada e Europa.


    Campionato 2011 – capitolo 6
    Gran Premio di Montecarlo

    montp
    Incidenti e bandiere rosse a Montecarlo



    Montecarlo
    27-28-29 maggio 2011


    La situazione in cui inizi ad essere in ritardo con i commenti è quella di un toro rosso con le ali che si morde la coda: non appena hai il tempo di ultimare un commento arretrato c’è già stato un altro gran premio cosicché la quantità di commenti arretrati rimane stabile. Ma niente paura, miei cari lettori, la vostra Lady B non rinuncerebbe mai a scrivere uno spassoso commento in cui declamare con grande determinazione i risultati di Chandhok. Se non lo fa è unicamente perché Chandhok non scende in pista da tempo immemorabile e la vostra cara Lady B si deve accontentare di notare come le Redbull siano immancabilmente più veloci delle HRT. Non che ci voglia molto ad essere più veloci delle HRT, comunque…

    Una settimana dopo il gran premio di Spagna, gran premio che ha corrisposto con il mio tracollo come commentatrice di gran premi (fino a quel momento i commenti di questa stagione erano arrivati con una puntualità discreta) è stata la volta del gran premio di Montecarlo, il GP che un tempo odiavo più di ogni altro ma che alla fine… c’è di peggio. C’è decisamente di peggio. Entrambi i circuiti spagnoli, per esempio, mi sembra che lascino desiderare ben più di Montecarlo, e non sono i soli.
    Ma lasciamo da parte queste considerazioni e proiettiamoci in quel 28 maggio 2011 in cui venivano disputate le qualifiche del gran premio di Montecarlo.

    Le qualifiche sono iniziate nel più standard dei modi, con le HRT che arrancavano ben più del solito. Karthikeyan e Liuzzi non hanno fatto registrare nemmeno un tempo e i due hanno conquistato ancora una volta la gloria dell’ultima fila, con Karthyyyy 23esimo e Liuzzi 24esimo. La penultima fila è stata ovviamente completata come per incanto dalle Virgin, che diversamente dalle HRT erano riuscite entrambe a girare. Glock, 21esimo, ha preceduto D’Ambrosio, ma non sono sicura che fosse necessario rilevarlo esplicitamente. Mi pare che molto spesso Glock stia davanti a D’Ambrosio.
    La sorpresa è arrivata con la terzultima fila. Non è stata dominata a pieno dalla Lotus Made in Malesia, in quanto più lento delle Lotus Made in Malesia è stato Alguersuari, alias “Alghersauro”… che, bla bla bla, è a rischio di licenziamento, bla bla bla. Il rischio di licenziamento pare non discostarsi molto dal rischio di licenziamento a cui è stato sottoposto Sutil nei primi due o tre anni della sua carriera: era visto prossimo al licenziamento, ma tuttora (in cui è nuovamente prossimo al licenziamento) questo licenziamento non si è visto.
    Le Lotus malesi sono ovviamente state escluse dalle zone alte e anche da quelle di medio livello. Dopo l’exploit di Kovalainen in Spagna, i due piloti del team malese sono stati nuovamente esclusi entrambi dalla Q2, con Kovalainen 18esimo e Trulli 19esimo.

    Finita la Q1, iniziata la Q2… Tutto sembrava procedere regolarmente, almeno finché, ad un certo punto, quando non mancava più tanto al finire della sessione, Perez è andato a schiantarsi contro le barriere all’uscita del tunnel, dove a quanto ho capito si era andato a schiantare senza conseguenze nelle prove libere anche Rosberg.
    Perez è stato estratto dalla monoposto mentre i telecronisti al gran completo si preoccupavano unicamente di un dubbio vitale: era stata colpa sua o colpa della macchina?
    Il pilota è stato successivamente trasportato in ospedale, si diceva che probabilmente aveva riportato fratture alle gambe, ma poi si è scoperto che non era così.
    Dato che la Q2 era stata sospesa quando mancavano pochi minuti al termine, al momento in cui, circa 40 minuti più tardi, sono riprese le qualifiche, chi doveva migliorare il proprio tempo ha provato a fare un ulteriore tentativo, con il risultato che quasi nessuno si è migliorato. Sono stati esclusi, in ordine dall’11esimo al 17esimo: Petrov, Barrichello, Kobayashi, Di Resta, Sutil, Heidfeld e Buemi.

    In Q3 ci sono andati in nove, dato che Perez era riuscito a entrare in top ten prima dell’incidente. Tra le nove vetture presenti in pista quella che ha ottenuto il peggiore tempo, e che quindi si è classificata in nona posizione, è stata puntualmente quella di Maldonado. Ma forse è il caso di occuparci in primis di chi stava davanti. A conquistare la pole position, casomai fosse necessario dirlo, è stato Vettel, che era seguito da Button al secondo posto. In seconda fila Webber e Alonso, con Schumacher che aveva conquistato il quinto tempo nonostante le gufate di Mazzoni a proposito dei suoi risultati confrontati con quelli di Rosberg. Evidentemente ha gufato Rosberg, che ha conquistato così l’ottavo tempo.
    Ehm… dov’ero rimasta? Uhm, dunque, sì, a Vettel, Button, Webber, Alonso e nonno Michael. Seguiva Massa a completare la terza fila, quindi in quarta fila Hamilton e Rosberg che avevo già citato trenta secondi fa e che ovviamente non ha cambiato posizione da un paragrafo all’altro. A concludere la top ten, o meglio, a concludere i qualificati nella Q3, c’era Maldonado, con Petrov che completava la top ten dato che Perez non avrebbe partecipato alla gara.

    La gara si è svolta il 29 maggio 2011, che tra parentesi – fonte Mazzoni – era il quarantesimo compleanno del tizio che guida la safety car e di cui potrei tentare di scrivere il nome, ma dato che non ho idea di come si scriva (prima della mia prossima vita – in cui eventualmente potrei rinascere nel corpo di un gufo – probabilmente cercherò di impararlo… e per gufo intendo un pennuto in penne e ossa, non un telecronista) . Lo aggiungo io, oltre che del tizio che guida la safety car quel giorno era anche il compleanno di una celebrità internazionale che di anni non ne compiva quaranta ma ventitré… Ehm… celebrità internazionale?! Direi di no, dato che a compiere ventitré anni ero semplicemente io. Sono stata ovviamente onorata di scoprire che io colui di cui non so scrivere il nome compiamo gli anni lo stesso giorno, così come ero stata a suo tempo onorata di scoprire che in quello stesso giorno celebra il suo compleanno anche l’ex pilota Ukyo Katayama.
    Immagino che di tutto ciò ve ne importi poco e niente, miei cari lettori, quindi ho preso la strana decisione di proseguire a narrare gli eventi di quel weekend di tanto tempo fa a Montecarlo…

    La gara è iniziata con una partenza regolare nelle primissime posizioni se non che Alonso superava Webber allo start, e con Schumacher che finiva da quinto a decimo per una partenza rallentata, per poi superare Hamilton ritrovandosi nono. A quel punto Mazzoni, che stava narrando con grande fervore l’avvicendarsi degli avvenimenti, ha iniziato a ripetere la cosa per almeno una quarantina di volte. Quando perfino i soprammobili presenti sul mobiletto del televisore avevano scoperto che Schumacher aveva perso cinque posizioni per poi recuperarne una, ovvero dopo circa un quarto d’ora in cui la cosa era stata ripetuta con un ritmo frenetico, la cosa ha rischiato ulteriormente di incrementare in quanto Hamilton, che con Schumacher pare avere avuto nel frattempo un lievissimo contatto, si è ripreso la nona posizione, e Mazzoni ha avuto modo di ripetere quanto era capitato dall’inizio ancora una volta. Dopodiché le gomme della Mercedes di Schumacher hanno iniziato a sbriciolarsi, cosa che ha fatto sì che rientrasse ai box. Incredibilmente è piombata su di noi un’amara verità: c’erano anche altre vetture in pista e purtroppo non si poteva continuare a ripetere la stessa cosa altre mille volte.
    Vettel intanto stava staccando Button che a sua volta stava staccando quelli dietro, nella fattispecie Alonso, Webber e non so chi altro. Dopo pochi giri sono iniziati i pit-stop, o meglio, erano già iniziati, come ho detto un attimo fa, ma anche gli altri vanno a cambiare gomme. Rosberg, che nel frattempo aveva avuto un contatto con Massa che aveva danneggiato l’ala anteriore ma era rimasto in pista ugualmente, dopo il cambio gomme è precipitato praticamente nelle retrovie, proprio appena davanti al compagno di squadra. Vettel, lo segnalo dato che avrà un certo rilievo, aveva cambiato gomme al 14esimo giro.

    Completato il giro di pit-stop è ancora in testa Vettel (avevate qualche dubbio?) seguito da Button e Alonso. Ad un certo punto, da poco passata la trentina di giri, ecco che Mazzoni nota come non ci sia ancora nessun ritirato. La conseguenza di quell’affermazione è catastrofica. Dapprima vi è una collisione tra Hamilton e Massa, con quest’ultimo che va a schiantarsi contro le barriere del tunnel distruggendo la vettura e rendendo necessario l’ingresso della safety-car, in contemporanea Schumacher (che nel frattempo aveva raggiunto e superato Rosberg, inquadrato in un replay che Mazzoni aveva volutamente ignorato essendo coinvolto il traditore del suo team del cuore – i cui sorpassi vengono citati unicamente se è lui ad essere sorpassato e non lui a sorpassare) rompe il motore rimanendo in mezzo alla Rascasse, mentre in quel momento Alonso rientra ai box… la catastrofe di ritiri non è finita qui, perché nell’anonimato più totale si ritira anche Glock per motivi non meglio precisati, ma essendo un pilota della Virgin non è degno di considerazione e il suo ritiro passa pressoché inosservato.
    Dopo la neutralizzazione la gara riparte con Vettel ancora in testa (e qui era assurdo stare a scriverlo, dato che era davanti quando era uscita la safety car e non si era mosso dalla pista, per cui doveva essere scontato), seguito da Button e Alonso. Button, però, che in quel momento ha utilizzato soltanto una mescola di gomme successivamente deve fermarsi a montare l’altra, mentre Vettel prosegue imperterrito sulle gomme messe al 14esimo giro. Alonso, con gomme fresche, non ha molte difficoltà ad avvicinarsi a Sebastian, se non che le gomme fresche non rimangono tali in eterno. Ma per il momento non deve guardarsi le spalle da nessuno, dal momento che Button è lontano anni luce.
    Mentre Mazzoni declamava con una certa convinzione che la gara di Button si era complicata a causa di quel pit-stop e Button lo ringraziava mentalmente in quanto ciò che dice Mazzoni ha generalmente un effetto contrario, il pilota della McLaren si è avvicinato sempre più, tanto che, proprio mentre Alonso era ormai negli scarichi di Vettel, Button si è ritrovato ad essere più vicino ad Alonso di quanto lo spagnolo non fosse vicino a Vettel.
    Le gomme di Vettel erano ormai logore (erano quelle messe al 14esimo giro), quelle di Alonso ci andavano vicine… i due però ovviamente non si fermavano. Le posizioni rimanevano tali e quali, anche nella fase di doppiaggi, mentre erano tutti sul punto di raggiungere un gruppetto di vetture tutte incolonnate una dietro l’altra, da doppiare. Questo gruppetto era costituito dai vari Hamilton, Sutil, Petrov e Alguersuari, gruppetto che al 69esimo giro è stato protagonista di un accartocciamento generale tra le varie vetture che ha portato alla bandiera rossa. Le monoposto di Alguersuari e Petrov erano le più distrutte, lì in mezzo, e peraltro Petrov era rimasto immobile dentro la vettura e si pensava in un primo tempo che fosse rimasto infortunato (ma poi si è scoperto successivamente che non era così) con i telecronisti che ci hanno messo cinque minuti buoni per accorgersene.

    A quel punto è accaduto qualcosa che ha fatto inorridire i frequentatori assidui di Answers Yahoo. Il fatto che la gara fosse interrotta e dovesse riprendere non appena possibile (cosa che mi ha fatto strabuzzare gli occhi: quando mai una gara viene interrotta a pochi giri dalla fine e poi viene fatta riprendere per sei giri?! Mistero…) consentiva di cambiare gomme alle vetture ferme sulla griglia di partenza in attesa del re-start. A Hamilton gli hanno sostituito anche tutta la parte anteriore rimasta danneggiata nell’incidente.
    I profondi filosofi di Answers Yahoo declamavano che era un’ingiustizia che Vettel avesse potuto cambiare gomme da fermo (come se non le avessero potute cambiare anche gli altri e soprattutto come se fosse la prima volta che a gara ferma si potevano effettuare cambi gomme)… evidentemente bisognerà cambiare il regolamento della Formula 1 per renderli soddisfatti, specificando che, qualora le vetture stiano ferme sulla griglia di partenza in attesa che la gara riprenda dopo l’esposizione della bandiera rossa, su tutte le vetture ad esclusione di quella di Vettel possono essere cambiate le gomme. Ma i profondi filosofi di Answers Yahoo naturalmente trovano sconvolgente qualsiasi cosa e hanno da ridire su tutto, quindi mi sorprende che non contattino personalmente nonno Bernie chiedendogli se possono essere loro a scrivere il regolamento.

    La gara è ripresa per gli ultimi sei giri ed è proseguita senza colpi di scena. Ehm, no, non proprio. Stavo dimenticando che non appena è ripartita c’è stato uno schianto degno di nota tra Hamilton e Maldonado (che miracolosamente si trovava al momento in sesta posizione, cosa che mi ha sorpresa e non poco), cosa che poi ha costato a Hamilton 25 secondi di penalizzazione a fine gara (dimenticavo, aveva in precedenza anche ricevuto un drive through per via della collisione con Massa, più o meno un’ora e mezza prima che avvenissero questi fatti, ma mi ero scordata di dirlo). Peggio è andata a Maldonado che si è ritirato.
    A proposito delle posizioni di maggiore spicco, c’era Kobayashi che si era ritrovato in quarta posizione, ma nei giri finali non ha potuto resistere alla Redbull di Webber, che l’ha facilmente sopravanzato.

    Siamo giunti alla conclusione di questo commento, per quanto possa essere traumatico per voi lettori. Quindi direi di aggiornare con il risultato:

    1) Vettel (Redbull), 2) Alonso (Ferrari), 3) Button (Mclaren), 4) Webber (Redbull), 5) Kobayashi (Sauber), 6) Hamilton (Mclaren), doppiati di 1 giro 7) Sutil (Force India), 8) Heidfeld (Lotus Renault), 9) Barrichello (Williams), 10) Buemi (Toro Rosso). Fuori dalla zona punti: doppiati di 2 giri 11) Rosberg (Mercedes), 12) Di Resta (Force India), 13) Trulli (Team Lotus), 14) Kovalainen (Team Lotus), doppiati di 3 giri, 15) D’Ambrosio (Virgin), 16) Liuzzi (HRT), doppiato 4 giri 17) Karthikeyan (HRT). RITIRATI: Maldonado (Williams), Petrov (Lotus Renault), Alguersuari (Toro Rosso), Massa (Ferrari), Schumacher (Mercedes), Glock (Virgin).
    NB. Si tratta indubbiamente del miglior risultato della storia della Lotus Made in Malesia. Da notare anche come la Williams riesca a cogliere i primi punti della stagione. Al momento rimangono senza punti soltanto i “nuovi team”.

    Classifiche:
    Piloti: 1) Vettel 143, 2) Hamilton 85, 3) Webber 79, 4) Button 76, 5) Alonso 69, 6) Heidfeld 29, 7) Rosberg 26, 8) Massa 24, 9) Petrov 21, 10) Kobayashi 19, 11) Schumacher 14, 12) Sutil 8, 13) Buemi 7, 14) Di Resta 2, 15) Perez 2, 16) Barrichello 2.
    Team: 1) Redbull 222, 2) McLaren 161 3) Ferrari 93, 4) Lotus Renault 50, 5) Mercedes 40, 6) Sauber 21, 7) Force India 10, 8) Toro Rosso 7, 9) Williams 2.

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    Scusandomi con i miei affezionati lettori per il ritardo con cui sto pubblicando i commenti ai gran premi, mi appresto ad aggiornare con il GP del Canada risalente al mese scorso.

    Campionato 2011 – capitolo 7
    Gran Premio del Canada

    canadaw
    Button conquista la vittoria in extremis
    (mentre nonno Michael ringiovanisce)



    Montreal,
    10-11-12 giugno 2011


    Siamo in linea con la situazione solita: ancora un mesetto di ritardo o giù di lì. Ma rimango del parere che forse riuscirò a mettermi in pari, e soprattutto che se davvero riuscirò in questo intento sarò in grado di rimanerci in seguito. Incrociate anche voi le dita per me!
    Ripensare al gran premio del Canada mi fa pensare all’atrocità dei gran premi situati a orari come le sette di sera. Le qualifiche ad esempio le ho viste a tratti perché nel frattempo stavo cenando, anche se poi ho avuto l’onore di parlare delle suddette qualifiche per parecchio tempo, quella sera, insieme a un fan di Barrichello e Button di mia conoscenza, scoprendo che lui aveva passato tutto il pomeriggio a girare per i canali della TV in cerca delle qualifiche (come se non fossero sempre su Raidue e fosse necessario andare a cercare su Italia7Gold, Canale Italia, Telesanterno e company scoprendo con estrema sorpresa che questi canali stavano in realtà trasmettendo televendite), senza sapere a che orario fossero, e che alle 19,00 non immaginava che iniziassero proprio a quell’ora e quindi non le ha guardate (è proprio avaaaaaanti, eh?). La domenica la cosa non è andata tanto meglio: verso le nove di sera sono dovuta uscire con i miei, mentre a Montreal scendeva il diluvio universale, e quando sono tornata a casa verso mezzanotte purtroppo la gara era già ripresa da un po’ e anche terminata. Dopo una mezz’ora buona passata in internet a cercare un sito dove si potesse rivedere gratuitamente la gara ho trovato un sito asiatico dove si potevano vedere i giri del gran premio dall’interruzione in poi. Trepidante dalla felicità ci ho cliccato sopra, ammirando fino al 42esimo giro (che quel 42 sia stato un segno del destino?!) la gara con telecronaca in inglese, i cui telecronisti avevano un modo tutto loro di pronunciare il cognome di un certo pilota della Williams: “Barakello”, cosa che avevo già appurato in un video visto molto tempo fa, ma curiosamente diversamente dai telecronisti italiani non davano informazioni sul gossip di piloti, team manager e chi più ne ha più ne metta né tanto meno sentivano il bisogno irrefrenabile di gufare qualcuno ogni trenta secondi.
    Dopo il 42esimo giro purtroppo tutto si è fermato e con estremo disappunto su quello stesso link si è iniziata a vedere una partita di calcio che mi è parso di capire risalisse al 1977, e di cui ovviamente mi importava meno di niente.
    Ma ora basta narrare le mie peripezie. Veniamo a quello che dovrebbe venire ora, ovvero un commento al gran premio… per fortuna esistono gli articoli sul web, a cui attingere informazioni, e i video di Youtube da vedere, quando non vengono cancellati per violazione del copyright.


    C’era una volta, molti secoli fa (diciamo vent’anni fa), un pilota di ventidue anni che debuttò alla Jordan, un team ad oggi caduto nel dimenticatoio, venendo acquistato nel 2006 dalla Midland, team per cui gareggiava Albers quando avvenne il suo cappottamento al momento di un incontro ravvicinato con quel fenomeno di Ide, che in seguito diventò Spyker (dicevo la Midland, non Ide, eh!), che in seguito diventò Force India (dicevo della Spyker, non di Ide, ma penso che l’abbiate capito). La Jordan dell’epoca era verde (anziché gialla come negli ultimi anni) ed era sponsorizzata dalla Seven Up. Non appena quel pilota di ventidue anni, vent’anni fa, vide quel 7 decise che quello era il numero dei titoli mondiali che doveva vincere, poco importa se ci avesse impiegato fino a 42 anni. In realtà all’età di 42 anni quei titoli li aveva già vinti da parecchio tempo e, anzi, ultimamente i suoi risultati non erano particolarmente eccezionali, in modo tale che la maggior parte della gente che l’aveva elogiato quando indossava una tuta rossa, e che ora lo criticava di continuo declamando di non averlo mai tifato, non facesse altro che dire che era ora che andasse a fare altro. In occasione del gran premio del Canada, appunto, questo pilota che un tempo aveva ventidue anni e che adesso era un vecchio decrepito che non riconosce la differenza tra luce solare e luce artificiale a Singapore (citazione telecronisti Rai, non per gli esatti termini “vecchio decrepito” ma per il concetto) decretò che avrebbe dato spettacolo, per la gioia di quella bambina di cinque anni e mezzo che era divenuta sua fan all’epoca in cui lui guidava una Benetton sponsorizzata Mildseven (che poi quando passò in Benetton non era ancora sponsorizzata Mildseven, ma lo era quando la bambina in questione – ovvero l’autrice di questo commento – fu abbastanza grande da potersi ricordare le gare che vedeva) che conteneva sempre il termine “seven”. Quella bambina che un tempo aveva cinque anni e mezzo e adesso ne aveva ventitré, però, fu tutt’altro che soddisfatta in quell’occasione, non tanto per i risultati della gara, quanto prevalentemente per non avere potuto vedere l’ultima parte. Ma non si può avere tutto dalla vita, l’importante è che voi possiate avere questo commento, scritto con il mio sangue su un foglio di papiro. Non esattamente, dato che è stato scritto con una tastiera su un documento Word, ma facciamo finta che sia così.

    Durante le prove libere del venerdì Perez è tornato in pista, dopo l’incidente di Montecarlo. Le sue condizioni fisiche non erano però ancora al top, quindi ha completato il weekend rimanendosene a guardare. A guardare che cosa? Uhm, innanzi tutto qualcosa che aveva dell’incredibile. Dato che il pilota di riserva della Sauber sembrava non essere disponibile, la Sauber chi è andata a ripescare per il proseguimento del weekend? Proprio il pilota che aveva scaricato a metà della stagione scorsa, colui che aveva fatto meno giri rispetto alla safety car. Parlo di De La Rosa, che a mia insaputa dopo avere lasciato la Sauber era tornato ad essere nuovamente pilota di riserva della McLaren. Aggiungo che De La Rosa ha ormai raggiunto l’età di quarant’anni e che Mazzoni era gasatissimo dal punto di vista delle statistiche, ed è andato a recuperare dal cassetto dei ricordi (o meglio, dal foglietto con le statistiche che gli portano) l’ultima volta in cui c’erano in gara ben due piloti che avevano superato i quaranta.

    Lasciamo ora da parte le statistiche e concentriamoci su qualcosa di più concreto. Con grande sorpresa dell’intera popolazione mondiale le qualifiche sono iniziate in modo clamoroso: D’Ambrosio non ha fatto registrare neanche un tempo (ma gli è stato concesso di partecipare alla gara nonostante nelle libere non fosse stato dentro al 107%), cosa che ha permesso a Karthikeyan dal salvarsi dall’ultima posizione. Purtroppo per lui gli altri ventidue piloti hanno girato regolarmente, quindi non gli è rimasto che accontentarsi della 23esima posizione, a meno di quattro centesimi di distanza da Glock, che si è ritrovato 22esimo. Risalendo all’inverso alla 21esima posizione si trovava la HRT di Liuzzi, mentre in terzultima fila le Lotus Made in Malesia, con Trulli davanti a Kovalainen. In pratica nelle ultime sei posizioni si erano piazzati, guarda caso, i piloti dei “nuovi team”, cosa che avviene praticamente ogni volta, a meno che non ci sia qualcuno di altri team che non fa neanche un giro.
    A questo punto mancava un solo escluso ad aggiungersi, ovvero colui che ha conquistato la 18esima posizione, nientemeno che Alguersuari. Ciò ha comportato ovviamente l’osservazione di come i suoi risultati fossero continuamente inferiori a quelli di Buemi, cosa che potrebbe portarlo ad essere messo a piedi (cosa che viene ripetuta da tempo, con Jaime che però è ancora al suo posto) ed eventualmente sostituito dal pilota di riserva Daniel Ricciardo, un pilota più giovane rispetto all’autrice di questo commento, come peraltro anche Alguersuari e lo stesso Buemi. L’autrice quando pensa al fatto che ci sono piloti più giovani di lei (di cui fa parte anche Perez) si sente immancabilmente vecchia e a volte le viene un dubbio: “sono ancora in grado di riconoscere la differenza tra la luce del sole e quella artificiale?” Direi di sì. In questo momento, mentre sto scrivendo, sono le 18,03 di un pomeriggio di luglio e la luce che vedo è indubbiamente quella solare, forse un po’ offuscata qui dal fatto che non mi va di alzarmi in piedi e di aprire la tenda. Quindi fino all’età di quarant’anni non dovrei avere questo genere di problemi, a meno che la mia vista non cali improvvisamente.

    Considerando quanto sia spettacolare il fatto che la maggior parte di ciò che ho scritto finora potevo anche evitare di scriverlo per far capire a qualcuno che non aveva seguito il gran premio quale fosse stato l’esito dello stesso, direi che posso passare oltre, ovvero alla Q2, momento in cui iniziano a cadere nel baratro dell’eliminazione anche piloti da mezza classifica, per l’esattezza in genere le Toro Rosso, le Williams, le Force India, le Sauber e, qualora fossero soggette a una gufata mazzoniana, anche le Mercedes. Ma stavolta la gufata mazzoniana in questione non c’è stata (o meglio, ha semplicemente confrontato i risultati di Schumacher con quelli di Rosberg, ma nonostante siano stati entrambi nominati sono miracolosamente riusciti ad accedere entrambi alla Q3). Come da rituale, quindi, sono uscite le Force India, le Sauber, le Williams e la Toro Rosso superstite: 11) Di Resta, 12) Maldonado, 13) Kobayashi, 14) Sutil, 15) Buemi, 16) Barrichello, 17) De La Rosa. Avevano accesso alla Q3 quindi le Redbull, le Ferrari, le McLaren, le Mercedes e le Lotus Renault o solo Renault o come si chiamano… comunque di sicuro non c’era bisogno di specificare quali erano, era chiarissimo che non potevano essere le Lotus malesi ad essere entrate in top ten. E non solo perché ho detto che erano già uscite.

    La Q3 è terminata con un risultato che, immagino, nessuno avrebbe mai potuto azzeccare: la pole position di Vettel. Non trovate che sia una cosa estremamente sorprendente, da strabuzzare gli occhi e da cadere a terra per la sorpresa? Dite di no? Avrei strabuzzato gli occhi e sarei caduta a terra dalla sorpresa se aveste detto il contrario. Accanto a Vettel si è piazzato Alonso, con grande euforia dei telecronisti Rai che declamavano che era il miglior risultato stagionale in qualifica per Alonso, e anche per la Ferrari in generale, con Massa che peraltro si è piazzato terzo. Seguiva Webber a completare la seconda fila, dopodiché Hamilton, Rosberg, Button, Schumacher e a terminare la top ten le due Lotus Renault di Heidfeld e Petrov.

    Il giorno dopo, quando mancava un quarto alle 19,00, ero davanti alla TV e stavo contemplando le prime immagini del circuito di Montreal. Non sto a narrare tutta la storia, logicamente, quello che conta è che pioveva decisamente forte, tanto che la gara è partita dietro alla safety car, con il mitico Karthyyyy che partiva addirittura 22esimo, dal momento che Alguersuari era stato costretto a una partenza dai box. Ce l’avrebbe fatta il fenomenale pilota a raggiungere il suo miglior risultato in carriera? Prima che mi rispondiate di sì, qualora vogliate farlo, vi segnalo che il risultato migliore ottenuto in carriera da Karthikeyan è stato un quarto posto nel gran premio di Indianapolis del 2005, una prestazione eccellente, tenuto conto del fatto che era riuscito a tenersi dietro entrambe le Minardi per tutta la gara, nonostante una di esse gli fosse partita davanti. Per ottenere un risultato migliore di allora Karthikeyan dovrebbe arrivare terzo, cosa che immagino non accadrebbe neanche in una gara tra le sole Lotus malesi, le Virgin e le HRT. Una gara del genere, tra l’altro, adesso che ci penso, potrebbe portare Kovalainen vicino a mantenere l’affermazione che fece dopo la sua prima vittoria, secondo la quale avrebbe vinto molte ulteriori gare, cosa che non è mai accaduta (ma che non si sa mai, magari il prossimo anno la Lotus malese sarà la prima forza del mondiale e Kova mostrerà le sue vere strabilianti capacità).
    I giri dietro la safety car sono stati quattro. Al quinto giro la gara è ripartita, con Alonso che cercava di insidiare Vettel, ma che poi è stato costretto a fare l’attività che meglio gli riesce quest’anno: stare dietro, con Massa che peraltro gli si avvicinava pericolosamente, probabilmente approfittando del fatto che Zio Santander era girato dall’altra parte. Intanto Hamilton e Webber si sono toccati, con quest’ultimo che ha perso parecchie posizioni precipitando fuori top-ten, mentre Schumacher superava entrambe le McLaren conquistando la posizione dietro a Vettel, Alonso, Massa e Rosberg. Dietro di lui Button e Hamilton, con Lewis che ha superato immediatamente Jenson portandosi alle spalle di Schumacher, fallendo il primo tentativo di sorpasso e riuscendo nel secondo, se non che ha avuto un lieve fuori pista con il quale non solo Michael si è ripreso la posizione, ma anche Jenson ne ha approfittato per appropriarsi del sesto posto.
    Dopo due o tre giri è capitato un episodio che ha portato Mazzoni a una gufata stratosferica. Parlo di un contatto tra Hamilton e Button, con Lewis che ha cercato di infilarsi dove era quasi impossibile farlo, rimanendo schiacciato da una parte contro il muro e dall’altra contro la vettura del compagno di squadra, cosa che l’ha costretto al ritiro e che ha portato l’ingresso della safety car, mentre Button (che se non sbaglio aveva forato) è rientrato ai box per un cambio gomme. Ha messo le gomme intermedie dato che la pioggia stava calando, proprio mentre la pioggia decideva di ricominciare a scendere. La gufata mazzoniana di cui sopra era che ormai la gara di Jenson era rovinata. Scoprirete soltanto alla fine com’è andata… (sì, in realtà lo sapete, ma fate finta di non saperlo così la suspense sarà maggiore).
    Ci sono stati a quel punto quattro o cinque giri dietro la safety car, con la top-ten in cui rientravano: Vettel, Alonso, Massa, Rosberg, Schumacher, Kobayashi, Heldfeld, Petrov, Webber e Di Resta, con Button che è piombato in quindicesima posizione a causa di un drive through per eccesso di velocità nella corsia dei box, con la gufata mazzoniana che a quel punto proseguiva indisturbata. Quando la gara è ripresa, comunque, Button ha iniziato a girare alla grande, e con le intermedie era palesemente più veloce anche dei piloti di testa (quindi deduco che la pioggia non dovesse essere così intensa, oppure che le heavy rain degli altri fossero già totalmente sfaldate).
    Al 18esimo giro Alonso, Rosberg che altri piloti sono rientrati ai box, dove hanno montato le gomme intermedie. La scelta è stata tutt’altro che azzeccata, in quanto di lì a un paio di giri la pioggia è aumentata al punto tale da rendere d’obbligo la presenza della safety car. Intanto che la SC era in pista tutti o quasi sono rientrati per montare le heavy rain, con Vettel che ha ripreso la testa della gara, seguito da Kobayashi (ancora con gomme vecchie), Massa, Heidfeld, Petrov e company. La pioggia ha continuato ad incrementare di intensità, cosicché al 25esimo giro le condizioni per proseguire la gara non c’erano più. Bandiera rossa, con i telecronisti che con gli occhi che brillavano notavano come fosse la seconda gara consecutiva in cui veniva esposta bandiera rossa.

    Al momento dell’interruzione della gara ho iniziato a imprecare mentalmente. Quella sera dovevo uscire con i miei, ma sapevo che ciò non sarebbe avvenuto prima delle nove. Sapendo che la durata massima di una gara di Formula 1 è di due ore ero convintissima che sarei riuscita a rimanere in casa almeno fino al momento della bandiera a scacchi. L’interruzione della gara purtroppo mi ha impedito di riuscire a vedermela tutta.
    Segnalo anche che durante l’interruzione della gara ho dovuto spostarmi in cucina per andare a cenare, ma di tanto in tanto tornavo davanti alla TV con la gara interrotta, dove i telecronisti si stavano destreggiando per dare informazioni di vario genere. Grazie a gente di Answers Yahoo ho scoperto che uno dei telecronisti ha declamato come Massa fosse “bagnato come un pulcino”, inoltre ho sentito che Mazzoni si chiedeva se Massa e Alonso ai box nel frattempo stessero approfittando di quella interruzione per fare una partita a carte.
    Oltre alle voci dei telecronisti c’erano anche inquadrature piuttosto entusiasmanti, che mostravano scene inconsuete. Tipo al box della Lotus Renault hanno inquadrato cinque o sei persone sedute a un tavolo con delle tazze davanti, tra cui uno che si è perfino girato per fare un cenno di saluto rivolto verso la telecamera (che poi ho scoperto, dalle parole di Mazzoni, essere il pilota di riserva della Renault, Bruno Senna che dato che non indossava più il cappello blu che portava ai tempi della HRT naturalmente non l’avevo riconosciuto). I meccanici della Lotus Made in Malesia, invece, nei dintorni delle vetture, ne stavano approfittando per mangiare dei biscotti. Inoltre più tardi, dopo quasi un’ora di interruzione, ho potuto ammirare una scena spettacolare: una cornacchia in mezzo alle pozzanghere (o un corvo, o quello che era), dopo che comunque erano già stati inquadrati gabbiani vari.

    Purtroppo non ho potuto seguire gli ultimi tre quarti d’ora di gara interrotta. Comunque la gara è ripresa alle 15,50 canadesi, quando qui in Italia erano le 21,50, dietro la safety car perché la pioggia si era soltanto un po’ affievolita, ma certo non si era fermata. Dato che è stato necessario fare quasi dieci giri dietro la safety car, anzi, direi che non stesse esattamente piovendo piano…
    Non appena la gara è ripresa, con Vettel che ovviamente era in testa dato che era davanti prima dell’interruzione, Massa ha tentato il sorpasso su Kobayashi, ma il piccolo samurai giapponese, come dice Mazzoni, si è ripreso immediatamente la posizione.
    Dopo circa tre giri la maggior parte dei piloti delle prime posizioni, ma non Vettel, sono rientrati ai box per montare le intermedie, segno che la pioggia effettivamente si era notevolmente affievolita. In quei frangenti Alonso è entrato in collisione con Button, andando a parcheggiare a lato della pista, cosa che ha reso necessaria di nuovo la safety car. Per quanto riguarda Button, a quel punto è stato costretto a una sosta ai box dovuta a una foratura. Dato che questo pezzo l’ho visto via internet con telecronaca in inglese non so se Mazzoni o chi per lui abbia fatto nuove gufate con effetto contrario, ma dato che alla fine Button ha vinto potrebbe essere decisamente possibile!
    Segnalo che in un momento indistinto, in quel periodo, anche il leader della gara ha fatto la sua sosta ai box per mettere le intermedie.

    Ricapitoliamo, a questo punto, le posizioni della top-ten, dopo la neutralizzazione della safety car entrata a seguito dell’incidente di Alonso: Vettel, Kobayashi, Massa, Heidfeld, Di Resta, Webber, Schumacher, Petrov, Rosberg, Sutil.

    Al 40esimo giro la safety car è rientrata, facendo sì che la gara riprendesse. Vettel ha immediatamente distanziato Kobayashi, che per il momento sembrava reggere senza eccessive difficoltà la seconda posizione. Chi reggeva poco la sua posizione era Webber, che in quel momento era sesto, ma che è stato immediatamente superato da nonno Michael. Intanto Heidfeld e Di Resta sono entrati in collisione, con Heidfeld che è rimasto in gara e Di Resta che, per proseguire, è stato costretto a una sosta per sostituire l’ala anteriore rimasta danneggiata nell’incidente, dopo avere perso parecchie posizioni. Successivamente sarebbe anche stato penalizzato con un drive through.
    Dopo cinque giri di gara attiva Schumacher ha superato anche Heidfeld, con Vettel il cui vantaggio nei confronti di Kobayashi era sempre più evidente.

    Ormai non pioveva più e la pista era ormai asciutta, tanto che intorno al cinquantesimo giro Webber è stato il primo a montare le slick.
    Nel frattempo Schumacher era ormai a ridosso di Kobayashi e Massa, ancora in lotta per la seconda posizione, e li ha superati entrambi, mentre poco dopo Massa ha superato a sua volta il “piccolo samurai giapponese”.
    Nei due o tre giri successivi tutti i piloti delle prime posizioni sono andati a sostituire le gomme, optando per le slick, mentre successivamente Massa, andato a sbattere mentre cercava di doppiare Karthiiiikeyyyyan, ha dovuto rientrare ai box per sostituire l’ala anteriore che aveva danneggiato. Quando è tornato in pista era precipitato fuori top-ten, top-ten nella quale si trovavano al momento: Vettel, Schumacher, Webber (che dopo avere montato le slick aveva recuperato terreno), Kobayashi, Button, Heidfeld, Petrov, Barrichello, Alguersuari e Rosberg.

    Per Kobayashi le cose si stavano mettendo male: è stato immediatamente superato da Button, dopodiché tamponato da Heidfeld. In occasione di questo tamponamento l’ala anteriore della Lotus Renault si è staccata andando a infilarsi sotto la stessa monoposto, cosa che ha costretto “Heidi” al ritiro, lasciando in giro parecchi detriti che hanno costretto a un nuovo ingresso della safety car, quando mancavano circa quindici giri alla bandiera a scacchi.
    La SC è rimasta in pista circa tre giri, dopodiché Vettel ha cercato di riprendere vantaggio. Intanto Webber, tagliando una chicane nel tentativo di superare Schumacher, ha dovuto restituirgli la posizione mentre il giro successivo, dopo un suo successivo taglio di chicane, Button ne ha approfittato per metterselo dietro prendendosi la terza posizione, che è diventata seconda poco dopo quando ha superato anche Schumacher. Nonno Michael è stato successivamente superato due giri dopo anche da Webber, con Button che nel frattempo si avvicinava notevolmente a Vettel, tanto che il suo distacco veniva ad essere inferiore al secondo.
    Un clamoroso errore di Vettel, avvenuto all’ultimo giro, ha aperto per Button la strada della vittoria. È stato lui, infatti, il primo a transitare sotto la bandiera a scacchi, seguito dalle Redbull di Vettel e Webber, con quest’ultimo tallonato da Schumacher. È poi transitato sul traguardo in quinta posizione Petrov, mentre a seguire Massa ha superato Kobayashi praticamente sul traguardo, con Alguersuari che, subito dopo, ha conquistato i primi punti stagionali.

    Risultati:
    1) Button (McLaren), 2) Vettel (Redbull), 3) Webber (Redbull), 4) Schumacher (Mercedes), 5) Petrov (Lotus Renault), 6) Massa (Ferrari), 7) Kobayashi (Sauber), 8) Alguersuari (Toro Rosso), 9) Barrichello (Williams), 10) Buemi (Toro Rosso), 11) Rosberg (Mercedes), 12) De La Rosa (Sauber), doppiati di un giro: 13) Liuzzi (HRT), 14) D’Ambrosio (Virgin), 15) Glock (Virgin), 16) Trulli (Team Lotus), 17) Karthikeyan (HRT). RITIRATI: Di Resta (Force India), Maldonado (Williams), Heidfeld (Lotus Renault), Sutil (Force India), Kovalainen (Team Lotus), Alonso (Ferrari), Hamilton (McLaren).
    Il 13esimo posto di Liuzzi è indubbiamente il miglior risultato di sempre per la HRT (e va ad eguagliare il miglior risultato dei nuovi team ottenuto dal Team Lotus).
    Pur non avendone la certezza matematica ho il sospetto che anche il per la Virgin si sia trattato del miglior risultato della sua storia, se non dovesse esserlo per il 14esimo posto di D’Ambrosio in sé lo sarebbe presumibilmente per l’arrivo di entrambe le vetture in 14-15esima posizione.


    Classifiche:
    PILOTI: 1) Vettel 161, 2) Button 101, 3) Webber 94, 4) Hamilton 85, 5) Alonso 69, 6) Massa 32, 7) Petrov 31, 8) Heidfeld 29, 9) Rosberg 26, 10) Schumacher 26, 11) Kobayashi 25, 12) Sutil 8, 13) Byemi 8, 14) Alguersuari 4, 15) Barrichello 4, 16) Di Resta 2, 17) Perez 2.
    TEAM: 1) Redbull 255, 2) McLaren 186, 3) Ferrari 101, 4) Lotus Renault 60, 5) Mercedes 52, 6) Sauber 27, 7) Toro Rosso 12, 8) Force India 10, 9) Williams 4.

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    Scritto da *LadyB.* per GrandPrixPassion e LaF1vistaDaNoi.
     
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    Campionato 2011 – capitolo 8
    Gran Premio d’Europa

    eur
    Nessun ritirato a Valencia: RECORD!



    Valencia
    24-25-26 giugno 2011


    Lettori di poca fede, immagino che tutti voi al completo foste convinti che questo commento sarebbe arrivato con un mese di ritardo. Invece ho deciso di stupirvi e, seppure in ritardo, stavolta ho fatto il possibile per non arrivare così in ritardo (ovviamente prima dovevo svolgere un’attività non da poco ovvero produrre i due commenti ritardatari che ho scritto dopo il suddetto gran premio nonostante risalissero a eventi avvenuti più o meno all’epoca dell’Antico Egitto. Infatti, se non ricordo male, proprio nello scorso commento dicevo di avere scritto tutto quanto su un foglio di papiro. Con il mio sangue, tra parentesi.
    Adesso sono di nuovo su un foglio di papiro pronta a dissanguarmi nuovamente per potervi narrare una nuova entusiasmante gara che è stata disputata a Valencia.


    Esistono località che sembrano essere state inventate appositamente per essere immortalate su una cartolina. Sfortunatamente non sempre le suddette località vengono utilizzate per quello scopo, può capitare, per esempio, che venga deciso che in queste specifiche località debba sorgere un circuito cittadino e che vi venga disputato il gran premio d’Europa. Correva l’anno 2008 quando questa cosa venne messa in pratica, nel caso di Valencia, che era pronto a regalare a noi appassionati alcune visioni estremamente sublimi, nella fattispecie, generalmente, gare in cui per vedere un sorpasso bisognava aspettare che iniziassero i doppiaggi. C’è da dire che dal 2010 in poi, grazie all’ingresso del Team Lotus, della Virgin e della HRT, almeno questa fase inizia molto prima, se può essere una consolazione.
    Rimpiango i bei tempi in cui il gran premio d’Europa si svolgeva al Nuerburgring, ma purtroppo non si può avere tutto dalla vita. L’importante è che almeno il Nuerburgring non sia stato cancellato completamente dal campionato di Formula 1 (cosa che avviene progressivamente a tutti i veri circuiti) ma che vi venga disputato il gran premio di Germania, purtroppo ad anni alterni. Questo, se non sbaglio, dovrebbe essere uno degli anni alterni, dal momento che, se non vado errata, il gran premio di Germania dell’anno scorso si svolgeva a Hockenheim. Sì, sì, era proprio a Hockenheim e la sua denominazione era Grosser Preis Santander von Deutschland 2010, nome che a suo tempo fu al centro di diverse considerazioni che direi di lasciare perdere, anche perché non è che se in un gran premio non si vede niente di interessante quando poi scrivo il commento per riempire pagine devo scrivere cose che non c’entrano nulla. Abbandoniamo quindi la grosser preis per i fondelli da parte di Santander al proprio destino e proseguiamo.
    Dov’ero rimasta? Da quando ho la tendenza a divagare (ovvero dal giorno successivo alla mia nascita) a volte mi capita di perdere il filo. Ah, ecco: il gran premio d’Europa venne dislocato a Valencia nel lontano ma piuttosto vicino 2008. Anzi, visti i cambiamenti che ci sono stati dal 2008 ad oggi forse è più opportuno chiamarlo vicino ma piuttosto lontano 2008. Era proprio quella l’epoca in cui erroneamente pensavamo che né Barrichello né Button avrebbero mai più vinto un solo gran premio, in cui sempre erroneamente pensavamo che Fisichella non sarebbe mai arrivato secondo con la Force India, in cui erroneamente non immaginavamo che un giorno la Redbull potesse dominare un mondiale, in cui erroneamente pensavamo che se c’era un muro Nelsinho Piquet ci si sarebbe inequivocabilmente schiantato… Ehi, fermi tutti, che cosa sto dicendo?! Ma quale erroneamente, se c’era un muro era quasi matematico che Nelsinho ci si andasse a schiantare!
    Il weekend valenciano del 2008 fu ricco di colpi di scena, momenti esaltanti e scene avvincenti. La cosa più eclatante di tutte fu scoprire che Takuma Sato era stato ingaggiato dalla Toro Rosso per la stagione successiva. Peccato che fosse una notizia falsa e, se vogliamo cercare qualcosa di reale che abbia saputo incantare gli appassionati di motori, non ci resta che citare quando, nonostante in Ferrari avessero assicurato che la rottura del motore della vettura di Massa era avvenuta per una causa che non si sarebbe più verificata per almeno dieci anni, Raikkonen si ritirò per un guasto dello stesso tipo. Se per colpi di scena invece non si intendono i motori rotti ma soltanto ciò che riguarda i sorpassi, indubbiamente la gara fu esaltante da questo punto di vista e il migliore sorpasso fu quello compiuto da Nakajima nei giri finali ai danni di Barrichello, strappando al brasiliano la 15esima posizione. Perché fu il sorpasso più bello? Beh, ovviamente per una ragione inequivocabile: fu l’unico. Ah, per la cronaca, se non sbaglio fu anche quella gara in cui Massa, che poi vinse, a un certo punto nella corsia dei box per poco non travolse Sutil (stavolta senza il bocchettone della benzina – che poi il fatto del bocchettone accadde tipo due mesi dopo, se non sbaglio).
    La mia cronistoria prosegue poi con il gran premio d’Europa del 2009, che a meno che non mi capiti di perdere la memoria penso che ricorderò per tutta la vita per un motivo soltanto. No, non il ritorno in pista di Badoer dopo dieci anni, bensì il fatto che Barrichello sia salito sul gradino più alto del podio quando nessuno credeva che un evento del genere si sarebbe mai più verificato. Ricordo che in occasione di quel gran premio scrissi una sorta di fan fiction diffusa in forma strettamente privata (e che viste le cavolate che ci sono scritte non pubblicherei mai e poi mai su un forum, dato che il livello di assurdo va di gran lunga al di là dell’immaginarsi Kovalainen e Petrov in forma di vampiri in stile twilight) che, non conoscendo ancora questo termine chiamai semplicemente “commento a un gran premio immaginario”. Non so per quale ragione in quella fan fiction che scrissi mi immaginai Adrian Sutil che lanciava cipolle e pomodori che teneva nell’abitacolo addosso agli avversari e Nelsinho Piquet al volante di una Redbull, l’unica cosa che so è che se quest’anno Nelsinho fosse veramente al volante di una Redbull avrebbe buone chance di ottenere il titolo. Quello di maggiore demolitore di automobili dell’anno, ovviamente. In quella fan fiction ho anche descritto una Mclaren come “una figura rossa”, quindi suppongo di essere stata presa da una forma piuttosto acuta di daltonismo, ma non è certo la cosa peggiore che ho scritto, dato che la cosa peggiore è scoprire chi fosse in vincitore di quella gara immaginaria, cosa su cui direi di sorvolare.
    L’edizione del 2010 è stata vinta da Vettel, ma non me la ricordo. Non so perché ma la gara non mi è rimasta per nulla impressa. Forse che il gran premio di Valencia non è abbastanza interessante, di solito, da tenerselo in mente? Penso che la ragione sia quella e non mi resta che abbandonare questo spazio storico, in cui ho detto tante cose che non hanno nulla a che vedere con il gran premio che devo narrare. Spero che il fatto che effettivamente si passi a ciò che avrei dovuto scrivere fin da subito non vi renda troppo affranti, miei cari e affezionati lettori.

    Il gran premio di questa stagione era stato preceduto da voci che dicevano che “Heidi” sarebbe stato sostituito a breve da Grosjean. Non avevo preso quelle voci troppo sul serio, anche perché mi risulta che fossero state smentite dopo una mezza giornata, per cui non mi sono sorpresa per nulla quando ho realizzato che Grosjiiii si trovava ancora nell’universo parallelo della GP2 e che non l’avrei visto in pista in occasione di questo gran premio (e, lo aggiungo, pare nemmeno in quelli futuri, almeno per il momento), ma del resto credo di averne avuto abbastanza di vederlo in passato, dato che quando arrivò alla Renault al posto di Nelsinho Piquet, nel 2009, i risultati che ottenne furono più o meno paragonabili a quelli del brasiliano, ma quando lo inquadravano dopo il ritiro rituale i commenti che facevo mentalmente erano ben diversi da quelli che facevo al momento in cui inquadravano Nelsinho. Essendo questi commenti considerazioni strettamente femminili direi che non è il caso di elencarli in questo commento, essendo senza dubbio il pubblico maschile poco interessato alla cosa!

    Veniamo alle qualifiche (ditelo: non ci speravate più!) in cui gli equilibri della Formula 1 hanno dimostrato che stavolta non si sarebbero lasciati sovvertire per nulla al mondo. Parlo di Narain Karthikeyan che talvolta si era salvato dall’onore della prima posizione a partire dal fondo della griglia di partenza, ma in questa occasione, dato che tutte le monoposto erano riuscite a scendere in pista, non ha potuto fare a meno di ottenere quel memorabile risultato che è stata la 24esima posizione. A tentare di sovvertire gli equilibri classici della Formula 1, comunque, è arrivato il fatto che l’altra HRT non fosse andata a piazzarsi in ultima fila accanto al grande Karthyyyy, il miglior pilota di sempre, nonché unico pilota della HRT che finora è riuscito nella storica impresa di essere sempre surclassato in qualifica dal compagno di squadra (non in gara, però, dove in un’occasione in cui Liuzzi era arrivato 22esimo lui era riuscito a piazzarsi ben 21esimo). Il 23esimo tempo è comunque toccato a D’Ambrosio, ovvero quello che finisce in ultima fila di sicuro nella rara ipotesi in cui questa non sia tappezzata dalle HRT. Rispettivamente nelle postazioni davanti ai due si sono piazzati i loro compagni di squadra, con la Lotus che andava a dominare la terzultima fila, con Kovalainen davanti a Liuzzi. Come al solito un solo pilota di un team che possa essere degno di essere chiamato team sarebbe precipitato fuori dalla Q2 ed è toccato ancora una volta ad Alguersuari.

    Nella Q2 sono iniziati i problemi anche per l’altra Toro Rosso, infatti Buemi è andato a piazzarsi proprio accanto ad Alguersuari, in 17esima posizione. Il 16esimo tempo è andato a Perez, rientrato dopo avere saltato la gara di Montecarlo e il gran premio del Canada. Maldonado si è piazzato 15esimo, mentre il 14esimo tempo è toccato a Kobayashi. A proposito del “piccolo samurai giapponese” Mazzoni ci ha tenuto a ricordare per la milionesima volta come fosse finora andato a punti in tutte le gare finora disputate, anche se poi in Australia la Sauber era stata squalificata e punti non ne aveva ricevuti. Le altre migliaia di volte la frase non aveva provocato danni di particolare entità, mentre stavolta pare che si sia verificato in pieno l’effetto gufata, in quanto in gara Kamui è arrivato 16esimo.
    Lasciamo da parte la gara, almeno per il momento, e lasciamo da parte anche il fatto che il programma che sto utilizzando per scrivere ha avuto un attimo di stordimento inceppandosi per un istante… Eravamo rimasti a Kobayashi, e accanto al “piccolo samurai giapponese” si è andato a piazzare Barrichello. 12esimo tempo per Di Resta, che immancabilmente dall’inizio del mondiale ad ora è sempre stato elogiato a tutto andare perché a dire dei telecronisti non ha fatto altro che surclassare Sutil, ma basterebbe andare a dare un’occhiata alle classifiche per notare come quella descrizione sia alquanto ottimistica. Infine il primo degli esclusi, in 11esima posizione, è stato Petrov. Hanno quindi avuto accesso alla Q3 le Redbull, le Mclaren, le Ferrari, le Mercedes, oltre che la Lotus Renault e la Force India superstiti.

    In Q3 Alonso è stato il primo a scendere in pista. Ovviamente al momento di completare il suo giro veloce, essendo il suo l’unico tempo fatto registrare, aveva il miglior tempo. La cosa ha fatto esaltare Mazzoni come se fosse accaduto qualcosa di miracoloso, ma purtroppo la soddisfazione del telecronista non è durata a lungo. Con grande sconvolgimento di tutti coloro che pensavano che Vettel non avrebbe ottenuto la pole position, molto stranamente è stato proprio lo stesso Vettel a conquistarla. Prima fila tutta Redbull, dato che Webber ha fatto registrare il secondo tempo, mentre seguiva in terza posizione la Mclaren di Hamilton. Nelle posizioni immediatamente successive si trovavano le due Ferrari del Ferrari Man e del Ferrari Baby, dopodiché in sesta posizione l’altra McLaren di Button (che mi rifiuto di chiamare Jensiiii come ho fatto in uno degli scorsi commenti). In quarta fila vi erano le Mercedes di Rosberg e Schumacher, con quest’ultimo che peraltro era andato in pista in pratica all’ultimo momento, mentre i due piloti successivi, Heidfeld e Sutil, in pista non ci erano andati affatto, in Q3, per risparmiare un set di gomme (pare che quella di risparmiare un set di gomme evitando di andare in pista nell’ultimo turno di qualifiche sia una delle pratiche più comuni in questo campionato).

    Il giorno dopo alle 14,00 è scattata la gara, che vista la conformità del circuito aveva buone probabilità di essere quasi totalmente incolore. La mie aspettative non sono state particolarmente deluse e ho potuto notare che, sì, ci avevo visto giusto, la gara è stata tutt’altro che movimentata… ma evidentemente è più esaltante ammirare il panorama di Valencia e la quantità di yacht lì presenti per un’ora e quaranta, più che vedere una gara movimentata, caratterizzata da quello che Mazzoni decretava un caldo impressionante. Sì, adesso non esageriamo, caldo impressionante 28 gradi… sul balcone di casa mia di questo periodo capita anche che di gradi ce ne siano dieci di più, ma lasciamo perdere…
    Okay, è il momento di andare avanti, non sono qui per fare considerazioni sulla temperatura di Valencia, ma per commentare la gara. Partenza regolare, con Vettel che è sfilato in avanti, con Massa che ha tentato di insidiare la seconda posizione di Webber, ma poi dato che in tal caso avrebbe corso il rischio di piazzarsi davanti anche al Ferrari Man si è accontentato della quarta posizione momentanea dietro ai due della Redbull e al compagno di squadra. Hamilton nel frattempo aveva perso qualche posizione.
    Nessuno se ne sarà accorto, ma Kovalainen nelle retrovie ha fatto una buona partenza, che gli ha permesso di recuperare, per il momento, qualche posizione, portandolo quasi a metà classifica, posizione in cui si trovava più meno anche all’epoca della McLaren. Il risultato finale non è stato particolarmente esaltante, ma per il momento non aveva importanza.
    Nelle prime otto posizioni, se non erro, c’erano Vettel, Webber, Alonso, Massa, Hamilton, Rosberg, Hamilton e Schumacher, nella fase iniziale della gara, con Mazzoni che faceva notare come Button non riuscisse a raggiungere Rosberg in quanto la Mercedes era la monoposto più performante presente in pista. Infatti, cari lettori, immagino che vi sarete senza dubbio accorti che non c’è nessuno che possa battere le Mercedes in questa stagione…
    Dopo poco tempo dall’inizio della gara sono iniziati i pit-stop, e in questi frangenti Schumacher si è ritrovato nei pressi di Petrov. C’è stato un contatto tra i due, come ce n’era già stato uno in Turchia, tra parentesi (non è che anche loro sono calamitati l’uno con l’altro come Raikkonen e Sutil? forse è il caso di iniziare a prendere in considerazione questa ipotesi…), con nonno Michael che ha rotto l’ala anteriore e ha fatto una sosta ai box per sostituirla, precipitando tra le ultime posizioni e sparendo di fatto dalla top-ten.

    Ad un certo punto, prima della seconda sosta, il Ferrari Man si è appropriato della seconda posizione, che poi è tornata a Webber al momento della seconda sosta. In Ferrari, al momento del pit-stop di Massa, le cose sono andate in modo estremamente regolare: un problema nel montaggio di una gomma ha rallentato il suo pit-stop di parecchi secondi, cosa che mi pare sia già accaduta almeno un’altra volta se non due dall’inizio della stagione, quindi più regolare di così non poteva essere.
    A proposito del terzo pit-stop, in occasione di quello Webber, rientrato troppo presto, ha visto svanire la sua seconda posizione, conquistata definitivamente da Ferniiii. Tutti hanno fatto tre pit-stop, escluso Alguersuari, che era su una strategia di due soste, cosa che gli ha permesso di risalire fino all’ottava posizione, arrivando in zona punti per la seconda volta consecutiva e mettendo a tacere le voci che lo volevano sul punto di essere licenziato, voci che a mio parere riprenderanno probabilmente non appena Buemi lo batterà di nuovo.

    Nella fase conclusiva della gara Hamilton, che si era installato in quarta posizione già da tempo immemorabile, aveva problemi di gomme e perdeva terreno nei confronti di Massa che gli stava dietro. Mazzoni era esaltatissimo, durante gli ultimi giri, sostenendo che i due erano in accesa lotta per la quarta posizione. Considerando che i due sono arrivati sul traguardo con un distacco di cinque secondi l’uno dall’altro inizio a chiedermi: ma io ho visto una gara diversa? Comunque, è da segnalare, probabilmente il Ferrari Baby avrebbe effettivamente conquistato la quarta posizione nel caso sette o otto secondi di troppo non se ne fossero andati nel pit-stop.

    Vettel è transitato per primo sotto la bandiera a scacchi, seguito dalle altre 23 vetture. Ebbene sì, tutte le 24 vetture presenti sulla griglia di partenza sono giunte fino al traguardo. Era dal gran premio d’Italia del 2005 che non vi erano gare senza alcun ritirato e comunque, dato che allora le vetture in totale erano venti non era mai capitata una gara in cui ben 24 vetture arrivassero al traguardo. Ciò ha fatto entrare questa edizione del gran premio di Valencia nella storia, se non per altro (dato che non è successo praticamente nulla) almeno per questo.

    Risultati:
    1) Vettel (Redbull), 2) Alonso (Ferrari), 3) Webber (Redbull), 4) Hamilton (Mclaren), 5) Massa (Ferrari), 6) Button (Mclaren), 7) Rosberg (Mercedes), doppiati di un giro 8) Alguersuari (Toro Rosso), 9) Sutil (Force India), 10) Heidfeld (Lotus Renault), 11) Perez (Sauber), 12) Barrichello (Williams), 13) Buemi (Toro Rosso), 14) Di Resta (Force India), 15) Petrov (Lotus Renault), 16) Kobayashi (Sauber), 17) Schumacher (Mercedes), 18) Maldonado (Williams), 19) Kovalainen (Team Lotus), 20) Trulli (Team Lotus), 21) Glock (Virgin), 22) D’Ambrosio (Virgin), doppiati di 3 giri 23) Liuzzi (HRT), 24) Karthikeyan (HRT).

    Classifiche:
    PILOTI: 1) Vettel 186, 2) Button 109, 3) Webber 109, 4) Hamilton 97, 5) Alonso 87, 6) Massa 42, 7) Rosberg 32, 8) Petrov 31, 9) Heidfeld 30, 10) Schumacher 26, 11) Kobayashi 25, 12) Sutil 10, 13) Alguersuari 8, 14) Buemi 8, 15) Barrichello 4, 16) Di Resta 2, 17) Perez 2.
    TEAM: 1) Redbull 295, 2) McLaren 206, 3) Ferrari 129, 4) Lotus Renault 61, 5) Mercedes 58, 6) Sauber 27, 7) Toro Rosso 16, 8) Force India 12, 9) Williams 4.


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    Campionato 2011 – capitolo 9
    Gran Premio di Gran Bretagna

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    Fernando is faster than you



    Silverstone
    8-9-10 luglio 2011


    Eh sì, sono passati dieci giorni dal gran premio e già vi immagino a chiedervi: “Ma la nostra cara commentatrice Lady B che fine ha fatto? Per caso ha deciso di andare a sotterrarsi, delusa dalla vittoria di Ferniiii?” Non vi preoccupate, sono qui per svelarvi l’arcano: non c’entra un bel nulla la vittoria di Ferniiii con il mio ritardo, semplicemente è da qualche mese che i miei commenti sono puntualmente in ritardo, arrivando a un picco massimo di un mese, quindi dieci giorni senza che siano stati disputati ulteriori gran premi è quasi un mezzo miracolo, che peraltro di miracoli ne sono accaduti più d’uno in quel weekend di dieci giorni fa, in primo luogo l’accesso di Kovalainen alla Q2 nonostante tutte le ventiquattro vetture abbiano fatto registrare un tempo in Q1, che se non è un miracolo quello… Ma va beh, veniamo ai fatti!

    Già prima del weekend di Silverstone iniziavano a circolare novità di un certo rilievo. Quella a cui darò rilievo subito è in primo luogo il debutto di Daniel Ricciardo, un australiano che ha giusto un anno meno di me, presso il team più prestante di tutti i tempi. Sto parlando ovviamente della HRT, che ha straziato i cuori di noi appassionati di motori prendendo una decisione inconcepibile: ha messo a piedi il mitico Karthyyyyy. Per fortuna, almeno quest’anno, il fatto che la HRT abbia messo a piedi un pilota non ha coinciso con il fatto che la madre di Yamamoto tirasse fuori dal suo borsellino degli spiccioli qualche milione di euro. La conseguenza più gradevole è, ovviamente, che non siamo costretti a sorbirci Yammi, almeno per una volta. Ma non contiamoci troppo: pare che Yammi abbia la tendenza a sbucare fuori dal nulla a metà stagione ad anni alterni, quindi è molto probabile che ci tocchi ritrovarcelo il prossimo anno. Sospiro di sollievo: almeno per altri dodici mesi non dovrebbe toccarci. Poi questa frase funzionerà perfettamente da gufata, magari, e ci ritroveremo Yammi in pista già dalla prossima gara… ma sappiate che non era mia intenzione.
    Torniamo al povero Narain Karthikeyan, messo a piedi nel bel mezzo della sua prorompente carriera. Siamo di fronte a un genio incompreso del mondo dei motori, in perenne attesa di una nuova Indianapolis 2005 per conquistare qualche altro punto. Purtroppo non accadrà, e pare che l’assenza delle Michelin unita all’assenza di Indianapolis non sia esattamente l’ostacolo principale. Esiste comunque l’eventualità che Karthyyyy possa tornare in pista per questioni di sponsor in occasione del gran premio d’India, ma io, a questo punto, non ci conterei. Così come mi sembra ormai improbabile l’eventualità di rivedere il sommo Chandyyyy in pista in un prossimo futuro. Ma la speranza è l’ultima a morire, e non è ancora morta la speranza di rivedere in pista Sato, che manca dal lontano 2008 e che, quando ripenso a lui, mi richiama alla mente gloriosi ricordi.

    Che ne dite, cari lettori? Ho già parlato abbastanza di Karthikeyan? L’impressione è quella, quindi nel caso ne abbia parlato troppo poco fatemi sapere e riprenderò a parlare di lui nel prossimo commento, ma per il momento mi sembra che non sia necessario. Vediamo di passare alle novità regolamentari. Naturalmente, come buona tradizione, cosa che capita ogni due o tre anni, la FIA ha deciso di cambiare il regolamento in corso d’opera, vietando gli scarichi soffiati, evidentemente non soddisfatta dell’esito del mondiale, che sembrava essere irreparabilmente falsato. Certamente: un regolamento non chiaro dall’inizio, che lascia spazio all’essere interpretato come meglio si crede, dà un campionato falsato, un regolamento che viene cambiato mille volte a stagione in corso invece no, è la cosa più normale di tutti i tempi. Perché ovviamente non ci si è limitati a cambiare regolamento dal gran premio di Gran Bretagna in poi, questo no: dopo la Gran Bretagna, a quanto pare, si tornerà al vecchio regolamento, con gli scarichi soffiati consentiti. Su quello che accadrà in seguito al gran premio di Germania che verrà disputato nel weekend del 24 luglio, invece, per il momento non si sa praticamente nulla. Chissà, magari faranno il campionato a gare alterne, in cui a ogni gara cambia il regolamento. Oppure lanceranno una moneta, se uscirà testa si propenderà per il regolamento pre-Silverstone e se uscirà croce per il regolamento applicato a Silverstone. Che bella cosa… molto sensata. Ma va beh, proseguiamo oltre.
    Il gran premio di Gran Bretagna è sempre stato presente – bla bla bla – nel campionato di Formula 1 – bla bla bla – sul circuito di Silverstone – bla bla bla – la Ferrari ottenne la sua prima vittoria – bla bla bla… Insomma, devo stare a narrare la storia del circuito o basta il resoconto che puntualmente viene fatto una quarantina di volte nel corso delle telecronache del weekend? Direi che non è necessario, se non per segnalare che questo circuito viene modificato di continuo e che quest’anno la griglia di partenza e la pit-lane si trovavano dalla parte opposta rispetto a dove si trovavano in passato.
    Sul circuito di Silverstone, da quando ricordo io, il gran premio è sempre stato tra il 10 e il 15 luglio, eccetto nel 2000, in cui ricordo che venne piazzato ad aprile. Dopo avere passato undici anni a interrogarmi sulla ragione (ovviamente non è che per undici anni il mio chiodo fisso è stato questo, nel caso non fosse chiaro) per cui in quell’occasione fosse ad aprile anziché a luglio ho scoperto l’arcano: quell’anno dovevano essere fatti, tanto per cambiare, dei lavori di modifica del circuito, di conseguenza il gran premio venne anticipato. Il principale ricordo di questo circuito, però, è per me un altro: ovviamente le due lepri che comparvero tra l’erba sintetica nell’edizione del 2008! In quell’occasione mi chiesi più di una volta che cosa ci facessero quei graziosi animaletti lì sul circuito!
    Sì, lo so, non siamo qui per vaneggiare a proposito di lepri. Mi rendo conto, cari lettori, che se avete aperto questo commento non è per leggere assurdità, ma per sentirvi narrare la cronaca di quanto accaduto nel weekend del 10 luglio.

    Sabato 9 luglio il meteo era instabile a Silverstone. In Q1 è venuto a piovere sei minuti prima della bandiera a scacchi, sovvertendo irreparabilmente l’esito della prima sessione. Non esageriamo. Niente di estremamente sovversivo è capitato, Webber ha fatto registrare il miglior tempo (la cosa strana era semmai che il secondo tempo l’aveva ottenuto un futuro genio dell’automobilismo ovvero Maldonado), mentre dietro non si vedeva niente di particolarmente sconcertante (tranne per un singolo episodio, che tra poco citerò). Le HRT hanno infatti conquistato l’ultima posizione, come da rituale, con il debuttante Ricciardo che ha fatto registrare l’ultimo tempo in assoluto, distaccato di mezzo secondo dal compagno di squadra. Lievemente diversa dal solito è stata la penultima fila, che generalmente viene conquistata dalle Virgin. Niente di strano per quanto riguarda il 22esimo posto, quello se ne è appropriato D’Ambrosio come sempre, mentre 21esimo non c’era Glock come al solito, bensì Trulli con la peggio piazzata delle due Lotus malesi. Glock era riuscito a piazzarsi ben 20esimo, mentre stavolta erano precipitate fuori entrambe le Toro Rosso, con Alguersuari meglio piazzato rispetto a Buemi (con tutte le gufate ricevute dall’inizio della stagione a questa parte, comunque, non era sorprendente vedere le Toro Rosso fuori già in Q1). L’evento sorprendente era uno solo: se tra i fortunati piloti usciti in Q1 rientravano a pieni titoli Alguersuari e Buemi, significava che un pilota dei nuovi team (perché la definizione di “nuovi team” ce l’avranno a vita, anche tra vent’anni, nell’improbabile caso in cui non siano ancora falliti) aveva avuto accesso alla Q2. Si trattava di Kovalainen. L’evento aveva del leggendario: era la terza volta in cui una Lotus Made in Malesia accedeva alla Q2 dopo il gran premio di Malesia della scorsa stagione e il gran premio di Spagna disputato a maggio.
    Silverstone, a quanto pare, è la pista fortunata, per il più talentuoso pilota finlandese in pista questa stagione (considerando che è l’unico finlandese presente non è stato particolarmente difficile per lui conquistare questo riconoscimento): proprio qui nel 2008, all’epoca in cui era alla McLaren e lo prendeva sempre immancabilmente in quel posto dal suo compagno di squadra Hamilton, conquistò la prima di una lunga serie di pole position, quantificabili in una in totale… ma non avrete dubbi sul fatto che ne otterrà molte altre in futuro, immagino! Naturalmente con una Lotus malese non poteva puntare a tanto, era già buona essere arrivato in Q2, dove si sarebbe presumibilmente accontentato del 17esimo tempo, più o meno come avveniva quando era in McLaren.

    La Q2 si è svolta su pista umida, in quanto la pioggia arrivata sul finire della Q1 era già terminata, tanto che in molti avevano già dall’inizio le slick. In ogni caso, qualsiasi fosse stato il tempo, a Kovalainen sarebbe servito un miracolo per non rimanere soltanto 17esimo. Dato che più di un miracolo per giorno in genere non accade, e che il miracolo in questione era stato appunto il suo ingresso in Q2, naturalmente si è fermato in 17esima posizione, andando a raggiungere la quartultima fila, un risultato comunque più appagante della 19esima posizione che conquista di solito.
    Dopo Kovalainen, la cui uscita era pressoché scontata, sono iniziati i problemi per piloti e team di calibro più elevato. In particolare le Lotus Renault, ovverosia le Renault dell’anno scorso, che non ho ancora capito come si chiamano, ma che soprattutto non ho capito come si chiameranno il prossimo anno, quando perderanno sia il nome Lotus sia i motori Renault. Che poi non è ancora sicuro che perdano i motori Renault, mi pare di capire… O sì? Per il momento sto ancora galleggiando nella nebbia dell’ignoranza, in proposito. Le Lotus Renault, in ogni caso, che all’inizio dell’anno stavano spesso tra le prime posizioni, tanto che talvolta Petrov poteva girarsi verso Alonso e urlare “I’m faster than youuuuu”, hanno avuto di recente un calo impressionante. Heidi si è piazzato in 16esima posizione. Accanto a lui, 15esimo, Barrichello con la Williams, che sarebbe stato nuovamente surclassato in qualifica dal promettente e talentuoso compagno di squadra Pastor Maldonado che ha avuto accesso alla Q3, che in molti vedono incredibilmente superiore a Barrichello, però se la Williams quest’anno è riuscita a conquistare qualche punto non mi pare che sia grazie a Maldonado.
    Lasciamo da parte le prestazioni di Barrichello, quelle di Maldonado e soprattutto stendiamo un velo pietoso sulle prestazioni della Williams in generale, per passare alla settima fila. Proprio davanti a Heidi si piazzava il suo compagno di squadra Petrov, che era riuscito a strappare un 14esimo tempo, mentre davanti a Barrichello si piazzava come ai vecchi tempi Schumacher, 13esimo, con la semplicissima e irrisoria differenza che all’epoca non erano 13esimo e 15esimo ma decisamente più avanti.
    Perez, con la Sauber, ha conquistato il 12esimo tempo, mentre l’ultimo pilota a cadere nell’abisso della Q2 è stato Sutil, che ha ottenuto l’11esima posizione, anche lui surclassato dal compagno di squadra Di Resta, che ha avuto accesso alla Q2. Con la semplice differenza che Di Resta mi sembra superiore a Maldonado, però, anche qui se la Force India ha dei punti è prevalentemente grazie a Sutil. Prevalentemente, perché comunque Di Resta un paio di punti li ha ottenuti, arrivando decimo sia nella prima sia nella seconda gara stagionale.

    Si è arrivati alla Q3 con le Redbull, le Ferrari, le McLaren, Rosberg, Kobayashi, Di Resta e Maldonado. Le McLaren sembravano comunque essere più in difficoltà del solito, tanto che Hamilton non è riuscito ad andare oltre al decimo tempo, conquistando l’ultimo posto della topten, accanto a Rosberg, su una Mercedes altrettanto in difficoltà.
    Quando mancava pochissimo alla conclusione delle qualifiche e le Redbull erano al comando, con Webber davanti a Vettel (anche questo aveva un po’ del miracoloso, ma non al livello di una Lotus Made in Malesia in Q2), seguite dalle due Ferrari di Alonso e Massa, è tornata la pioggia. Inutile dire che nessuno è riuscito a migliorare i propri tempi, anche se nulla fa pensare che potessero esserci cambiamenti sconvolgenti in classifica. La top ten è stata quindi composta da, nell’ordine: Webber, Vettel, Alonso, Massa, Button, Di Resta, Maldonado, Kobayashi, Rosberg e Hamilton.
    Inutile notare come nel gran premio di casa la McLaren avesse clamorosamente sfigurato. La gara avrebbe potuto cambiarne i risultati? Mhm… dato quello che si è visto il giorno dopo, tra benzina che rischiava di finire in anticipo e ruote non imbullonate direi che il risultato delle qualifiche, tutto sommato, non era così oltraggioso.

    Direi che a questo punto possiamo spostarci nel tempo a domenica 10 luglio. La pista era umida, in alcuni punti di più e in altri di meno, al momento dello start.
    Tutto è iniziato in modo strabiliante: Vettel ha superato Webber in partenza, senza che i telecronisti, persi come al solito ad ammirare cosa stavano facendo le Ferrari al punto tale da dimenticare tutte le altre ventidue vetture, se ne accorgessero. C’è voluto un po’ perché si notasse come Vettel fosse davanti al compagno di squadra. Comunque dietro di loro si sono installate al momento le Ferrari e le McLaren, con Hamilton che era risalito prima in settima posizione al via e poi sesto dopo avere superato Di Resta. Seguiva probabilmente Maldonado, dopodiché Kobayashi e Schumacher.
    A dimostrazione che la Lotus Malese non è soggetta a miracoli continui, dopo le prime due curve Kovalainen era già ritirato per un problema al cambio. Quando l’hanno intervistato, comunque, era allegro e sorridente come al solito in caso di ritiro. Pare che le sue esternazioni di soddisfazione siano inversamente proporzionali al risultato conquistato, cosa che ho notato ormai da parecchi anni. Per quanto riguarda la Lotus Made in Malesia c’è da segnalare che anche Trulli si è ritirato di lì a pochi giri, presumo sempre per problemi tecnici.

    Dopo una decina di giri Kobayashi ha perso inspiegabilmente due posizioni, naturalmente non inquadrato mentre ciò avveniva. Si è scoperto che ciò era derivato da una collisione con Schumacher, per cui quest’ultimo è stato penalizzato con uno stop and go. Ebbene sì, questa è la dimostrazione che lo stop and go esiste ancora. Se non ne foste ancora convinti, poco dopo anche Kobayashi (che successivamente si sarebbe ritirato per un surriscaldamento del motore… da quando Mazzoni ha notato varie volte i suoi consecutivi arrivi in zona punti, pare essere entrato in azione a scoppio ritardato l’effetto gufata) è stato penalizzato con uno stop and go per un po’ di casini capitati al pit-stop, quando i meccanici l’hanno fatto ripartire nonostante stesse sopraggiungendo Maldonado. A proposito di quest’ultimo, chiaramente dopo i primi pit-stop mi pare che non ci abbia messo tanto a precipitare nel dimenticatoio della gara, e al traguardo è giunto dietro al compagno di squadra a cui si sta dimostrando palesemente superiore, secondo molti. Comunque se devo scegliere tra Barrichello e Maldonado, non ho dubbi: Barrichello per tutti i prossimi dieci anni, anche se tra dieci anni sarà vicino alla cinquantina. Ma probabilmente continuerà a gareggiare anche a quell’età!

    Verso la metà della gara si è ritirato Buemi, a causa di una foratura. La cosa più sconcertante, però, è che sia apparso ai telecronisti ben più avanti. Per l’esattezza, mentre Schumacher superava Alguersuari, ci è stato fatto notare che stava superando Buemi. E, a proposito di Buemi, è proseguito l’effetto gufata mazzoniana per tutto ciò che è stato detto di lui nelle puntate precedenti, ovvero che Alguersuari otteneva risultati puntualmente peggiori dei suoi.
    Per quanto riguarda Schumacher, inoltre, dopo lo stop and go era precipitato parecchio indietro e ha poi rimontato di varie posizioni, dando origine al miracolo della giornata al momento di sorpassare Petrov: visto quanto accaduto in Turchia e nella scorsa gara, con due collisioni tra i due, pensavo che si incidentassero anche questa volta. Così non è stato e in quel momento ho capito che non sarebbero capitati altri miracoli, almeno per quel giorno.

    Probabilmente mi sfugge qualche dettaglio della gara, quello che conta, comunque è quello che è capitato circa a metà e che ha stravolto la leadership della gara. Sì, decisamente mi sono persa qualche passaggio: Alonso era ormai a ridosso della seconda posizione e in particolare poteva puntare a sopravanzare Vettel. La Ferrari sembrava avere ritrovato la competitività perduta dall’inizio della stagione a ora, la Redbull non era più così lontana come un tempo e la McLaren aveva palesemente perso terreno rispetto alle scorse gare. Visto che il calo di competitività per Redbull e McLaren evidentemente non era sufficiente, hanno pensato bene di mettersi la zappa sui piedi da soli.
    In primis ci hanno pensato in Redbull: durante il secondo pit-stop ci hanno messo qualcosa come una mezz’ora per montare la gomma posteriore sinistra a Vettel. Però, a differenza d’altri in seguito, almeno gliel’hanno montata come si deve! Proprio in quel momento anche Ferniiii stava facendo il secondo pit-stop, naturalmente la sua sosta non è durata mezz’ora come quella di Vettel ed è uscito dalla pit-lane in testa alla gara, dove ha iniziato a distanziarsi sempre più da Vettel. Quest’ultimo, peraltro, sul finale era tallonato dal compagno di squadra, con i telecronisti Rai che si chiedevano se sarebbe andata a finire come in Turchia 2010. Ma dico io, solo perché Vettel e Webber si sono buttati fuori a vicenda una volta devono farlo tutte le volte in cui si trovano uno dietro l’altro?! O.o Naturalmente ciò non è successo e in Redbull hanno imposto di mantenere le posizioni, cosa che a Webber pareva non andare esattamente bene.
    Ma occupiamoci della McLaren, che evidentemente a darsi la zappa sui piedi da sola se l’è cavata molto meglio della Redbull. Quando mancavano una decina di giri alla conclusione abbiamo potuto ammirare il miglior pit-stop della stagione. Un tempo era la Renault a dimenticarsi di imbullonare le ruote, l’anno scorso pareva esserci una sorta di gara tra la Renault e la Mercedes nel vedere chi dimenticava più bulloni… evidentemente quest’anno anche la McLaren vuole entrare in competizione. Però c’è da dire che, per una volta, non si sono viste ruote perse in volo. Semplicemente Button, una volta uscito dalla pit-lane, non ha potuto fare altro che accostare e fermarsi, con l’anteriore destra non imbullonata. Ritiro immediato, con la seconda posizione in classifica irreparabilmente perduta, almeno per il momento.

    A proposito di pit-stop spettacolari, però, per onore di cronaca bisogna citare anche la Force India. A metà gara Di Resta si trovava in una buona posizione, quando erroneamente avevano preparato da montare sulla sua monoposto le gomme che dovevano andare su quella di Sutil. Ciò ha comportato una notevole perdita di posizioni…

    Torniamo alla McLaren. Il problema capitato con Button non era l’unico. Pareva infatti che sulla monoposto di Hamilton ci fosse poca benzina e che dovesse rallentare se voleva arrivare a fine gara. In effetti negli ultimi giri Lewis (che era in quarta posizione dietro a Alonso, Vettel e Webber, ma parecchio più indietro) perdeva terreno. Massa, che era quinto, gli si è avvicinato, negli ultimi giri di gara, al punto che sono arrivati sul traguardo pressoché in contemporanea (mentre nel frattempo c’era stata una collisione tra loro con qualche pezzo che volava in aria): Hamilton ha conservato la posizione per 24 millesimi.
    Hanno completato la zona punti Rosberg, Perez, Heidfeld, Schumacher e Alguersuari.

    Nel dopogara abbiamo potuto ammirare Ferniiii che, sceso dalla monoposto, sollevava il volante indicando lo stemma del cavallino. Mi è venuto da pensare a tutte le dichiarazioni passate del suddetto pilota, ma dato che queste dichiarazioni pare sia vietato nominarle vedo di passare direttamente ai risultati e alle classifiche aggiornate!

    Risultati:
    1) Alonso (Ferrari), 2) Vettel (Redbull), 3) Webber (Redbull), 4) Hamilton (Mclaren), 5) Massa (Ferrari), 6) Rosberg (Mercedes), 7) Perez (Sauber), 8) Heidfeld (Lotus Renault), 9) Schumacher (Mercedes), 10) Alguersuari (Toro Rosso), 11) Sutil (Force India), 12) Petrov (Team Lotus), doppiati di 1 giro 13) Barrichello (Williams), 14) Maldonado (Williams), 15) Di Resta (Force India), doppiati di 2 giri 16) Glock (Virgin), 17) D’Ambrosio (Virgin), 18) Liuzzi (HRT), doppiato di giri 19) Ricciardo (HRT). RITIRATI: Button (McLaren), Buemi (Toro Rosso), Kobayashi (Sauber), Trulli (Team Lotus), Kovalainen (Team Lotus).

    Classifiche:
    PILOTI: 1) Vettel 204, 2) Webber 124, 3) Alonso 112, 4) Hamilton 109, 5) Button 109, 6) Massa 52, 7) Rosberg 40, 8) Heidfeld 34, 9) Petrov 31, 10) Schumacher 28, 11) Kobayashi 25, 12) Sutil 10, 13) Alguersuari 9, 14) Perez 8, 15) Buemi 8, 16) Barrichello 4, 17) Di Resta 2.
    TEAM: 1) Redbull 328, 2) McLaren 218, 3) Ferrari 164, 4) Mercedes 68, 5) Lotus Renault 65, 6) Sauber 33, 7) Toro Rosso 17, 8) Force India 12, 9) Williams 4.

    A questo punto della stagione, vista la classifica attuale, se Vettel d’ora in poi arrivasse secondo in tutte le gare, e le vincesse tutte quante Webber o tutte quante Alonso, vincerebbe comunque il titolo mondiale.


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    Campionato 2011 – capitolo 10
    Gran Premio di Germania

    ger11g
    Ferrari Style: come piazzare entrambe le monoposto davanti a Vettel
    (e poi perdere posizioni facendo cadere bulloni)



    Nuerburgring
    22-23-24 luglio 2011


    Vi ho spiazzati, eh? Con questo commento in tempi record sono stata più veloce io dei meccanici di Massa, non trovate? E poi, vi dirò, lo trovo anche piuttosto soddisfacente come commento, insomma, è uno dei commenti più “vecchio stile” tra quelli scritti quest’anno. Spero che possiate gradirlo e vi auguro fin da subito buona lettura.

    Prima del gran premio di Germania una novità epocale si è abbattuta sulla Formula 1. Il ritorno al regolamento pre-Silverstone? No, quello ormai era cosa vecchia, si sapeva già da due settimane, dato che le nuove regole valevano solo ed esclusivamente per Silverstone. Ci si è quindi dislocati verso il Nuerburgring con la consapevolezza che quest'anno non sarebbe potuto accadere nulla di sconcertante, quando è uscita la novità del secolo. Ve lo ricordavate il Sommo Chandy, il pilota che non si depila mai le sopracciglia (anzi, il sopracciglio, dato che è tutt'uno e va da una parte all'altra senza interruzioni nel mezzo), che l'anno scorso fece mezza stagione alla HRT prima di essere sostituito da Yamamoto e che avrebbe dovuto tornare quest'anno con la Force India prima che la Force India decidesse di ingaggiare Di Resta anziché lui, con grande sconvolgimento di tutti i suoi sostenitori? Senza dubbio ve lo ricordate, anche perché viene citato mediamente una volta ogni commento, e se non viene citato solo una volta viene nominato almeno in una decina di occasioni.
    Il sommo Chandy era stato ingaggiato come pilota di riserva dalla Lotus Made in Malesia all'inizio di questa stagione, tanto che talune volte avevamo potuto ammirarlo all'interno del box del suddetto team, che ultimamente in quanto a prestazioni inizia ad avere una vaga somiglianza con quello che dovrebbe essere un team di Formula 1. Pensavamo che non l'avremmo più visto in pista per un bel pezzo, invece abbiamo scoperto proprio in occasione di questo weekend che il pilota in questione ha firmato un contratto che prevedeva che quest'anno avrebbe dovuto disputare due gare. Una sarà in India, l'altra è quella di questo weekend, dove è stato collocato al posto di Trulli, che rientrerà ovviamente in occasione del prossimo gran premio in Ungheria.

    In questa stagione il gran premio di Germania, che da qualche anno è alternato tra il Nuerburgring e Hockenheim, è collocato al Nuerburgring. E' la seconda volta in cui il GP di Germania viene disputato qui, per l'esattezza avvenne nel 2009 la prima volta, in quanto l'edizione del 2007 era ancora denominata GP d'Europa (e quella fu l'ultima volta che il GP d'Europa venne disputato su questo tracciato, prima di essere spostato a Valencia). Questo circuito mi ha evocato ricordi strabilianti a proposito di fatti che se accadessero al giorno d'oggi sarei pronta a fare una standing ovation davanti al televisore, ma dato che questi fatti non accadranno mai e poi mai posso mettermi il cuore in pace fin da ora. Prima di essere censurata, però, mi trattengo in tempo e mi limito a pensare al fatto a cui mi riferisco, invece di scriverlo esplicitamente. *-*
    A proposito del GP di Germania, comunque, mi sovviene un miracolo capitato pochi anni fa a Hockenheim: in quell'occasione Nelsinho Piquet arrivò secondo, in un weekend in cui miracolosamente non aveva centrato nemmeno un muro. Anche questo non accadrà mai più, ovviamente, e il fatto che Piquet Jr. non sia più in Formula 1 non è certo l'unico ostacolo. Per "non accadrà più" intendo Nelsinho secondo, non Nelsinho contro un muro, naturalmente. Si stima che qualunque muro sia mai stato costruito abbia avuto l'onore di essere usato come bersaglio da questo pilota che se avesse fatto il modello anziché il pilota avrebbe fatto più bella figura, ma che evidentemente non aveva ben chiaro che cosa fosse la professione di pilota, confondendola con il ruolo di manichino da crash test.

    Prima che avesse inizio uno dei pochi weekend su un vero circuito chiaramente le solite voci parlanti si sono sbizzarrite declamando i risultati che avrebbero potuto ottenere. Come al solito Rosberg e Schumacher hanno iniziato a declamare chissà quali miglioramenti della Mercedes, cosa a cui pochi hanno creduto (giustamente, senza contare che poi Schumacher ha sempre descritto qualsiasi monoposto come in miglioramento rispetto all'inizio della stagione e non ho dubbi che se un giorno dovessimo vederlo al volante di una HRT direbbe comunque che è una monoposto competitiva) mentre Hammiiii sosteneva che la Mclaren aveva fatto un passo indietro rispetto all'inizio della stagione e sarebbe stato estremamente difficile essere tra i primi.

    Veniamo a sabato 23 luglio 2011. Una sorprendente qualifica stava per iniziare e nel corso di questa qualifica Mazzoni si è dedicato alle due attività che preferisce svolgere in telecronaca:
    > occuparsi del gossip dei piloti;
    > elencare i record positivi della Sauber, spesso con conseguenze disastrose.
    Per la categoria gossip dei piloti stavolta si è occupato dell'argomento golf. Ha detto infatti che Barrichello, prima di questo weekend, è stato in Florida a giocare a golf insieme a Tiger Woods, e ha detto che molti altri piloti sono appassionati di golf, citandone uno qualsiasi: la legge del caso ha voluto che questo pilota citato successivamente fosse Alonso.
    Per i record positivi della Sauber, pare che sia da dieci anni che nessuna Sauber si è ritirata al Nuerburgring. Mi sono detta: "domani vedremo se avrebbe fatto meglio a non notarlo". Comunque, per quanto riguarda la Sauber, l'effetto gufata ha iniziato a dare i suoi frutti: Kobayashi è stato immediatamente escluso in Q1, entrando come comparsa tra i sette piloti di cui sei sono sempre gli stessi, salvo rare occasioni in cui Kovalainen è illuminato dalla sua stella fortunata, stella che evidentemente oggi era nascosta dietro le nuvole, come nel 95% delle sessioni di qualifica. Il finlandese più prestante di questa stagione (il fatto che sia l'unico finlandese è un indizio chiaro del perché abbia conquistato questa definizione) ha però sfornato un grande giro, centrando come al solito l'obiettivo di essere il più prestante tra i sei dei nuovi team e staccando di parecchio il compagno di squadra Chandhok che gli stava dietro (o meglio, in mezzo a loro c'era Glock). Ha messo poco meno di un secondo tra lui e il pilota dalle sopracciglia più folte di tutto il paddock. Seguivano poi D'Ambrosio e le HRT di Liuzzi e Ricciardo, con Liuzzi che è stato retrocesso dalla 23esima alla 24esima posizione per avere sostituito il cambio. Tutti sono stati dentro al 107%.

    Si è arrivati successivamente in Q2, momento in cui generalmente le Williams, le Toro Rosso e le Force India escono di scena. Non abbiamo assistito a una Q2 ricca di colpi di scena esorbitanti, se non una gufata clamorosa su Di Resta ma di quella ne parlerò tra un attimo.
    Al momento è più importante segnalare che, come sempre negli ultimi tempi, Lotus Renault e Mercedes annaspavano parecchio, con il rischio di non riuscire a stare tra i primi dieci, e con le Force India che mostravano di non essere messe male... Insomma, non tanto peggio di Lotus Renault e Mercedes. In questa occasione Mazzoni ha fatto notare come Di Resta, diversamente dal compagno di squadra, si fosse piazzato in top ten e lo stesse surclassando come spesso avviene... Mancavano ancora tre minuti di Q2 quindi, miei cari lettori, potete immaginare tranquillamente come sia andata a finire la situazione: Sutil ha recuperato, piazzandosi abbondantemente in top ten, mentre Di Resta è lentamente scivolato indietro restando escluso.
    Per quanto riguarda Lotus Renault e Mercedes, il cui passaggio in Q3 sembrava non essere particolarmente sicuro, il solo Heidi è rimasto fuori: era 11esimo, seguito da Di Resta, dalle Williams di Maldonado e Barrichello in 13esima posizione, dove ci è stato immancabilmente fatto notare come Maldonado stia surclassando Barrichello (e mentre io mentalmente notavo come i punti conquistati da Barrichello siano un po' più significativi delle posizioni in qualifica di Maldonado, che puntualmente in gara sta dimostrando di non essere il pilota sorprendente per cui talvolta vogliono farlo passare), in ottava fila Perez e Buemi con Alguersuari 17esimo che andava ad affiancare Kobayashi sulla griglia di partenza.

    Passavano in Q1 le Redbull, le McLaren, le Ferrari, le Mercedes, Petrov e Sutil. In Q1 e in Q2 avevano ottenuto il miglior tempo rispettivamente Massa e Hamilton, ma nulla lasciava pensare che, al momento della verità, Ferrari e McLaren potessero competere per la pole contro le inarrestabili Redbull, che in fatto di pole quest'anno non sono state seconde a nessuno. Anzi, hanno conquistato tutte le pole. Nuerburgring incluso, naturalmente, e stavolta è stato Webber a strappare il miglior tempo, e il che ha avuto del miracoloso viste le potenziali gufate a cui è stato sottoposto da un'ora durante la quale Mazzoni ha fatto notare una ventina di volte come il pilota in questione al Nuerburgring abbia sempre avuto dei buoni risultati e vi abbia ottenuto, due anni fa, la prima pole position e la prima vittoria in carriera. C'è da dire, però, che Hamilton è riuscito a conquistare la prima fila, piazzandosi in seconda posizione. Al terzo posto Vettel, che per la prima volta dopo secoli era fuori dalla prima fila.
    Per la maggior parte delle qualifiche i telecronisti hanno mostrato la loro preoccupazione per le povere Ferrari, con il divino Ferniiii distaccato di sei decimi dal leader. Ma Ferniiii si è comunque piazzato quarto, seguito dal compagno di squadra.
    Soltanto sul finire della Q3 sono scesi in pista Sutil e le Mercedes, che hanno fatto un tentativo solo. Quando ho visto i tempi delle Mercedes, con Rosberg e Schumacher staccati di qualcosa come 6 secondi dal miglior tempo, mi sono chiesta se stessero disputando l'ultima sessione guidando delle HRT con i colori della Mercedes. A quanto pare non è stato così, dal momento che Rosberg si è piazzato poi in sesta posizione, con tempi in linea con quelli degli altri piloti. Lo stesso si può dire di Schumacher, ma fino a un certo punto, dato che comunque prendeva ben due secondi e più di distacco da Webber. Ovviamente ha avuto l'onore della decima posizione, andando ad accodarsi a Button, Sutil e Petrov.
    Così finivano le qualifiche, lasciandomi con un dubbio interiore insoluto: "domani chi vincerà?" Naturalmente il mio dubbio interiore riguardava il talento inequivocabile di Chandhok e ho compreso che in un solo caso avrebbe potuto vincere: se le posizioni fossero state attribuite al contrario. E non mi sbagliavo... ho un certo intuito per capire chi arriverà ultimo!

    Veniamo alla domenica del Nuerburgring, dove c'era una temperatura di 12-13 gradi e, secondo un articolo che ho letto, un'umidità paragonabile a quella che c'è nella Pianura Padana a novembre... O.o Se sono messi così a luglio, mi chiedo appunto come saranno messi loro a novembre, ma mi dico che preferisco non saperlo.
    Erano cadute alcune gocce di pioggia, quando ho acceso la TV venti minuti prima della gara, e ho pensato "beati loro", dato che in quel momento qui da me stava piovendo a dirotto, anzi grandinando. L'incognita del meteo avrebbe naturalmente potuto condizionare l'andamento della gara e bla, bla, bla, bla... tanto si sapeva come sarebbe finita: Chandy è Chandy e non delude mai, con il sole, con la pioggia, con la neve o sul ghiaccio con venti gradi sotto zero se c'è in pista Chandy nessuno ha speranze di stargli dietro! Anzi, un dubbio ce l'ho: se ci fosse in pista Karthikeyan, Chandy avrebbe un concorrente piuttosto valido per il titolo di paracarro indiano del secolo. Ma non limitiamoci solo agli indiani, qualcuno potrebbe pensare che io sono fissata col fatto che gli indiani sono piloti scarsi... No, mai detto niente di tutto ciò. Un tempo ero convinta anche che tutti i giapponesi fossero scarsi, ma quando ho visto Kobayashi in pista ho cambiato idea. Quindi aspetto un indiano dalle prestazioni quantomeno decenti per esprimermi. Ma finché si tratta di Karthyyyy e Chandyyyy non c'è verso di farmi pensare diversamente!
    So perfettamente a che cosa state pensando. Vi state dicendo che non ha senso continuare a parlare di Chandy per il semplice fatto che era presente in pista. E vi do ragione. Presente o non presente, Chandy non si fa notare praticamente mai, diversamente dai meccanici di Massa, che si fanno notare sempre e comunque e che se Felipe si facesse il cambio gomme da solo forse sarebbe meglio. Ma sempre meglio del pitstop di Button dell'altra volta... i meccanici di Massa si sono limitati a far cadere un bullone, prima di montarlo, quelli di Button non l'avevano montato affatto. Ehi, ma sono ancora all'inizio e sto già svelando spoiler sull'esito del finale della gara... Fate finta di non avere letto nulla sui meccanici di Massa e sui meccanici di Button. Anzi, su quelli di Button sì, dato che è capitato la scorsa gara, quindi già dovreste sapere cos'è successo. Quindi, cari lettori, oltre a dimenticarvi com'è andata la gara per avere più suspance nel leggere il mio commento, dimenticatevi anche la considerazione che ho appena fatto. Non importa che vi dimentichiate gli accenni sull'ultimo posto di Chandy. Quello è talmente scontato che immagino ci arrivavate da soli anche se non dicevo niente.

    Mentre la partenza si avvicinava, dopo averci fatto notare che c'era Hakkinen ospite al box della Mercedes, Mazzoni & company hanno iniziato a dedicarsi all'arte del gufaggio, una delle loro attività principali. Sono bastati pochi istanti per far notare che:
    > Webber non aveva mai vinto nelle ultime tre occasioni in cui era partito in pole;
    > Hamilton non aveva mai ottenuto un solo punto al Nuerburgring.
    Si sa che l'effetto che ha la gufata mazzoniana può essere uguale o contrario, in questo caso c'era ancora da decretare in quale caso sarebbe stato uguale e in quale caso sarebbe stato contrario. Se avrete un po' di pazienza, alla fine del commento lo scoprirete.
    Oltre all'arte del gufaggio si sono dedicati anche all'arte della gaffe, segnalando come Massa fosse sempre arrivato sul podio al Nuerburgring. Evidentemente i nostri cari telecronisti non si sono resi conto di un piccolo dettaglio: prima di approdare in Ferrari, Massa ha disputato tre stagioni alla Sauber. Anche i risultati ottenuti nei tre anni alla Sauber fanno parte del suo curriculum, e non mi ricordo che la Sauber abbia portato molto spesso i propri piloti sul podio. Ricordo in compenso però un antico tentativo di gufaggio di Mazzoni nei confronti delle Sauber avvenuto in una gara del 2005 che al momento non saprei collocare temporalmente. Ricordo che all'epoca il nostro caro telecronista notava che a ogni passaggio di una Sauber, proprio quella di Massa, udiva un rumore strano provenire da quella vettura e ipotizzava una rottura del motore imminente. Non ricordo però se quella gufata ripetuta almeno una decina di volte si trasformò in realtà.
    Autrice cara, mi starete dicendo tutti quanti, perché stai a pensare a gufate avvenute sei anni fa invece di commentare la gara come si deve? Semplice. Commentare una gara per bene significa anche divagare, elencando dettagli non essenziali alla comprensione dei fatti, unicamente per dare una visione più pittoresca della gara di questo weekend. Come la gara di questo weekend possa essere resa più pittoresca citando fatti che non c'entrano nulla resta tuttora un mistero, ma fate finta di essere d'accordo con me e continuate a seguirmi. Quello di continuare a seguirmi è un ordine, naturalmente: se non finirete di leggere questo commento, dopo essere arrivati a questo punto, capiteranno a causa di una maledizione da me lanciata i seguenti fatti catastrofici:
    > in occasione del prossimo gran premio il vostro pilota preferito non farà registrare nemmeno un tempo in qualifica e dovrà partire 24esimo;
    > dopo essere partito 24esimo non riuscirà a superare le HRT per un quarto di gara;
    > dopo avere rimontato fino alla zona punti verrà tamponato e perderà parecchie posizioni;
    > recupererà di nuovo e a pochi giri dal traguardo riuscirà a conquistare la leadership della gara;
    > trenta metri prima del traguardo forerà una gomma e in contemporanea romperà il motore, fermandosi un istante prima della bandiera a scacchi;
    > per la delusione deciderà di lasciare le competizioni motoristiche e di andare a dedicarsi alla professione di fornaio.
    Volete che al vostro pilota preferito capiti tutto questo? Se la risposta è no, continuate a leggere!


    Per non ho ben capito quale motivo relativo al carburante trovato nel serbatoio della sua Toro Rosso, a Buemi è stato cancellato il tempo ottenuto in qualifica e ciò lo ha relegato in 24esima posizione, dove avrebbe potuto fare una gara tutta in salita e mostrare la propria schiacciante superiorità. Ma l'unica cosa che ha rischiato di schiacciarsi è stata la Lotus Renault di Heidi quando i due hanno avuto a che fare...
    Non anticipiamo le cose e collochiamoci al momento in cui stavano per scattare quei sessanta giri che avrebbero infiammato l'universo motoristico. Webber scattava dalla pole, Hamilton secondo, Vettel terzo... Forse ricorderete quanto nelle qualifiche i telecronisti avessero fatto notare che convenisse molto di più partire dal lato pulito della pista e quindi chi era terzo poteva essere favorito e chi era secondo perdere posizioni... I nostri gufi ci hanno visto veramente giusto, eh? Hamilton ha immediatamente strappato la leadership a Webber, soggetto a così tante gufate che è già stata buona se alla fine è arrivato sul podio (ma fate finta di non averlo letto, perché dopo che su mia richiesta avete cancellato l'esito della gara dai vostri ricordi naturalmente non sapete più che Mark è arrivato sul podio). Subito dietro Massa cercava di infilarsi tra Alonso e Vettel, per poi prendere larghissima la prima curva per evitare di essere schiacciato lì in mezzo. Ferniiii ha tentato di strappare la posizione a Vettel, ma il bambino della Redbull non si è fatto fregare, almeno per il primo giro. Un giro dopo, invece, Ferniiii gli passava irreparabilmente davanti. Rosberg intanto si inseriva in quinta posizione (questo al via), strappandola a Massa, che scendeva sesto, seguito dagli altri piloti della top ten, che era al momento chiusa da Schumacher che però ha immediatamente sorpassato Button e poi evidentemente anche qualcun altro (presumo Petrov) portandosi in ottava posizione.
    Una collisione tra Heidfeld e Di Resta aveva fatto inoltre precipitare entrambi nelle retrovie, ma nessuno dei due ha avuto la gloria dell'ultima posizione: quella è andata direttamente a Chandhok, che chiaramente non si è più schiodato di lì per tutta la sua spettacolare gara. Mi è parso di notare inoltre le HRT piuttosto scatenate, sembrava che potessero reggere, almeno per il momento, il confronto con le Virgin.
    Segnalo inoltre che al futuro campione del mondo, pilota più prestante di questa epoca che surclassa di continuo il compagno di squadra, era bastata poco più di una frazione di secondo per farsi superare dal compagno di squadra. Parlo di Maldonado, che Barrichello si è messo immediatamente dietro, e che se è riuscito a "riprendersi la sua posizione" è stato unicamente perché dopo poco più di venti giri di gara Rubinho era già ritirato per problemi tecnici. A proposito di Barrichello, pare che potrebbe avere delle difficoltà a ottenere il rinnovo con la Williams per la prossima stagione, pare che un nuovo promettente pilota potrebbe strappargli il suo ruolo... E qui mi viene un dubbio: è un pilota promettente quanto Maldonado? E una speranza: incrocio le dita affinché la Williams confermi Barrichello, magari mandando Maldonado a fare altro.
    A proposito di rinnovi, Glock ha rinnovato per tre anni con la Virgin, fino al 2014. E questo ha del sorprendente. Che abbiano rinnovato il contratto a Glock? No, questo no: mi sorprende che la Virgin pensi di sopravvivere almeno altri tre anni. Ma si sa, la speranza è l'ultima a morire. Appunto, la speranza, non la Virgin.

    La gara di Vettel ha iniziato ad avere un esito tutt'altro che positivo, quando con un testacoda è precipitato un po' indietro. Si fa per dire. Vista la quantità impressionante di punti di vantaggio che ha sui diretti inseguitori qualunque risultato sarebbe stato positivo per lui. Comunque sta di fatto che di lì a poco Ferniiii è riuscito a strappargli la terza posizione, mentre nel frattempo Hammiiii e Web accumulavano vantaggio. Nel frattempo anche Vettel perdeva, così come quelli dietro, con Rosberg che perdeva secondi su secondi e che nel frattempo era tallonato da Massa, che a un certo punto che non ho ben presente l'ha superato (prima del primo pitstop, se non sbaglio).
    Nel frattempo, dopo una decina di giri di gara, è capitato quello che anticipavo tra Heidi e Buemi. Incidente tra i due, con Heidi che è praticamente volato fuori pista andando a sbattere e mettendo fine alla propria gara.

    Dopo una quindicina di giri o giù di lì sono iniziati i primi pitstop. Webber, grazie a un'ottima strategia, si è appropriato della leadership. La cosa sembrava promettere bene per la Redbull e per un attimo ho creduto che le gufate mazzoniane in proposito non avessero avuto esito. Mi sbagliavo decisamente.
    Nel frattempo la situazione si è evoluta nel più normale dei modi, con Sutil e Petrov che hanno ritardato il pitstop e che speravano di poter guadagnare qualche posizione. Con quelli che avevano già fatto il pitstop che ormai erano a ridosso di Petrov. L'ha superato Massa. L'ha superato Vettel. Poi c'erano le Mercedes. Al 23esimo giro Mazzoni ci ha fatto notare come le Mercedes fossero sul punto di doppiare Petrov. Qui ho strabuzzato gli occhi in modo notevole: da quando Petrov era doppiato? Mi è bastato connettere il mio cervello con quanto stavo leggendo nelle posizioni in sovrimpressione (da quando ho la TV nuova - ovvero da quando lo scorso novembre siamo passati al digitale terrestre - che è un trentadue pollici, addirittura riesco a leggerle nonostante un tempo mi sembrassero scritte in aramaico) per comprendere che il grande Petriiii non era affatto doppiato e che poteva tranquillamente girarsi verso Rosberg e nonno Michael e urlare "I'm faster than youuuuuuuuuuuu"! Rosberg e Schumacher però non ne erano affatto convinti e l'hanno sfilato immediatamente, con i telecronisti che si stavano sorprendendo del fatto che nonno Schumiiii e Petrov per una volta non fossero entrati in collisione. I miracoli succedono, uno per gara, ma talvolta succedono.
    Mentre nonno Schumiiii si girava verso Petrov per urlargli "I'm faster than youuuuuu" è finito in testacoda, precipitando indietro di diverse posizioni, con "il piccolo samurai giapponese" praticamente alle sue spalle che non vedeva l'ora di passargli davanti e di essere lui a urlare "I'm faster than youuuuu". A proposito di Kobayashi, nonostante la presunta gufata delle qualifiche (vedere all'inizio del commento, casomai si fosse dimenticato), né lui né il compagno di squadra ne hanno risentito: entrambe le Sauber hanno continuato a non ritirarsi al Nuerburgring. Ma comunque Kobyyyy oltre a non ritirarsi non ha neanche superato Nonno Schumiiii. Ma questa è un'altra storia e ne parleremo successivamente. Anzi, non ne parleremo affatto, dato che il mio commento non è costruito su sorpassi mai effettuati, e mi limiterò unicamente a parlare di nuovo di nonno Schumiiii quando capiterà l'occasione. Prima però c'è ben altro di cui parlare.

    Poco dopo la metà della gara è venuto il tempo delle seconde soste. Webber è rientrato e non appena ciò è successo, la sua leadership è andata una volta per tutte. E non solo quella... Ma per il momento ci si ritrovava con un confronto serrato tra Hammiiii uscito dai box e Webber. Tra i due c'è stato addirittura un contatto, con Hammiiii che ha conservato la posizione su Webber. Poi un giro o due dopo è toccato a Ferniiii. L'idolo del 99% della popolazione mondiale è stato ammirato da questa irrisoria quota di popolazione con gli occhi sgranati. Nel senso che la popolazione aveva gli occhi sgranati, non Ferniiii... ma forse anche Ferniiii, quando ha avuto una svista passando sull'erba, con Hammiiii che lì dietro non aspettava altro, l'ha superato e ha subito messo tra di loro un certo distacco. Hammiiii aveva riconquistato la prima posizione, sembrava interessato a non schiodarsi da lì e in effetti non si è per nulla schiodato da lì.
    Abbiamo perso di vista, però, la situazione complessiva. C'era Hamilton in testa, seguito da Alonso. In terza posizione Webber, che lentamente perdeva terreno. A qualche secondo di distacco c'erano, ancora sprovvisti di secondo pitstop (che li avrebbe fatti precipitare a 25-30 secondi) in quarta posizione Massa e in quinta posizione Vettel poco distante da lui. A proposito del bambino della Redbull sembrava che avesse problemi all'impianto frenante, problemi che poi sembravano essere spariti in una fase successiva della gara.
    Chi ha avuto problemi di lì a poco, e problemi effettivi, è stato Button, che aveva passato tutta la gara in difficoltà dietro a Rosberg, e poi davanti a Rosberg ma comunque lievemente in difficoltà. Poco dopo la seconda sosta un problema idraulico l'ha eliminato dalla competizione. E il suo distacco in classifica dal leader si fa sempre più abissale, al punto tale che difficilmente potrà colmarlo, perfino se venisse a piovere in tutte le gare da qui alla fine della stagione. Comunque posso stimare senza troppe difficoltà che Jensiiii (ho tirato fuori di nuovo questo soprannome orribile, ridicolo e inascoltabile) fosse in quel momento intorno alla sesta o settima posizione.
    In una buona posizione c'era anche Sutil, insomma, quell'altro descritto come palesemente più scadente rispetto al compagno di squadra, che dal compagno di squadra lo prende spesso in quel posto... Ma stiamo scherzando?! Insomma, non ho particolare ammirazione per la gente che fuori pista se ne va in giro a lanciare bicchieri addosso alla gente (a proposito, com'è andata a finire quella storia?) però se vogliamo vedere le cose così come stanno è giusto notare come a fare punti per la Force India sia prevalentemente lui. E se il compagno di squadra a volte gli parte davanti... conta davvero di più partire davanti, piuttosto che arrivare davanti?
    Feliiii e Seb sono andati a effettuare il pitstop parecchio tempo dopo rispetto ai tre piloti di testa, e anche loro hanno montato nuovamente le gomme morbide. In pratica tutti i piloti si sono tenuti le dure, meno performanti, per l'ultimo stint di gara, ciò significa che dovevano tornare immancabilmente tutti quanti a fermarsi. A meno che non fosse venuto a piovere e avrebbero dovuto finire sulle intermedie o sulle gomme da pioggia. Ma la pioggia sembrava essere abbastanza lontana (e anche qui aveva già smesso di piovere da tempo).
    Ad un certo punto Vettel è stato sul punto di superare Massa, ma poi ha tagliato lungo una chicane e quel tentativo di sorpasso è andato in fumo. Allo stesso modo, di lì a qualche minuto, su quella stessa chicane è andato lungo anche Petrov, mentre era a tu per tu con nonno Michael che di lì a poco l'ha superato. Successivamente nonno Michael avrebbe superato anche Alguersuari, ad un certo punto, con Mazzoni che puntualmente faceva notare come Jaime abbia la metà degli anni di nonno Schumiiii.

    La fase più attesa era quella dei pitstop finali. Qui si sarebbe decisa la gara di Ferniiii, dicevano i telecronisti, e il fatto che Ferniiii avesse due o tre secondi di distacco era visto come un "tanto li recupererà magicamente". Mai nessuna previsione fu più sbagliata, in quando quando finalmente Hammiiii è rientrato ai box per montare le dure, a una decina di giri dalla fine, Alonso non è riuscito a fare dei gran giri. Risultato: una volta che anche lui si è fermato ai box è tornato in pista dietro proprio com'era. Doveva ancora rientrare Webber, che era distaccato da loro di qualche secondo prima che i due si fermassero. Puntualmente, dopo qualche giro quando è finalmente rientrato, nemmeno lui ha recuperato terreno magicamente e si è ritrovato nuovamente terzo distaccato di diversi secondi.
    Intanto c'era chi, a tre o quattro giri dalla fine, ancora non accennava a fare l'ultima sosta. Parlo di Massa e Vettel, che erano ancora rispettivamente quarto e quinto. Nel frattempo l'ultimo pilota a pieni giri era Sutil, in sesta posizione, mentre dal settimo in poi (ovvero da Rosberg, seguito al momento dal compagno di squadra) erano tutti doppiati, specie dopo essersi fermati per l'ultima sosta.
    I telecronisti hanno iniziato a declamare che Feliiii e Seb sarebbero rientrati ai box all'ultimo giro tagliando il traguardo dalla corsia dei box, segno evidente che non hanno ancora capito, a quanto pare, che è necessario fare almeno un giro con entrambe le mescole di gomme. Rientrare all'ultimo momento e tagliare il traguardo dai box non implica fare un giro con le gomme che si monteranno successivamente.
    I due sono rientrati al 59esimo giro, mentre in Redbull avevano una vacua speranza di conquistare la quarta posizione se avessero fatto una sosta migliore rispetto a quella di Massa al box Ferrari. La fortuna era dalla loro parte: in casa Ferrari sostengono di avere l'obiettivo di vincere il mondiale, però l'unica volta in tutta la stagione in cui hanno la possibilità di mettere entrambe le vetture davanti a Vettel naturalmente si lasciano sfuggire l'occasione. Per la quarta volta in dieci gare naturalmente al momento del pitstop di Massa c'è qualche problema. Stavolta cade un bullone e quindi perdono quei due secondi necessari per raccoglierlo. Nel frattempo Vettel è già transitato salutando con la mano e il quarto posto di Massa viene in quel momento infilato dentro un water, con lo sciacquone che viene tirato giù alla velocità della luce, velocità che generalmente è l'esatto opposto di quella impiegata dai meccanici di Massa per fare un cambio gomme.

    Segue un ultimo giro, con Hamilton saldamente in testa, Alonso secondo, Webber terzo... Vettel finalmente quarto, Massa quinto e poi tutti gli altri.
    Subito dopo la bandiera a scacchi Ferniiii parcheggia la propria monoposto per non restare a secco di benzina prima di arrivare al parco chiuso, e Webber gli dà un passaggio ai box. Vedere Ferniiii seduto sulla carrozzeria della vettura di Webber è una di quelle scene che non hanno prezzo... sono del parere che qualche pilota dovrebbe restare a piedi dopo il traguardo a ogni gara, la Formula 1 sarebbe decisamente più eclatante!
    Non si sa perché i telecronisti Rai avevano paura che Ferniiii venisse penalizzato per essersi fermato subito dopo il traguardo, nonostante evidentemente non ci sia una regola che lo vieta, essendo stata una pratica piuttosto comune nel caso si fosse a rischio di finire la benzina. Naturalmente Ferniiii non è stato penalizzato e ha recuperato ben cinque punti sul leader della classifica. Logicamente, dato che il leader della classifica ha al momento un'ottantina abbondante di punti di vantaggio su di lui e che sono rimasti nove gran premi, recuperando cinque punti per volta difficilmente potrà risalire magicamente in testa.
    Per quanto riguarda la classifica c'è Webber stabilmente secondo dietro al compagno di squadra, con Hammiiii che ha strappato a Ferniiii la terza posizione per una manciata di punti.
    Prima di darvi appuntamento al prossimo gran premio, che sarà tra una settimana all'Hungaroring, non mi resta che aggiungere i risultati e le classifiche.

    Risultati:
    1. Lewis Hamilton (McLaren), 2. Fernando Alonso (Ferrari), 3. Mark Webber (Redbull), 4. Sebastian Vettel (Redbull), 5. Felipe Massa (Ferrari), 6. Adrian Sutil (Force India), doppiati di un giro 7. Nico Rosberg (Mercedes), 8. Michael Schumacher (Mercedes), 9. Kamui Kobayashi (Sauber), 10. Vitaly Petrov (Lotus Renault), 11. Sergio Perez (Sauber), 12. Jaime Alguersuari (Toro Rosso), 13. Paul di Resta (Force India), 14. Pastor Maldonado (Williams), 15. Sebastien Buemi (Toro Rosso), doppiato di due giri 16. Heikki Kovalainen (Team Lotus), doppiati di tre giri 17. Timo Glock (Virgin), 18. Jerome D’Ambrosio (Virgin), 19. Daniel Ricciardo (HRT), doppiato di quattro giri (ovverosia a distanza di due giri dal compagno di squadra) 20. Karun Chandhok (Team Lotus). RITIRATI: Vitantonio Liuzzi (HRT) a 16 giri, Jenson Button (McLaren) a 18 giri, Rubens Barrichello (Williams) a 37 giri, Nick Heidfeld (Lotus Renault) a 50 giri.

    Classifiche:
    PILOTI: 1) Vettel 216, 2) Webber 139, 3) Hamilton 134, 4) Alonso 130, 5) Button 109, 6) Massa 62, 7) Rosberg 46, 8) Heidfeld 34, 9) Petrov 32, 10) Schumacher 32, 11) Kobayashi 27, 12) Sutil 18, 13) Alguersuari 9, 14) Perez 8, 15) Buemi 8, 16) Barrichello 4, 17) Di Resta 2.
    TEAM: 1) Redbull 355, 2) McLaren 243, 3) Ferrari 192, 4) Mercedes 78, 5) Lotus Renault 66, 6) Sauber 35, 7) Force India 20, 8) Toro Rosso 17, 9) Williams 4.

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    Scritto da *LadyB.* per GrandPrixPassion e LaF1vistaDaNoi.
     
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    > in occasione del prossimo gran premio il vostro pilota preferito non farà registrare nemmeno un tempo in qualifica e dovrà partire 24esimo;
    > dopo essere partito 24esimo non riuscirà a superare le HRT per un quarto di gara;
    > dopo avere rimontato fino alla zona punti verrà tamponato e perderà parecchie posizioni;
    > recupererà di nuovo e a pochi giri dal traguardo riuscirà a conquistare la leadership della gara;
    > trenta metri prima del traguardo forerà una gomma e in contemporanea romperà il motore, fermandosi un istante prima della bandiera a scacchi;

    Il mio pilota preferito non corre in F1, quindi mi sono fermato a leggere lì e non gli succederà niente :D :D ahahahah scherzo, ho letto tutto, un'analisi attenta ed accurata di tutto il weekend!! Certamente meglio di alcuni giornalisti, che scrivono stupidaggini per lavoro e vengono pure pagati :D
     
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    Il mio pilota preferito non corre in F1, quindi mi sono fermato a leggere lì e non gli succederà niente

    Ah ah :P

    CITAZIONE
    un'analisi attenta ed accurata di tutto il weekend!!

    Grazie... ^^ Comunque credo che questo sia il commento meglio riuscito della stagione, finora! :)

    CITAZIONE
    Certamente meglio di alcuni giornalisti, che scrivono stupidaggini per lavoro e vengono pure pagati

    Sì, infatti... A questo punto dovrei essere pagata pure io per la Chandy's History e per la Ferniii's History, se vengono pagati loro! XD
    La "Ferniiii's history" pubblicata sulla Gazzetta dello Sport... non avrebbe prezzo! XD XD XD XD
     
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  13. _KiMi_
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    Già immagino il titolo a grandi lettere sulla prima pagina in tutta Italia... E la firma piccola in basso a destra " *LadyB* " ahahahah :D
     
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    Campionato 2011 – capitolo 11
    Gran Premio d’Ungheria

    ungh11
    Alonso (no, è Massa) supera Schumacher (no, è Rosberg)



    Hungaroring, Budapest
    29-30-31 luglio 2011


    Me li immagino tutti i miei lettori, disperati, che sulla spiaggia pensavano: “Ma come diamine faccio, ora che sono al mare, a leggermi il commento al gran premio d’Ungheria scritto da Lady B?” Non disperatevi: Lady B ha lasciato trascorrere un po’ prima di scrivere il commento al gran premio d’Ungheria, e ha iniziato questa opera quando ormai il tempo prima del gran premio del Belgio e di certi fatti correlati stringe e c’è da affrettarsi a scrivere questo commento, in modo da avere tempo per dedicarsi, successivamente, a quello che verrà poi.

    Ricapitoliamo i fatti. Da marzo fino a giugno una convinzione aveva dominato: la Redbull era imprendibile, nessuno avrebbe potuto vincere i gran premi a venire, se non i due piloti della Redbull. Dubbio amletico: nessuno avrebbe potuto vincere se non i due piloti della Redbull?! ah, perché Webber ha vinto qualcosa quest’anno?! Okay, dopo questa frase Webber mi deve far costruire un monumento, io sono la versione al femminile di Mazzoni, e l’avere notato che Webber quest’anno ha vinto un bel nulla potrebbe portare a una sua vittoria nell’immediato. Bene, Webber mi ha già fatto costruire un monumento. A questo punto Webber lo distrugge: l’avere nominato una sua potenziale vittoria nell’immediato porta al fatto che di sicuro non vincerà, per via dell’effetto della gufata contenuta indirettamente in quell’altra affermazione.
    Dopo avere giocato con le sorti di Webber mi rassegno: non posso fare di lui una vittima sacrificale per testare la potenza della mia gufata, per cui eviterò di nominarlo più dello stretto necessario e mi addentrerò nel commento.
    Il gran premio d’Ungheria si è svolto sul circuito dell’Hungaroring (ci scommetto che fino a qui ci arrivavate anche da soli) dove nel lontano 2008 non solo vedemmo Kovalainen salire sul gradino più alto del podio, ma addirittura non stavamo sognando. Forse stava sognando proprio Kovalainen, che in quell’occasione disse che sperava che quella fosse la prima di tante vittorie, che naturalmente non sono mai arrivate e probabilmente non arriveranno mai. Visto che la situazione di Kovalainen dopo quella vittoria è precipitata notevolmente, credo che qualsiasi mia gufata non possa che fargli bene, difficilmente peggio di così gli potrà andare!
    Con estrema costernazione mi rendo conto che l’argomento di questo commento non è “le prorompenti vittorie di Heikki Kovalainen, il futuro campione del mondo”, per cui direi di tornare in topic.

    Il giorno delle prove libere era il trentesimo compleanno del divino Ferniiii. Sorprendentemente nessuno ha pensato di trasformare quella data in una festività internazionale, e ancora più sorprendentemente l’intera popolazione mondiale, composta dal primo all’ultimo da dei gran fan del sommo Ferniiii, non ha osato protestare per l’accaduto. Erano tutti sicuri che si sarebbero ripresi alla grande, assistendo a una prorompente vittoria del signore e padrone dell’universo, il loro idolo Ferniiii, che tifano fin dal primo momento in cui è comparso sulla faccia della Terra e che hanno sempre elogiato a tutto andare in ogni singolo momento della sua carriera, soprattutto quando era in McLaren.
    Poi il giorno del trentesimo compleanno di Ferniiii è oltraggiosamente finito, fortunatamente per noi, però, che sabato 30 luglio abbiamo potuto ammirare le sconcertanti e sconvolgenti qualifiche all’Hungaroring. Sì, lo so, le qualifiche non sono state particolarmente sconcertanti o sconvolgenti, ma se ogni tanto prendo qualche licenza poetica spero che i miei lettori non avranno nulla in contrario. Tanto anche se avessero qualcosa in contrario me le prenderei lo stesso, quindi…
    “Lady B, smettila di scrivere cazzate e concentrati sulla mia escalation nel gran premio d’Ungheria” dice la voce di Ferniiii nella mia testa, ripetendo anche “Io stacco sempre all’ultimo”, come nella pubblicità della Cinquecento. Ammirata dal fatto che Ferniiii abbia osato penetrare all’interno della mia mente, io gli rispondo: “Io invece scrivo i commenti sempre all’ultimo!” La voce di Ferniiii, ammaliata dal fatto che gli ho risposto, mi incita: “diventa la mia principale sostenitrice, diventa la mia principale sostenitrice, diventa la mia principale sostenitrice…” Eh, no, Ferniiii, adesso non esageriamo però!
    Adesso è la voce di Feliiii che mi è penetrata in testa. Mi dice: “fai finta di diventare fan di Ferniiii e poi gufalo di nascosto!” Gli rispondo che non sarei credibile e sono sul punto di suggerirgli di smetterla di fare lo zerbino, quando mi rendo conto che impiegherei troppo tempo e che porterei via minuti preziosi alla stesura del commento. Feliiii si offende e non poco, dato che con Ferniiii ci ho parlato più a lungo che con lui, ma io lo rassicuro: a fine commento riprenderemo la nostra conversazione.

    Ma che cos’ho scritto finora?! A volte mi sconvolgo io stessa nel rileggere, ma va beh…
    Le qualifiche non ci hanno riservato particolari sorprese al momento della Q1, in cui le HRT immancabilmente hanno cercato di monopolizzare la prima fila a partire dagli ultimi, dopo una lunga e intensa lotta con le Virgin, monoposto altrettanto performanti e pronte a tutto pur di partire in prima fila, sempre dagli ultimi si intende. L’oltraggiosa realtà per la HRT è stata che, si vede sottrarre l’ultima posizione – volevo dire la prima a partire dagli ultimi – da D’Ambrosio, assiduo frequentatore dell’ultima fila. Accanto a lui con il penultimo tempo riesce comunque a piazzarsi Ricciardo. L’australiano della HRT, che con il suo debutto ha impedito a Karthyyyy di continuare a farsi centrare da Feliiii mentre lo stava doppiando (con disperazione di Karthyyyy, che mentre veniva centrato da Feliiii era l’unico momento in cui la regia lo considerava, e con grande soddisfazione di Feliiii, che dato che Karthyyyy non sarà più in pista eviterà di andare a schiantarsi contro di lui), relegando Karthyyyy a restarsene a piedi, tremendo destino per un pilota dalle sue performance, ha portato comunque la prima fila a partire dagli ultimi alla HRT. Il suo compagno di squadra Liuzzi ha conquistato la ventiduesima posizione, affiancato a Glock, ventunesimo.
    La terzultima fila è come al solito dominata dalla Lotus Made in Malesia, che si è sbarazzata prontamente di Chandhok (e ha declamato una notizia molto interessante, di recente: il povero Chandyyyy, dopo la sua prestazione scandalosa la scorsa gara, non parteciperà più al gran premio d’India come si pensava inizialmente). Kovalainen ha conquistato la diciannovesima posizione, con Trulli ventesimo. Se ai gran premi partecipassero solo le Lotus malesi, le Virgin e le HRT devo ammettere che Kovalainen non solo conquisterebbe quasi sempre la pole position, ma avrebbe addirittura la possibilità di ottenere parecchie vittorie.
    Così dopo le sei vetture dei “nuovi team” (odio questa dicitura, ma chiamarmi “team spazzatura” non so se sia consentito nei miei commenti) restava soltanto un ultimo pilota da eliminare. È stato il caso di una Toro Rosso, guarda un po’ che caso, per la precisione di Buemi, che è andato a chiudere diciottesimo, ma che sarebbe stato arretrato di cinque posizioni per via della penalità avuta nella gara precedente, per un incidente con Heidi.

    Ferniiii riprende a parlare nella mia mente. Mi chiede: “Lady B, come ti sei permessa di non citarmi, mentre parlavi della prima sessione di qualifiche?!” Pazientemente rispondo alla voce di Ferniiii: “Quando passerai alla HRT, probabilmente ti citerò spesso e volentieri, parlando della Q1.”
    Anche la voce di Feliiii si è risvegliata: “Quando passerò alla HRT per fare da zerbino a Ferniiii che sarà passato in HRT, nominerai anche me mentre parli della Q1?” La risposta è talmente ovvia che evito di dargliela, cosa che di nuovo fa sconvolgere Feliiii, che inizia a chiedersi se sta diventando lo zerbino anche dei miei commenti.

    Non so perché, ma oggi sono in vena di scrivere cavolate… È il caso di dirlo, qualora non ve ne siate accorti.
    In Q2 il grande campione del futuro Maldonado non gira, andando a conquistare di diritto la diciassettesima posizione, cosa che gli impedisce di surclassare Barrichello, cosa che evidentemente capita di continuo, ma io non me ne sono quasi mai accorta, e se vado a vedere la classifica piloti ne deduco l’esatto contrario.
    Per il resto pare chiaro che l’altra Toro Rosso e l’altra Williams abbiano ormai il destino segnato, infatti El Barry si ritrova quindicesimo, con Alguersuari che finisce sedicesimo. Soltanto un dubbio rimane nella mente di Lady B, che sta guardando le qualifiche chiedendosi cosa accadrà. “Chi passerà in Q3, tra le Force India, le Sauber, le Lotus Renault e le Mercedes?” Lady B naturalmente inizia a fare gli scongiuri, per via di quello che potrebbe capitare a uno degli otto piloti coinvolti, cosa che stranamente una volta tanto funziona. Ad uscire al termine della Q2 sono 11° Di Resta, 12° Petrov, 13° Kobayashi, 14° Heidi (che ultimamente sta notevolmente calando, nei risultati, e che spesso e volentieri se ne sta dietro a Petriiii – anche con lui funziona il detto “Petriiii is faster than you” evidentemente) e poi nelle tre posizioni successive quelli che ho citato poche righe fa, che naturalmente non hanno cambiato posizione nel corso del commento.
    Accedono alla Q3 le Mclaren, le Ferrari, le Redbull, le Mercedes, Sutil e Perez, con Sutil che ovviamente viene preso di mira dai telecronisti, che iniziano a notare come sia una delle rare volte che è riuscito a entrare in Q3, eccetera, eccetera, eccetera. Le altre volte se fa buoni tempi lo gufano prima, stavolta si sono scordati di gufarlo e ce l’ha fatta. Comunque, visto il risultato della gara, evidentemente l’osservazione sulla sua posizione ha portato all’effetto gufata per il giorno successivo.
    Mi auguro che Sutil non sappia dell’effetto gufata così palesemente evidente ogni volta che i telecronisti Rai parlano di lui, se no temo che saranno loro i prossimi ad essere presi a bottigliate.

    Di nuovo la voce di Ferniiii mi rimbomba in testa. “Lady B, perché parli delle bottiglie lanciate da Sutil e non parli di me?!” Sospiro, con rassegnazione. “Ferniiii, adesso devo parlare anche di te” gli dico. Ferniiii sembra essere rassicurato dalla mia conferma: “Bene, allora narrerai la mia conquista a dir poco eroica della pole position!” Gli faccio notare: “Se vuoi che io racconti della tua pole, cerca di conquistarla, poi ne riparleremo…”

    Va bene, la prossima volta che scriverò scemenze non sarà Ferniiii a parlarmi, ma qualcun altro, siete contenti? Meglio cambiare, come dicevano una volta nella pubblicità di una marca di cellulari che non cito perché sarebbe pubblicità subliminale… ma quale subliminale?! se mettessi il nome sarebbe pubblicità nel vero senso della parola, ma dato che non sono pagata per farlo…
    Ehm, dove eravamo rimasti?! Ah, già, alla Q1 (questo commento sta diventando più caotico di una soap-opera brasiliana).
    Dopo qualcosa come un mese in cui l’andazzo generale sembrava essere “il bambino della Redbull non ha conquistato la pole, è ormai spacciato e non vincerà più da qui in avanti fino a quanto non avrà raggiunto la stessa età di nonno Schumiiii ma anche allora non vincerà più niente perché ultraquarantenne in Formula 1 è sinonimo di vecchio decrepito incapace di reggersi in piedi” stranamente Seb ha conquistato la pole position, sconcertanto tutti i sostenitori della teoria citata un attimo fa. Ma prima di passare a Seb in teoria sarebbe stato opportuno citare altri fatti capitati prima della fine della qualifica.
    A proposito di fatti capitati prima della fine delle qualifiche, ma non ricordo esattamente in che punto se devo essere sincera, è arrivata una chicca mazzoniana di notevole entità. Stava narrando vagamente la storia del circuito e ha citato la vittoria di Kovalainen di cui ho parlato anch’io all’inizio del mio commento. Piccolo dettaglio, però: successivamente ha detto, parlando di Hammiiii “qui ha sempre battuto il compagno di squadra”. Eh?! Ma se Kovalainen che era suo compagno di squadra aveva vinto e lui era arrivato quinto (per una foratura, che abbinata alla rottura del motore di Massa permise a Kovaaaa di vincere, cosa che non sarebbe capitata se almeno uno di questi due fatti non si fosse verificato), come diamine avrebbe fatto a battere sempre il suo compagno di squadra?!
    Altra presunta gaffe che mi è capitato di captare è stata questa: “nel 2003 la Williams ha ottenuto l’ultimo podio in Ungheria, che è stato l’ultimo podio di questa squadra”. Ehm, veramente dopo la Williams ha ottenuto addirittura una vittoria (Montoya a Interlagos nel 2004, sua ultima gara in Williams, gara che mi ero drammaticamente persa) e l’ultimo podio se non sbaglio l’ha conquistato Rosberg… Singapore 2008, credo, a meno che non ce ne siano stati altri dopo.
    Però qui sto divagando un po’ troppo, torniamo alla Q3. In casa Sauber hanno deciso di risparmiare un treno di gomme, in modo tale Perez non ha girato e si è accontentato della decima posizione, che sarebbe inesorabilmente toccata a qualcun altro come al solito se il bambino della Sauber fosse sceso in pista. Qualcun altro invece ha ottenuto la nona posizione, perché peggio della nona posizione non poteva fare, chissà di chi sto parlando! Non faccio nomi, soltanto qualche indizio: corre per la Mercedes ed è ultraquarantenne.
    Sutil ha conquistato l’ottavo tempo, e rimanere in pista fino alla fine delle qualifiche ovviamente ha comportato le sue drastiche conseguenze, come quello di essere soggetto più a lungo del solito alla gufata mazzoniana, che evidentemente ha dato i suoi frutti per il giorno successivo. Accanto a Sutil, in settima posizione, si è piazzato Rosberg e sesto Webbiiii, alla sua peggiore prestazione stagionale in qualifica, o meglio, alla seconda peggiore posizione, di gran lunga migliore rispetto a quella volta in Malesia (era la Malesia, almeno?) in cui rimase fuori in Q1. No, non era la Malesia, ma al momento non mi sovviene che gran premio fosse… Ah, già, la Cina! (fonte: vecchi commenti).
    In quinta posizione si è piazzato Ferniiii, il sommo imperatore di Maranello e del mondo. Ora nel nominare Ferniiii ci sarebbe da avere le lacrime agli occhi, perché ultimamente era sempre stato tra le prime due file… Ma che cosa sta accadendo? Perché il cielo si è oscurato, squarciato da enormi fulmini? È la fine del mondo o qualcos’altro che capita una sola volta nella storia dell’umanità? Svelato l’arcano: è qualcosa che capita una sola volta nella storia dell’umanità: Feliiii è quarto, che di per sé non sarebbe particolarmente paranormale, se non fosse che, come ho già detto, Ferniiii era quinto. Naturalmente Mazzoni & Company sono stati colpiti da una particolare forma di stordimento, che li ha portati a ripetere decine di volte che cosa era appena accaduto… Naturalmente, dato che Massa è uno dei soggetti che (a pari merito con Rosberg e Sutil) è più soggetto agli effetti della gufata mazzoniana, potete immaginare tranquillamente quanto a lungo ha conservato la posizione sul compagno di squadra il giorno successivo. Dopo questo catastrofico fatto da soap-opera brasiliana vado a citare i primi tre: terzo Jensiiii (meglio che lo chiamo Button, perché il soprannome Jensiiii fa ben più schifo di tutti gli altri soprannomi utilizzati), secondo Hammiiii e primo il bambino della Redbull, come avevo già anticipato prima.

    Le qualifiche sono finite e la mia mente si concentra finalmente sulla soap-opera brasiliana, con Felipe Massa attore protagonista, nel ruolo di Rubens Barrichello; Rubens Barrichello con il ruolo di Gufo di Interlagos; il Gufo nel ruolo di Massa; Nelsinho Piquet nel ruolo di manichino da crash-test (stessa cosa che faceva in pista); infine Lucas Di Grassi e Bruno Senna nel ruolo di piante ornamentali, più o meno lo stesso ruolo che avevano quando erano in gara l’anno scorso… A proposito di Di Grassi un tempo in Rai mi pare lo chiamarono Di Gratis… Di Gratis naturalmente perché lo regalano, e se lo regalano a me lo ingaggio come mio autista!
    La voce di Ferniiii mi distoglie dalla soap-opera brasiliana. “Lady B, che caspita stai dicendo?” Devo dare per forza ragione a Ferniiii, sto sparando una marea di scemenze, in questo commento, e più si va avanti e più peggioro!

    Tra una conversazione con Ferniiii, una puntata di una soap-opera brasiliana e Di Gratis mio potenziale autista, direi che a questo punto è arrivato il momento di passare alla narrazione della gara.

    È arrivato il 31 luglio, giorno della 200esima gara di Button. La notizia è stata ripetuta in telecronaca più o meno fino allo sfinimento, mentre il povero Rosberg che celebrava la 100esima gara è stato menzionato una sola volta.
    Per via del notevole caldo i telecronisti sono stati colpiti, in questa occasione, da un notevole daltonismo, non riconoscendo i piloti dai loro compagni di squadra nonostante colorazioni dei caschi completamente diversi, e una delle pseudo-gaffe mazzoniane mi ha consentito di trovare un titolo per questo commento. Ma passiamo al momento del via…
    Poco prima era venuto a piovere (la causa potrebbe essere il fatto che il Ferrari Baby partiva davanti a Ferniiii) e per la gara si prospettavano condizioni incerte. Il tifoso medio non pensava neanche lontanamente al fatto che in condizioni incerte negli ultimi due anni a questa parte ha sempre vinto Jensiiii (che soprannome orribile) e nella mia mente c’è proprio la voce di Jensiiii che mi dice: “se vinco il gran premio d’Ungheria ti impedisco di continuare a chiamarmi Jensiiii”. Accetto: “Va bene, nel momento in cui taglierai il traguardo in prima posizione smetterò di chiamarti Jensiiii, almeno all’interno di questo commento.” A proposito di Button proprio in Ungheria aveva vinto il suo primo gran premio, nel lontano e piuttosto vicino 2006 per l’esattezza, quando correva per la Honda e pensavamo che non avrebbe mai più vinto un bel nulla. All’epoca era uno dei piloti che avevano ottenuto i migliori piazzamenti senza essere mai riuscito a vincere una gara, carica che da quel momento in poi ha ceduto a Heidi, che naturalmente non ci ha mai pensato neanche lontanamente, a vincere. Sempre in Ungheria aveva vinto la sua prima gara anche il divino Ferniiii, all’epoca in cui non era ancora il nuovo dio degli appassionati di Formula 1 (che al momento veneravano ancora nonno Schumiiii, che naturalmente non era ancora nonno).
    Direi che a questo punto possiamo tranquillamente lasciar perdere le prime vittorie di Button e di Alonso, ma prima di passare a parlare dello start vorrei segnalare che all’Hungaroring anche Kovalainen, tra i piloti attuali, ha ottenuto la sua prima vittoria, resa più significativa dal fatto che è stata l’unica. Kovalainen stesso, nella mia testa, mi dice: “Senti Lady B, l’hai già detto tre volte, non darmi più importanza di quella che mi toccherebbe di diritto.”
    Accontento Kovaaaa, richiudendolo nella scatola dei dimenticati, da cui lo tirerò fuori più avanti se sarà il caso di citarlo.

    Si accendono le luci rosse, sta per scattare il gran premio d’Ungheria, dodicesima prova del mondiale 2011, come dice Mazzoni, e il via è estremamente intenso: il bambino della Redbull mantiene la prima posizione, mentre dietro di lui le due McLaren rischiano di entrare in collisione, con Button che di conseguenza si deve accodare a Hamilton. Secondo i telecronisti Rai Ferniiii sta facendo un’ottima partenza rimontando all’inverosimile, e in effetti guadagna una posizione sul Ferrari Baby, che dalle riprese all’alto sembra essere partito da fermo stendendo il tappeto rosso con lo stemma del cavallino, peccato che entrambi vengano sfilati da due sagome di colore misto grigio argento e verde acqua che stanno a significare solo una cosa: le Mercedes sono tornate a mostrare che ci sono anche loro. Intanto mi stupisco: durante i suoi giorni di gloria nonno Schumiiii spesso faceva pessime partenze e poi ottime gare… adesso per caso avviene l’esatto contrario?! Rosberg si piazza in quarta posizione, nonno Michael quinto… Mazzoni ci mette un po’ per accorgerne, cosa che consente ai due di non cadere sotto l’effetto gufata, che puntualmente arriva poco dopo. Il telecronista nota l’ottima partenza fatta dai due, a questo punto può accadere una cosa sola…
    Immancabilmente Schumacher è stato superato dal terzetto di piloti che aveva dietro (Ferniiii, Feliiii e Webbiiii), mentre Ferniiii ha fatto per superare Rosbiiii, andando largo e rientrando in pista nuovamente in quinta posizione.

    Abbandoniamo le Mercedes al loro triste destino per concentrarci su Luigino. L’avevamo lasciato alle prese con Button alla prima curva, ma si è liberato abbastanza agevolmente della presenza del suo compagno di squadra, arrivando a ridosso di Vettel nei primi giri. Per un po’ il bambino della Redbull è riuscito a reggere ma poi niente da fare: al quinto giro è finito lungo e Hammiiii ne ha approfittato per portarsi al comando della gara.
    A questo punto, dato che avevo visto la partenza a casa di mia nonna (ero a pranzo da lei insieme ai miei genitori) siamo venuti a casa e in quei tre o quattro minuti che non ho potuto seguire la gara è capitata la scena che più di ogni altra avrei voluto vedere… Lontano dai miei occhi indiscreti al sesto giro Ferniiii ha fatto un altro errore e mentre vagava per i prati Feliiii ne ha approfittato per superarlo. Purtroppo Feliiii, per via dell’affronto commesso contro il signore e padrone della Formula 1, ha dovuto sopportarne le conseguenze: la maledizione dello zerbino gli è piombata immediatamente addosso e nei due giri successivi:
    > Ferniiii l’ha superato nuovamente;
    > Feliiii ha completato l’opera con un testacoda che l’ha portato a danneggiare l’ala posteriore andando a sbattere.
    Intanto in prima posizione Hammiiii guadagnava secondi su secondi sul bambino della Redbull, mostrando i presupposti per una vittoria sicura e incontestabile (ma le cose, si sarebbe visto più tardi, erano destinate a cambiare più di una volta), con Vettel stabilmente secondo, che continuava a perdere progressivamente, segno che la Mclaren non solo si è avvicinata notevolmente alla Redbull, ma adesso ha decisamente qualcosa in più.

    Dopo circa dieci giri, sul totale di 70, la pista si era ormai asciugata abbastanza per potere tentare le gomme da asciutto. È un po’ complicato stabilire bene come fossero messe le posizioni in quelle concitate fasi, comunque non ricordo se al 12esimo o al 13esimo giro, Mazzoni faceva notare come nonno Schumiiii, che non si era ancora fermato per il pitstop, era momentaneamente in testa alla gara, cosa che non era mai capitata dopo il suo ritorno in Formula 1. Prima di completare il giro però nonno Michael è rientrato ai box, probabilmente per evitare di essere sottoposto ulteriormente all’attenzione di Mazzoni, che avrebbe portato una quantità ancora maggiore di gufate nei suoi confronti, essendo i piloti della Mercedes due degli obiettivi preferiti dal telecronista. Ma per nonno Schumiiii non c’è stato niente da fare… ma non do anticipazioni, adesso.
    Nei giri successivi sono avvenuti due sconvolgimenti alle posizioni:
    > Button (alias Jensiiii) ha superato Vettel;
    > Webber ha superato Ferniiii.
    Riassumendo, dopo il primo giro di pitstop, le posizioni erano: Hammiiii, Button, Vettel, Ferniiii, Rosberg, Di Resta (che presumo non si fosse ancora fermato), nonno Schumiiii e non so chi altro.
    Nel frattempo iniziavano i problemi per le Lotus Malesi: dopo una ventina di giri Trulli si è ritirato per problemi tecnici.
    Poco dopo è stata la volta di Heidi, che ha dovuto parcheggiare la sua monoposto in fiamme, cosa che Kovalainen al suo posto non avrebbe fatto mai e poi mai (non ricordo esattamente in quale gara dell’anno scorso abbia continuato a girare con la vettura che stava prendendo fuoco, ma ricordo l’episodio).

    Seconda sosta per i piloti che stavano tra le prime posizioni e di lì a pochi giri vi è stato il ritiro di Schumacher, secondo Mazzoni per un testacoda. Soltanto dopo molto tempo si è scoperto che quel testacoda era stato originato da un problema al cambio. Di lì a poco Massa ha superato Rosberg e la cosa si è vista grazie a un replay. Il telecronista, che già fino a quel momento aveva confuso parecchie volte Massa con Alonso, Alonso con Massa, Schumacher con Rosberg, Rosberg con Schumacher e anche in un’occasione o due i piloti della Williams l’uno con l’altro, ha pronunciato la frase più eclatante, che dà anche titolo al commento. Alonso - no,è Massa - ha superato Schumacher - no, è Rosberg.

    Passiamo alle due Sauber, a cui ci scommetto che nessuno di voi stava più pensando. Ma il piccolo samurai giapponese (citazione mazzoniana) si è impossessato della mia mente e minaccia di non restituirmela più se non citerò immediatamente anche lui. Lo accontento subito… anzi, no, prima è la volta di Perez!
    Infatti dopo una trentina di giri ha ricevuto un drive through per avere compiuto un sorpasso con le bandiere gialle. A metà gara Kobayashi, che non si era ancora fermato se non sbaglio, o che comunque aveva una sosta in meno, è stato superato da Massa, e in quei frangenti Mazzoni ha annunciato che Stella Bruno era in linea… “Stella Bruno che è con Kobayashi…” (ma Kobayashi non era in pista?!) “…no, con chi è Stella Bruno?” Per onore di cronaca non ricordo chi sia stato intervistato in quel momento.

    Ferniiii sta già protestando perché non l’ho ulteriormente citato, quindi provvedo subito: un paio di giri dopo il rientro di Koby (che era rientrato poco dopo il sorpasso di Feliiii) l’imperatore di Maranello e del mondo è rientrato ai box per una ulteriore sosta, montando le gomme supersoft. Webber un giro dopo ha montato le soft (o quello che erano, comunque non erano le supersoft!) e Ferniiii l’ha superato agevolmente portandosi in quarta posizione. Davanti, lo segnalo, erano le due Mclaren a dominare, seguite da Vettel.
    Anche gli altri piloti (Luigino, Jensiiii, il bambino della Redbull, il Ferrari Baby e non so chi altro) sono rientrati nei giri immediatamente successivi. Gomme diverse per Hammiiii e Jensiiii: supersoft per Hammiiii, soft (o quello che erano - vedi Webbiiii) per il compagno di squadra. C’è da dire inoltre che il bambino della Redbull, in seguito al pitstop, si era ritrovato in quarta posizione dietro a Ferniiii. Ha però sorpassato lo spagnolo, riprendendosi la terza posizione.

    Mancavano qualcosa come venticinque giri al termine quando ha iniziato a cadere una lieve pioggia e proprio in quei frangenti la gara ha preso un risvolto diverso da quello che poteva sembrare in un primo momento. Button si era avvicinato a Hammiiii e quando quest’ultimo è finito in testacoda, rimettendosi in strada evitando per miracolo di centrare in pieno una Force India, Jensiiii era davanti.
    Nei giri immediatamente successivi Ferniiii che era sulle supersoft è rientrato ai box per montare le soft, uscendo in quinta posizione, in tale modo Webbiiii è risalito al quarto posto (per il momento almeno), intanto Feliiii superava Rosberg.
    Cinquantesimo giro: la leadership della gara viene sovvertita una ulteriore volta, quando Button va lungo in una curva (stessa curva in cui qualche istante dopo andrà lungo anche il bambino della Redbull) e Luigino lo supera riprendendo la testa della gara. Controsorpasso di Button, che però viene nuovamente superato da Hammiiii, mentre la Virgin di D’Ambrosio godeva di due secondi di popolarità, andando a finire in testacoda lungo la pit-lane. Di D’Ambrosio non si è più saputo altro per la durata della gara, ed evidentemente a nessuno interessava particolarmente.
    La pioggia era aumentata e il leader della gara, così come Webbiiii e Rosbiiii, è rientrato a mettere le intermedie, mentre Jensiiii è passato in testa, evitando di fermarsi. È stata la scelta giusta, dato che giusto il tempo di cambiare gomme per Hammiiii e poi ha smesso di piovere. La cosa è stata fallimentare dato che tutti e tre hanno dovuto cambiarle nuovamente. Hammiiii poi ha ricevuto una penalità per il rientro in pista di cui sopra, con mancato schianto con la Force India (che a seconda dei momenti della telecronaca o dei commenti in studio era o quella di Sutil o quella di Di Resta).

    Buemi, che era ottavo, intanto era davanti a un trenino di vetture composto da Rosberg, Koby, Alguersuari, Petriiii, El Barry e Sutil, in lotta tra loro, ma che poi sono arrivati al traguardo in quelle posizioni. Chi al traguardo non c’è arrivato è invece Kovaaaa, che si è ritirato a una decina di giri dal termine.

    Alla fine, quando mancavano pochi giri, Hammiiii che era precipitato in quinta posizione è riuscito a superare Webbiiii, conquistando un quarto posto, mentre poi non è più cambiata alcuna posizione rilevante, con un risultato finale che è stato il seguente:
    1) Button (Mclaren), 2) Vettel (Redbull), 3) Alonso (Ferrari), 4) Hamilton (Mclaren), 5) Webber (Redbull), 6) Massa (Ferrari), doppiati di un giro 7) Di Resta (Force India), 8) Buemi (Toro Rosso), 9) Rosberg (Mercedes), 10) Kobayashi (Sauber), 11) Alguersuari (Toro Rosso), 12) Petrov (Lotus Renault), doppiati di 2 giri 13) Barrichello (Williams), 14) Sutil (Force India), 15) Perez (Sauber), 16) Maldonado (Williams), doppiati di 4 giri Glock (Virgin), Ricciardo (HRT) e di 5 giri D’Ambrosio (Virgin) e Liuzzi (HRT).

    Classifiche:
    PILOTI: 1) Vettel 234, 2) Webber 149, 3) Hamilton 146, 4) Alonso 145, 5) Button 134, 6) Massa 70, 7) Rosberg 48, 8) Heidfeld 34, 9) Petrov 32, 10) Schumacher 32, 11) Kobayashi 28, 12) Sutil 18, 13) Buemi 12, 14) Alguersuari 9, 15) Perez 8, 16) Di Resta 8, 17) Barrichello 4,
    TEAM: 1) Redbull 383, 2) McLaren 280, 3) Ferrari 216, 4) Mercedes 80, 5) Lotus Renault 66, 6) Sauber 36, 7) Force India 26, 8) Toro Rosso 21, 9) Williams 4.

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    Scritto da *LadyB.* per GrandPrixPassion e LaF1vistaDaNoi.
     
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    Campionato 2011 – capitolo 12
    Gran Premio del Belgio

    belgio
    Credevate che Vettel non avrebbe più vinto?
    Vettel è spiacente di deludervi



    Spa Francorchamps
    26-27-28 agosto 2011


    Cari lettori, finalmente il terribile fatto di dover sopravvivere un mese intero senza gran premi ha avuto il meritato termine e noi appassionati di motori ci siamo ritrovati a vivere l’ultimo weekend di agosto con gli occhi che ci brillavano dall’eccitazione. *-* Per giunta il campionato riprendeva su una vera pista e non su una di quelle trovate moderne che insistono a chiamare circuiti… Che cosa potevamo volere di più dalla vita? A questo punto probabilmente sarete comprensivi per il fatto che la vostra Lady B ci ha messo più o meno un mese per produrre il commento!

    Prima di passare a narrare quello che per certi versi mi è sembrato il weekend dei miracoli però è opportuno segnalare alcune cose, e in primo luogo un anniversario attesissimo almeno dai telecronisti Rai che l’avevano preannunciato già da un paio di mesi.
    Vent’anni fa, nel weekend del 25 agosto 1991, un giovane Michael Schumacher faceva il suo esordio nel mondiale di Formula 1, al volante di una Jordan, proprio nel gran premio del Belgio. Per l’occasione Nonno Michael avrebbe disputato il weekend di Spa con un casco celebrativo, di colore dorato anziché quello rosso.
    Altra comunicazione di servizio, la Lotus Renault ha licenziato Nick Heidfeld ingaggiano al suo posto Bruno Senna, pare per due gare, dopodiché non si sa se sarà rimpiazzato a sua volta da Romani Grosjean oppure no. Per il povero Heidi quindi si è ripresentato lo stesso destino che ha avuto più o meno in tutti gli altri team in cui è stato finora: essere messo a piedi.

    Ma veniamo al weekend. Venerdì nonno Schumi ha fatto segnare un ottimo miglior tempo nelle libere 1, ma naturalmente non si trattava di un’improvvisa rinascita della Mercedes, anzi, tutt’altro… Semplicemente era venuto a piovere e lui e il compagno di squadra erano stati gli unici a girare prima che scoppiasse a piovere. Le condizioni meteo sono state incerte anche nella seconda sessione e nelle libere 3 il giorno successivo, finché si è arrivati alle qualifiche, e anche qui il meteo ha voluto dire la sua, dato che le condizioni erano totalmente incerte. Insomma, per intenderci erano le condizioni climatiche preferite di Button, peccato che per Button sia stata una giornata da dimenticare.
    La diretta delle qualifiche si è aperta con i telecronisti immersi nella loro attività preferita. Il gufaggio? Mhm, no… Le comunicazioni a proposito di eventi passati e anniversari ad essi correlati. Insomma, un modo come un altro per gufare, ma per non farlo nel modo più evidente. Gufare in modo poco evidente, però, non è il loro forte… La Q1 era iniziata tipo da un minuto e mezzo quando hanno pensato bene di rimarcare come Schumacher dovesse fare una buona qualifica, nel ventennale del suo debutto. Nell’ammirare la scena presentata dal televisore mi sono cascate veramente le braccia, non avevo mai visto una gufata così tanto efficace: la ruota posteriore destra della Mercedes di nonno Schumiiii evidentemente non era stata imbullonata (del resto è una delle specialità della Mercedes, come abbiamo potuto notare durante la scorsa stagione) oppure era stata imbullonata male, tanto che si è staccata immediatamente, mandando la vettura a sbattere e regalandole l’onore della prima posizione… della prima posizione a partire dagli ultimi. L’effetto così evidente e palese di quella gufata mi ha fatto pensare che forse bisognerebbe portare il nostro amato telecronista da un esorcista e ho sussultato ogniqualvolta ha fatto qualche annotazione particolare a proposito di qualche pilota. Ero arrivata al punto di preoccuparmi addirittura per Maldonado e company, ma fortunatamente non sono più avvenute gufate così sconcertanti da lasciarmi senza parole (ma sfortunatamente non è rimasto senza parole Mazzoni, cosa che ha portato comunque ulteriori gufate mazzoniane ad essere messe in atto).
    Oltre alle gufate ho il vago sentore che i telecronisti si siano dedicati anche all’arte delle gaffe, in quanto la ruota persa da Schumacher era inizialmente segnalata come la posteriore sinistra invece che quella destra. Non è stata solo questa l’unica gaffe: per ben tre volte in telecronaca è stato ripetuto che quel giorno Mark Webber (che aveva appena rinnovato il contratto con la Redbull per la prossima stagione – sospiro di sollievo: temevo davvero che la RB volesse ingaggiare Ricciardo) compiva 34 anni. Non c’era nulla di sbagliato nel fatto che fosse il compleanno di Webber, certo, peccato che essendo nato il 27 agosto 1976 non compiva 34 anni, bensì 35.

    Lasciamo stare il compleanno di Webbiiii, che non è per nulla collegato alla Q1, e concentriamoci sulla svolta che l’esclusione di Schumacher aveva dato alla prima sessione di qualifiche. L’essere relegato in 24esima posizione portava ai seguenti effetti:
    > nessuna HRT avrebbe più potuto conquistare la 24esima posizione;
    > non ci sarebbe stata un’ultima fila tutta HRT (non so perché, ma al posto di HRT stavo per scrivere Redbull, è pazzesco che io sia arrivata a confondere questi due team, non trovate?);
    > mancavano soltanto sei candidati per l’eliminazione, dato che su sette uno c’era già.
    Specie quest’ultimo punto era quello che generalmente garantisce a tutti i piloti ancora in pista, esclusi quelli dei “nuovi team” di avere la certezza matematica dell’accesso alla Q2. Purtroppo per loro e in particolare per Di Resta talvolta accadono miracoli che fanno in modo che una Lotus Malese acceda alla Q2. Il grande Kovaaaaa, che da quando è alla Lotus Made in Malesia si sta facendo notare molto di più di quando era alla Mclaren - a mio parere segno che in un top team è totalmente fuori luogo, ma che in una scuderia di mezza classifica potrebbe tutto sommato ottenere risultati decenti (cosa che peraltro accadeva quando stava alla Renault) - ha avuto accesso alla Q2!
    Kovalainen s’è impossessato della mia mente e comunica con me… “Lady B, davvero pensi che in un team da mezza classifica potrei ottenere risultati decenti?! Non è che sei l’unica a pensarlo?” Mi metto a fischiettare con aria indifferente, potrebbe essere imbarazzante rispondere alla domanda di Kovaaaa! È quasi meglio concentrarsi sulle soap-opere brasiliane dove Feliiii è l’attore protagonista! Immagino, cari lettori, che siate d’accordo con me. O forse no, probabilmente penserete che farei meglio a riprendere il commento, ed è proprio quello che farò, a questo punto, non ho altre alternative.
    Il primo degli esclusi è stato Di Resta, seguito da Trulli con il 19esimo tempo, dietro al quale si era collocato Glock. Seguiva poi l’altra Virgin di D’Ambrosio, dopodiché le HRT di Liuzzi e Ricciardo, che avrebbero preceduto Schumacher. Quando Liuzzi è stato intervistato ha detto che non era riuscito a fare di meglio perché era stato rallentato da delle vetture più lente, al che ho strabuzzato gli occhi chiedendomi quali vetture fossero più lente delle HRT, ma non sono riuscita a darmi una risposta.

    Una volta che è iniziata la Q2, seppure tremando di fronte alle potenziali gufate, cerco di gettarmi in una situazione di relax: nonno Schumiiii è già 24esimo, non è in Q2, quindi non devo stare in apprensione nella speranza che acceda alla Q1 dove otterrà come da rito un misero decimo posto. Conto sulla speranza che possa almeno fare una gara decente, cosa che non sempre fa quando ha conquistato il decimo posto in qualifica, ma tutto sommato non ne sono particolarmente convinta…
    Michael si impossessa della mia mente e mi parla…
    “Lady B, come ti permetti di insinuare che farò una gara pessima? Non è che perché faccio gare pessime quasi ogni volta sei autorizzata a pensare che sia sempre così! I miracoli possono sempre accadere.”
    “Su questo hai ragione, se non accadessero miracoli, Kovaaaaa non avrebbe mai avuto accesso alla Q2.”

    La mia conversazione immaginaria con nonno Schumiiii potrebbe proseguire per i prossimi quarantadue anni, ma ho preso la decisione di interromperla qui, per concentrarmi sulla descrizione di quanto accaduto in Q2.
    Naturalmente per Kovalainen non c’era la benché minima speranza di ottenere un tempo di rilievo, cosa che l’ha relegato all’ultimo posto, e la qualifica stava procedendo regolarmente almeno finché, quando mancava ancora qualche minuto alla fine della seconda sessione, Sutil è andato a sbattere all’Eau Rouge, provocando l’esposizione della bandiera rossa. Nei minuti in cui la qualifica è stata interrotta i telecronisti si sono lasciati andare alle esternazioni dei loro pensieri, erano convintissimi che i piloti che erano momentaneamente fuori top ten avrebbero avuto vita difficile nei minuti rimanenti. Puntualmente, quando la qualifica è ripresa, la maggior parte dei piloti in questione sono risaliti agevolmente nella top ten avendo accesso alla Q3.
    Nel corso del finale della Q2 c’è stato un momento piuttosto intenso, con un contatto tra Hamilton e Maldonado, con quest’ultimo che ha tentato di spazzare via la monoposto dell’avversario, ma sfortunatamente per lui mentre Hamilton è riuscito a entrare in top ten, a lui non è andata altrettanto bene, anzi, ha conquistato semplicemente il sedicesimo tempo, ovvero il risultato peggiore che avrebbe potuto ottenere (in quanto il diciassettesimo chiaramente era stato conquistato da Kovaaaaa e nessuno avrebbe potuto schiodarlo da lì). Sutil, la cui qualifica era finita anzitempo, non aveva potuto migliorare il suo quindicesimo tempo, quattordicesimo era Barrichello e tredicesimo… ecco, era questo il colpo di scena che vi avevo preannunciato quando avevo nominato Button: non era rientrato in top ten, e perfino Buemi (11esimo) e Kobayashi (12esimo) gli stavano davanti.

    Si è giunti alla Q3, a questo modo, dove trovavano posto le Redbull, le Ferrari, le Lotus Renault, Hamilton, Rosberg, Alguersuari e Perez. Era arrivato quindi il momento preferito dall’intera popolazione mondiale, costituita da fan di Ferniiii, il dio delle quattro ruote: il loro idolo avrebbe indubbiamente e indiscutibilmente ottenuto la pole position, mettendo fine al dominio delle Redbull, le cui prestazioni ultimamente si erano notevolmente ridotte, rendendole similari a quelle delle HRT. Ecco la ragione per cui prima stavo per confondere le HRT con le Redbull, per via della somiglianza nei loro risultati! Che scoperta epocale, come ho fatto a non pensarci prima?! Sto iniziando a perdere colpi, e se lo faccio adesso figuriamoci cosa accadrà tra diciannove anni, quando avrò l’età che il pilota più decrepito di tutti i tempi ha attualmente!
    I miei vaneggiamenti sono interessanti, vero? Ancora più delle qualifiche del gran premio del Belgio che si sono disputate nel giorno del 34esimo compleanno di Webber che si è rivelato essere il 35esimo? Non avevo dubbi! Piuttosto mi sembra strano che abbiano voluto ringiovanirlo, di solito i piloti over30 sono considerati dei vecchi decrepiti…
    “Lady B, torna alla realtà” mi ordina la voce di Ferniiii. Eh, sì, Ferniiii mi sta parlando, pensando che io sia una sua fan, ma un giorno si renderà conto che non è così. “Lady B, questo non è possibile, tutti sono miei fan” mi dice. Vorrei obiettare che il mondo pullula di fan di Chandhok e di Karthikeyan, ma non è il caso, sarei poco credibile.
    La Q3 ha riservato notevoli sorprese:
    > non è venuto ulteriormente a piovere, anzi, la pista si stava asciugando notevolmente (vostro dubbio: ma questa che sorpresa è?);
    > casualmente le Redbull non facevano tempi da HRT come chiunque si aspettava, ma stavano tra i primi - e questo, lo ammetto, è decisamente sorprendente;
    > il nome di Alguersuari è stato pronunciato più di una volta correttamente - ciò è notevolmente sorprendente, ancora di più del fatto sconcertante già esaminato al punto precedente;
    > Bruno Senna con la Lotus Renault stranamente non era 24esimo, diversamente da quando guidava la HRT, la cosa era talmente sorprendente che Mazzoni ha pensato bene di farlo notare una quarantina di volte;
    > Alguersuari stava praticamente volando con la Toro Rosso e quando era momentaneamente in quarta posizione Mazzoni ha rimarcato come quello sarebbe stato il miglior risultato di sempre ottenuto da una Toro Rosso in qualifica - ma questo non è sorprendente: per caso qualcuno di voi potrebbe sostenere il contrario? Vettel per caso ha ottenuto una pole position con la Toro Rosso a Monza nel 2008 e sempre nella stessa qualifica Bourdais aveva ottenuto il quarto tempo? Ah, ecco dove stava la cosa sorprendente: nel quarto tempo di Bourdais;
    > Mazzoni, stranamente estasiato dai due piloti precedentemente citati (Senna e Alguersuari, non Vettel e Bourdais – credo sia il caso di specificarlo) ha nominato più o meno quaranta volte l’uno e quaranta volte anche l’altro nel corso dei dieci minuti, dando a entrambi più spazio che a Ferniiii – sconvolgentemente il fatto di averli nominati di continuo non ha avuto effetti disastrosi su di loro (la gufata mazzoniana sembrava non fare effetto) che addirittura si sono piazzati entrambi davanti a Ferniiii… ma questo non dovete preoccuparvi, la gufata mazzoniana fa sempre il suo effetto, presto o tardi (a parte su chi ne è immune – e Alguersuari è uno di quelli che non lo sono affatto) e chiunque osi sbarrare la strada al divino Ferniiii ne subirà gli effetti;
    > a parte Perez e Petrov, tutti gli altri sono stati davanti a Ferniiii, cosa che mi ha impedito di urlare “Petro is faster than youuuuuuu”, ma che mi ha comunque permesso di dire “everyone is faster than youuuuuu” – cosa che evidentemente deve avere contribuito a gufare, dal momento che ero estasiata prevalentemente dal fatto che davanti a Ferniiii ci fosse una Toro Rosso.

    La pole position l’ha ottenuta Vettel, sorprendentemente, dato che la Redbull con le prestazioni da HRT non era accreditata di tale risultato, fino a un nanosecondo prima del momento in cui è divenuto evidente che le prestazioni della RB evidentemente differivano notevolmente da quelle del glorioso team spagnolo. Staccato di quasi mezzo secondo c’era Hammiiii, uscito immune, a quanto pareva, dal contatto con Maldonado avvenuto nella sessione precedente, e in terza posizione la Redbull di Webber. Gli occhi mi hanno brillato per un attimo quando ho visto che Feliiii era quarto, ovvero notevolmente davanti a Ferniiii, ma tutto sommato hanno smesso di brillare abbastanza in fretta, perché almeno nel 90% dei casi in cui è Ferniiii ad essere già davanti in qualifica almeno non mi devo sorbire il momento in cui Feliiii, atteggiato a zerbino, gli cede strada. Quindi ho sospirato profondamente, sperando che un intoppo qualsiasi impedisse l’avvicinarsi di questo momento… ma naturalmente, come accade nel 99% dei casi, l’intoppo in questione non c’è stato. Pazienza, sarà per un’altra volta…
    Ero arrivata a Feliiii quarto, che era seguito da Rosberg, segno che la Mercedes non era messa così male, cosa che mi ha portata a imprecare per quella ruota non imbullonata di cui ho parlato all’inizio del commento. Seguiva poi Alguersuari, che aveva ottenuto il sesto tempo (e purtroppo non quel quarto che sarebbe stato il presunto miglior risultato della Toro Rosso, nel caso il gran premio d’Italia del 2008 non fosse mai esistito), dopodiché Senna, Alonso, Perez e Petrov.
    Ero talmente estasiata dal fatto che si fossero piazzati davanti ad Alonso così in tanti tutti in una volta che a un certo punto, mentre stavo esultando per il fatto che gli fosse finita davanti perfino una Toro Rosso, mi sono resa conto che non mi ero nemmeno accorta di chi aveva ottenuto la pole position!
    Sì, lo so, ora mi state dicendo: “questo è un commento neutrale, dovresti evitare certe esternazioni”. Bene, allora io rispondo: “Dove l’avete letto che è un commento neutrale? È semplicemente un commento che forse salverà qualcuno da lunghe notti insonni, non c’è scritto da nessuna parte che sono neutrale, se non vi sta bene non vi obbligo a leggerlo.”

    Dopo le qualifiche si poneva un dilemma non indifferente: D’Ambrosio, Liuzzi, Ricciardo e Schumacher non avevano tempi che stavano dentro al 107% relativamente alle qualifiche. La regola prevede (o almeno pare che preveda, dato che è così che si fa) che venga comunque ammesso alla gara chi nelle prove libere ha fatto tempi che dimostravano che non sarebbe una “vettura lenta” e che nel 107% ci starebbe dentro comunque, mentre chi non è stato dentro il 107% nelle libere sia escluso. Il dilemma era: dato che Schumacher nelle libere dentro il 107% c’era stato palesemente, mentre piloti che in teoria gli sarebbero dovuti essere davanti (D’Ambrosio e le HRT, che stranamente non avevano fatto i tempo delle Redbull, nonostante la loro similarità nei risultati) non c’erano stati neanche nelle libere, cosa sarebbe accaduto a quel punto? Quello che è accaduto è stato questo: tutti ammessi alla gara.

    La domenica è arrivata e con essa è scattata la gara una volta che si sono fatte le due del pomeriggio.
    Vettel, che partiva in pole, ha mantenuto la leadership giusto per qualche istante, prima di essere sopravanzato da Rosberg, che ha guadagnato la prima posizione dando per qualche giro l’illusione che la Mercedes (e oltre alla Mercedes anche lui stesso) potesse tenersi dietro avversari del calibro di Redbull, Ferrari e McLaren, illusione che però è sparita di lì a poco. Non anticipiamo i tempi, però, prima c’è da descrivere quanto accaduto in partenza, dato che non è finita lì. Ho avuto l’impressione che Webber fosse partito da schifo, ma dato che ciò accade abbastanza di frequente (a causa di problemi al kers – citazione di Mazzoni) inizio a sospettare che ciò sia estremamente probabile. Mi pareva inoltre di avere notato vagamente un po’ di ingorgo, la cui inquadratura era stata abbandonata di lì a poco, e infatti dall’elenco delle posizioni mi pareva che diversi piloti fossero spariti senza che nessuno se ne accorgesse. E infatti, quando finalmente sono arrivati i replay, si è potuto notare che di casini, anche se non inquadrati, ne erano capitati più d’uno.
    Da un lato la gufata mazzoniana derivata dal fatto che Jaime e Bruno fossero stati nominati parecchie volte il giorno precedente aveva dato i suoi frutti, i due impostori che avevano osato ostacolare il cammino di Ferniiii verso l’incoronazione come futuro imperatore della Formula 1 e del mondo erano andati incontro a un triste destino: Jaime era scattato normalmente, ma poi si è ritrovato fuori pista nel momento in cui una sorta di serial killer l’ha centrato in pieno, l’altro era appunto il serial killer in questione. Mentre la gara di Alguersuari è finita lì (con il pilota della Toro Rosso che gesticolava con scarsa soddisfazione), quella di Senna è continuata nel dimenticatoio (non prima che fosse sanzionato con un drive through e precipitasse in ultima posizione) e stranamente è riuscito a terminare la gara senza andare ulteriormente addosso ad altre vetture. Questo accadeva in top ten, ma nelle retrovie la situazione non era meno contorta: Glock ha ottenuto i suoi due minuti di popolarità innescando un contatto che ha coinvolto almeno sette o otto vetture, si sono visti dei pezzi volare qua e là, mi pare che anche una McLaren (quella di Button) fosse rimasta coinvolta, fortunatamente senza riportare danni particolari. Per quanto riguarda il pilota della Virgin anche lui è stato penalizzato con un drive through e la sua gara è finita decisamente nel dimenticatoio, cosa che già si poteva ipotizzare dato che è la sorte che tocca generalmente ai piloti della Virgin.

    Rosberg era in testa, inizialmente, qualora ve ne foste dimenticati. Sì, lo so che non soffrite di vuoti di memoria, ma ogni tanto mi vengono fuori queste osservazioni acute e sensate. Ha avuto i suoi due giri di gloria, dopodiché ogni speranza per lui è finita, dal momento che Vettel si è ripreso la leadership e successivamente anche gli altri piloti non parevano intenzionati a lasciare Rosberg lì davanti così come se niente fosse.
    In quel momento è arrivata la situazione che mi aspettavo che prima o poi accadesse: dal momento che i piloti che al momento del via tra Feliiii e Ferniiii si erano tamponati per i fatti loro (mancando Ferniiii per un pelo, non dovrei dirlo ma la cosa mi ha fatto imprecare parecchio… perché i serial killer devono sempre centrare piloti di mezza classifica invece che lui?! E ora mi dovrei autocensurare!) a parte Rosberg che aveva già superato Feliiii e parecchie altre monoposto al momento della partenza (ma che presto gli sarebbero tornati davanti), Ferniiii era proprio alle spalle del compagno di squadra. Ho sperato che Feliiii avesse deciso di darsi una svegliata, ma dal momento che pretendere che Feliiii si svegli sarebbe come pretendere che nel suo contratto non ci sia scritto che deve essere il fedele assistente del signore e padrone dell’universo, ovviamente il Ferrari Man senza troppe difficoltà è riuscito ad appropriarsi della posizione e poi è andato a prendere Rosberg, appropriandosi della seconda posizione.
    Nel frattempo il Ferrari Baby ha pensato che non solo si era fatto sorpassare dal compagno di squadra, già che c’era per non perdere l’allenamento poteva far passare anche altri piloti, già che c’era. A onore del vero ha tentato prima di attaccare Rosberg, ma le cose non sono andate nel migliore dei modi e anche Hammiiii l’ha sopravanzato. In quel momento mi sono messa a sgolarmi mentalmente: “Feliiiii, svegliati!” Naturalmente non è servito, ma non mi ero illusa che contasse a qualcosa.

    Devo anche notare come la giornata della Toro Rosso sia finita ancor più tragicamente di quanto poteva sembrare all’inizio: non solo Jaime era stato centrato allo start rimanendo fermo a quota zero giri, ma addirittura anche Buemi si è ritirato di lì a qualche giro.
    Insomma, portare una monoposto in top ten ed essere di conseguenza maggiormente esposta alla letale gufata mazzoniana non ha portato bene a questa ridente scuderia…
    La ragione del ritiro sinceramente mi è sfuggita, ma dato che dopo Perez è stato penalizzato con un drive through per avere provocato danni a Buemi in una loro collisione ipotizzo che sia questa la motivazione per cui per il pilota della Toro Rosso la gara è finita anzitempo.

    Al 13esimo di 44 giri è accaduto ciò che non avrebbe dovuto accadere: Hammiiii, che a quanto pare aveva già cambiato gomme, cosa che probabilmente lo accomunava agli altri piloti di testa, ha avuto un incontro ravvicinato del terzo tipo con un’altra vettura, che con mio grande stupore non era quella di Maldonado (tra i due sembra esserci un feeling che supera addirittura quello tra Petrov e nonno Schumiiii, e che se continuano di questo passo potrebbe arrivare a somigliare al feeling che c’era tra Sutil e Raikkonen), bensì la Sauber di Kobayashi.
    L’incidente, che è costato il ritiro a Hamilton, non ha avuto lo stesso effetto su Koby, che è riuscito a procedere fino a fine gara, impresa che invece è stata impossibile per il compagno di squadra, che diversi giri più tardi si sarebbe ritirato per il danneggiamento di una sospensione. Subito dopo Hammiiii anche Ricciardo si è ritirato, inoltre, penso per problemi tecnici.

    L’incidente di Hamilton e Kobayashi ha portato all’ingresso della safety car, con Vettel, Sutil, Schumacher e Button che si sono affrettati a rientrare ai box per il cambio gomme approfittando della neutralizzazione. Mi sorprende che per una volta non siano rientrate ai box in contemporanea tutte le vetture presenti in pista, e mi sorprende maggiormente che in Ferrari ultimamente abbiano rinunciato alla loro attività preferita: in pit-stop di gruppo durante a safety car, con entrambi i piloti che rientrano nello stesso momento e con quello dietro (provate a indovinare chi è solitamente!) che se ne sta ad aspettare qualcosa come mezz’ora che sia finito il pit-stop di quello davanti. Questa loro specialità, devo ammetterlo, inizia a mancarmi!
    Grazie al rientro di Vettel, Alonso aveva nel frattempo guadagnato la leadership, seguito da Webber che era miracolosamente ricomparso tra le prime posizioni. Vettel si è accodato al compagno di squadra, in terza posizione, per il momento.

    La gara è ripresa al 17esimo giro, con Vettel che ha superato Webber, cosa che a “Pole position” è stata lungamente criticata e bollata come un ordine di scuderia vietato dal regolamento (della serie: quando lo fanno in Ferrari in modo estremamente palese nonostante sia vietato dal regolamento va tutto bene e anzi è assurdo che ci possano essere delle sanzioni, quando la regola viene cancellata per volontà della Ferrari e altri team accennano a qualcosa che non raggiunge affatto quei livelli, la cosa è il peggior reato che poteva essere commesso), in quanto ha provocato l’inversione delle posizioni tra i due (come se non fosse pratica comune che, se il pilota davanti deve ancora fermarsi per il pit-stop – e quindi inesorabilmente finirà dietro in ogni caso – fa passare il compagno di squadra che si è già fermato).
    La cosa più esilarante è stata però la comunicazione via radio dell’ingegnere di Alonso quando quest’ultimo non è più riuscito a reggere la leadership e ha dovuto arrendersi alle Redbull, esplicitamente gli è stato detto che non era poi così disastroso per la strategia. Infatti in Ferrari ormai non è disastroso subire un sorpasso, è la strategia direttamente che è quasi sempre disastrosa, se non sbaglio…

    Successivamente per un po’ non sono capitati fatti estremamente significativi, se non che:
    > Schumacher era entrato stabilmente in topten, stava conducendo un’ottima gara e io stavo iniziando a incrociare le dita nella speranza che da lì in avanti gli toccasse a ogni gran premio di partire ultimo… se poi fa delle buone gare, direi che ne vale la pena (e peraltro la sua scalata verso il “successo” non era ancora finita qui);
    > non ho ben capito se per una collisione con Kobayashi o se semplicemente è finito fuori da solo quando era nei pressi di Koby, Barrichello ha perso parecchie posizioni, finendo doppiato proprio come i piloti dei cosiddetti nuovi team (nel senso che è stato l’unico, oltre ai piloti dei “nuovi team” ad essere doppiato);
    > Mazzoni a un certo punto ha fatto notare che a un pit-stop di Feliiii fosse stato impiegato un tempo record per cambiargli le gomme, non nel senso che c’era stato messo un secolo per completare la sosta, ma che appunto c’era voluto ben poco – naturalmente questa notizia mi ha lasciata allucinata, in genere durante i pit-stop di Massa i meccanici fanno anche in tempo a bersi un caffè;
    > l’osservazione di Mazzoni ha dato i suoi frutti nell’ultimo quarto di gara: mentre Feliiii se non sbaglio era dietro a Rosbiiii, ha forato una gomma ed ha dovuto fare un pit-stop non previsto, con i telecronisti che si chiedevano perché mai dovesse rientrare, se gli pneumatici per l’ultimo tratto si logoravano così facilmente e quindi anche l’idolo dell’intero pianeta avrebbe avuto problemi, mentre naturalmente l’idea che avesse forato non li stava neanche lontanamente sfiorando.

    Gli ultimi giri sono stati abbastanza infiammati: se da un lato Vettel si era piazzato stabilmente in prima posizione non si può dire che fosse altrettanto stabile il secondo posto di Ferniiii: al 37esimo giro, quando la gara lentamente si avvicinava all’epilogo, Webbiiii l’ha superato, andando a prendere la seconda posizione che avrebbe portato alla Redbull una doppietta. Ma non è finita qui: al 42esimo giro anche Button, che aveva recuperato parecchio grazie anche a un’ottima strategia (cosa che invece in Ferrari non accadrà mai – l’ottima strategia non sanno nemmeno che cosa sia), ha superato Ferniiii, relegandolo in quarta posizione.
    Nel frattempo in quinta posizione c’era stabilmente Rosberg, ma attenzione! Il suo compagno di squadra pseudo-decrepito era praticamente sopraggiunto alle sue spalle e, complice il fatto che avesse gomme più performanti, era addirittura possibile che tentasse il sorpasso. Per giunta via radio era stato comunicato a Rosbiiii che se voleva tenersi stretta la quinta posizione doveva pensarci lui… Dopo a onore del vero c’è stata anche una comunicazione sempre a Rosberg sul fatto che doveva risparmiare benzina se voleva arrivare al traguardo, cosa che ha suscitato tutti i commenti del caso dopo a “Pole position”, nonostante per un certo tratto sia sembrato evidente che Nico non aveva la benché minima intenzione di rallentare e/o di cedere la strada al compagno di squadra, che però l’ha sorpassato lo stesso. Ma ovviamente dopo è stato rimarcato che era un palese ed evidente ordine di scuderia. Nessuno naturalmente, nell’ambito del programma, ha cercato di dare una spiegazione plausibile al fatto che un team da mezza classifica avrebbe dovuto imporre al pilota con più punti in classifica di cedere la quinta posizione al compagno di squadra, sempre ammesso che ci fosse… Da notare: io non critico il fatto che abbiano fatto questa insinuazione, però se quando fanno congetture ogni tanto provassero anche a spiegarla forse darebbero un tocco di serietà che non guasterebbe alla loro trasmissione.
    In ogni caso il sorpasso di nonno Schumiiii su Rosberg è arrivato quando mancavano un paio di giri al traguardo – e dietro di loro in settima posizione c’era Sutil, la cosa è da notare; e si è giunti al termine senza ulteriori colpi di scena, se non che all’ultimo giro Petrov, che era stabilmente ottavo, ha avuto un non meglio specificato problema che gli ha fatto perdere una posizione a vantaggio di Massa. Il russo è transitato in nona posizione sul traguardo, seguito da Maldonado a completare la top ten, il che è un mezzo miracolo. Non che sia arrivato Petrov in nona posizione, questo mi sembra anzi più che normale, mi riferivo all’arrivo in zona punti di Maldonado.

    Ma veniamo a riassumere il risultato completo:
    1) Vettel (Redbull), 2) Webber (Redbull), 3) Button (Mclaren), 4) Alonso (Ferrari), 5) Schumacher (Mercedes), 6) Rosberg (Mercedes), 7) Sutil (Force India), 8) Massa (Ferrari), 9) Petrov (Lotus Renault), 10) Maldonado (Williams), 11) Di Resta (Force India), 12) Kobayashi (Sauber), 13) Senna (Lotus Renault), doppiati di 1 giro 14) Trulli (Team Lotus), 15) Kovalainen (Team Lotus), 16) Barrichello (Williams), 17) D’Ambrosio (Virgin), 18) Glock (Virgin), 19) Liuzzi (HRT); ritirati: Perez (Sauber), Ricciardo (HRT), Hamilton (McLaren), Buemi (Toro Rosso), Alguersuari (Toro Rosso).

    Ho la vaga impressione che si tratti del miglior risultato di sempre per la Lotus Made in Malesia, ma vi prego di prendere questa notizia con le pinze perché a quest’ora (è praticamente mezzanotte) non mi va di mettermi a cercarla!

    Classifiche:
    PILOTI: 1) Vettel 259, 2) Webber 167, 3) Alonso 157, 4) Button 149, 5) Hamilton 146, 6) Massa 74, 7) Rosberg 56, 8) Schumacher 42, 9) Petrov 34, 10) Heidfeld 34, 11) Kobayashi 27, 12) Sutil 24, 13) Buemi 12, 14) Alguersuari 10, 15) Perez 8, Di Resta 8, 17) Barrichello 4, 18) Maldonado 1.
    TEAM: 1) Redbull 426, 2) McLaren 295, 3) Ferrari 231, 4) Mercedes 88, 5) Lotus Renault 68, 6) Sauber 35, 7) Force India 32, 8) Toro Rosso 22, 9) Williams 5.

    Chiedo scusa ai lettori per avere erroneamente, nello scorso commento, attribuito 28 punti a Kobayashi anziché i 27 che aveva in realtà, e di conseguenza 36 punti alla Sauber anziché o 35 che effettivamente aveva. La mia mania di calcolare i punteggi con la calcolatrice invece che scopiazzarli dalle classifiche ufficiali non sempre dà i suoi frutti!
    Stavolta ho pensato che uno scopiazzamento fosse l’alternativa migliore, però!


    Altra cosa di cui mi scuso è avere ultimato questo commento con un ritardo mostruoso. Non vi dico che non capiterà più perché tanto non mi credereste e… rimanete in attesa del commento al GP di Monza!

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    Scritto da *LadyB.* per GrandPrixPassion e LaF1vistaDaNoi.
     
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