GP Giappone: GARA

Gravissimo incidente di Bianchi mette fine alla gara dopo 44 giri

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    Domenica 5 Ottobre si svolge il Gran Premio del Giappone, il 15esimo di questa stagione, sul circuito di Suzuka, che vede la vittoria di Hamilton che incrementa il proprio vantaggio in classifica sul compagno di squadra Rosberg. Il risultato, però, sfortunatamente diviene irrilevante, dal momento che c’è grande apprensione per un gravissimo incidente occorso a Jules Bianchi che ha messo fine alla gara.

    Ma partiamo dall’inizio. Le previsioni meteo non sbagliavano: alle 15.00 locali (le otto del mattino in Italia) diluvia e la gara partirà dietro la safety car.

    Giri previsti: 53.
    Condizioni meteo: pioggia.
    Pole position: Nico Rosberg (Mercedes).
    Griglia di partenza: Rosberg, Hamilton, Bottas, Massa, Alonso, Ricciardo, Magnussen, Button, Vettel, Raikkonen, Perez, Kvyat, Hulkenberg, Sutil, Gutierrez, Grosjean, Ericsson, Bianchi, Kobayashi, Vergne (retrocesso per sostituzione del motore), Chilton, Maldonado (retrocesso per sostituzione del motore).

    Cronaca: la pista è molto bagnata e dopo la partenza dietro la safety car si svolgono due giri, nel corso dei quali assistiamo a un testacoda di Ericsson, mentre poi viene esposta la bandiera rossa e la gara rimane ferma una ventina di minuti.
    Si riparte dietro la safety-car, la cui permanenza in pista si prolunga fino alla fine del nono giro nonostante abbia ormai smesso di piovere. Nel corso del terzo giro, frattanto, la Ferrari di Alonso rimane ferma a lato della pista. Lo spagnolo è il primo ritirato.
    Quando finalmente inizia la “vera” gara, Button e Maldonado rientrano subito ai box per montare gomme intermedie al posto delle full wet. I tempi di Button sono buoni, il che lascia intendere che presto anche i piloti tra le prime posizioni rientreranno.
    Bottas e Ricciardo si fermano al 12° giro, rientrando in pista davanti a Button. Un giro dopo si fermano anche Massa e Vettel: escono dietro a Bottas ma davanti a Ricciardo.
    I due piloti della Mercedes rientrano rispettivamente al 14° (Rosberg) e al 15° (Hamilton): dopo la sosta il loro gap è superiore al secondo, proprio come prima del pit-stop. Nulla, di fatto, è variato per i primi due.
    Completato il giro di pit-stop, il duo Mercedes ha un elevato margine nei confronti di Button che a sua volta è parecchio davanti a Bottas, Massa, Vettel, Ricciardo, Magnussen, Raikkonen e Hulkenberg che completano la top-ten.
    Le Williams e le Redbull sono molto vicine le Redbull sembrano avere qualcosa in più: tra il 16° e il 19° giro entrambi i piloti della Redbull supereranno entrambi i piloti della Williams. Vettel riesce a portare a termine i due sorpassi più in fretta rispetto al compagno di squadra e ne approfitta per incrementare il gap tra sé e l’australiano. I due sono al momento i piloti più veloci in pista.
    Verso la metà della gara Hamilton si avvicina molto a Rosberg e il gap scende a meno di un secondo. Non è comunque possibile utilizzare il drs, vietato con queste condizioni meteo.
    Al 27° giro un piccolo errore di Hamilton lo porta a mettere le ruote sull’erba, ma nonostante i decimi persi riesce a riavvicinarsi al compagno di squadra che, prima della seconda sosta, si trova più in difficoltà di lui. Due tornate più tardi lo supera e nei giri immediatamente successivi il gap tra lui e Rosberg incrementa vertiginosamente.
    Al 30° giro Vettel è il primo dei piloti di testa a rientrare ai box per il secondo pit-stop. Erano già rientrati, nei giri precedenti, piloti che si trovavano a centro gruppo o nelle retrovie. Si ferma anche Button due giri più tardi: il tempo perso nel frattempo e una sosta un po’ troppo lunga gli costano la posizione e torna in pista alle spalle di Vettel.
    I piloti della Mercedes si fermano al 34° (Rosberg, con una sosta leggermente più lunga della media) e al 35° (Hamilton). Le posizioni, tra i due, rimangono invariate, mentre Ricciardo è momentaneamente in testa (si fermerà qualche giro più tardi rientrando in quinta posizione alle spalle di Hamilton, Rosberg, Vettel e Button). I due piloti della Williams, gli ultimi a fermarsi, da 6° e 7° che erano si ritrovano 7° e 8° alle spalle di Hulkenberg risalito in 6^ posizione.
    Mentre la pioggia che aveva ricominciato a cadere una ventina di minuti prima si intensifica, al 42° giro Button viene superato da Ricciardo e intanto si ritrova negli scarichi Magnussen, già doppiato dopo una gara passata tra testacoda e uscite di pista, che tenta di sdoppiarsi. Il danese è stato, il giro precedente, il primo pilota a montare le full wet.
    Al 43° Sutil perde il controllo della propria vettura e finisce fuori pista. In previsione di un ipotetico ingresso della safety car Button si precipita ai box e, nel giro che seguirà, si dimostrerà più veloce delle vetture rimaste in pista.

    L’incidente di Bianchi: un giro più tardi si vede entrare la safety car (a cui seguirà il rientro ai box di molti altri piloti), seguita dalla medical car che si dirige sul luogo dell’incidente. Si vede distintamente Sutil che è sceso dalla vettura con le proprie gambe e, in un primo momento, pare che un commissario sia rimasto lievemente ferito dopo stato urtato dal trattore sopraggiunto per portare via la vettura incidentata. La situazione, in realtà, è ben più drammatica, come appare evidente dall’ingresso dell’ambulanza in pista e dall’esposizione della bandiera rossa con l’annuncio, quasi immediato, che la gara non sarà ripresa.
    Non si tratta né di Sutil né di un commissario, ma di Bianchi che, poco dopo Sutil, è uscito di pista nello stesso punto e che sulla propria traiettoria ha trovato il trattore. Sutil, testimone oculare dell’incidente, più tardi dichiarerà di avere visto la vettura del francese incastrarsi sotto al trattore.
    Bianchi risulta incosciente ed è stato trasportato in ospedale in ambulanza, in quanto l’elicottero non poteva volare a causa delle avverse condizioni meteo.

    Per quanto passi in secondo piano rispetto a tutto il resto, riporto solo ed esclusivamente per completezza il risultato del gran premio:

    1. (44) Lewis Hamilton Mercedes 44 Laps
    2. (6) Nico Rosberg Mercedes 44 Laps +9.1
    3. (1) Sebastian Vettel Redbull 44 Laps +29.1
    4. (3) Daniel Ricciardo Redbull 44 Laps+38.8
    5. (22) Jenson Button McLaren 44 Laps +67.5
    6. (77) Valtteri Bottas Williams 44 Laps +1.07.5
    7. (19) Felipe Massa Williams 44 Laps +1.53.7
    8. (27) Nico Hulkenberg Force India 44 Laps +1.55.9
    9. (25) Jean-Eric Vergne Toro Rosso 44 Laps +2.07.6
    10. (11) Sergio Perez Force India 43 Laps +1 LAP
    11. (26) Daniil Kvyat Toro Rosso 43 Laps +1 LAP
    12. (7) Kimi Räikkönen Ferrari 43 Laps +1 LAP
    13. (21) Esteban Gutierrez Sauber 43 Laps +1 LAP
    14. (20) Kevin Magnussen McLaren 43 Laps +1 LAP
    15. (8) Romain Grosjean Lotus 43 Laps +1 LAP
    16. (13) Pastor Maldonado Lotus 43 Laps +1 LAP
    17. (9) Marcus Ericsson Caterham 43 Laps +1 LAP
    18. (4) Max Chilton Marussia 43 Laps +1 LAP
    19. (10) Kamui Kobayashi Caterham 43 Laps +1 LAP
    20. (17) Jules Bianchi Marussia 41 Laps +3 LAPS
    21. (99) Adrian Sutil Sauber 40 Laps +4 LAPS
    Ret. (14) Fernando Alonso Ferrari 2 Laps Retired




    #PrayForJulesBianchi
     
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    Cosa dire. L'incidente di Bianchi fa passare in secondo piano tutto il resto. Tuttavia è diretta conseguenza della follia di chi gestisce e governa questa F1.
    Si sapeva che durante la gara ci sarebbe stato il diluvio e si era discusso di anticiparla al mattino. Ma sarebbe bastato anticiparla anche solo di un paio di ore.
    Poi si è fatto tanto per la sicurezza delle vetture ma non si è capaci a standardizzare il servizio di sicurezza dei circuiti dotandoli tutti degli stessi mezzi.
    Cosi a Montecarlo vediamo le gru, in Canada entrano in pista i camion e in Giappone i Caterpillar.

    Oggi la F1 ha toccato il fondo.
     
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    Sono d'accordo. Vari piloti, tra l'altro, avevano già segnalato via radio una mancanza di condizioni di visibilità sufficienti per proseguire, dato che oltre al diluvio, a causa dell'interruzione a inizio gara, era già ormai l'ora del crepuscolo (erano le 17.00 passate e il sole là tramonta alle 17.30 in questo periodo).
     
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    Sono passate due ore e mezza dalla fine della gara e non si sa ancora nulla di Bianchi. Questo è molto preoccupante.
     
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  5. ´ redbullholic
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    Ho letto che sembra che respiri autonomamente, e che anzi non abbia mai smesso di farlo, ma non so quanto possa essere attendibile la cosa...
     
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    Direi che non è per niente attendibile. La dichiarazione del delegato FIA (tra l'altro Italiano) nel momento che Bianchi veniva trasportato in ospedale è stata molto eloquente. La prima cosa che ha detto è che non era cosciente.
    Ma quello che più mi ha impressionato è stato il suo volto e come si è preparato prima di parlare ai giornalisti. E' stato un'attimo, ma mi è stato sufficiente per capire che bisogna aspettarsi il peggio.
     
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  7. ´ redbullholic
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    Il padre di Jules poco fa ha detto che lo stanno operando e che le sue condizioni sono critiche...
     
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    E' di pochi minuti fa una dichiarazione del padre di Bianchi

    "IL PADRE: “CONDIZIONI CRITICHE”
    Jules Binchi è stato portato in camera operatoria per «un ematoma alla testa». Lo ha detto il padre, Philippe Bianchi, all’emittente France 3. Definendo «critiche» le condizioni del figlio, Philippe Bianchi ha aggiunto che «ora bisognerà attendere le prossime 24 ore» prima di avere ulteriori notizie."


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  9. Filippus
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    Scusate se per un attimo non parlo di Bianchi, ma volevo complimentarmi con tutta l'utenza del forum: dopo che è accaduto ciò che è accaduto, non ho visto un commento "inutile" o "stupido". Complimenti, seriamente.
    Per quel che riguarda le scelte della FIA, secondo me Bernie per la solita questione dei soldi non ha voluto anticipare l'avvio della gara. Poi ci si mette di mezzo Whiting, che con la Safety Car oggi ha fatto qualche errore.
     
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    Sapphire Planet

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    Sono allibita e addolorata per quanto è successo a Bianchi. Tutto il resto è ovviamente in secondo piano.
     
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  11. T i c
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    Come ha riportato Ettore Giovannelli dal Giappone, l'intervento a Bianchi è durato 4 ore e, nonostante la delicatezza dell'operazione, è riuscito.
    Ora Jules si trova in terapia intensiva e presto i medici dell'ospedale di Mie annunceranno un bollettino medico.
     
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    Ransie della Casa dei Ransieberg, Prima del Suo Nome, Strega delle Dimensioni

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    Non ho visto la gara, ma solo i primi giri.
    L'ho registrata, ma non sono sicura che la guarderò, soprattutto se... SE.

    Io, come molta utenza del forum, sono giovane, non posso ricordare cosa sia successo venti anni fa.
    Ma essere qui, seguire la F1, affezionarsi ai piloti che impariamo a conoscere vedendoli quasi ogni domenica... Fa male, fa veramente male sentire anche queste notizie. :cry:

    Io lo so che da qualche parte, da domani, sui giornali, sui telegiornali... Si dirà "Ecco. Visto? Ve l'avevo detto, bisognava fare così anzichè cosà..." e plaudo a voi tutti utenti per non aver letto/visto/udito... nessun commento del genere, che lasciano il tempo che trovano.

    Dico solo che noi tifosi, le persone che ruotano all'interno del circus, i piloti, i loro parenti e amici... Nessuno vuole piangere un altro Ayrton Senna, un altro Roland Ratzenberger, un altro qualsiasi pilota.
    Se esistesse anche la più minima, estrema e più infinitesima possibilità che tutto possa andare per il meglio, che possa succedere un miracolo, uomini della FIA, non liquidate tutta la faccenda. È un segno, è un'altra possibilità. Di fare qualcosa.

    Non voglio offendere nessuno con questo commento, non voglio dire "Ecco visto? Ve l'avevo detto". Meno che mai voglio "chiamarla".
    Vorrei solo che fosse possibile fare qualcosa di più, ancora di più, ancora meglio, di ciò che è stato raggiunto 20 anni fa. :cry: :cry:
     
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    Credo che sia inutile dire quello che si poteva e che non si poteva fare. Bastava che cambiasse un solo piccolo dettaglio e quello che è successo non sarebbe accaduto. Ma è successo e, purtroppo, l'unica cosa che la Formula 1 può fare, è curare anziché prevenire, e cercare di evitare che qualcosa del genere accada di nuovo.
    Forse il mio discorso sembrerà proprio uno di quelli che Ransie voleva evitare, ma credo che certe cose vadano dette perché non sono problemi che si sono verificati solo oggi, ma che ci sono stati anche in altre occasioni (in cui per fortuna non è successo niente): ho l'impressione che in Formula 1 chi sta molto in alto tenda a confondere il concetto di "due gocce d'acqua" con un tifone e prendere le stesse precauzioni, che pensi di poter correre a qualunque orario su circuiti che non lo permettono (diversamente da Abu Dhabi e Al Sahkir, Suzuka non ha un impianto di illuminazione tale da poter correre all'ora del crepuscolo, eppure è esattamente quello che stava succedendo quando la gara è stata sospesa, per giunta mentre scendeva il diluvio universale, nonostante ci fossero piloti che via radio segnalavano come fosse impossibile vederci) e che gli ingressi della safety car e le bandiere rosse non vengano gestiti molto bene.

    Dal punto di vista della sicurezza credo che negli ultimi 20 anni si siano fatti progressi enormi. Ho anche l'impressione, però, che questi progressi siano stati fatti quasi solo nelle vetture e negli impianti, ma che a volte per risolvere tempestivamente una situazione di pericolo si venga a creare una situazione di pericolo ancora maggiore.
    Per assurdo credo che 20 anni fa, nonostante le condizioni di sicurezza di gran lunga inferiori, questo non sarebbe accaduto: una vettura incidentata in una posizione pericolosa durante un diluvio sarebbe o rimasta lì (essendo sì un pericolo, ma non tanto quanto un trattore sotto a cui una vettura può incastrarsi come è accaduto oggi) o molto più probabilmente sarebbe stata esposta bandiera rossa (perché vent'anni fa bastavano incidenti anche non troppo disastrosi per esporre bandiera rossa, in caso di situazioni di pericolo).
    La mia impressione è che al giorno d'oggi l'attenzione per la sicurezza ci sia, ma che sia focalizzata più laddove non servirebbe (vedi penalità assurde a chi provoca contatti innocui) che dove servirebbe davvero (sull'aspetto organizzativo).

    In conclusione quello che è successo oggi mi ha lasciato addosso una grandissima amarezza. Sia per quello che è successo, sia per l'età del pilota (essendo la prima volta che vedo un pilota più giovane di me in bilico tra la vita e la morte, mi fa ancora più effetto), sia per come la pensavo ieri. Proprio ieri, dopo la notizia che Vettel lascerà la Redbull, mi sentivo dispiaciuta perché Bianchi non avrebbe avuto un sedile in Ferrari per il 2015. Oggi mi rendo conto, e forse è la prima volta in cui me ne rendo conto fino in fondo, che non ha più nessuna importanza di fronte a quello che è successo. Ieri mi struggevo perché meritava un top-team, oggi prego perché possa sopravvivere e perché, se sopravvive, non abbia conseguenze fisiche troppo gravi.

    :cry:
     
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  14. Filippus
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    Sinceramente da quando seguo la F1 ho sempre pensato che i piloti non rischiassero la vita(la seguo dal 2006 circa) rispetto ai tempi di Senna...
    Eppure basta veramente poco perché un pilota possa morire. Io ho visto almeno 4 incidenti che per poco non risultavano mortali e forse bisogna ricordare a tutti che "Motorsport is dangerous"
     
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    Ransie della Casa dei Ransieberg, Prima del Suo Nome, Strega delle Dimensioni

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    CITAZIONE (Milù Sunshine's Evil Twin @ 5/10/2014, 19:34) 
    Credo che sia inutile dire quello che si poteva e che non si poteva fare. Bastava che cambiasse un solo piccolo dettaglio e quello che è successo non sarebbe accaduto. Ma è successo e, purtroppo, l'unica cosa che la Formula 1 può fare, è curare anziché prevenire, e cercare di evitare che qualcosa del genere accada di nuovo.
    Forse il mio discorso sembrerà proprio uno di quelli che Ransie voleva evitare, ma credo che certe cose vadano dette perché non sono problemi che si sono verificati solo oggi, ma che ci sono stati anche in altre occasioni (in cui per fortuna non è successo niente): ho l'impressione che in Formula 1 chi sta molto in alto tenda a confondere il concetto di "due gocce d'acqua" con un tifone e prendere le stesse precauzioni, che pensi di poter correre a qualunque orario su circuiti che non lo permettono (diversamente da Abu Dhabi e Al Sahkir, Suzuka non ha un impianto di illuminazione tale da poter correre all'ora del crepuscolo, eppure è esattamente quello che stava succedendo quando la gara è stata sospesa, per giunta mentre scendeva il diluvio universale, nonostante ci fossero piloti che via radio segnalavano come fosse impossibile vederci) e che gli ingressi della safety car e le bandiere rosse non vengano gestiti molto bene.

    Non è uno di quei discorsi che volevo evitare anzi, pensiamo e intendiamo esattamente la stessa cosa. :)
    Io credo che a questo mondo ci governi un Fato cinico e irrazionale, e che a volte le cose vadano così "perchè era destino".
    Non è fatalismo, per cui dobbiamo accettare tutto passivamente e comportarci come incoscienti, attenzione.
    Non c'è nessun motivo razionale per cui la sospensione abbia perforato il casco di Ayrton Senna e lui sia morto, mentre una macchina a Spa abbia solo sfiorato Alonso e lui per fortuna sia qui vivo e vegeto. Poteva benissimo accadere il contrario: la sospensione sarebbe potuta volare da un'altra parte e Senna potrebbe essere ancora qui a fare le interviste sul podio, mentre Grosjean potrebbe essere finito in galera. È andata così e basta, non possiamo farci nulla.
    Jules avrebbe potuto fare incidente in qualsiasi punto X della pista, e adesso sarebbe a casa a farsi gli affari suoi, invece Qualcosa ha voluto che di tutti gli infiniti punti possibili e immaginabili della pista di Suzuka lui andasse a finire proprio sotto a un trattore.

    "Fare polemica" su quello che si doveva fare non serve a molto, se non a dare un po' di giustizia alla sua famiglia.
    Si doveva fare..., dovere al passato, è come deresponsabilizzarsi, dire "dovevamo fare così, non l'abbiamo fatto. Fine. Per il futuro non si può fare nulla, siamo già al top".
    Ormai è passato, e niente e nessuno può tornare indietro il tempo e cambiare le cose, e riportarci Jules.
    Bisogna dire, chiaro e forte "Cosa dobbiamo fare adesso, per il futuro, perchè non succeda mai più a nessun'altro pilota", al tempo presente.

    Io a volte ho paura che quanto successo 20 anni fa sia sì servito a migliorare di molto la sicurezza, ma che ci abbia un po' troppo desensibilizzato rispetto ai rischi che si possono ancora correre, e ho veramente paura che la F1 si risvegli scossa da uno sberlone pazzesco come il 1 maggio 1994. Si credeva invincibile, e in due giorni sono morte due persone.

    Quante volte in questi ultimi anni abbiamo visto incidenti che per caso non sono finiti male? Pensiamo a Massa centrato da una molla, Alonso sfiorato da una macchina, auto che si capovolgono, testacoda nel mezzo di pioggie a secchiate, gente che urla ai team radio che ha visibilità zero...
    E tutte le volte abbiamo detto "Meno male che le auto sono sicure e che Tizio è uscito". Vediamo ogni incidente come una storia a sè, non come un caso di mera Fortuna che andasse così. Siamo troppo abituati a dare per scontato che dopo un incidente grave in cui l'auto si sfascia, il pilota si alzi sulle sue gambe e a liquidare il tutto con "Beh pazienza, better luck next time". Non ci siamo mai fermati un momento a pensare "Un incidente! Oggi è andata bene, ma domani? Vediamo se si può fare qualcosa!"
    Oggi purtroppo la Fortuna, che ha assistito tanti altri piloti, non ha fatto lo stesso con Bianchi.
    Oggi la F1 ha ricevuto un destro secco, e deve reagire per non finire al tappeto.
    Non può permettersi di sentirsi invincibile come 20 anni fa, e stracciarsi le vesti perchè se Ratzenberger avesse avuto le scocche di oggi sarebbe ancora vivo. Grazie.
    Se oggi non si fosse disputata la gara Jules sarebbe sano come un pesce. Poi magari a Sochi correvano sotto un metro di neve e sarebbe toccato a qualcun'altro.

    È questo che intendevo quando ho scritto di evitare dei facili "Ve l'avevo detto, bisognava fare così..."
    È chiaro che è vero, ma non serve a molto, se poi si continuerà con lo stesso andazzo di liquidare il tutto e non pensarci più. Non si può sempre aspettare una disgrazia per svegliarsi, e se dovesse accadere un grandissimo miracolo, e io voglio che sia così, con tutto il cuore, non possiamo solo dire "Meno male che non è successo niente, continuiamo a correre sotto i diluvi, e speriamo che non succeda niente".
    La FIA non può, non deve assolutamente ragionare in questo modo, o sarà come 20 anni fa, e sarà ancora come oggi, cambierà solo il nome.
    La FIA deve intervenire per il presente e per il futuro, in qualsiasi modo riterrà opportuno, perchè nessuno vuole un nuovo Senna o un nuovo Ratzenberger.

    Non voglio dire "Ve l'avevo detto", voglio solo che la FIA non prenda sottogamba certe situazioni veramente pericolose, perchè ieri magari è andata bene, ma oggi no. E sperare astrattamente che tutto vada bene senza agire concretamente perchè "Tanto va tutto bene, e in futuro speriamo continui così" servirà solo a trovarci, magari tra 10-20-30-40-100 anni, tutti qui col cuore in gola. :cry:

    Riassunto per chi non ha tempo di leggere: si può sempre migliorare la sicurezza delle auto, delle gomme, delle piste, dell'organizzazione, della guida, di qualsiasi cosa... Ma bisogna volerlo fare perchè è giusto farlo ed è giusto che tutti tornino a casa felici e contenti, non solo perchè è successa una disgrazia.
    E questo lo dico non per fare facile qualunquismo, ma perchè ho paura che certe situazioni vengano liquidate con troppa facilità o prese troppo sottogamba, come purtroppo era già successo in passato.

    Era un discorso chiaro nella mia testa, non so se ora lo è altrettanto. Perdonatemi.
     
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72 replies since 5/10/2014, 10:15   754 views
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