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Ho letto stamattina un articolo apparso su Motorsport.com riguardo a uno dei crash più iconici della F1 moderna, cioè quello che ha visto protagonisti Pierluigi Martini e Christian Fittipaldi.
Video
Due versioni a confronto, differentissime l'una dall'altra.
Premessa: da quel giorno Martini e Fittipaldi non si sono più parlati.
In breve, la versione di Fittipaldi: "La differenza di velocità era 289 all'ora (la sua) e 314 (la mia); non era dovuta alla scia, perché al massimo guadagni tre o cinque km/orari. La telemetria era chiara: Martini aveva tolto il piede dall'acceleratore. Ma stiamo parlando di un pilota italiano su macchina italiana a Monza; Giancarlo Minardi azzittì tutto. Ebbi i dati il lunedì seguente, e dopo aver chiesto cosa era successo al telemetrista, lui rispose: "ha alzato il piede". Sono fortunato a parlarne ancora, oggi. Quando tornai ai box, Pierluigi venne da me a chiedermi scusa. Il che significa che doveva avere la coscienza sporca. Gli dissi "non fa niente, non parliamone più". Non volevo mettermi a discutere con un tale idiota. Fu scorretto, un imbecille."
Ecco ora la versione di Martini: "Ero sesto, ma Comas mi superò perché avevo perso la quinta marcia. Nell'ultimo giro Christian era dietro di me a mettermi pressione. Provò a superarmi all'Ascari, quindi mi superò prima della parabolica. Dopo ripassai all'esterno. Visto che la linea d'arrivo era a metà rettilineo e non ad altezza podio come ora, mi misi all'interno, in modo che lui dovesse percorrere più strada per superarmi. Fui obbligato a fare una doppia cambiata dalla quarta alla sesta per perdere meno velocità possibile. Persi comunque qualche chilometro rispetto a lui, quindi accentuai lo spostamento verso destra. Lui però era proprio da quella parte, e mi centrò. Vissi momenti terribili, perché avevo paura che la sua macchina fosse finita dentro la pitlane. Al ritorno ai box Giancarlo mi portò subito nel motorhome, non voleva che parlassi ai giornalisti. Christian entrò accusandomi di averlo fatto apposta, che volevo ucciderlo! Ci fu una violenta discussione, mentre Giancarlo cercava di calmarci in attesa della telemetria. Minardi disse con tono risoluto che se ci fosse stato qualcosa di anomalo avrebbe licenziato il responsabile; era chiaro che stava riferendosi a me. Anche se non avevo fatto nulla di sbagliato. Infatti la telemetria dimostrò che non avevo tolto il piede dal gas, e nemmeno che avevo pigiato il freno; semplicemente non avevo accelerato a sufficienza per via del guasto alla quinta marcia"
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