Kokoro

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    Salve, ragazzi, e bentornati a Kokoro!
    In questo capitolo compariranno dei nuovi (o quasi) personaggi, tra i quali Max Caufield e Chloe Price, appartenenti al videogioco "Life Is Strange". Come da mia tradizione, inserirò qua e là dei crossover con varie serie, sperando che questo minestrone non vi risulti indigesto!
    Bando alle ciance, diamo inizio alle danze!

    CAPITOLO 6 - ORIZZONTI

    Tokyo, 20 dicembre 2019

    Mina e Ryu si trovavano di fronte a un grattacielo altissimo, dove si trovava la sede di “Shojo Fantasy”. La ragazza, infatti, dopo circa due mesi di attesa aveva ricevuto una telefonata dalla casa editrice della rivista, che voleva fare con lei un colloquio per discutere del capitolo autoconclusivo da lei disegnato. Di cosa volessero esattamente parlare non lo sapeva. Tuttavia, doveva essere qualcosa di molto importante, se avevano richiesto la sua presenza.
    - “Ryu, grazie per avermi accompagnata…” - disse la ragazza, che cercava di resistere al gelo di Tokyo, totalmente ricoperta di neve. La grande città era totalmente bianca, eppure questo non fermava la popolazione dal suo classico via-vai, soprattutto nel periodo delle festività natalizie, in cui l’economia girava come una trottola impazzita.
    - “E di cosa, Mina. Dovere mio.” - le rispose l’amico, anche lui alle prese col freddo. Abituato com’era alle altissime temperature all’interno dell’abitacolo delle monoposto per lui la neve era qualcosa d’insopportabile.
    - “O la va o la spacca. Entriamo.” -
    - “Signorsì.” -
    I due entrarono nell’edificio, e presero l’ascensore diretto al quindicesimo piano, la sede di “Shojo Fantasy”.
    - “Salve, sono Mina Nakamura. Ho un appuntamento con l’editor* Yui Tanaka alle 16:00.” - disse lei alla segretaria all’ingresso.
    - “Sì… Nakamura… prego, vi faccio accomodare.” -
    - “La ringraziamo.” -
    Entrarono dunque nella sede del giornale, dove trovarono un’atmosfera simile in tutto e per tutto a quella di un ufficio aziendale: tantissime persone discutevano, lavoravano al computer e ai telefoni, e c’era un andare e venire di gente allucinante. Quella era la redazione di un settimanale di manga, si disse Mina. Un lavoro faticoso non solo per gli artisti, ma anche per chi c’era dietro la pubblicazione delle loro opere.
    Lei e Ryu si diressero verso l’ufficio dell’editor, sedendosi su delle poltrone di fronte alla scrivania. Aspettarono all’incirca una decina di minuti, poi entrò una donna di bassa statura, piuttosto rotondetta, dai capelli neri raccolti in una treccia e occhiali da nerd.
    - “Buon pomeriggio! Tu devi essere Mina Nakamura, giusto?” -
    - “Sì, esatto. Lei deve essere la signora Tanaka.” -
    - “Signora? Magari… ancora signorina, nonostante i miei 34 anni… comunque molto piacere!” -
    Le due si strinsero la mano, dopodiché Yui si sedette, tirando fuori da un raccoglitore le tavole contenenti l’episodio autoconclusivo fatto da Mina.
    - “Dunque… ho letto attentamente il manga che ci hai inviato, e devo dire che non è per niente male, per essere un’esordiente…” -
    Cominciava molto bene, insomma. La stava elogiando per il suo lavoro.
    - “Il disegno è ben fatto, sicuramente la parte migliore del racconto. Qui si vede che hai sperimentato per molto tempo vari stili… mi piace molto l’uso che fai delle ombre per sottolineare gli stati d’animo dei personaggi… tecnica già collaudata, ma non molti la usano in modo efficace come fai tu.” -
    Era vero, il disegnare ritratti e scene con protagonisti i suoi compagni di classe in diversi stili di disegno l’aveva aiutata molto a trovare una sua tecnica.
    - “Noto però che i disegni sono piuttosto statici, e che hai qualche difficoltà con le scene dinamiche. Nulla di grave, ma ci tengo a notarlo…” -
    Era vero, riconosceva di avere problemi nel disegnare i movimenti dei personaggi. Purtroppo era abituata a fare ritratti, e aveva iniziato da poco a esercitarsi con le scene dinamiche.
    - “Inoltre, la tua storia sembra abbastanza… banale. Non fraintendere, è scritta benissimo e la tratti con serietà, ma il tema del bullismo e dell’emarginazione sono già trattati ampiamente negli shojo. Ti manca, insomma, originalità. Questo l’hanno detto anche i mangaka esperti che hanno valutato la tua opera.” -
    Mina sospirò. Il suo entusiasmo era stato decisamente prematuro, doveva ancora migliorare molto se voleva diventare una professionista. Ma non volle scoraggiarsi. Era solo all’inizio, ce la poteva fare!
    - “La ringrazio per la sua sincerità, signorina Tanaka.” -
    - “Ehi, Mina, stai tranquilla…” - le rispose la editor mettendole una mano sulla spalla - “Sei solo all’inizio, puoi ancora migliorare molto! Difatti, ti volevo fare una proposta di lavoro…” -
    La cosa la colse di sorpresa - “Che genere di proposta?” -
    - “Secondo me il modo migliore per farti fare esperienza in questo campo è farti fare pratica da un mangaka affermato, e io ho la persona che fa al caso tuo: Hiro Tanaka.” -
    La ragazza rimase a bocca aperta, mentre Ryu, rimasto silenzioso fino a quel momento, chiese, confuso - “Chi è questo Hiro Tanaka??” -
    - “Non conosci Hiro Tanaka?!” - lo rimproverò Mina - “E’ uno dei più grandi fumettisti di questa generazione!! Ha scritto serie del calibro di ‘Magical Girls To The Rescue’, ‘Love Poison’ e il suo successo del momento, ‘Mystical Attack’!!” -
    - “Oh, scusami. Non m’intendo di manga shojo, io leggo soprattutto shonen e seinen.” -
    - “Dovresti aprirti maggiormente ad altri generi, Ryu. Non ti farebbe male, sai?” -
    - “Scusa, è che mi riesce difficile immaginare un uomo che scrive una serie per ragazze.” -
    - “Quello che dici è piuttosto sessista, lo sai?” -
    La cosa lasciò Ryu spiazzato. Lui e la sua amica non avevano mai litigato in quel modo. Cosa diavolo le prendeva??
    - “Ehi, non esageriamo! Ho detto solo che mi è difficile immaginarlo, non che sia ‘SCANDALOSOH’ che un maschio disegni una serie indirizzata a un pubblico femminile!” -
    - “Ragazzi, calmiamoci, ok?” -
    Alle parole di Yui i due si quietarono. Era la prima volta che avevano un conflitto di tale portata. Hayashi non pensava che Mina fosse così suscettibile sull’argomento degli shojo fatti da maschi.
    - “Molto bene. Ti stavo dicendo, Mina, che per te sarebbe molto utile lavorare per Tanaka, in quanto mangaka molto esperto. Ti potrebbe insegnare molte cose.” -
    La giovane rifletté molto bene sull’opportunità che le si stava presentando: lavorare con un fumettista di tale portata sarebbe stata una grande occasione di crescita per lei, e in più, cosa da non dimenticare, avrebbe cominciato a lavorare e a guadagnare soldi.
    - “Va bene, accetto l’offerta!” -
    - “Grandioso!” - la donna le strinse calorosamente la mano - “Allora nei prossimi giorni ci metteremo d’accordo riguardo lo stipendio e gli orari di lavoro. Prevedo che avrai bisogno di un po’ di flessibilità, visto che vai ancora a scuola.” -
    - “Sì, ma tranquilla, se c’è bisogno di lavorare non mi tiro indietro.” -
    - “Tu non trascurare gli studi, che sono importanti. Avere un diploma è fondamentale, non potrai mai sapere cosa ti accadrà nella vita.” -
    Una raccomandazione del tutto simile a quelle che le erano state fatte in precedenza: continuare a studiare, perché un domani un titolo di studi le sarebbe servito. Lei era comunque fissata con l’idea di diventare mangaka, ma avrebbe potuto benissimo fare tutt’e due le cose, almeno per il momento.
    - “Va bene, signorina Tanaka. Farò come lei mi consiglia.” -
    - “Molto bene. Allora ci sentiamo! Ciao, cara!” -
    - “Arrivederci, e ancora grazie.” -
    Le due si strinsero la mano, e la stessa cosa fecero sempre Yui e Ryu.
    I ragazzi uscirono dalla sede della rivista senza rivolgersi la parola. L’atmosfera era ancora tesa per la loro discussione di prima.
    Fu Nakamura a rompere il ghiaccio - “Ehi, scusami per prima… non volevo prendermela così con te…” -
    - “Tranquilla, è tutto passato. Mi dispiace, sono stato io a dare inizio a tutto.” -
    - “Ma avevi ragione. Per te può essere insolito un maschio che disegna fumetti per ragazze, anche se ce ne stanno tanti in giro, considerando che leggi soprattutto shonen e seinen…” -
    - “La sceneggiatura di Death Note l’ha scritta una donna, lo sapevi?” -
    - “Certo che lo sapevo. Ho pure visto l’anime, e stavo pensando di recuperare il manga.” -
    - “Però… il percorso inverso… di solito la gente legge prima il fumetto e poi guarda il cartone…” -
    - “Che ti devo dire… sarò strana io.” -
    Gli amici camminarono per la città innevata, mentre sbuffavano aria calda dalle loro bocche - “Secondo me questa è una bella opportunità per te, Mina. Non sprecarla.” -
    - “Non lo farò, Ryu, tranquillo.” -
    - “Bene, mi raccomando.” -
    Guardarono il sole, che stava tramontando. Quelle erano le giornate più corte dell’anno, e se le sarebbero godute alla grande. Le loro ultime vere vacanze d’inverno, prima che cominciassero gli impegni più importanti della loro vita fino a quel momento: Mina con i manga, Ryu con l’Honda Ultra Championship (se fosse riuscito a superare il test di Satton). Nuovi orizzonti mai visti si aprivano per loro.

    Seattle, 21 dicembre

    Max stava concludendo il lavoro che aveva da fare prima delle vacanze natalizie. Le foto che aveva scattato andavano ancora un po’ ritoccate, per esaltare i giochi di luce e ombra. Poi si sarebbe potuta dedicare totalmente al relax, che significava mangiare biscotti e bere cioccolata calda davanti allo special di Natale di Charlie Brown e Snoopy mentre la sua coinquilina le pregava di uscire per andare a divertirsi un po’, nonostante il freddo. E proprio quest’ultima si stava godendo la situazione di vacanza, vedendosi la replica di una serie tv sdraiata sul divano e allo stesso tempo navigando col suo telefonino.
    - “Chloe, come diavolo riesci a seguire due schermi contemporaneamente?” - domandò Max.
    - “Allenamento, tesoro… allenamento…” -
    Scrollò le spalle. Quella ragazza, nonostante la conoscesse fin dall’infanzia, restava ancora un mistero per lei, a partire dai suoi capelli tinti di blu. Eppure mamma mia se l’adorava.
    - “Ehi, Max, hai sentito parlare di Airi Katsuragi?” -
    La castana storse il sopracciglio - “Chi?” -
    - “Airi Katsuragi, la idol giapponese che si è ribellata a quei porci dei suoi produttori e ha deciso di mandarli a fanculo e diventare una pilota automobilistica.” -
    - “No, mi dispiace, non mi dice niente.” -
    - “Allora leggiti questo articolo. E’ la traduzione di un’intervista uscita su un giornale italiano un paio di settimane fa.” -
    - “Magari dopo, adesso sto lavorando.” -
    - “Dai, ti prego. Tanto hai quasi finito, se ritardi un po’ non accade nulla di male.” -
    - “Va bene…” -
    La giovane si diresse verso Chloe, che le porse il cellulare. Ciò che lesse la lasciò senza parole. La storia di Airi, le schifezze della Utada Entertainment, la violenza sessuale subita dalla sua amica Irina da un produttore… incredibile, tutte cose che sembrano essere uscite da un romanzo harmony, eppure erano la realtà. Max si rese conto di trovarsi in un mondo ancora ostile alle donne, anche se loro stavano cominciando a raccogliere i frutti dei loro sforzi. Una donna come Airi poteva sicuramente diventare un esempio per tutte loro, in grado di ribellarsi a un sistema sbagliato, ma che poteva essere aggiustato.
    - “Wow… questa ragazza è… fantastica…” -
    - “GiŔ - rispose Chloe - “Mi fa venire ancora più voglia di guardarmi la W Series l’anno prossimo… peccato nessun canale tv se la caghi… stronzi maschilisti…” -
    - “Lo credo bene, lo fanno in Europa. Qui trasmetterebbero le gare a notte fonda. Conviene metterle su Facebook, così le possono vedere tutti in qualsiasi momento.” -
    La blu la guardò male - “Max, perché ogni tanto non mi lasci vivere nell’illusione di essere un’eroina femminista?” -
    - “Perché non siamo su tumblr, ma nella vita reale.” -
    - “Ehi, non mi offendere tumblr! Ci sono dei blog che si salvano lì, alcuni…” -
    - “Stai messa proprio male…” -
    - “Comunque, lo sai che l’Alfa Romeo ha confermato in squadra quello stronzo di Gregori per l’anno prossimo?” -
    La rivelazione lasciò Max scioccata - “Cosa?!” -
    - “Esatto. Quello stronzo sponsorizzato dal suo papino e da quell’altra merda di Sean Prescott debutterà in Formula 1.” -
    Le due erano a dir poco schifate. Sandro Gregori, il peggior rappresentante della comunità italoamericana che ci potesse essere negli Stati Uniti, avrebbe preso il posto di Antonio Anzianazzi al volante dell’Alfa. Non che Anzianazzi avesse dato grandi prove di forza, la sua stagione al confronto col compagno di squadra Kimi Makkinonen, molto più avanti con gli anni di lui, era stata deludente, ma da lì al sostituirlo con uno sterco di vacca fumante ce ne voleva. Chissà quanti culi si saranno lavorati i suoi scagnozzi per farlo arrivare dov’era ora.
    - “Non ci voglio proprio pensare, guarda… spero solo che Lucio abbia fortuna quest’anno in Formula 2, dopo la batosta di quest’anno, e che possa arrivare in Formula 1 e rompergli il culo.” -
    - “Però… lo sai che sei davvero carina quando ti arrabbi e dici le parolacce?” -
    - “Ho imparato dalla maestra…” -
    Le due si guardarono per un attimo, poi Max si sdraiò sul divano accanto a lei e si abbracciarono. Pensarono al loro caro amico, l’italiano Lucio Franceschini, pilota di riserva del team Haas, nonché colui che aveva portato in F2 la Prema ai fasti delle serie minori. Quello sì che era un pilota talentuoso, dalla storia tormentata, che aveva dovuto soffrire per arrivare dov’era in quel momento, a differenza di Gregori, il quale si era sempre trovato con la pappina pronta grazie a suo padre e ai suoi amici, in particolare quel bastardo di Prescott, che aveva distrutto la loro amata Arcadia Bay. Avrebbero tanto voluto fargliela pagare di persona, ma l’omicidio non era proprio un atto eticamente corretto (anche se erano molto tentate dal compierlo, soprattutto Chloe). Speravano che qualcuno distruggesse il suo sogno di dominare su tutto e su tutti, e le due riponevano le loro speranze proprio in Lucio.
    Decisero però di scacciare i cattivi pensieri. Era il periodo di feste natalizie, e a Natale, si sa, sono tutti più buoni. Cominciarono a mettere in pratica quella massima lasciandosi andare a dolci effusioni, tra le quali un bacio delicato. Fate l’amore, non la guerra, come si dice.
     
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    Mi ha fatto piacere vedere degli accenni ai tuoi vecchi personaggi e soprattutto che Prema stia finalmente concludendo qualcosa in F2.
     
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    CITAZIONE (Milly Sunshine @ 3/8/2019, 13:26) 
    Mi ha fatto piacere vedere degli accenni ai tuoi vecchi personaggi e soprattutto che Prema stia finalmente concludendo qualcosa in F2.

    Lucio Franceschini e Sandro Gregori sono due personaggi ai quali sono affezionato, quindi li ho voluti inserire in questa storia (e avranno un ruolo importante). Mi sembrava doveroso far ottenere alla Prema qualche risultato di rilievo, vista la loro situazione in F2 in real life.
     
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    Mi sembrava doveroso far ottenere alla Prema qualche risultato di rilievo, vista la loro situazione in F2 in real life.

    Visti gli effetti, fagliene ottenere di ancora miglioro, così magari vince anche Gelael! :woot:
     
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