Anni 2010, bilancio di fine decennio

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    Mentre anche l'anno solare è sempre più vicino a raggiungere la propria fine, capita sempre più spesso di girarsi indietro e guardare quello che questo 2019 ci ha lasciato.
    Non si chiude soltanto un anno, tuttavia, ma anche un intero decennio, quindi credo che sia l'occasione giusta per ripercorrere questi anni 2010 e vedere che cosa ci hanno lasciato.

    Venivamo da un decennio 2009 che si era concluso con una stagione caratterizzata da un improvviso capovolgimento dei valori in pista, dopo il cambio regolamentare.
    A partire dal 2010 abbiamo rivisto anche team storici come Ferrari e McLaren lottare per posizioni di rilievo e per le vittorie, con McLaren che tuttavia è stata vincente soltanto agli inizi del decennio.
    Abbiamo assistito alla vera e propria ascesa della Redbull e al suo declino, che in realtà non è un vero e proprio declino. Abbiamo assistito alla crescita progressiva della Mercedes, divenuta la forza dominante di questi ultimi campionati.

    Venivamo da un decennio che ci aveva regalato occasionali soddisfazioni e attendevamo forse con ansia il futuro.
    Questi ultimi dieci anni di Formula 1 sono stati mediamente belli, forse più belli di quelli del decennio precedente, con le sue qualifiche "falsate" dai quantitativi di carburante, con outsider del sabato che si rivelavano semplicemente piloti che intendevano effettuare un rifornimento di benzina in più, oppure farlo dieci giri prima degli altri.
    Sono stati dieci bellissimi anni, con i loro difetti, con la loro spazzatura da nascondere sotto ai tappeti, ma ancora troppo vicini per essere visti nel loro lato più splendente.

    Abbiamo assistito a una griglia di partenza con ventiquattro vetture, con tanti piloti emergenti, seppure tanti confinati nelle retrovie e destinati a un rapido rimpiazzo nella stagione a venire. Abbiamo assistito alla lotta per la vittoria, a quella per non essere gli ultimi dei presentabili, a quella per la decima posizione nella classifica costruttori e i relativi big money del campionato costruttori... Il 2010 ci ha portato una realtà diversa, distinta da quella degli anni precedenti, con una Formula 1 sopravvissuta alla tanto vociferata scissione di cui si parlava negli ultimi tempi di Max Mosley.

    Abbiamo vissuto uno scontro a quattro tra Alonso, Webber, Vettel e Hamlton per il titolo all'ultimo gran premio stagionale, cosa inedita almeno per quelli della mia generazione (ma che come gli scontri a tre si è concluso con il mondiale assegnato al pilota che era arrivato lì terzo in classifica), alla completa ascesa della generazione anni '80 e soprattutto seconda metà degli anni '80, mentre nel frattempo sopravvivevano ancora in Formula 1 piloti di dieci o quindici anni più vecchi, seppure a centro gruppo o nelle retrovie.
    Abbiamo assistito a scene iconiche, in quel 2010, anno di fuoco tanto quanto la Lotus Team Malaysia di Kovalainen lungo le buie strade di Singapore: che cosa c'è di più iconico di un backmarker che, anni e anni dopo, viene ricordato più per quell'evento che per quella vittoria in McLaren?

    E poi il 2011, l'anno in cui certe convinzioni ormai marcate si sono definitivamente ribaltate, con il povero Button tacciato di non potere competere con il compagno di squadra Hamilton e di avere vinto solo perché guidava una BrawnGP, ha dimostrato finalmente il proprio valore. Non che nell'anno precedente e in quello successivo sia andato male, ma per mettere a tacere certe voci era meglio avere almeno una classifica stagionale a proprio favore.
    A un 2011 non troppo competitivo, con soltanto due team che puntavano alla vittoria, nel 2012 la situazione si è ribaltata, con tanto di teorie del complotto contro certi vincitori molto di nicchia, prima che la situazione si stabilizzasse.
    Fun fact: nel 2012 Vettel è diventato il primo pilota della storia della Formula 1 a vincere un mondiale durante il quale non aveva vinto nessun gran premio europeo.

    Arrivato il 2013, abbiamo assistito a una delle dinamiche più contorte della storia: dopo avere parlato per metà stagione di quanto fosse bello assistere a un mondiale in cui ogni gran premio non veniva mai vinto dal vincitore della gara precedente, quei commenti si sono ritorti contro di noi.
    Pazienza, una nuova era ci aspettava... ed è iniziata con un 2014 dominato dalla Mercedes, senza una vera e propria seconda forza del mondiale, con Redbull, Ferrari e Williams che a vario titolo si appropriavano dei gradini più bassi del podio. Una volta ci è riuscita anche la Force India, ma non quella di Hulkenberg.
    Sarebbero seguite due stagioni sullo stesso stampo, ma con Ferrari e Redbull ad alternarsi uno scalino al di sopra della gente random di turno.
    Il 2014 ha anche portato a una nuova numerazione, che ha i suoi effetti positivi come i numeri personalizzato, e anche quelli negativi, ovvero che di lì a qualche anno abbiamo visto un pilota ritirarsi da campione del mondo senza che l'anno seguente ci fosse una vettura numero 0 (dite quello che volete, ma il numero 0 è pittoresco).

    Il 2014 e il 2016 ci hanno riservato sorprese anche nella parte bassa della griglia di partenza.
    Monaco 2014 è entrata nella storia come la prima gara in cui una vettura dei "nuovi team" è arrivata in zona punti, con il nono posto di Bianchi, avvenuto in una gara in cui aveva eroicamente superato Kobayashi infilandosi tra la sua vettura e le barriere della Rascasse (stessa cosa fatta da qualcun altro anni dopo al volante di una Ferrari, semplicemente senza essere preso in considerazione). Se Monaco 2014 è stata rocambolesca, Austria 2016, con il decimo posto di Wehrlein, è stata un'altra storia: il numero di vetture che il pilota della Manor si è tenuto dietro per arrivare a punti è impressionante.

    Il 2017 con le sue ruotate tra Vettel e Hamilton dietro la safety car è stato un'ennesima variazione alla storia precedentemente conosciuta, con uno scontro tra due team, in cui sono stati in gran parte i risultati dei piloti ad essere fondamentali per l'assegnazione del titolo (compresi i risultati dei compagni di squadra dei piloti che lottavano per il mondiale).
    Il 2018 è stato un ripetersi del 2017, mentre il 2019 ha visto la storia cambiare ulteriormente, con la Mercedes che faceva solo doppiette nei primi mesi della stagione, poi nel corso del campionato Mercedes, Redbull e Ferrari alternarsi in momenti diversi sul gradino più alto del podio.

    A proposito di podio, abbiamo assistito a Hulkenberg, simbolo di questa epoca avendola vissuta tutta, senza un prima e forse anche senza un dopo, nella sua inarrestabile ricerca, senza frutti, della top-3. Divenuto il pilota con più partenze senza un podio, ha ottenuto invece una pole position, l'esatto contrario del suo ex compagno di squadra Perez, autore di varie top-3 ma pilota con il maggior numero di partenze senza una pole.

    In questo decennio abbiamo assistito anche al debutto del pilota più giovane della storia, che con le regole attuali rimarrà sempre il più giovane. Dopo cinque stagioni in F1, Verstappen ha 22 anni ma è quasi un veterano. Si discute del momento in cui vincerà il suo primo titolo... e deve sbrigarsi, se vuole avere la possibilità di diventare il più giovane campione del mondo di sempre, dato che gli è rimasto un solo tentativo disponibile.
    Stessa età di Verstappen, Leclerc è arrivato in Formula 1 molto dopo, ma è già il pilota più amato, complice anche la vettura che guida e i suoi risultati.
    Come si dice qualcuno, il prossimo decennio della F1 è in buone mani.

    Purtroppo. Già, perché all'incrementare dei piloti con una personalità molto forte, incrementa il numero di ultrà e, purtroppo, in questo decennio abbiamo assistito anche a una crescita del fenomeno dell'ultrà formato web, frutto della diffusione dei social network e del fatto che basti un semplice cellulare per accedervi e scrivere tutto ciò che si desidera.
    Questo, tuttavia, non vuole demonizzare i social network: quando agli inizi del decennio non potevamo guardare un gran premio, ci struggevamo nel dubbio. Adesso possiamo seguire agevolmente commenti live, grazie anche ai profili ufficiali su Twitter. Se non altro, mentre la TV rende la F1 sempre meno accessibile, con le Pay TV in prima linea, almeno internet accompagna noi poveri sprovveduti nel nostro cammino di dolore...

    Post per doppia pubblicazione
    per il mio blog e per F1GC
     
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    Che dire... non posso che condividere il ragionamento che ti ha portato a scrivere questo articolo.
    Gli Anni 2010 forse sono stati tra i più rocamboleschi della storia della Formula 1, non tanto perché ci sono stati campionati combattuti (non tantissimi, ok, ma possiamo dire che il 2010 e il 2012 sono state due delle stagioni più epiche di sempre), ma perché abbiamo visto cambiare totalmente le carte in tavola ad un certo punto: abbiamo visto il declino improvviso di un team leggendario (la McLaren) e l'ascesa senza precedenti di un altro che sembrava destinato alle posizioni di media classifica (Mercedes), la nascita di una nuova grande forza che, tra alti e bassi, si è sempre mantenuta nelle prime posizioni in classifica (Red Bull) e un breve ritorno di fiamma di una vecchia leggenda, poi spentasi a causa di vari fattori (Williams), cose che, almeno per gli appassionati che non si limitano alle lotte per il titolo, sono di grande importanza nel fattore spettacolo e nello storytelling.
    Il nuovo decennio si preannuncia ancor più rocambolesco, visto che ormai non c'è più una scuderia che detiene la maggior parte del potere politico e mediatico (Ferrari), ma ben tre (sempre Ferrari, Mercedes e Red Bull), che hanno praticamente trasformato tutte le altre squadre in dei loro "clienti" (le uniche "indipendenti" restano la McLaren, che però dal 2021 avrà motori Mercedes, e Renault). Non so dire se sia una buona o una cattiva cosa, e quali risvolti avrà, ma sicuramente assisteremo alla nascita di una F1 diversa da quella che abbiamo conosciuto finora.
    CITAZIONE
    Purtroppo. Già, perché all'incrementare dei piloti con una personalità molto forte, incrementa il numero di ultrà e, purtroppo, in questo decennio abbiamo assistito anche a una crescita del fenomeno dell'ultrà formato web, frutto della diffusione dei social network e del fatto che basti un semplice cellulare per accedervi e scrivere tutto ciò che si desidera.
    Questo, tuttavia, non vuole demonizzare i social network: quando agli inizi del decennio non potevamo guardare un gran premio, ci struggevamo nel dubbio. Adesso possiamo seguire agevolmente commenti live, grazie anche ai profili ufficiali su Twitter. Se non altro, mentre la TV rende la F1 sempre meno accessibile, con le Pay TV in prima linea, almeno internet accompagna noi poveri sprovveduti nel nostro cammino di dolore...

    Io pure ho questo timore riguardo a una possibile "polarizzazione" dei tifosi e a una trasformazione della Formula 1 in uno sport più vicino a quelli americani o al calcio nostrano da questo punto di vista a causa della sempre maggiore diffusione della F1 sui social, e fino a qualche tempo fa ero fortemente critico riguardo a ciò.
    Ora, però, mi rendo conto che questo cambiamento produce anche un effetto piacevole, ovvero il fatto che la Formula 1 sta tornando a essere conosciuta in tutto il mondo. E si sa, maggior pubblico significa maggiori introiti, che vengono in parte spartiti tra i vari team, e quindi possibilità di modernizzare tutto ciò che riguarda questo sport (tecnologie delle vetture, copertura mediatica, strutture per gli spettatori nei circuiti più moderne e confortevoli, prezzi dei biglietti meno proibitivi...).

    Perciò ben vengano gli Anni 2020!
     
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    quindi possibilità di modernizzare tutto ciò che riguarda questo sport (tecnologie delle vetture, copertura mediatica, strutture per gli spettatori nei circuiti più moderne e confortevoli, prezzi dei biglietti meno proibitivi...).

    Speriamo, io continuo a sperare in sintesi lunghe delle gare su youtube (come ad esempio avviene sul profilo della indycar postano sintesi di mezz'ora, non di cinque minuti).
     
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    CITAZIONE (Milly Sunshine @ 26/12/2019, 23:49) 
    CITAZIONE
    quindi possibilità di modernizzare tutto ciò che riguarda questo sport (tecnologie delle vetture, copertura mediatica, strutture per gli spettatori nei circuiti più moderne e confortevoli, prezzi dei biglietti meno proibitivi...).

    Speriamo, io continuo a sperare in sintesi lunghe delle gare su youtube (come ad esempio avviene sul profilo della indycar postano sintesi di mezz'ora, non di cinque minuti).

    Rientra pienamente nella mia idea di copertura mediatica. Basterebbe inserire tre stacchi pubblicitari in una sintesi di 45 minuti (come fanno già per tanti video su YouTube), e sarebbe perfetto.
     
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    Appunto... in una sintesi di cinque minuti non si rivive la gara, in una di 30/40 sì.
     
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    Che dire, a me è piaciuto come decennio.

    È stato caratterizzato prevalentemente dal dominio della Red Bull nella prima parte (2010-2013) e di quello della Mercedes nella seconda parte (2014-2019). In ambo i casi abbiamo avuto stagioni dominanti (tipo 2013 o 2015, 2016) come anche campionati epici e memorabili, visto che la concorrenza ha saputo rispondere in qualche stagione come nel 2010 o 2012 contro Vettel e nel 2017 e 2018 contro Hamilton.

    Di gare belle ed emzionanti ne abbiamo avute tante. Molti si crucciano troppo sul fatto che alla fine abbiano vinto spesso gli stessi, ma penso che parecchie gare del 2012 o del 2019 stesso siano state avvincenti, nonostante alla fine si siano spartiti il titolo solo tre piloti in tutto il decennio.

    Cosi come gli anni 80 furono delineati in buona parte dagli scotri fra Senna, Prost, Mansell e Piquet Sr. anche questi anni verranno ricordati prevalentemente per Hamilton, Vettel, Alonso ed anche Nico Rosberg.

    Staremo a vedere come proseguiranno gli anni 2020....

    Edited by King 89 - 11/1/2020, 03:15
     
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    Una delle principali critiche che vengono rivolte a questo decennio è che i campionati sarebbero stati noiosi perché solo tre piloti hanno vinto il mondiale.

    Ora, però, c'è una cosa che secondo me non torna.
    Al di là del fatto che ci sono state stagioni più o meno emozionanti, non è che un campionato possa annoiare per eventi accaduti dopo.

    Esempio concreto: se a novembre 2010 dico "questo campionato è stato emozionante e non mi sono annoiata per niente" non è che tra tre anni il mondiale 2010 sia diventato noioso in modo retroattivo perché i tre campionati successivi sono stati vinti dallo stesso pilota. È un controsenso.
     
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    CITAZIONE (Milly Sunshine @ 28/12/2019, 16:23) 
    Una delle principali critiche che vengono rivolte a questo decennio è che i campionati sarebbero stati noiosi perché solo tre piloti hanno vinto il mondiale.

    Ora, però, c'è una cosa che secondo me non torna.
    Al di là del fatto che ci sono state stagioni più o meno emozionanti, non è che un campionato possa annoiare per eventi accaduti dopo.

    Esempio concreto: se a novembre 2010 dico "questo campionato è stato emozionante e non mi sono annoiata per niente" non è che tra tre anni il mondiale 2010 sia diventato noioso in modo retroattivo perché i tre campionati successivi sono stati vinti dallo stesso pilota. È un controsenso.

    Quindi secondo questa logica anche gli Anni 2000 sarebbero stati noiosi, perché hanno vinto il titolo solo quattro piloti. Bel pensiero...
     
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    Ma infatti c'è gente che definisce come dominati nche dei mondiali non dominati affatto, di questi due decenni, sulla base di chi ha vinto prima e dopo.
    Anche mondiali finiti in modo risicato come 2003, 2010 e 2012.

    Wtf?!

    Peraltro il 2010, con otto cambi di leadership, quattro piloti in lotta per il mondiale a fine stagione e vinto da un pilota che fino alla penultima gara non era mai stato in testa dovrebbe essere l'esatto opposto di un mondiale dominato.
     
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    Abbiamo avuto nel decennio scorso i campionati 2000 e 2003 e dal 2005 al 2009 combattuti, con, nel 2003, 2007 e 2009, più di un pilota che si è giocato il titolo fino alle ultime gare.
    La stessa cosa è accaduta nel 2010, 2012, 2014, 2016, 2017 e 2018 (in queste ultime due stagioni Hamilton ha vinto il titolo in anticipo solo a causa del crollo improvviso della Ferrari e di Vettel nelle ultime gare, e nelle prime due, invece, abbiamo avuto più di un pilota in corsa per il campionato fino alle ultime corse)

    CITAZIONE (Milly Sunshine @ 28/12/2019, 16:32) 
    Ma infatti c'è gente che definisce come dominati nche dei mondiali non dominati affatto, di questi due decenni, sulla base di chi ha vinto prima e dopo.
    Anche mondiali finiti in modo risicato come 2003, 2010 e 2012.

    Wtf?!

    Peraltro il 2010, con otto cambi di leadership, quattro piloti in lotta per il mondiale a fine stagione e vinto da un pilota che fino alla penultima gara non era mai stato in testa dovrebbe essere l'esatto opposto di un mondiale dominato.

    Il mondiale 2003 è uno dei miei preferiti in assoluto, nel quale Schumacher per vincere ha sputato litri di sangue, e non me lo definiscono combattuto? Mah. La stessa cosa vale per il 2010 e il 2012.
     
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    A questo punto mi viene quasi da pensare che la gente che stabilisce quali siano mondiali combattuti e quali no, lo faccia basandosi sulla sola classifica costruttori. Anche perché i mondiali 2014 e 2016, gli ultimi ad essere stati assegnati all'ultima gara, vengono entrambi considerati "mondiali non combattuti".

    Curiosamente, mentre la gente si lamenta di gare noiose perché il mondiale è stato assegnato in anticipo, in molti sondaggi su quale sia stata la gara più bella ed emozionante del decennio viene votata a mani basse Canada 2011 (che sicuramente all'epoca aveva generato lamentele per le due ore e passa di bandiera rossa, ma nevermind).

    Qual è stato il mondiale assegnato più in anticipo del decennio e, di conseguenza il meno combattuto, le cui gare erano tutte noiose? Esatto, il 2011... quindi c'è qualcosa che non quadra e, in apparenza, a rendere emozionante e piacevole il singolo evento non è solo il pilota che vincerà il mondiale quattro mesi dopo.

    PS. Il mondiale 2003 fu abbastanza anomalo secondo i miei standard, non tanto per il numero di vincitori, quanto per le dinamiche finali. C'era un pilota che aveva vinto sei gare, molte in più degli altri, che lottava per il mondiale con uno che ne aveva vinta una. All'inizio il "nuovo punteggio" era visto un po' come la causa di tutto ciò, ma è una situazione che si è rivelata praticamente irripetibile negli anni in cui c'era in vigore quel punteggio (la cosa non si sarebbe ripetuta nemmeno nel mondiale 2009, pure Barrichello che era tra i piloti in lotta per il titolo quello con meno vittorie, per vincere il mondiale avrebbe almeno dovuto vincere le due gare finali, quindi sarebbe salito a quattro).
     
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    E rimane un mistero ancora piú glorioso perchè nel 1988 o 1989 i due piloti che si giocavano il titolo su un missile hanno combattuto, mentre nel 2014 o 2015 non sarebbe successo lo stesso....
     
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    Specie nel 1988 con appena una gara vinta da un altro team...
     
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    Eh si. Almeno Ricciardo nel 2014 e Vettel nel 2015 hanno avuto una lieve chance per il titolo e vinsero tre gare.

    Nel 1988 Berger vinse a külo per il ritiro delle McLaren negli ultimi giri. Sempre se non ricordo male....

    Ad ogni modo, penso che la 1988 sia bella solo perchè vinse Senna e quell'atmosfera 80s fa sempre un po figo.

    Non me ne vogliano i fan di Senna, peró come gia detto una volta, a me da l'idea che tutto quello ottenuto da Senna venga sempre considerato in maniera diversa e migliore rispetto ai risultati degli altri, anche quando quest'ultimi sono stati anche piú faticosi.
    Ma forse è una mia impressione....

    Edited by King 89 - 11/1/2020, 03:14
     
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    Dubito che molta gente italiana che lo esalta lo tifasse quando era vivo...
    Nel senso, sicuramente aveva i suoi tifosi, però correndo contro la Ferrari quelli italiani non dovevano essere la maggioranza.
    Poi in Brasile, in Gran Bretagna (per la McLaren) e soprattutto in Giappone (per la Honda) il discorso era diverso, questo sì...
     
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