A Story of Love and Hate

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    La gente lo derideva, puntando il dito verso di lui.
    - “Che coglione!” -
    - “Ma che, davvero?! Non ci posso credere!” -
    - “Ma guardalo, ‘sto sfigato…” -
    Gente che lo aveva invidiato per i suoi successi, per essere stato migliore di loro nella vita, e che ora godevano nel vederlo umiliato.
    Si mise le mani tra i capelli. Distrutto sia dentro che fuori dal mondo che un tempo aveva amato, di cui aveva sempre voluto far parte, e che gli si era ritorto contro.
    Complotti, malelingue… tutto alle sue spalle.
    Pensò che fosse colpa sua, che si era meritato tutto questo. No… la verità è che lui non meritava niente di tutto ciò. Lui aveva il diritto di essere felice, ma ciò gli era stato negato. Gli avevano voltato tutti le spalle, quelli a cui aveva voluto bene, e che credeva ricambiassero i suoi sentimenti, in realtà erano i suoi peggiori nemici.
    Uno specchio in fondo al corridoio. Passo dopo passo gli si avvicinava, per arrivare a pochi centimetri da esso. Vi era un’immagine offuscata, che piano piano prendeva forma.
    Ecco: quello era il suo riflesso, ma in abiti cenciosi e strappati, capelli trasandati e sporchi, così come la lunga barba. Era quello che sarebbe stato destinato a diventare? Quella sarebbe stata la sua fine?
    No… non voleva… non voleva… NON VOLEVA!
    Diede un pugno fortissimo al vetro, spaccandolo in mille pezzi che caddero sul pavimento, nero come tutto ciò che lo circondava. Ma la sua mano non era ferita, anzi, era vestita di un guanto. Si girò dall’altra parte, e trovò un altro specchio. Ora la sua immagine era completamente diversa: una tuta da pilota, un casco addosso.
    Chiuse gli occhi, e una nuova energia lo pervase. Quando li riaprì si trovava dentro all’abitacolo di una monoposto. Davanti a lui vi era un volante, lo afferrò d’istinto. Premette sull’acceleratore, sentendo un rombo familiare dietro di lui, che gli diede pace. E attorno cambiò tutto: un rettilineo, spalti gremiti di un pubblico che urlava a squarciagola, cinque semafori sopra di lui.
    Adrenalina… cuore che batteva a mille… felicità… la sua unica, vera felicità.
    One light… two lights… three lights… four lights… five lights… GO, GO, GO!

    Vincenzo Bassi si svegliò. Aveva fatto di nuovo quel sogno. Beh, non proprio, era la prima volta dopo tanto tempo che non finiva con la sua immagine da clochard riflessa allo specchio, bensì con quella scena successiva. Sorrise.
    Guardò l’orologio del suo telefono: erano le cinque del mattino passate, anche se a dicembre era ancora tutto buio. A quell’ora riaddormentarsi sarebbe stato impossibile, per cui si rialzò con calma. Era la prima notte che trascorreva nella sua vecchia casa italiana di Modena, dov’era cresciuto con la sua famiglia. Era un bene che suo padre non l’avesse venduta quando aveva deciso di andare a vivere a Castellabate, il loro luogo di vacanze quando era piccolo, nonché quello in cui il suo genitore era nato. Era stato veramente surreale crescere in casa con una famiglia dagli atteggiamenti meridionali, e poi avere amici tutti emiliani. La sua vita era stata fin dall’inizio segnata dalla varietà, e lui non aveva mai avuto problemi a imprecare nel dialetto locale e poi tifare il Napoli, indirizzato da suo padre che aveva ancora nel cuore le imprese di Maradona.
    In quel momento l’appartamento era vuoto, eppure si sovrapponevano nella sua mente immagini della sua infanzia e adolescenza, belle e brutte: i primi passi dei suoi fratelli, con Vincenzo che era sempre stato il primo a vederli e a chiamare i genitori; lui che a sei anni, chiuso in casa in un pomeriggio di pioggia torrenziale e approfittando di sua madre in cucina e suo padre al lavoro, prese di nascosto la bici e cominciò a correre come uno scalmanato per tutta la casa, finendo per cascare e sbattere a terra di faccia, perdendo il suo primo dente da latte; lui che rientrò a casa prima e trovò sua sorella minore mezza nuda sul divano con il suo ex migliore amico (che non sarebbe stato tanto scandaloso se lui non avesse avuto 18 anni e lei 13), chiedendosi ancora come non abbia fatto ad ucciderlo con tutti i cazzottoni in faccia che gli aveva rifilato. Patrizia ancora lo ringraziava per non averle fatto perdere la verginità con uno del genere.
    A quel punto tornò nel mondo reale, e ripensò al fatto che era tornato nel luogo da cui tutta la sua vita era iniziata. Dopo quello che gli era successo molti l’avrebbero presa come una sconfitta, e invece per lui era un nuovo inizio.
    Andò in salotto: sulla scrivania era poggiato un foglio, il simbolo della sua seconda esistenza.

    ALFA ROMEO RACING ORLEN
    OFFERTA DI CONTRATTO PER LA STAGIONE 2021
    SALARIO: 5.000.000€


    Vincenzo trasse un respiro profondo. Aveva chiesto a Frederick Lassez di lasciargli una settimana di tempo per pensarci, e la settimana era quasi finita.
    Avrebbe ricominciato daccapo a 27 anni, lasciandosi alle spalle la 24 Ore di Le Mans appena vinta, nell’anno in cui il Covid aveva stravolto le vite di tutti. Anno che aveva spinto in molti a rivedere la loro vita, tra cui il pilota dell’Alfa Romeo Kimi Makkinonen, che aveva capito che le corse non facevano più per lui. Ormai non era più il campione del mondo di un tempo, essendo stato quasi battuto dal suo compagno di squadra Tonio Vecchiazzi, che non era certamente un fermo, ma nemmeno un Ayrton Sella. Per questo aveva deciso di lasciare la Formula 1 a fine stagione, tentando la fortuna nel World Endurance Championship, lo stesso che Bassi stava per lasciare.
    La vera domanda era, però: era disposto a tornare in un mondo che lo aveva respinto, accusandolo di colpe che non aveva? Rifiutato da gran parte dei piloti e dagli addetti ai lavori, se n’era andato con la coda tra le gambe, quando, nonostante tutti i problemi che aveva avuto fino a quel momento, le cose stavano volgendo al meglio. Tutto per colpa di quei due maledetti… troppo giovani per gestire un team in maniera matura, ma abbastanza per distruggere la vita di una o più persone. E nonostante fossero stati cacciati pure loro dall’ambiente della Formula 1, anche se in maniera decisamente più brutale e con ignominia, continuavano ancora a vivere di rendita di quello che LUI aveva fatto.
    NO! ADESSO BASTA! L’AVREBBE FATTA VEDERE A TUTTI!
    Mise subito una firma sul contratto, poi inviò un vocale su WhatsApp a Lassez per informarlo che sarebbe venuto nella sede del team non appena le restrizioni anti-Covid lo avrebbero permesso. Meglio ricominciare dall’Alfa Romeo che rimanere a piangersi addosso. E chissà, forse questo gli avrebbe aperto le porte della Ferrari un giorno. Era vero che stava andando parecchio male, e che nel 2021 le cose non sarebbero migliorate di molto, ma nel lungo termine il Cavallino sarebbe potuto tornare al top. E anche se aveva la concorrenza di Mick Sochmaker per quel posto lui non si sarebbe di certo tirato indietro. Avrebbe dimostrato di valerlo quel sedile.

    CAPITOLO 1 – SLIDING DOORS

    GREGOR TERENCE: “Yo, ragazzi! Bentornati su Greg & Francy, la rubrica per i veri appassionati di Formula 1! Io sono Greg!”
    FRANCESCA SANTINI: “E io Francy!”
    GREGOR: “Allora, quali voci giungono dagli ambienti del nostro sport preferito, Francy!”
    FRANCESCA: “Beh, Greg, a seguito dell’annuncio da parte di Kimi Makkinonen del suo ritiro alla fine di questa stagione si fa un gran parlare del suo possibile sostituto in Alfa Romeo!”
    GREGOR: “E chi potrà mai essere?”
    FRANCESCA: “Beh, secondo alcuni si potrebbe trattare di Sebastian Petten, a cui come ben sappiamo la Ferrari ha dato il benservito.”
    GREGOR: “E così l’Alfa si qualificherebbe come l’ospizio dei piloti di Maranello? Non mi sembra un granché…”
    FRANCESCA: “Questo non lo so, però una cosa è certa: il sedile dell’Alfa è molto più ambito di quanto si creda. Secondo alcune voci sono in lizza per esso Mick Sochmaker e Callum Myrott, che come ben sappiamo si stanno dando battaglia in Formula 2 per il titolo.”
    GREGOR: “Come stiamo messi male, se due tipi come loro sono il meglio che la Formula 2 sappia offrire…”
    FRANCESCA: “Ma arriva anche un’altra indiscrezione: secondo una nostra fonte autorevole una nostra vecchia conoscenza avrebbe già firmato per l’Alfa Romeo.”
    GREGOR: “Oh, e chi potrà mai essere?”
    FRANCESCA: “Amore, tieniti forte: si tratta di, rullo di tamburi… Vincenzo Bassi!”
    GREGOR: “Oh, sì, il nostro vecchio amico Bassi!”
    FRANCESCA: “Ebbene sì, si tratterebbe proprio di lui. E si dice che la scuderia italo-svizzera gli avrebbe offerto ben 5 milioni di euro!”
    GREGOR: “Beh, immagino per correre due stagioni…”
    FRANCESCA: “No, caro. Per una sola.”
    GREGOR: “Una sola?”
    FRANCESCA: “Già.”
    GREGOR: “Cioè, mi stai dicendo che gli avrebbero offerto un contratto annuale da ben 5 milioni, uno che come merito ha avuto quello di vincere la 24 Ore di Le Mans l’anno scorso con l’unica vettura in grado di farcela, e con solo il suo equipaggio gemello a fronteggiarlo? Mamma mia, com’è messo male il motorsport!”
    FRANCESCA: “Dai, non andarci giù così pesante, Gregor. Ha comunque battuto ad armi pari Sebastien Suomi, non di certo una schiappa.”
    GREGOR: “Peccato che Suomi e il suo equipaggio siano stati costretti a restare fermi venti minuti per riparare un guasto a una sospensione, perdendo la possibilità di vincere… comunque povera Alfa… povera Formula 1… a questo punto sarebbe meglio se prendessero davvero Petten piuttosto che Bassi. Almeno Petten nei suoi anni d’oro vinse quattro titoli, mentre il caro Vincenzo sta a quota zero! Aspetta… vedo che è arrivato un messaggio da un nostro fan…”

    Caro Greg, cara Francy,
    sono un vostro fan da tantissimo tempo, da quando ancora il mondo della Formula 1 vi rispettava quanto vi sarebbe dovuto.
    tuttavia, mi permetto di dissentire dai vostri commenti da Vincenzo Bassi, che è un grande pilota, anche se è stato lontano dalla Formula 1 per tanto tempo.
    So che con lui avete attriti per il 2016, ma vi prego di giudicarlo in questo caso non come persona, ma come pilota. Che poi sia stato scorretto nei vostri confronti è un dato di fatto, ma lo è anche che in quella stagione con una Haas con cui Grossogiovanni aveva vinto una sola gara era arrivato vicino al titolo contro Muffinton e Rosbeef, che erano con la Mercedes.
    Con affetto,
    Mike


    FRANCESCA: “Caro, Mike, ci teniamo a specificare che qualsiasi nostra opinione nei confronti dei piloti è dettata da imparzialità e correttezza, per quanto ci è possibile. E anche se ci facciamo guidare dai sentimenti personali è proprio questo il bello della Formula 1, ovvero avere passione. Anche se, come dici tu, non siamo stati tratti come avremmo dovuto…”
    GREGOR: “E comunque non è impopolare come opinione che Vincenzo Bassi fosse un pilota sopravvalutato. Ha fatto degli errori madornali nel 2016, come in Spagna, quando sì, ha vinto, ma per poco non si è spalmato a muro sotto la pioggia. Oppure ad Hockenheim, dove ha fatto lo stesso IDENTICO errore di Petten sul bagnato due anni più tardi, finendo fuori gara. O a Singapore, quando alla partenza si è scontrato con Richards e ha rotto l’alettone anteriore, finendo la gara solo sesto e perdendo punti preziosi.”
    FRANCESCA: “Inattaccabile…”
    GREGOR: “E insomma, ora l’Alfa probabilmente se ne esce a prendere uno come lui! Con tutti i piloti validi che sono in giro! Se fosse così, le ipotesi sono due: o a Hinwil la birra abbonda o qualcuno ha dotato Bassi di una valigia molto consistente! E lo sappiamo bene che i piloti paganti sono la piaga di questo sport! Tanti bravi corridori dotati di talento vengono continuamente sovrastati da gente che si prende i loro posti nei team o nelle Driver Academy piena di soldi o con i giusti agganci, o addirittura i cui padri comprano i team!”
    FRANCESCA: “Severo ma giusto, Greg.”
    GREGOR: “Detto questo, teniamo a precisare che questo RESTA UN RUMOUR, e onestamente speriamo resti tale, per il bene della Formula 1. Passiamo ad altri temi caldi della settimana…”


    Salve a tutti, gente!
    Con l'uscita prossima di F1 2021 mi è tornato in mente quel tentativo di fanfiction che feci tanti anni fa denominato "Love and Hate - Haas's True Story", ovvero, approfittando delle statistiche pazze tra i team di F1 2016, in cui un pilota emergente, Vincenzo Bassi, lottava per il titolo con la scuderia americana.
    Come potete ben vedere, dunque, questo è una sorta di sequel di quella storia incompiuta, ambientato cinque anni dopo. Ovviamente la base da cui prenderà il via tutto è il videogioco di prossima uscita, che si dovrebbe snodare nei miei piani nel corso di più stagioni (tre, massimo quattro). Ringraziamo inoltre Codemasters che ha da un paio di anni implementato il mercato piloti nel gioco, per cui ci saranno trasferimenti nei vari team, alcuni che potrebbero sorprenderci (parliamo pur sempre di un videogame che, come i cartoni, non deve essere realistico al 100%)!
    Cosa ci aspetterà nei prossimi capitoli? E chi lo sa! No, scherzo, solo i risultati delle gare sono "casuali". Invece le vicende "private" dei nostri eroi sono tutte già belle che decise dall'autore, quindi non preoccupatevi.
    Alla prossima, salutoni a tutti!
     
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    Meno che Vecchiazzi non ha sottratto il volante a Vecchiazzi, non avrei potuto sopportarlo. :lol:
    Per il resto vedo un'atmosfera da campionato 2016 finito in qualche modo a bottigliate... ma Grossogiovanni vincirore di un GP... AAAAAAWWWWWWW! :wub:
    In sintesi BeLiXiM0 KoNtYnUa!!11!!!11!!
     
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    CITAZIONE (Milly Sunshine @ 8/7/2021, 10:45) 
    Meno che Vecchiazzi non ha sottratto il volante a Vecchiazzi, non avrei potuto sopportarlo. :lol:
    Per il resto vedo un'atmosfera da campionato 2016 finito in qualche modo a bottigliate... ma Grossogiovanni vincirore di un GP... AAAAAAWWWWWWW! :wub:
    In sintesi BeLiXiM0 KoNtYnUa!!11!!!11!!

    Grazie per il tuo supporto, come sempre! :D
    Il Mondiale 2016 è stato completamente fuori di testa, come direbbero i Maneskin, sia in termini sportivi che di drama dentro e fuori la pista, che racconterò anche tramite dei "flashback". E comunque Grossogiovanni merita a prescindere di vincere almeno un GP con un'auto competitiva.
    Su Bassi e Vecchiazzi diciamo che il loro rapporto non sarà tutto rosa e fiori. Ricordiamoci che si tratta di due piloti entrambi italiani, che hanno la stessa età (Vincenzo è solo di qualche mese più vecchio di Tonio) ed entrambi sognano di guidare per la Ferrari, quindi ci sarà sicuramente attrito tra i due!
     
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    E va beh, non importa che se si tirano addosso i piatti, quello che conta è che Vecchiazzi abbia ancora un volante. :lol:
     
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    CITAZIONE (Milly Sunshine @ 8/7/2021, 14:02) 
    E va beh, non importa che se si tirano addosso i piatti, quello che conta è che Vecchiazzi abbia ancora un volante. :lol:

    Su quello puoi star certa! Altrimenti non possiamo avere un po' di drama in pista, visto che nei primi 1-2 anni difficilmente Bassi lotterà anche solo per il podio!
     
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    CAPITOLO 2 – MI PRENDI IN GIRO?

    - “Come sarebbe a dire che sono licenziata?! Mi stai prendendo in giro?!” -
    - “Purtroppo ha deciso così la compagnia. Mi dispiace, Roberta.” -
    Lei fissava quello che era stato il suo migliore amico per tanti anni, che considerava come un fratello, mentre le tirava quel macigno addosso, apparentemente impassibile. Non una pacca sulla spalla per consolarla, nessun movimento degli occhi, nemmeno un cambiamento nel tono di voce. Era come se stesse liquidando una collega qualsiasi.
    Roberta era totalmente sconvolta. Le aveva promesso che sarebbe andato tutto bene, che avrebbe risolto lui le cose per lei, di stare tranquilla, e invece niente. Fuori, licenziata.
    E dire che era stata lui a introdurlo nell’azienda, disperatamente alla ricerca di lavoro a 25 anni e con una laurea in Architettura con la quale tutti quelli con cui aveva fatto colloqui si erano puliti un posto che è meglio non menzionare in questa sede nei due anni precedenti. Ora le stava dando questa notizia senza battere ciglio, tradendo il non aver fatto assolutamente niente per evitare che ciò accadesse, e questo le faceva ancor più rabbia.
    - “Tu… io ti ho aiutato nel momento del bisogno, e in cambio cosa mi hai dato?! Niente!” -
    - “L’azienda non mi ha dato altro modo. Hai pur sempre rotto il contratto con Zambretti…” -
    - “QUELLO LI’ MI HA PALPATO IL SENO, DICENDOMI CHE AVREI DOVUTO DARGLI QUALCOS’ALTRO IN CAMBIO PER CHIUDERE L’AFFARE! COSA DOVEVO FARE SE NON MOLLARGLI UNA SBERLA IN FACCIA E MANDARLO A FANCULO, A QUEL VECCHIO MAIALE?!” -
    - “Potevi starci. A quest’ora non saresti in questo guaio.” -
    Roberta non poteva credere a ciò che aveva sentito: Gabriele, quello che da liceale aveva conosciuto alle manifestazioni per i diritti delle donne, più grande di lei di tre anni, che guidava il suo gruppo di amici con cartelloni e motti, che le aveva sempre insegnato ad andare avanti a testa alta, di non vergognarsi di quella che era, le aveva sostanzialmente detto che era colpa sua per non aver accettato le molestie di quell’obeso quasi settantenne con l’alopecia e un riporto fatto malissimo.
    - “Tu… brutto ingrato… ti ho portato IO qui, quando passavi tutta la giornata a piangere nella tua stanzetta, aspettando la chiamata di tutti quelli a cui inviavi curriculum, che ti lamentavi che nessuno valutava la tua laurea, e che ti rifiutavano perché questo Paese non incentiva i giovani e per i tuoi trascorsi politici documentati… e ora sputi addosso non solo a quello in cui tu credevi, Gabriele il femminista, ma soprattutto A ME, la tua migliore amica, che ha sempre creduto in te!” -
    La discussione si era fatta talmente accesa che ormai tutti erano usciti dai loro uffici per vedere cosa stesse succedendo.
    - “COSA DIAVOLO STA SUCCEDENDO QUI?!” - era Ruggero Marchetti, il capo della loro azienda, che si stava dirigendo verso di loro furente - “Jacovi, non ti avevo detto di occuparti tu della faccenda di Torrisi?!” -
    - “Sì, signore.” - rispose Gabriele, con tono estremamente rispettoso, cosa che provocò ancor più disgusto a Roberta.
    - “E ALLORA PERCHE’ LEI E’ ANCORA QUI?!” -
    - “Me ne stavo giusto andando, volevo solo dire una cosa a Gabriele…” - lei fissò caustica il suo ormai ex amico, e sibilò - “Tu sei solo un grandissimo ingrato, e un lurido verme. Mi sono sbagliata completamente su di te, pensavo valessi qualcosa, e invece sei solo un misero arrivista, al quale importa solo di sé stesso. Goditi i vantaggi che avrai dall’avermi licenziato, io, che ti ho portato qui.” -
    La ragazza si girò e andò verso il suo ufficio, per prendere le sue cose. Gabriele la fissò per un attimo, sentendo dentro di sé una lieve sensazione di oppressione. Timore? Rimorso? Non sapeva bene cosa fosse, fatto sta che sparì subito, lasciando spazio a una strana euforia. Sentì come se si fosse liberato di un peso. Ed era effettivamente vero: comunicando a Roberta il suo licenziamento aveva reciso ogni suo legame col suo passato, quando era uno stupido ragazzino idealista, prima d’imparare la crudele realtà del mondo, ovvero mangiare, o essere mangiati.
    - “Capo… mi dispiace per quello che è successo. Dovevo gestire meglio la situazione, lo so.” -
    - “Naaaaaaaah, non ti preoccupare, Jacopi…” - disse il più anziano dandogli una pacca sulla spalla - “Le donne sono pazze, specialmente le gnocche. Ora torniamo al lavoro.” -
    - “Sì, capo.” -

    Gaia Torrisi era sdraiata sul divano, guardando il suo telefono mentre sgranocchiava popcorn. Doveva fare i compiti, ma in quel momento non ne aveva proprio voglia. Si chiedeva sempre a cosa servisse la scuola, soprattutto in un periodo di pandemia in cui erano costretti a studiare da casa. Meno male che si vedeva con le sue amiche fuori, sennò sarebbe completamente impazzita.
    All’improvviso sentì la porta sbattere. Non poteva essere, doveva avere casa libera per le successive tre ore! Mise subito via il telefonino, ingoiò la manciata di popcorn non ancora masticata del tutto, quasi strozzandosi, e prese in mano il suo libro di fisica, facendo finta di studiare. Non si accorse che sua sorella Roberta se ne stava fregando altamente di lei, ed era tornata buttando la mascherina sul tavolo. Lanciò letteralmente la borsa da lavoro sul divano, a un centimetro da Gaia, che fece un tonfo pazzesco, essendo carica di fogli e quaderni.
    - “Ehi, cogliona! Potevi ammazzarmi con quel macigno, sai?!” -
    La sorella maggiore non la ascoltò, dirigendosi in cucina per prendere una birra dal frigorifero, quasi dimenticandosi di lavarsi prima le mani. Aperta la bottiglia tracannò il liquido con una velocità e una rabbia che lasciarono la più piccola esterrefatta. Roberta era sempre così zen, tanto da farle venire il voltastomaco. Cosa diavolo era successo da farla arrabbiare così?
    - “Oh, Robè… cos’è successo??” -
    - “E a te che interessa?” - rispose acida quella che, teoricamente, avrebbe dovuto essere la più matura delle due (e come solitamente era).
    - “M’interessa, se vedo mia sorella che per poco non butta giù casa incazzata nera.” -
    Roberta bevette ancora, quasi svuotando la bottiglia, poi riprese - “Vuoi sapere l’ultima? Te la do io: mi hanno licenziata. Saluti, è finita, game over. E adesso prendimi pure in giro…” -
    Gaia restò esterrefatta - “L… LICENZIATA?! Ma non avevi detto a mamma e papà che il lavoro stava andando bene?!” -
    Era veramente umiliante: la molestia sessuale subita da Zambretti l’aveva tenuta nascosta alla sua famiglia per non dar loro un dispiacere, nella speranza che tutto si risolvesse senza problemi. Per questo contava su Gabriele, quello che considerava il suo migliore amico.
    Decise quindi di sputare il rospo, e raccontò tutta la verità alla sorella. Alla fine del racconto quest’ultima era furente - “QUEL MISERO SCARAFAGGIO! Meno male che era un femminista! Se lo vedo per strada lo gonfio di botte!” -
    - “Stai calma, tu non meni nessuno!” -
    - “Ehi, qui si parla di molestie! MOLESTIE! Devi andare alla polizia a denunciare quel maiale che ti ha palpata e quei bastardi suoi complici!” -
    - “E a chi crederanno?! Non ho prove per dimostrare quello che Zambretti mi ha fatto, e tutti in ufficio leccano il culo a Marchetti, quindi negheranno che sia mai avvenuto!” -
    L’adolescente si sedette sulla sedia, mettendosi una mano sulla fronte - “Questo… non è giusto, cazzo! Non è giusto! Tutto per colpa di quegli schifosi omertosi… poi dicono che noi donne oggigiorno siamo privilegiate!” -
    - “Lo so…” -
    La più piccola si alzò dalla sedia, e abbracciò forte la sorella - “Senti, io e te… non sempre siamo andate molto d’accordo… ma sappi che io sono vicina a te in questo. Capisco quello che provi…” -
    - “Grazie… lo so che mi sei vicina in questo…” -
    - “Senti, Roberta, che ne dici se stasera ci guardiamo un bel film? Tanto mamma e papà non ci sono, per cui abbiamo la tv in salotto tutta per noi!” -
    - “Mi piacerebbe molto!” -
    - “E sai, faccio anche i miei speciali hamburger con patatine! Che ne dici?” -
    La più grande rise, finalmente - “Ma tu mi vuoi proprio viziare!” -
    - “Non ti ci abituare, domani tornerà tutto come prima con noi che ci punzecchiamo a vicenda.” -
    - “Sai che la cosa non mi dispiace poi tanto?” -
    - “Non immaginavo fossi masochista… contenta te…” -

    ********

    GOOGLE MEET

    MARCELLO: “Quindi quel fottutissimo bastardo non ti ha difesa?!”
    ROBERTA: “Esatto…”
    LUCIANO: “Quella grandissima merdaccia! E dire che fino a un anno fa mi riprendeva quando facevo le battute sulle battone dell’autostrada!”
    SERENA: “Restano comunque sessiste, Luciano…”
    LUCIANO: “Ma non è questo il punto! Vi ricordate quando ci trascinava ai cortei in difesa delle donne?! Addirittura faceva gli slogan con gli striscioni!”
    LUCREZIA: “Purtroppo la gente cambia, spesso in peggio. Lui ha trovato lavoro, e per tenerselo si è ridotto così…”
    MARCELLO: “Ho capito, ma è, o meglio era sua amica! Ed è stata molestata! Uno magari può abbassare il tiro del proprio femminismo, ma non può passare da un estremo all’altro così, con uno schiocco di dita!”
    ROBERTA: “Non so che dirvi, ragazzi…”
    SERENA: “Lasciamo stare… tu invece come stai, Roby?”
    ROBERTA: “Come volete che stia… come una povera stronza che ha appena perso il suo lavoro…”
    LUCREZIA: “Purtroppo per ‘sto cazzo di Covid non possiamo fare assembramenti in casa, sennò ti organizzavamo una bella cena.”
    ROBERTA: “L’importante è che siate qui a parlarmi. Poi ci possiamo pure vedere per conto nostro, magari ci facciamo una passeggiata…”
    LUCIANO: “Io ci sto! Sò stufo di stare tappato in casa, mi mancate! Il jogging aiuta solo fino a un certo punto…”
    MARCELLO: “Speriamo arrivi presto ‘sto benedetto vaccino, così riprendiamo a vivere!”
    ROBERTA: “Anch’io lo spero. Sarebbe la mia unica gioia in tutto questo oceano di merda.”
    SERENA: “Allora ci vediamo sabato pomeriggio tutti e cinque, vi va bene?”
    MARCELLO: “Sì!”
    LUCIANO: “Alla grande!”
    LUCREZIA: “Okay!”
    ROBERTA: “Grazie, ragazzi, siete i migliori.”
    SERENA: “E di cosa! E ricordati, nonostante tutto girl power!”
    LUCIANO: “Aridaje… lascio Roma pe’ Modena e dovevo diventà amico della peggio femminista della città?”
    MARCELLO: “Mamma mia, le critichi tanto ma sei un dito al culo mille volte peggio di loro, Lucià!”
    LUCIANO: “A chi hai dato der dito ar culo?! E guarda che facendo lo zerbino così nessuna te la dà, Marcè.”
    MARCELLO: “Per tua informazione sono ancora fidanzato con Katia. Quello che mi sembra senza donne e che se la prende con loro sei tu, Luciano.”
    LUCIANO: “E chi se la prende co’ loro?? Io so’ così co’ tutti, maschi e femmine!”
    LUCREZIA: “Buoni, ragazzi…”
    ROBERTA: *ride* “Ciao, grazie ancora!”
     
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    Eccomiiii quaaaaa! Vedo che questo capitolo (a sua volta molto ben scritto - complimenti) è focalizzato su personaggi "esterni" al campionato e che in apparenza sembrano slegati dai lanci di piatti tra Vincenzo e Vecchiazzi. Quindi sono curiosa di vedere in che modo le due vicende prossimamente finiranno per incontrarsi.

    PS. Montoya approva sicuramente la cena a base di hamburger e patatine.
     
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    CITAZIONE (Milly Sunshine @ 9/7/2021, 19:20) 
    Eccomiiii quaaaaa! Vedo che questo capitolo (a sua volta molto ben scritto - complimenti) è focalizzato su personaggi "esterni" al campionato e che in apparenza sembrano slegati dai lanci di piatti tra Vincenzo e Vecchiazzi. Quindi sono curiosa di vedere in che modo le due vicende prossimamente finiranno per incontrarsi.

    PS. Montoya approva sicuramente la cena a base di hamburger e patatine.

    Ti ringrazio. Sto cercando di cogliere gli aspetti della quotidianità che il Covid ha cambiato, ma al contempo "salvando" almeno in parte i rapporti umani. La pandemia è stato proprio uno dei motivi per cui ho smesso di scrivere Kokoro, non sapevo come far andare avanti una storia in un mondo che inevitabilmente sarebbe stato troppo diverso da quello attuale. Sono felice di esserci riuscito, almeno finora.
    Le vicende s'intrecceranno, e molto presto. Diciamo che i primi due capitoli rappresentano la "causa scatenante" delle vicende. Per quanto riguarda le gare, quando uscirà F1 2021 (ovvero venerdì prossimo) queste inizieranno. Il calendario ovviamente non sarà in toto uguale a quello nostro, visto che il gioco non lo permette, diciamo che sarà una sorta di "What If" per certi versi della nostra realtà.

    Poi quelli che prepara Gaia sono hamburger e patatine SPECIALI, che sicuramente JPM adorerebbe. u.u

    Edited by Great Saiyaman‚ The Big Dreamer - 9/7/2021, 22:41
     
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    CAPITOLO 3 – DETERMINAZIONE

    - “LEWIS MUFFINTON VINCE IL GRAN PREMIO DI TURCHIA E IL SUO SETTIMO TITOLO MONDIALE, COME MICHAEL SOCHMAKER! Secondo posto per Sergio Terez, mentre Sebastian Petten ha beffato all’ultimo il suo compagno di squadra Charles Leperl dopo un errore di quest’ultimo nelle curve finali, strappandogli la terza posizione! Un’altra piccola gioia per la Ferrari in un’annata veramente da dimenticare…” -
    Vincenzo prese in mano il telefono, accedendo a Instagram, per poi andare sul profilo di Muffinton e mandargli un messaggio privato: “Bravissimo, ti faccio i miei complimenti. Sei un grande.
    Ed era sincero, lo considerava il miglior pilota contro cui avesse mai corso. Più forte di Rosbeef e Petten, e anche, secondo lui, dell’attuale generazione di giovani. Era innegabile, anche se aveva un missile tra le mani restava comunque il migliore tra di loro. Nemmeno Petten era riuscito a impensierirlo quando hanno potuto giocare ad armi almeno lontanamente pari, anzi, lo aveva fatto crollare psicologicamente senza trucchetti sui social, per quanto fosse presente su questi ultimi. Pura e semplice velocità.

    ********

    CONFERENZA STAMPA GP DI TURCHIA

    REPORTER: “Lewis, sono David Border, dello Spinning Wheel.”
    MUFFINTON: “Prego, David. Chiedimi qualsiasi cosa tu voglia.”
    REPORTER: “Innanzitutto congratulazioni per il tuo settimo titolo mondiale, col quale hai pareggiato un ulteriore record di Michael Sochmaker. La domanda che volevo farti però non riguardava te, ma la prossima stagione: l’Alfa Romeo ha annunciato pochi giorni fa l’ingaggio di Vincenzo Bassi al posto di Kimi Makkinonen. Come ti senti al riguardo?”
    MUFFINTON: “Beh, sono felice che Bassi dall’anno prossimo sarà di nuovo tra noi. Mi ricordo di lui come di un pilota forte, veloce, aggressivo e tenace. Ciò di cui la Formula 1 ha bisogno, soprattutto dopo aver dimostrato quanto vale vincendo la 24 Ore di Le Mans. Tra le altre cose mi ha inviato un messaggio per congratularsi con me. Dopo gli risponderò, anche se lo ringrazio già qui davanti alle telecamere, se mi sta vedendo.”
    REPORTER: “In verità ti volevo chiedere cosa ne pensassi delle critiche che lo circondano. Ci sono molti ancora oggi che lo accusano di aver rotto l’armonia interna al team Haas, guidato all’epoca dalla triade Gunther Bainel-Gregor Terence-Francesca Santini.”
    MUFFINTON: “Premetto che a me di Bassi, della Haas e di tutto il resto non importa nulla. Comunque sappiamo bene cosa successe nel 2016, e questa storia che la colpa sia di Vincenzo per non aver voluto essere comandato da Terence e Santini a bacchetta, o di Bainel che dopo il disastro del 2017 e la scoperta della verità dietro a tutto quel casino li ha cacciati semplicemente ha stufato. Chi difende ancora quei due soggetti non merita minimamente la considerazione del paddock.”
    REPORTER: “Però in tanti li amano. Sono considerati ad oggi i più importanti influencer della Formula 1, hanno più followers perfino di te su Twitter.”
    MUFFINTON: “A parte che Twitter è una cosa, mentre su Instagram le mie cifre se le sognano, quelli lì sono diventati famosi negli ultimi anni grazie all’ascesa di TikTok, che non è decisamente un social adatto a discutere di Formula 1, almeno non in maniera edificante.”
    REPORTER: “Stai forse dicendo che TikTok non è buono come Twitter e Instagram?”
    MUFFINTON: *visibilmente irritato* “Non vorrei che le mie parole fossero travisate: TikTok è ottimo per video musicali brevi, o per sketch come quelli di Khaby Lame, non per argomenti che richiederebbero discussioni approfondite come quella che stiamo facendo in questo momento. Il mio timore è che Terence e Santini non solo attirino persone che seguono loro e non la Formula 1 parlando di quest’ultima, ma che le rendano addirittura disinformate al riguardo.”
    REPORTER: “Beh, sei un po’ duro con loro… dopotutto hanno sempre parlato di te con grande stima nei loro video…”
    MUFFINTON: “E li ringrazio. Però non posso dimenticare del tutto quello che hanno fatto in passato, purtroppo.”
    REPORTER: “Grazie per l’intervista, Lewis.”
    MUFFINTON: “Di nulla. Ora scusate, ma devo andare a far baldoria col mio cane!”
    *risate generali*

    ********

    - “Voglio strozzare quel bastardo…” - ringhiò Gregor, mentre guardava la tv assieme a Francesca, dalla parte opposta del divano dalla sua, che si stava dipingendo le unghie.
    - “Sta’ buono, tesoro… risparmiati la rabbia per il vlog che inizierà fra poco…” -
    - “Sì, ma sta citando i fatti del 2016! Tu lo sai che ci sono sempre i curiosi che poi vanno a vedere cosa sia successo! Se più gente fa ricerche ed elabora teorie…” -
    La donna sbuffò irritata - “Ascolta: abbiamo 10 milioni di follower su Instagram, 8,3 milioni su Twitter, e 5 milioni su YouTube, per non parlare di tutte le nostre sub su Twitch. E’ praticamente IMPOSSIBILE che riescano ad affossarci. In troppi ci amano.” -
    - “Ma le voci girano, lo sai! E sai anche che possono rovinarci…” -
    - “Basterà che recitiamo il nostro copione e tutto andrà bene, amore. Fidati di me.” -
    Il giovane si avvicinò alla sua compagna, e le sussurrò all’orecchio - “Ti amo quando mi rassicuri. Scusa, hai ragione, mi lascio troppo trasportare.” -
    - “Sono qui per questo. Siamo una squadra, no?” -
    - “La migliore…” -
    I due si baciarono, poi Gregor disse - “Sai, mi è venuta un’idea…” -
    - “Cosa?” -
    - “Visto che ai nostri nemici piace tanto rivangare il passato ribadiamo noi la nostra versione della storia…” -

    ********

    - “’STI PEZZI DI MERDA!” - urlò Vincenzo, dando un calcio al cassonetto dell’umido e buttando a terra bucce di verdura e frutta.
    All’altro capo del telefono il suo interlocutore cercò di sbollentare gli animi - “Vincenzo, ti prego, calmati…” -
    - “E come posso calmarmi di fronte a questo, Marco?!” -

    IL SUSSURRO DEL MARE

    GUAI IN VISTA PER VINCENZO BASSI
    Di Giorgia Luciani



    A pochi giorni dall’annuncio del suo ritorno in Formula 1 nella stagione 2021 con l’Alfa Romeo Vincenzo Bassi è subito protagonista per vicende legate al suo passato: i due vlogger Gregor Terence e Francesca Santini, in arte Greg & Francy, che assieme a Gunther Bainel formavano la ‘triade d’oro’ del team Haas, hanno rimarcato nuovamente i fatti che avrebbero portato al caos della scuderia nel 2016 e alla sua crisi a partire dal 2017, ovvero la presunta faida tra i due giovani e Bassi, reo di aver litigato con loro perché innamorato, non ricambiato, di Santini, che lo avrebbe rifiutato dopo una sua dichiarazione.
    Un fatto all’epoca considerato verità assoluta, e che portò al licenziamento di Bassi alla fine della stagione dalla Haas senza alcuna penale per la sua presunta condotta, quando ormai non c’era più possibilità di contattare altri team per il 2017. Licenziamento di cui Bainel ancora oggi si pente, dopo l’allontanamento di Terence e Santini dall’intero Circus a causa dell’accusa di aver intascato soldi per un’associazione benefica da loro fondata con la partecipazione attiva dell’allora management della Formula 1, che ha fatto avviare un processo contro di loro in cui si è dichiarato parte lesa. Tuttavia Freedom Network, che oggi gestisce il campionato mondiale di automobilismo, secondo alcune voci vorrebbe far cadere le accuse, stanco di continuare un processo che non sembra portare ad alcun risultato.
    Una cosa comunque è certa: questo riapre vecchie ferite nel mondo della Formula 1, e soprattutto fa riaffiorare gli scheletri nell’armadio di Vincenzo Bassi proprio in quello che dovrebbe essere il momento della sua rinascita sportiva.


    - “E’ solo un articolo, Vincenzo. Non te la prendere, ti prego.” -
    - “Un articolo scritto da una giornalista del giornale più merdoso sulla faccia della Terra! Ti ricordi quando hanno licenziato Cristiano Tronchetti, quel reporter che passò un anno nella Haas e scrisse Love and Hate - Haas’s True Story, dove raccontava la verità per filo e per segno?! Terence e Santini lo fecero condannare per diffamazione, e venne ordinato che tutte le copie del libro venissero ritirate dai negozi! Ma quale diffamazione, aveva scritto la verità! E il giornale ne approfittò per cacciarlo, senza provare ad aiutarlo! Per fortuna che è stato preso da una testata sportiva che gli credeva e lo difese apertamente…” -
    - “Purtroppo tutti nel team negarono ciò che c’era nel libro, anche se sappiamo entrambi la verità.” -
    - “Lo hanno fatto per coprire quei due bastardi, o per convenienza o per paura di essere licenziati a loro volta. Solo nel 2017 Bainel si è reso conto del clima di terrore che avevano creato ad un certo punto nel team, ma il danno era fatto…” -
    - “Come tuo manager ti consiglio d’ignorare questo fatto. Sono polemiche social che non ti riguardano, semplice pettegolezzo. Frederick Lassez ha già detto che stanno preparando un comunicato per ribadire che non sarai licenziato per presunti fatti avvenuti nel passato.” -
    - “Già sui social mi attaccano! Mi ero dimenticato che fosse un piagnone, il frignone che per un rifiuto manda in vacca tutto e ma a ‘sto qua danno ancora un volante? E questi sono i più family-friendly… questo non fa affatto bene alla mia immagine, lo sai!” -
    - “Siamo nell’era della diceria, dove si prendono voci non confermate per verità assodate. Non fare così, è la norma purtroppo. E comunque i tuoi colleghi ti sono vicini, compreso Muffinton.” -
    - “Lewis è un grande, ma anche Seb mi ha mandato un messaggio di solidarietà, sia in pubblico che su Instagram.” -
    - “Petten ha un account Instagram?? Non lo sapevo…” -
    - “E’ un account con pseudonimo, lo conosciamo solo noi piloti amici suoi e i familiari. Lo usa per mettere like ai nostri post e mandarci in privato dei meme. Io, lui e Romain poi ci scambiamo consigli di cucina in una nostra chat, ogni tanto cazzeggiamo ricordando i bei vecchi tempi.” -
    - “Grossogiovanni è l’unico del team Haas ad esserti rimasto vicino, lo ricordo.” -
    - “Pure Bainel mi ha inviato un post di scuse su Twitter quando è venuta la verità a galla. L’ho accettato. Anche lui era stato alla fine una vittima di quei due bastardi.” -
    - “In ogni caso, te lo ripeto: non starli a sentire. Ignorali. Solo se la stampa ti farà domande dovrai rispondere. Non alimentiamo ulteriormente la polemica, al momento siamo in una botte di ferro.” -
    - “Ti ringrazio, Marco. Sei sempre rimasto con me in tutti questi anni, anche nei momenti difficili. Te ne sono infinitamente grato.” -
    - “Che razza di manager sarei se non riuscissi a toglierti dai casini? A questo punto sarebbe meglio non pagarmi proprio.” -
    Vincenzo scoppiò a ridere - “La butti sempre sul denaro, eh?” -
    - “E’ il capitalismo, baby. Tu mi dai soldi e io di conseguenza ti offro ottimi servizi.” -
    - “Ci aggiorniamo, Marco. Grazie ancora. Salutami Ambretta!” -
    - “Contaci. Ciao!” -


    Edited by Great Saiyaman‚ The Big Dreamer - 11/7/2021, 02:45
     
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    Stavo pensando a un commento serio da scrivere a questo capitolo e poi hai lanciato lì come una bomba tante Grosjettel vibes. :wub:
    Sto volando con la mente e immaginando RoGro che il primo aprile manda a Crazy Frog la ricetta del gabbiano allo spiedo, triggerandolo. :lol:

    A parte questo, i due simpaticoni influencer sembrano esattamente quello che succederebbe se alla gente formato tumblr venissero affidati ruoli di responsabilità. :XD:
    Sono un po' delusa da Guntahhhh, avrebbe dovuto prenderli a calci nel cu*o molto tempo fa.

    PS. Che intervistatore trash, il Prosciuttello avrebbe meritato di essere accolto dalla Stellona.
     
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    CITAZIONE (Milly Sunshine @ 10/7/2021, 19:55) 
    Stavo pensando a un commento serio da scrivere a questo capitolo e poi hai lanciato lì come una bomba tante Grosjettel vibes. :wub:
    Sto volando con la mente e immaginando RoGro che il primo aprile manda a Crazy Frog la ricetta del gabbiano allo spiedo, triggerandolo. :lol:

    A parte questo, i due simpaticoni influencer sembrano esattamente quello che succederebbe se alla gente formato tumblr venissero affidati ruoli di responsabilità. :XD:
    Sono un po' delusa da Guntahhhh, avrebbe dovuto prenderli a calci nel cu*o molto tempo fa.

    PS. Che intervistatore trash, il Prosciuttello avrebbe meritato di essere accolto dalla Stellona.

    La chat di Bassi, Petten e GrossoGiovanni è sicuramente qualcosa di paragonabile al nostro Forum in quanto a follia, ci stanno le trollate di Romain a Seb con i gabbiani allo spiedo.
    Gregor e Francesca sono due personaggi spregiudicati che grazie al loro carisma hanno fatto carriera giovanissimi nella Haas, prendendosi meriti che spesso spettavano a Vincenzo o a Bainel, con quest'ultimo che li sopportava solo per la loro, presunta, gestione del team (prima che cominciassero i loro atteggiamenti dispotici). Comunque tranquilla, Gunther ha approfittato della prima occasione per buttarli fuori quando gli azionisti hanno smesso di averli in simpatia. Sono riusciti a reinventarsi come influencer anche grazie allo storytelling riguardo la possibile persecuzione dell'ambiente della F1 nei loro confronti, l'accusa di appropriazione indebita per i fondi del loro ente benefico potrebbe essere pure ingiusta per quanto ne sappiamo. Senza scrupoli sì, ma ladri no.
    David Border non l'ho nominato a caso, tornerà spesso nella storia, soprattutto per creare drama nel paddock e infastidire i piloti e personaggi della F1. Lui è quel tipo di giornalista che si nutre di scandali, quasi sempre inventati o ingigantiti a dismisura.
    Grazie del commento!
     
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    CAPITOLO 4 – GIOVANI VECCHI, VECCHI GIOVANI

    Yas Marina, 15 dicembre 2020

    - “Ma che cavolo li chiamano a fare Young Drivers Test, mi chiedo…” - disse Vincenzo mentre si levava la tuta da gara nel suo motorhome.
    - “Beh, tecnicamente non sei vecchio, hai compiuto solo 27 anni a maggio.” - puntualizzò il suo interlocutore dal vivavoce del telefono del pilota.
    - “Dovrebbe essere un test rivolto a piloti esordienti, Marcello, e invece hai visto?? Ci sono Robert Rubrica e… Ferdinando Aloisio! Se questi sono giovani io cosa sono, un lattante?? Figurarsi quelli tipo Mick Sochmaker o quel giapponese, Yuri Kuroda!!” -
    - “Vacci piano con Robert, è teoricamente tuo compagno di squadra, anche se lui è terzo pilota e tu titolare. E ringrazia anche che il team sia riuscito a ottenere una deroga per farti girare in questi giorni, altrimenti ci sarebbe stata al tuo posto Tatiana Malperò!” -
    - “In effetti… con tutto il rispetto nei suoi confronti e verso la rappresentanza femminile in Formula 1, ma ci sono sicuramente donne pilote più brave di lei.” -
    - “Vedi che non tutto il male viene per nuocere? Meglio te che lei.” -
    - “Questo è poco, ma sicuro.” -
    - “Come ti sembrano queste vetture rispetto a quelle con cui correvi quattro anni fa?” -
    - “Ne avevo avuto già un assaggio il mese scorso al simulatore, e i test hanno confermato le mie prime sensazioni virtuali. Sono delle vere bestie, hanno una downforce micidiale rispetto alla Haas VF16, ancor più delle LMP1. Ti confesso che dopo il primo giorno mi faceva male dappertutto.” -
    - “L’importante è che ti sia adattato fin da subito. Non avevo dubbi al riguardo, sei pur sempre il migliore!” -
    - “Lo dici solo perché sei il mio fratellino minore.” -
    - “No, no, dico la verità. Li stenderai tutti, parola mia. Del resto sono un appassionato di motori.” -
    - “Ricordo ancora quando hai cominciato a guidare i kart per imitarmi. Eri terribile.” -
    - “Dai, non ero poi così male…” -
    - “Alla prima gara ti eri talmente terrorizzato che sei rimasto fermo sulla griglia di partenza mentre tutti ti sfilavano, e dire che eri in pole grazie all’estrazione a sorte! Alla seconda non hai frenato alla prima curva e hai centrato un quarto dello schieramento, mandando due poveretti all’ospedale, la terza ti sei girato dopo il primo giro! Mi chiedo ancora come tu sia riuscito a superare la pratica della patente…” -
    - “Mamma mia, come sei cattivo, fratellone…” -
    - “Stai molto meglio dove stai ora, ovvero sui libri. Tra l’altro ti laurei tra poco in Economia e Management, con la media del 29. Questa è la tua vera vocazione.” -
    - “Almeno mi avete lasciato decidere la facoltà che volevo frequentare, questo lo riconosco.” -
    - “Comunque sia, a te come vanno le cose?” -
    - “Sono a buon punto con la tesi, a marzo penso di laurearmi! Anche se dubito sarà in presenza…” -
    - “Vorrà dire che festeggeremo io e te a casa la tua laurea in modalità telematica. E comunque non te la prendere, pure io devo accontentarmi il più delle volte di fare le riunioni su Zoom con il team, che non è l’ideale per lavorare…” -
    - “Grazie della solidarietà…” -
    - “Per il resto ci sono novità?” -
    - “Niente da segnalarti… la mia amica, Roberta, ancora cerca lavoro…” -
    - “Quella che ha detto di essere stata molestata?” -
    - “Sì, lei.” -
    - “Poveraccia… ma non c’è modo di denunciare la cosa?” -
    - “Te l’ho già detto, tutti in ufficio sono asserviti al suo ex capo, compreso Gabriele…” -
    - “Non ci credo… quello che avevi conosciuto ai cortei femministi… e proprio lui non l’ha difesa! Ci sono più giochetti politici nella vita di tutti i giorni che ad una riunione per stabilire il prossimo Patto della Concordia…” -
    - “Io sono senza parole, ti giuro… non avrei mai pensato fosse capace di una cosa del genere. E dire che era un nostro amico fidato…” -
    - “Come si dice: non fidarti mai, e dico MAI delle apparenze. Ne so qualcosa…” -
    - “So bene che tu sei un maestro di vita in questo. A proposito, come va con le due merdacce?” -
    - “Continuano con i loro stupidi video, dicendo cose che non stanno né in cielo solo per compiacere i loro fan.” -
    - “Mamma mia, non si arrendono mai!” -
    - “Corre voce nel paddock che ci sia un gruppo di piloti contro cui inveiscono continuamente intenzionato di contattarli attraverso i loro avvocati per zittirli, visto che spesso quelli che li seguono finiscono per importunarli e per provare a doxxarli sui social, ma secondo me non andrà avanti, fin quando non si arriverà ad atti criminali. Sarebbe purtroppo controproducente per loro, finirebbero per fare la figura di quelli che vogliono ‘uccidere la libertà d’opinione’, come dicono questi mentecatti.” -
    - “Vabbè, ma un conto è la libertà di esprimersi, un altro è mettere a rischio l’incolumità delle persone!” -
    - “Questi lo sanno, fidati, ma non gli importa niente. Vogliono solo i like, le view, i follower e i soldi che comportano. Hanno pure truffato delle persone, ricordatelo.” -
    - “Lo so. Scusami, è che certe volte sono proprio un ingenuo su questi ambienti.” -
    - “Ti devi preparare a questo. Anche il campo nel quale lavorerai è costellato di questi soggetti.” -
    - “Già, è vero…” - rispose Marcello mentre i suoi pensieri ritornavano a Gabriele, e come aveva tradito Roberta, quella che era fino a meno di due mesi prima la sua migliore amica, sputando tra l’altro su tutti i valori in cui aveva (forse) creduto fino a quel momento. Purtroppo era così: per i soldi e la gloria si è disposti a tutto, anche tradire chi ti è vicino.
    Il fratello, capendo di aver toccato un tasto dolente, cambiò argomento - “Comunque torno a casa per Natale, così io, te e Katia pranziamo insieme! Possiamo, giusto?” -
    - “Sì, l’ordinanza dice che possiamo vederci tra familiari anche nei giorni rossi!” -
    - “Perfetto! Allora appena torno a Modena ci vediamo! Per fortuna, essendo un pilota di Formula 1 ho il vantaggio di poter partire per e da Hinwil a prezzo solo di alcuni controlli.” -
    - “Sei un dannato privilegiato…” -
    - “Per arrivare a tutto questo ho dovuto versare lacrime e sangue, ricordatelo.” -
    - “Non per questo non ho il diritto d’invidiarti. Ciao, a presto!” -
    - “Ciao!” -
    Vincenzo chiuse la conversazione, levandosi gli ultimi indumenti che gli erano rimasti addosso e buttandosi sotto la doccia. Dopo aver finito di lavarsi, essersi messo una maglietta dell’Alfa Romeo e un paio di jeans ed essersi mangiato un panino uscì dal suo motorhome e andò verso quello di Frederick Lassez, dove si sarebbe a breve svolto un briefing della squadra.
    - “Ehi, Vincenzo! Aspetta!” -
    Si girò, e vide di fronte a sé un tipo che definire fuori dall’ordinario era dire poco: era di altezza media, con occhiali e barba da hipster e dei capelli che sembrava glieli avesse leccati una mucca. Indossava una camicia viola a maniche corte con pantaloni color cachi e bretelle arcobaleno, il tutto contornato da una cravatta a pois.
    - “Posso farti delle domande? Sono David Border, dello Spinning Wheel!” - disse quello che più che un giornalista sembrava il clown di un circo, mostrandogli il suo pass.
    - “Certo, David. Solo, falla breve, devo andare ad una riunione fra dieci minuti.” -
    - “Grazie! Allora, come ti sei trovato in questa prima serie di test dal tuo ritorno in Formula 1? Ti stanno dando problemi queste nuove vetture?” -
    - “Sinceramente non più di tanto. Ho avuto delle difficoltà all’inizio, ma poi ci si abitua. Di certo sono più incollate sull’asfalto di quelle che ero abituato a correre prima, anche se al tempo stesso sono più faticose da maneggiare per il fisico.” -
    - “Hai avuto difficoltà con i regolamenti riguardanti il peso minimo dei piloti?” -
    - “Ho dovuto fare molta palestra per mettere su massa muscolare, ma penso di aver raggiunto una buona forma, che ovviamente migliorerò nei prossimi mesi prima dell’inizio della stagione.” -
    - “Ottimo! Ora, volevo farti un’altra domanda prima di andare.” -
    - “Vai, spara.” -
    - “Come le prendi le critiche recenti che stanno facendo nei tuoi confronti Greg & Francy nei loro video?” -
    Il pilota trasalì: ma cosa cavolo stava dicendo?! Stava dando veramente parlando di quei due?!
    - “Non capisco questo cosa c’entri con le corse…” -
    - “Loro sono una voce molto sentita dai fan, e sicuramente non ti farà piacere sentirli parlare male di te, soprattutto per i fatti del 2016.” -
    - “Quelle sono vecchie polemiche. Non contano più per me, sono concentrato solo sul presente.” -
    - “Ok, ma comunque infangano la tua reputazione! Soprattutto se riguardano il fatto che avresti creato discordia della Haas per esserti innamorato di Francesca e aver litigato con lei e Gregor dopo il suo rifiuto nei tuoi confronti, stando alle accuse! Ciò ha rovinato la tua relazione con la tua compagna di allora, portandovi a separarvi!” -
    La cosa fu la goccia che fece traboccare il vaso. Vincenzo aveva una gran voglia di rifilare un pugno in faccia a quel buffone, ma si limitò a rispondergli a parole - “Innanzitutto, io non mi sono mai, e dico MAI innamorato di Santini. Questa è una vicenda che nell’ambiente hanno tutti negato, compresi quelli della Haas. Secondo, non voglio che siano divulgate dicerie sulla mia vita sentimentale senza il mio permesso. Quel che riguarda me e le mie eventuali fidanzate o ex sono affari miei.” -
    - “Ma dai, il pubblico vuole sapere qualcosa di più! Fallo per loro!” -
    - “Quando sarò campione del mondo deciderò se scrivere un libro sulla mia vita e inserire certi fatti privati, ma prima di allora restano tali, spiacente. Ora chiedo scusa, ma devo andare al briefing col mio team. Ci vediamo.” - poi, quando era abbastanza lontano da non farsi sentire da lui, disse sottovoce - “Spero il meno possibile, pagliaccio.” -
    - “A… aspetta! Vincenzo, torna qui!” -
    Il pilota dell’Alfa Romeo non stette minimamente a sentirlo, ed entrò nella sala riunioni della sua scuderia. David sbatté un piede a terra, stizzito - “Quel grandissimo bastardo! Quella era la parte succosa dell’intervista, non posso metterci solo un ‘non mi sono mai innamorato di Santini’, senza nessun altro dettaglio! Dannazione, mi batteranno tutti di nuovo con gli scoop! E non posso inventarmi di nuovo di essere stato aggredito, il capo mi trita se lo viene a sapere! Che pezzo di merda… appena mostrerai il fianco ti rovinerò, Vincenzo Bassi! Questo è poco ma sicuro!” -

    ********

    Modena, in quello stesso momento

    - “Mi dispiace, signora Torrisi, ma lei per questo lavoro è troppo qualificata…” - disse un uomo basso, calvo e con gli occhiali a fondo di bottiglia.
    - “In che senso ‘troppo qualificata’, scusi?” - domandò Roberta, che gli parlava delusa in collegamento su Skype.
    - “Voglio dire che lei ha titoli di studio troppo specifici per la mansione di magazziniera, oltre a troppe esperienze lavorative.” -
    - “Non vedo come questo mi renda ‘troppo qualificata’ come dice lei, che tra le altre cose dovrebbe essere una cosa positiva. E poi, cosa c’è di troppo specifico nell’avere un diploma professionale? Inoltre l’aver avuto precedenti esperienze di lavoro mi dovrebbero rendere affidabile.” -
    - “Questo è un lavoro per persone adatte ai mestieri manuali. Senza contare, poi, che lei ha troppe esperienze di lavoro pregresse, e fin troppo specifiche per questo genere di lavoro.” -
    - “Ho fatto catalogazione dei materiali appena sono entrata nel mio vecchio posto, e in più faccio esercizio fisico costantemente, so reggere sforzi fisici di un certo tipo.” -
    L’uomo sospirò, aggiustandosi gli occhiali - “Senta, le dico come stanno le cose: noi cerchiamo uno ancor più giovane di lei, che possa essere uno stagista, e lei ha troppa esperienza per poter venire assunta come tale nella nostra ditta. Mi dispiace, le consiglio di cercare altrove, magari in qualche azienda più grande. Col Covid quelle che vendono soprattutto su Internet sono in cerca continua di personale.” -
    La giovane cercò di trattenere la rabbia, convincendosi che almeno quell’imprenditore era stato abbastanza gentile da dirle la verità in faccia, invece d’indorarle la pillola o di prenderla per una stupida come avevano fatto gli altri sei con cui aveva avuto finora colloquio.
    - “Va bene, la ringrazio per la sua sincerità. Le auguro una buona giornata.” -
    - “Anche a lei. Arrivederci.” -
    - “Arrivederci.” -
    Roberta chiuse la conversazione, andò in cucina e bevve un bicchiere d’acqua. Erano ormai due mesi che andava avanti così, tutti i suoi colloqui di lavoro, quando rispondevano alle sue email, finivano in quel modo. Una volta, addirittura, una donna che era palesemente una suora laica si era informata presso il suo vecchio capo sui suoi trascorsi (il quale ovviamente le mentì, dicendole che si era inventata le molestie ai suoi danni per provare ad estorcere denaro a quel porco di Zambretti), e l’aveva chiamata solo per dirle che doveva vergognarsi, che quelle come lei erano la rovina di questo mondo, che approfittavano dei loro privilegi per mettere nei guai uomini innocenti e facevano fare la figura delle signore poco perbene (sue esatte parole) alle donne che facevano grandi sacrifici per ottenere successo lavorativo (palesemente riferita a sé stessa). Roberta capì subito che quella era sicuramente una zitella inacidita con almeno otto gatti in casa, e che probabilmente nessun uomo aveva mai filato di striscio in tutta la sua vita per il suo carattere, per cui si limitò a un finto “mi scusi, ha ragione” per chiuderla in fretta.
    Diede un pugno sul tavolo. Se si trovava in quella situazione di merda era tutta colpa di Gabriele. Quel figlio di puttana… avrebbe dovuto difenderla, stare dalla sua parte dopo tutto quello che aveva fatto per lui… e invece niente, si era addirittura messo contro di lei quando il clima era divenuto troppo pesante, con tutti i suoi ex colleghi che, aizzati dal loro capo, le davano il tormento per costringerla a dare le dimissioni dal suo lavoro, ora che in tempi di Covid c’era il blocco dei licenziamenti.
    Avrebbe potuto denunciarli tutti e 21 per mobbing e per averla spinta a licenziarsi, ma con quali prove? Erano stati abbastanza furbi da non inviarle messaggi né farle telefonate, e in più nessuno avrebbe mai spifferato la verità. L’avevano sempre invidiata, fin da quando era arrivata nell’azienda: una ragazzina di 19 anni che sapeva svolgere i suoi compiti mille volte meglio di tanti uomini e donne ben più grandi di lei, anche sopra la cinquantina… si era mai visto?! Per non parlare poi del fatto che, iniziando coi lavori manuali, era arrivata a soli 22 anni a lavorare direttamente in ambito amministrativo, con un aumento di stipendio che non avevano mai avuto in tutta la loro vita, e anche quelli che erano suoi “pari grado” o superiori la guardavano con sospetto, probabilmente timorosi che un giorno potesse scavalcarli.
    Ma a farle più male era stato il fatto che l’unico che avrebbe potuto aiutarla, quello che credeva il suo migliore amico e che considerava un’ispirazione per aver sempre difeso le donne, l’aveva invece tratta come tutti gli altri. Quello era stato il colpo peggiore, e sarebbe potuta diventare una misantropa se non avesse avuto il suo gruppo che la sosteneva, al quale era infinitamente grata.
    Invece una vera pigna nel deretano era la sua famiglia: sua sorella Gaia non la prendeva in giro come suo solito fare, non si spingeva mai a tanto sulle cose serie. Anzi, era stata molto comprensiva nei suoi confronti. Il vero problema erano i suoi genitori: già erano dei tipi ansiogeni di loro, e adesso che lei aveva perso il lavoro e non ne trovava un altro erano diventati ancor più opprimenti. Quando veniva ritirato fuori l’argomento le rinfacciavano di non aver voluto andare all’università e di aver cercato un impiego appena diplomata (e secondo loro perché era andata a frequentare il professionale?!), che anche andando all’estero col suo titolo di studio avrebbe potuto al massimo aspirare a fare la cameriera o la cassiera (luogo comune da veri e propri boomer). Gaia il più delle volte si schierava dalla sua parte, ma questi la zittivano, rinfacciandole i suoi scarsi risultati scolastici, e che doveva impegnarsi se non voleva fare “quella fine”. Come se Roberta non si fosse mai fatta il mazzo in vita sua, e che dai suoi 19 anni fino a quel momento aveva passato tutto il tempo a grattarsi il sedere su un divano, come purtroppo le stava succedendo negli ultimi due mesi.
    Era stufa di vivere in quella casa, con un padre e una madre che sicuramente le volevano bene, ma che avevano sempre cercato di controllare la sua vita, ed erano stati probabilmente costretti a tenere dentro tutto quello che pensavano fino a quando lei aveva un lavoro, trovando poi finalmente una valvola di sfogo (sicuramente arrabbiati anche per il fatto di aver perso una fonte di guadagno per la famiglia che faceva sempre comodo). Tra l’altro tralasciavano l’episodio che aveva portato a tutto ciò, ovvero le molestie sessuali da parte di Zambretti, e questo le faceva ancor più male, visto che colpivano la sua femminilità, oltre al fatto che era stata COSTRETTA a lasciare il suo impiego.
    Gaia era abbastanza pesante come persona, ma almeno non disprezzava le scelte che faceva e le stava vicino, limitandosi a stuzzicarla innocentemente su questioni di poco conto (e sinceramente quei “battibecchi” la facevano molto spesso stare meglio, distraendola dai suoi problemi).
    - “Complimenti, Roberta. Hai 23 anni, sei senza lavoro e i tuoi genitori scassano la minchia. Il sogno italiano…” -


    Edited by Great Saiyaman‚ The Big Dreamer - 15/7/2021, 01:30
     
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    Ah ecco dov'era il legame tra le vicende di Vincenzo e quelle di Roberta. Immagino comunque che presto o tardi in qualche modo le loro strade si incontreranno nel vero senso della parola.

    Quel giornalista ha un comportamento piuttosto cringe, ma i suoi scoop sarebbero molto apprezzati da i driverstosurvivers.

    Bel capitolo anche questo. *-* Attendo il prossimo... e forza Robert Rubrica sempre e comunque. E come ti ho già detto, trovo il suo nome estremamente pittoresco.

    PS. I veri rookie sono ovviamente dei poppanti. Trollando invece credo sia ancora un feto. :P
     
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    Grazie per il commento! :)

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    Ah ecco dov'era il legame tra le vicende di Vincenzo e quelle di Roberta. Immagino comunque che presto o tardi in qualche modo le loro strade si incontreranno nel vero senso della parola.

    Tranquilla, succederà, Covid permettendo.

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    Quel giornalista ha un comportamento piuttosto cringe, ma i suoi scoop sarebbero molto apprezzati da i driverstosurvivers.

    David Border è la quintessenza del trash, che marcia sopra gli "scandali" della F1. E' quel tipo che indagherebbe se le insinuazioni di Nikita Manzotin sulla presunta omosessualità di George Brusser fossero vere o no, mentre nel frattempo ci sta una battaglia a cinque per il campionato del mondo.

    CITAZIONE
    Bel capitolo anche questo. *-* Attendo il prossimo... e forza Robert Rubrica sempre e comunque. E come ti ho già detto, trovo il suo nome estremamente pittoresco.

    Grazie. :D Ho semplicemente provato a pensare come PM Racing (che ringrazio per avermi dato l'idea di Ferdinando Aloisio, se mai leggerà questa fanfic) e a trovare un nome trash per uno dei miei piloti preferiti. E a quanto pare ce l'ho fatta.

    CITAZIONE
    PS. I veri rookie sono ovviamente dei poppanti. Trollando invece credo sia ancora un feto. :P

    Lando Shorris suda freddo al pensiero che qualcuno scopra che ha mentito sulla sua età (già Dany Richards lo aveva insinuato a suo tempo).
     
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    Riflessione random: ho dieci anni in più di Roberta ma vivo ancora con i miei genitori, per varie ragioni, una delle quali è che è stata la cosa più conveniente per tutti, considerato che se siamo riusciti a comprare l'appartamento dove abitiamo è stato perché sia io sia loro ci abbiamo messo dei soldi. Però un po' mi ritrovo in quello che capita a Roberta, quel senso di sentirsi giudicata specie se sei senza lavoro.

    In passato ci sono stati due periodi in cui sono stata in cerca di occupazione, per nove mesi dopo la fine dell'università e per un paio di mesi tra il mio primo lavoro e quello attuale. In quei periodi mi sono resa conto che il non avere un lavoro amplificava di gran lunga i giudizi della mia famiglia. Anche per cose banali, che facevo normalmente, nei periodi in cui non avevo un lavoro venivano viste in chiave più negativa. Quindi sì, capisco perfettamente Roberta.
     
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