Gran Premio del Messico: cronaca

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    A Città del Messico, dove la gara dura 71 giri, le Ferrari di Charles Leclerc e Carlos Sainz monopolizzano a sorpresa la prima fila dopo non essere mai stati nelle posizioni di vertice fino a quel momento. L'idolo di casa Checo Perez stavolta non è tanto lontano dal compagno di squadra Max Verstappen, ma purtroppo per lui l'Alpha Tauri di Daniel Ricciardo si frappone tra di loro.
    Le Mercedes al momento non sembrano tenere il ritmo, con Lewis Hamilton e George Russell in sesta e ottava posizione con in mezzo la McLaren di Oscar Piastri. Quella di Lando Norris invece sarebbe in ultima fila, se non fosse per il cambio di motore di Yuki Tsunoda e la partenza dalla pitlane di Lance Stroll per modifiche in parco chiuso.
    Questo è l'ordine di partenza (posizioni di qualifica tra parentesi):

    Leclerc - Sainz
    Verstappen - Ricciardo
    Perez - Hamilton
    Piastri - Russell
    Bottas - Zhou
    Gasly - Hulkenberg
    Alonso - Albon
    Ocon - Magnussen
    Norris - Tsunoda(15)
    Sargeant - Stroll(18)

    La partenza non è delle migliori per le Ferrari, mentre le Redbull hanno un ottimo spunto. Nel caso di Perez di ottimo ha solo lo spunto, perché poi affianca Leclerc quando questo è quasi affiancato a Verstappen, impossibile uscire tutti indenni dalla curva. Infatti è contatto Perez vs Leclerc, con Charles che riesce a proseguire con l'ala anteriore danneggiata accodandosi a Verstappen. Va peggio a Checo, che quasi spicca il volo ed è costretto ai box, dove si ritira. Il pezzo danneggiato si stacca dalla Ferrari alcuni giri dopo, al 5° giro viene messa brevemente virtual safety car.
    Verstappen, Leclerc e Sainz sono i primo tre, Ricciardo è ancora quarto e lo rimane fino all'11° giro quando dopo diversi tentativi Hamilton riesce a superarlo. Piastri e Russell non sembrano avvicinarsi al punto da infastidirlo.
    È dietro a Russell che Verstappen si ritrova dopo la prima sosta per passare da medium a hard. Si avvicina in gran fretta e recupera diverse posizioni dato che gli altri piloti allungano il primo stint, puntando a una sola sosta: al 25° Hamilton, che overcutta così Sainz (pitstop al 31°) e per ultimo Leclerc al 32°, unico che non era ancora stato superato da Verstappen, che così si ritrova in testa.
    Al 33° giro c'è un botto pazzesco da parte di Magnussen, forse innescato dalla rottura di una sospensione(?), fortunatamente Kevin viene inquadrato uscire dalla vettura e fermarsi sul muretto. Viene messa safety car e Verstappen va ai box: torna in pista ancora sulle hard, ancora in testa. Le barriere sono danneggiate, dal retro della vettura si innalzano fiamme, i commissari intervengono lentamente. Un giro dopo l'incidente viene esposta bandiera rossa.

    La gara riprende con standing start dopo circa 25 minuti, la griglia di partenza è la seguente: Verstappen, Leclerc, Hamilton, Sainz, Ricciardo, Piastri, Russell, Tsunoda, Hulkenberg, Norris, Gasly, Albon, Zhou, Ocon, Sargeant, Bottas, Stroll, Alonso. Entrambi i piloti Mercedes ripartono su gomme soft, Russell riesce a superare Ricciardo. I piloti Mercedes sono adesdo terzo e quinto rispettivamente negli scarichi delle due Ferrari. Hamilton supera Leclerc nel corso del 40° giro.
    Al 49° giro, poco dopo il ritiro di Alonso ai box, il lungo duello tra Piastri e Tsunoda che durava fin dal restart finisce con un contatto. Il pilota dell'Alpha Tauri finisce in testacoda e riparte nelle retrovie, mentre Piastri rimane in settima posizione. Norris, che aveva perso varie posizioni al restart e in seguito fatto alcuni sorpassi, si ritrova adesso ottavo. In seguito Norris passa davanti al compagno di squadra, va poi successivamente a raggiungere Ricciardo e riesce a superarlo al 60° giro.
    Albon, nel frattempo, si trova in nona piazza, mentre Hulkenberg si trova decimo fino a gara inoltrata, per poi perdere posizioni a vantaggio delle due Alpine. Al 67° giro c'è un contatto tra Bottas e Stroll che provoca il ritiro di Lance ai box, mentre nel frattempo Norris supera Russell - che avevamo lasciato negli scarichi di Sainz ma ha poi perso terreno in seguito - e sale al quinto posto. Le posizioni dei primi cinque sono ben definite e tutti piuttosto distanti, mentre negli ultimi due giri Ricciardo si avvicina tantissimo a Russell senza tuttavia riuscire a passare davanti. Il settimo posto gli vale comunque i primi punti stagionali al termine di un weekend in cui ha messo a tacere i suoi numerosi critici.
    All'ultimo giro, non inquadrato, Sargeant invece di tagliare il traguardo rientra in pitlane, pare per mancanza di carburante, sarà classificato 16°, doppiato di un giro. Dal momento che prima di quel momento si trovava 12° a pieni giri, verosimilmente si ferma all'ingresso della pitlane, senza riuscire a tagliare il traguardo.

    RISULTATO: 1. Max Verstappen (Redbull), 2. Lewis Hamilton (Mercedes), 3. Charles Leclerc (Ferrari), 4. Carlos Sainz (Ferrari), 5. Lando Norris (McLaren), 6. George Russell (Mercedes), 7. Daniel Ricciardo (Alpha Tauri), 8. Oscar Piastri (McLaren), 9. Alex Albon (Williams), 10. Esteban Ocon (Alpine), 11. Pierre Gasly (Alpine), 12. Yuki Tsunoda (Alpha Tauri), 13. Nico Hulkenberg (Haas), 14. Valtteri Bottas (Alfa Romeo), 15. Zhou Guanyu (Alfa Romeo), 16. Logan Sargeant (Williams), Rit. Lance Stroll (Aston Martin), Rit. Fernando Alonso (Aston Martin), Rit. Kevin Magnussen (Haas), Rit. Sergio Perez (Redbull).
     
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    Fischi per Leclerc, ma soprattutto tifosi Ferrari aggrediti e picchiati da pseudo-sostenitori di Perez.
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