F1 Grand Chelem | Formula 1 Fan Forum

Votes given by PM Racing

  1. .
    Parodia ispirata al crash dei Leclettel al GP del Brasile e a "Stavo pensando a te" di Fabri Fibra (scritta ascoltando alla versione in duetto con Tiziano Ferro il testo ma dovrebbe essere lo stesso).


    Vedi, mi sentivo strano, sai perché
    Stavo pensando a Leclerc
    Stavo pensando a Leclerc

    Che figata stare in pista
    Quando gli altri rincorrono
    Che figata incontrare Grosjean
    Con le auto che volano
    Che figata non avere ritiri
    Né doveri o pensieri
    Che figata arrivare al traguardo
    E nessuno che chiede dov'eri
    Che figata quando a casa scrivo
    Che non sei poi così figo
    Che fastidio sentirti dire: ritiro
    Vai in pensione, l'hai piccolo
    Che fastidio guardarti
    La gara va a picco
    Se vuoi te lo ridico
    Vorrei essere Kimi
    Vorrei stare zitto
    Tanto ormai hai capito
    Che fastidio le frasi del tipo
    Questo halo era meglio dipinto
    Il motore scaldato è partito
    E da solo mi sento stordito,
    Vado a letto, ma f*ck, è mattina
    Senza Kimi sto alla deriva
    Sembra quasi di stare a Hockenheim
    Quando l'auto nemmeno partiva

    Vedi mi sentivo strano sai perché
    Stavo pensando a Leclerc
    Stavo pensando a Leclerc
    Non avremmo mai dovuto incontrarci
    Vedi, mi sentivo strano, sai perché
    Stavo pensando a Leclerc
    Stavo pensando a Leclerc
    Non avremmo mai dovuto scontrarci

    Bella gara, sì, bello il posto
    Faccio una foto, sì, ma non la posto
    Cosa volete, voi strateghi in rosso
    Quanti plan B oggi, colpo grosso
    Tengo il sacchetto in testa, non mi mostro
    Me lo sistemo tipo ogni secondo
    E penso che oggi arriverò secondo
    Ripenso a questo tuo sorpasso immondo
    Che poi stanotte non ci prendo sonno
    C'è qui davanti Albon in sottofondo
    E tu che pensi a conquistare il mondo
    Quando ti muovi io ti vengo sotto
    Ma dalla fretta ci strusciamo troppo
    E sul momento non me n'ero accorto
    Per un ritiro credo d'esser pronto
    E come Kimi vorrei stare sobrio
    E il terzo posto non lo voglio proprio
    E poi a te nemmeno ti conosco
    Cercavo solo un campionato in rosso
    Però alla fine vedi è tutto a posto
    Binotto col machete dopo ci ha rincorso
    Ma è inciampato a metà percorso
    Si dice tutto fumo e niente Alonso
    E la tua auto mi è rimasta addosso

    Vedi mi sentivo strano sai perché
    Stavo pensando a Leclerc
    Stavo pensando a Leclerc
    Non avremmo mai dovuto incontrarci
    Vedi, mi sentivo strano, sai perché
    Stavo pensando a Leclerc
    Stavo pensando a Leclerc
    Non avremmo mai dovuto scontrarci

    Mi guardo allo specchio e penso
    La barba mi dovrei sfoltire
    Leclerc poi mi passa accanto
    Anche se non siamo Brasile
    Sto a casa perché è già inverno
    E non mi va mai di partire
    Nelle vie di fuga mi perdo
    Ti volevo soltanto dire

    Vedi mi sentivo strano sai perché
    Stavo pensando a Leclerc
    Stavo pensando a Leclerc
    Non avremmo mai dovuto incontrarci
    Vedi, mi sentivo strano, sai perché
    Stavo pensando a Leclerc
    Stavo pensando a Leclerc
    Non avremmo mai dovuto scontrarci
  2. .
    Saluta Luigia da parte mia.
  3. .
    MIGLIOR TEMPO LIBERE 1: Hamilton
    MIGLIOR TEMPO LIBERE 2: Hamilton
    MIGLIOR TEMPO LIBERE 3: Hamilton
    MIGLIOR TEMPO Q1: Hamilton
    MIGLIOR TEMPO Q2: Hamilton
    MIGLIOR TEMPO Q3: Hamilton
    POLE POSITION: Hamilton
    SECONDO POSTO IN GRIGLIA: Bottas
    1° POSTO IN GARA: Hamilton
    2° POSTO IN GARA: Bottas
    3° POSTO IN GARA: Verstappen
    4° POSTO IN GARA: Leclerc
    5° POSTO IN GARA: Vettel
    6° POSTO IN GARA: Albon
    7° POSTO IN GARA: Gasly
    8° POSTO IN GARA: Sainz
    9° POSTO IN GARA: Hulkenberg
    10° POSTO IN GARA: Ricciardo
    GIRO VELOCE: Hamilton
    PRIMO RITIRATO: Norris
    ULTIMO CLASSIFICATO FIA: Kubica

    INTOSSICAZIONE ALIMENTARE: Ericsson perché è colpa sua, sempre
  4. .
    Manca il team baguette con Rogro e Gasly.
  5. .
    MIGLIOR TEMPO LIBERE 1: Vettel
    MIGLIOR TEMPO LIBERE 2: Hamilton
    MIGLIOR TEMPO LIBERE 3: Hamilton
    MIGLIOR TEMPO Q1: Vettel
    MIGLIOR TEMPO Q2: Hamilton
    MIGLIOR TEMPO Q3: Vettel
    POLE POSITION: Vettel
    SECONDO POSTO IN GRIGLIA: Hamilton
    1° POSTO IN GARA: Hamilton
    2° POSTO IN GARA: Vettel
    3° POSTO IN GARA: Bottas
    4° POSTO IN GARA: Verstappen
    5° POSTO IN GARA: Leclerc
    6° POSTO IN GARA: Gasly
    7° POSTO IN GARA: Raikkonen
    8° POSTO IN GARA: Norris
    9° POSTO IN GARA: Magnussen
    10° POSTO IN GARA: Grosjean
    GIRO VELOCE: Hamilton
    PRIMO RITIRATO: Renato Russel
    ULTIMO CLASSIFICATO FIA: Stroll


    CAMPIONE DEL MONDO 2019: Verstappen
  6. .
    CITAZIONE
    Inoltre credo di aver visto gente anche peggiore arrivare in questi campionati, tipo Binder o Teixeira

    Di cui si può trovare comunque qualcosa di positivo da dire, per esempio che nessuno ha mai minacciato di scioperare se fossero stati al volante, come invece è successo a Canamasas. :lol:
  7. .
    Dxy7XQHWsAER7Pk
    Dalla storia: "I piloti, per quanto mi riguarda, sono dei robot votati all'intrattenimento del grande pubblico. Se il pubblico li vuole vedere morti, devono morire. Non mi interessa se ieri sera, prima di andare a letto, Rosso Ventisette sognava ad occhi aperti il giorno in cui vincerà il titolo mondiale. Se per il bene dello spettacolo verrà tolto di mezzo, il suo parere sarà del tutto irrilevante."

    Dall'introduzione che ho scritto in occasione della prima pubblicazione del primo capitolo su Wattpad, alcuni mesi fa:

    Prima di iniziare, vorrei spendere qualche parola su ciò che state per leggere, iniziando da come è nato: se la regola aurea degli appassionati di motori è quantificare il tempo in gran premi, tutto ciò che posso dire è che l’universo in cui ho scelto di ambientare questo mio lavoro mi è venuto in mente più o meno a metà strada tra il weekend del gran premio del Giappone e quello del gran premio degli Stati Uniti del 2018. Non credo che ci sia stata una causa scatenante e, se qualcuno mi chiedesse come mi sia venuta una simile idea, non saprei dare una risposta precisa. Penso che la mia frequentazione costante di luoghi virtuali in cui si discute di motori, talvolta anche in modo poco contestualizzato, sia stata la molla che ha fatto scattare quello che è venuto dopo, ma è stata soltanto una delle tappe di questo percorso.
    Mi sono detta: proviamo a immaginare uno scenario in cui si realizza tutto quello che, a parole, vorrebbero i tifosi formato web che commentano le gare di Formula 1 sui social network, dunque gare in cui i tifosi stessi hanno la possibilità di condizionare il risultato, in cui hanno la possibilità di influenzare i tanto decantati duelli e sorpassi di cui parlano a ogni soffio di vento, in cui c’è una visione romantica del rischio e in cui il miglioramento degli standard di sicurezza viene visto come degradante. Portando all’estremo tutto questo, ne uscirebbe un universo molto inquietante.
    A quel punto mi sono detta: proviamo a immaginare, adesso, uno scenario in cui i vertici della massima serie di automobilismo hanno talmente tanto a cuore i tifosi (a parole, nella realtà quello che conta è solo l’audience e il rilievo economico di tali tifosi) da far sì che non ci siano defezioni da parte di sostenitori di particolari piloti o team di prima fascia in caso di cali prestazionali o dell’uscita di scena dei piloti o dei team di cui sono tifosi. La modalità più estrema per realizzare un simile intento potrebbe essere quella di depersonalizzare completamente sia le squadre sia i piloti: via i marchi storici, via i marchi meno storici, via in generale tutti i marchi, venti vetture uguali, distinte due per due soltanto dal colore, denominate come il loro colore, piloti senza un’identità, costretti ad andarsene in giro in tuta e casco anche quando non sono al volante, con il divieto assoluto di mostrarsi o di divulgare qualche informazione a proposito di sé stessi, con caschi non personalizzati, identificati con il colore del team per il quale gareggiano (al quale sono legati per tutta la carriera dopo essere stati scelti dai vertici del campionato nella serie minore che vi fa da contorno) e con il loro numero di gara assegnato loro in maniera casuale. Per ovviare al problema delle lamentele che sorgono a fine stagione, i punteggi sono stati aboliti: la classifica finale viene stilata in una maniera del tutto innovativa, per tempi aggregati dall’inizio alla fine della stagione (ogni gara viene considerata come se fosse un restart di quella precedente, con i giri persi per ritiri o per avere subito doppiaggi che rimangono tali).
    In più si sono aggiunti, a poco a poco, altri dettagli: la fine dell’esistenza del campionato di Formula 1, in seguito rimpiazzato dall’A+ Series, e i filmati d’epoca artefatti, in modo che sia difficile sapere per filo e per segno che cosa succedeva prima e come, esattamente, sia terminata l’esistenza del campionato di Formula 1, per via dell’esistenza di numerosi falsi storici che rendono impossibile determinare con certezza che cosa sia davvero accaduto e che cosa non lo sia e, di conseguenza, quali storie tramandate nel corso degli anni tramite web siano reali.
    Come funziona il resto del mondo nel frattempo? Probabilmente tale e quale a come lo vediamo noi, dato che non immagino la mia story-line come ambientata in un futuro lontano, quanto piuttosto come una sorta di presente alternativo.
    Non ho avuto molti dubbi sul titolo: “Il Paradosso del What If” è riferito alle domande senza risposta che gli appassionati di automobilismo talvolta si pongono. Cosa sarebbe accaduto se non fossero capitati certi fatti o se le cose fossero successe in modo diverso? L’aspetto del “what if” è legato, in questo contesto, all’esistenza di tante versioni alternative del passato del motorsport e al fatto che gli scenari alternativi esistano non solo nell’immaginario collettivo, ma che molti di loro vengano considerati come veramente accaduti anche se non lo sono.
    Nessuno dei personaggi principali è ispirato a piloti reali. Tuttavia non è da escludere qualche piccola "comparsa". Gli accenni a personaggi passati del motorsport, inoltre, ci saranno, anche se in un primo tempo saranno depersonalizzati.


    ******

    IL PARADOSSO DEL WHAT-IF

    Capitolo 1
    La caduta dell’ombrello

    Qualcuno bussò allo stipite della porta aperta.
    Il CEO dell’A+ Series alzò gli occhi.
    «Prego, Cinquantadue.»
    Il pilota, che indossava una tuta rossa e un casco in tinta, avanzò.
    Il CEO non lo invitò a sedersi, non avevano tempo da perdere in convenevoli.
    Si alzò e lo guardò negli occhi, attraverso la visiera aperta.
    «Immagino che tu sappia perché sei stato convocato.»
    Rosso Cinquantadue scosse la testa.
    «Veramente no» rispose, con la voce artefatta dal microfono di cui tutti i piloti venivano dotati, affinché il loro accento non svelasse la loro provenienza geografica.
    «A questo punto non mi resta che immaginare che il negazionismo sia la tua filosofia di vita. Dopotutto, se ti piace negare la realtà, non potevo aspettarmi che ti comportassi in modo diverso in una situazione come questa.»
    Il pilota parve avere un sussulto, una piccola indecisione che portò il CEO a concludere che stesse iniziando a sentirsi smascherato.
    Valeva la pena di uscire allo scoperto, a quel punto.
    «Hai violato una delle regole fondamentali dell’A+ Series.»
    Rosso Cinquantadue si mise subito sulla difensiva.
    «No, affatto. Nemmeno mia madre sa che gareggio nell’A+ Series... nessuno al mondo potrebbe riuscire a riconoscermi, non ho mai svelato a nessuno la mia identità, non...»
    Il CEO lo interruppe: «Lo so, non sei mai stato così cretino da commettere simili assurdità. Il problema è che, a quanto pare, sei più intelligente della media. Ne ho trovati pochi di piloti che si interessavano sul serio a qualcosa che non fossero le competizioni a cui prendevano parte... e, per assurdo, alla fine sono stati loro quelli che se la sono cavata meglio.»
    «Non capisco.»
    «Hai violato una delle regole auree. Il consiglio dell’A+ Series ha deciso di radiarti a vita dal campionato. È il prezzo da pagare per chi insinua pubblicamente che ci siano punti oscuri nel passato del motorsport. Tu l’hai fatto più di una volta. Hai cercato di corrompere altri tuoi colleghi, nel tentativo di imprimere nella loro mente le tue malsane idee. Vorrei almeno che, prima di uscire di scena una volta per tutte, tu avessi la decenza di ammettere che non ne valeva la pena.»
    Il CEO continuò a fissare gli occhi del pilota, che sostenne il suo sguardo.
    «Invece sì» replicò Rosso Cinquantadue. «Ne valeva la pena, perché ne deduco che i miei sospetti siano sempre stati fondati.»
    «Rimarranno solo tuoi sospetti. Non potrai mai provare nulla.»
    «Io no, ma qualcuno lo farà. Sono certo che anche altri stiano iniziando a porsi delle domande, a tutti i livelli.»
    «Sei un illuso.»
    «Può darsi, ma sono certo che un giorno sarà fatta luce sulle verità che a tutti noi è stato vietato di conoscere senza motivo.»

    ***

    Terminata la visione del video, Trentadue si girò verso Ventisette. Fissò il casco nero, con la visiera aperta, e gli occhi dall’aria indifferente.
    «Allora?» domandò. «Che cosa ne pensi?»
    «Penso che mi hai appena fatto vedere un normale spaccato di vita quotidiana, sempre che l’epoca in cui l’A+ Series non esisteva ancora possa essere considerata normale. Ho sentito parlare di assurde teorie del complotto, ma sono tutte voci prive di fondamento.»
    «Lo pensavo anch’io» ammise Trentadue, «Prima di questo filmato.»
    «Perché?» obiettò Ventisette. «Non c’è niente che non vada, niente che dimostri alcunché...»
    «Invece questo video è un falso storico» insisté Trentadue, riferendosi al filmato che avevano visto sul suo tablet. «Rosso Cinquantadue aveva ragione, anche se in un primo momento pensavo che fosse pazzo.»
    «No, non può essere.»
    «Sì che può essere. Te lo faccio rivedere. Ti renderai conto anche tu che c’è qualcosa che non va, così come l’ho capito io.»
    Senza attendere la replica di Ventisette, fece partire il video.
    L’immagine era di bassa qualità, come le riprese amatoriali fatte tramite una telecamera analogica. Data e ora apparivano nell’immagine.
    In primo piano c’era una ragazza. Portava una T-shirt extralarge, annodata in basso sul fianco destro, abbinata a quello che sembrava essere un paio di jeans attillati a vita molto alta. Aveva i capelli castani, raccolti in un’anonima coda, una pettinatura che non era facile ricondurre a una specifica epoca.
    «Che cosa ne pensi di questa gara?» chiedeva una voce maschile, probabilmente quella di colui che faceva le riprese.
    Parlava italiano, ma il video era sottotitolato.
    «Con la vettura di sicurezza in pista è una gran noia» rispondeva la ragazza. «Non vedo l’ora che ripartano e che Ventisette e Ventotto facciano doppietta.»
    L’uomo rideva.
    «La vedo difficile.»
    «Anch’io la vedo difficile» ammetteva la ragazza, «Ma non bisogna mai perdere le speranze. Forza Ferrari!»
    Trentadue mise in pausa il filmato.
    «Noti niente, Ventisette?»
    «A parte che quella ragazza supportava un pilota con il mio stesso numero di gara? No, nessuna.»
    «Rifletti, Ventisette, so che sei una persona intelligente. Non ti sembra che ci sia niente di strano in tutto questo?»
    «No.»
    «Allora, se hai bisogno di qualcuno che ti apra gli occhi, ti ricordo che la Formula 1 non era l’A+ Series. Non solo le squadre avevano un nome, ma anche i piloti erano conosciuti con i loro veri nomi e cognomi. Una tifosa degli anni Novanta non avrebbe mai definito i propri prediletti con i loro numeri di gara, li avrebbe chiamati per cognome o, se era proprio una tifosa delirante, addirittura con il loro nome - e ti assicuro che non l’ha fatto, c’è un altro video in cui un interprete madrelingua asserisce con minuzia di dettagli che i sottotitoli sono esatti. Per quanto questo filmato sia stato realizzato per apparire registrato all’epoca dei fatti e per quanto la ragazza sia vestita con uno stile che richiama il periodo, deve essere stato realizzato soltanto in un secondo momento, quando ormai l’abitudine generale era quella di definire i piloti con il loro numero di gara.»
    Ventisette rimase in silenzio per qualche istante, prima di affermare: «Quello che dici è molto interessante. Non capisco il senso di tutto ciò, ma effettivamente questa osservazione potrebbe non essere del tutto campata in aria.»
    Trentadue sorrise sotto al casco.
    «Bene, Ventisette. Prepariamoci a vedere come va avanti.»
    «Perché, c’è altro?»
    «Non che arrivi a questo livello, ma un altro fatto alquanto curioso c’è.»
    Trentadue fece ripartire il filmato.
    Alle spalle della ragazza qualcuno agitava un enorme ombrello chiuso. Non sembrava esserci un motivo particolare per compiere quell’azione, tutto ciò che saltava all’occhio era l’ombrello che gli sfuggiva di mano.
    Si sentiva un “oh, no!”, poi la ragazza si girava.
    «Anche questo è strano» osservò Trentadue. «Non ci avevo fatto caso, ma non mi sembra una cosa molto normale. Nel bel mezzo di un gran premio una persona urla al punto da sovrastare i motori delle vetture e da attirare l’attenzione della nostra protagonista...»
    «Le vetture sono lontane, dietro la safety car.»
    La safety car, da parte sua, aveva spento le luci. Si stava apprestando a rientrare nella pitlane, ma non rientrava: c’era un ombrello sulla pista, che doveva essere rimosso. Nessun commissario, tuttavia, sembrava essere pronto sul luogo per rimuoverlo.
    Qualche voce iniziava ad innalzarsi sulla tribuna, con i sottotitoli che apparivano in sovrimpressione:
    «È assurdo.»
    «Quanto tempo ci mettono?»
    «Sono messi proprio male, oggi.»
    I commenti si facevano sempre più confusi, quella situazione durava qualche minuto.
    Trentadue domandò: «Non ti sembra strano che un semplice ombrello abbia generato tutto questo caos? E poi, perché un ombrello? C’era un sole che spaccava le pietre. A quanto pare faceva addirittura più caldo della media del periodo.»
    «Sì, è strano» convenne Ventisette, «Ma non vedo perché tutto questo dovrebbe essere rilevante. Si tratta di un gran premio in cui vennero percorsi parecchi giri dietro la safety car, che sarebbero stati di meno se non fosse caduto giù un ombrello da una delle tribune.»
    «E poi la vettura del leader uscì di pista.»
    «Già, dietro la safety car.»
    «Finì in una via di fuga e si lamentò che c’era qualcosa che non andava, sulla sua vettura.»
    «Dicono tutti così, quando finiscono fuori.»
    «Vero, ma può darsi che avesse ragione» obiettò Trentadue. «Inoltre, dal momento che stiamo per arrivare a quel momento, tieni le orecchie bene aperte. Vedrai i commenti del pubblico. Qualcuno dice, in modo testuale, che il pilota che era in testa è fuori. Lo definiscono tutti come il pilota che era in testa, come il leader, come il favorito per la vittoria... anche questo, come i Ventisette e Ventotto di prima, sembra non avere né un nome né un cognome, ed è l’ennesimo dettaglio che non quadra.»
    Ventisette non replicò.
    Continuò ad osservare il filmato, rimanendo in silenzio.
    Soltanto alla fine osservò: «In effetti Cinquantadue potrebbe avere ragione, ma qual è il senso di tutto questo? Se anche questo video fosse un falso, il cui scopo è far passare per vero un passato fittizio del motorsport, perché far cadere un ombrello in pista in regime di safety car, in un periodo in cui, peraltro, la safety car entrava molto raramente?»
    «Secondo la scuola di pensiero a cui Cinquantadue crede, quell’ombrello prova che il disastro di Monza, in realtà, non è mai esistito, oppure che qualcosa sia accaduto, ma non quello che tutti crediamo.»
    Ventisette spalancò gli occhi.
    «Quindi quell’ombrello proverebbe che, diversi anni dopo, non sia mai avvenuto l’incidente che ha, di fatto, messo fine all’esistenza della Formula 1?»
    «Così pare.»
    «Ma tutto ciò è ridicolo!» protestò Ventisette. «Perché? E, bada bene, non parlo dell’ombrello, ma della fine della Formula 1. Se non è finita per via del disastro di Monza, qual è stata la ragione? Era la massima serie di automobilismo internazionale, aveva tanti follower...»
    Trentadue rise.
    «All’epoca non si usava quel termine.»
    «Aveva tanti sostenitori, allora» si corresse Ventisette, «O tanti appassionati. Perché eliminarla e sostituirla con l’A+ Series?»
    «Ci sono varie correnti di pensiero, in proposito» rispose Trentadue. «La più verosimile è quella secondo cui, poche settimane dopo Monza, ci fu un ribaltone nella dirigenza del campionato. Gli ultimi tempi della Formula 1 furono vissuti sotto il controllo del nostro attuale CEO. Quando il mondiale terminò e comprese che la gente non amava tanto la Formula 1, quanto squadre o piloti, decise che la Formula 1 andava eliminata e con essa l’identità di squadre e piloti.»
    «Quel mondiale non terminò» obiettò Ventisette. «Fu cancellato dopo Monza e il titolo non fu assegnato a nessun pilota e a nessun team.»
    «È quello che hanno sempre voluto farci credere, idiota! Non...»
    Furono interrotti dallo squillo del cellulare di Ventisette. Era la suoneria personalizzata che utilizzavano tutti i piloti, per essere avvertiti che la chiamata in entrata provenisse dal quartier generale dei vertici del campionato.
    Ventisette rispose.
    La conversazione fu molto breve.
    «Allora?» chiese Trentadue, quando terminò. «Qual è la novità?»
    «Il CEO vuole vedermi.»
    «Oh.»
    «Questo può significare due cose: la prima, che io abbia commesso qualche azione irreparabile, la seconda...»
    Si interruppe.
    Trentadue parlò al suo posto.
    «Sei in testa alla classifica della seconda divisione. Qualcuno potrebbe essere stato cacciato dall’A+ Series e tu potresti essere chiamato a prenderne il posto.»
    «Esatto, Trentadue-san. Se non ti fossi fatto sorpassare come un pollo, due settimane fa, al mio posto ci saresti tu.»
    «Non chiamarmi Trentadue-san. È vero, vedi che ho gli occhi a mandorla, ma non è detto che sia giapponese.»
    «Secondo me lo sei» replicò Ventisette, «Comunque questo non ha importanza. Chissà, un giorno, quando la nostra carriera sarà finita, forse potrò scoprirlo.»
    Trentadue annuì.
    «Già, forse.»
    «È meglio che vada, adesso. Il CEO non può aspettare. Non vorrei che cambiasse idea.»
    «Ci sono regole precise, in proposito: ogni volta in cui qualcuno esce di scena, viene sempre sostituito da chi è al comando nella seconda divisione.»
    «Potrebbe cambiare idea sull’uscita di scena.»
    «Impossibile. Chi ha violato le regole non può essere in alcun modo reintegrato.»
    «Mai dire mai. Chissà cosa succede, in realtà, dietro le quinte.»
    «Magari un giorno lo scopriremo entrambi» ribatté Trentadue, prima di congedarsi da Ventisette. «Buona fortuna. Spero che, anche se stai facendo il salto di qualità, resteremo amici.»
    «Non credo che sia possibile» replicò Ventisette. «A meno che, quando debutterai nell’A+ Series, non sarai nella mia stessa squadra, ci sarà vietato avere contatti. La nostra amicizia finisce ufficialmente oggi. Buona fortuna anche a te.»

    ***

    «È finita» dichiarò il CEO. «Puoi anche toglierti il casco, ormai.»
    «No» replicò il pilota noto come Rosso Cinquantadue. «Manterrò il riserbo sulla mia identità fino alla fine. Immagino che stia per avvenire il passaggio di consegne.»
    «Esatto» confermò il CEO. «Sta per entrare il tuo sostituto.»
    Fu necessario attendere ancora un po’, poi il pilota della seconda divisione, in tuta e casco neri, come tutti quelli che gareggiavano in quella serie, entrò.
    «Benvenuto, Ventisette» lo accolse il CEO.
    «Grazie.» Il microfono rendeva la sua voce artefatta tanto quanto quella di Cinquantadue. «Per quale motivo desiderava vedermi?»
    «Sei un ragazzo fortunato, Ventisette. Il qui presente Rosso Cinquantadue ha appena rassegnato le proprie dimissioni per avere violato un punto molto importante del regolamento del campionato. Nella A+ c’è un posto vacante e la classifica della seconda divisione parla chiaro.»
    Ventisette non ebbe il tempo di replicare.
    Ci pensò Rosso Cinquantadue a parlare.
    «Ne è valsa la pena ancora di più, adesso lo so per certo» dichiarò.
    Il CEO gli scoccò un’occhiata di fuoco.
    «Di cosa parli?»
    «Del mio sostituto.»
    «Quello che dici non ha senso.»
    «Davvero? Allora vedrà come cambieranno le cose, quando il grande pubblico si innamorerà pazzamente del mio sostituto. Anni e anni di sacrifici buttati in un cesso... e tutto perché la legge del caso ha voluto che la mia radiazione avvenisse nel momento sbagliato, ma con il pilota giusto in testa alla classifica.» Cinquantadue indicò il numero che il pilota della seconda divisione portava sul casco. «Ventisette. È un ottimo numero per una vettura rossa.» Si rivolse al collega. «Non hai idea della fortuna che ti sta capitando. Mi raccomando, cerca di sfruttarla per combinare qualcosa di positivo, dato che, almeno tu, avrai questa possibilità.»
    Il CEO sbuffò.
    «Levati di torno, Cinquantadue. Ho alcune cose da definire con il tuo sostituto.»
    Ventisette, o come sarebbe stato noto a partire da quel momento, Rosso Ventisette, appariva spaesato, come più si addiceva a chi, in corso d’opera, era stato convocato per disputare le ultime due tappe del campionato A+.
    «M-mi dica» balbettò il pilota della seconda divisione, quando Cinquantadue venne scortato fuori dalla stanza da una segretaria appena entrata.
    «Non c’è nulla da dire, se non che devi toglierti dalla testa tutte le idee strane che quel depravato potrebbe averti fatto venire.»
    «Nessuna idea strana. Il mio unico scopo è correre nella massima serie.»
    «E poi?»
    «Correre nella massima serie e vincere.»
    «Questa mi sembra un’ottima premessa, Rosso Ventisette. Per il momento sarai l’ultima ruota del carro, come chiunque entri in scena in corso d’opera, ma sono certo che nella prossima stagione sarai capace di farti notare.»
    Il CEO era certo che lo scenario pronosticato da Cinquantadue non potesse verificarsi. Il grande pubblico viveva solo di colori, di numeri, di gente senza identità e di sondaggi online, tramite i quali poteva condizionare i risultati delle varie tappe del campionato. Nessuno era così legato al passato al punto tale da dare un valore romantico a un numero: Rosso Ventisette era il nulla, come gli altri diciannove piloti che prendevano parte all’A+ Series, tasselli di un puzzle che, in loro assenza, avrebbe potuto essere completato da altri analoghi tasselli.
    Il passato era stato dimenticato.
    Era stato chiuso in un cassetto, con uno spesso lucchetto.
    Non sarebbe tornato mai più.

    ***

    Era arrivato il momento dell’ultimo pitstop.
    Milioni di telespettatori, con il fiato sospeso, attendevano.
    Una vettura aveva già effettuato la propria sosta, l’altra la stava effettuando: rifornimento di benzina e cambio gomme, poi avanti fino alla fine.
    I secondi venivano scanditi dal cronometro e dai cuori trepidanti che battevano nel petto di milioni di appassionati.
    L’uomo con il lollipop diede al pilota il segnale di partire.
    Una vettura stava arrivando, una usciva dalla pitlane.
    Secondi scanditi dal cronometro e cuori che battevano si fusero in tante urla di trionfo: telespettatori lontani gli uni dagli altri, che gridavano all’unisono.
    Il leader del campionato, che prima della sosta inseguiva, si trovava davanti al proprio avversario, che da preda era diventato predatore.
    Istante dopo istante, le speranze che la sua caccia andasse a buon fine si sarebbero ridotte al lumicino, consacrando il risultato di quel giorno alla storia.
    Addirittura in anticipo, una vittoria avrebbe portato ciò in cui in tanti avevano ormai smesso di credere, dopo anni di delusioni e di illusioni.
    All’improvviso anche le delusioni e le illusioni assumevano un senso: l’attesa era parte della gloria e la gloria stava per arrivare.
    La bandiera a scacchi avrebbe consacrato la vittoria... e non solo.
    Milioni di appassionati sarebbero esplosi in un’ennesima esclamazione di trionfo, mentre il pilota di punta della squadra che sostenevano avrebbe tagliato il traguardo in prima posizione, diventando campione del mondo.
    L’avrebbero eletto a loro idolo, ma al contempo avrebbe continuato a non essere nessuno: a contare erano il colore della sua vettura e quello della sua tuta.
    Il futuro CEO della A+ Series si mordeva un labbro, cercando di dare un senso ai propri pensieri. Era arrivato il momento di agire e bisognava farlo prima che fosse troppo tardi: quei milioni di appassionati, un giorno, avrebbero potuto provare lo stesso interesse nei confronti di qualsiasi pilota o di qualsiasi squadra.

    Edited by Milly Sunshine - 3/2/2019, 19:14
  8. .
    Ma infatti alla Ferrari se lo sono preso sotto l'ala, ma per ora sta facendo il percorso di crescita come tutti gli altri e la trovo una cosa più che giustissima. Buttarlo nella mischia della F1 solo per il nome, come alcuni vorrebbero, gli farebbe più male che bene.
  9. .
    Ho fatto prima a laurearmi e trovare lavoro che a vincere il gioco dei pronostici :asd:

    Chissà se mi sposerò prima io o vedrò prima un titolo mondiale della Ferrari :rolleyes:
  10. .
    Ora che quasi tutti i campionati sono terminati, a parte la Stock Car Brasil che finirà la prossima settimana, ho deciso di scrivere una specie di bilancio di fine anno, in cui anche voi se vorrete potrete parlare di come avete "vissuto" il motorsport quest'anno.
    In questo 2018 sono riuscita a seguire abbastanza bene il campionato. Se non vado errata ho visto tutte le qualifiche in diretta e tutte le gare in diretta a parte il GP d'Australia, perché l'alimentatore del pc portatile si era rotto al sabato e non riuscivo a caricarlo, quindi avendo un cellulare vecchio senza internet non ho potuto nemmeno tenermi informata con news e highlight, dovendo aspettare la differita di TV8.
    Personalmente preferivo la Rai, sia per la telecronaca (non è tanto per questione di competenza, mi piace il modo in cui Mazzoni parla, avrà mille difetti ma ha anche una voce chiara e comprensibile) sia per gli orari delle differite: i GP della mattina sulla Rai venivano replicati nel primo pomeriggio, non alla sera.
    Gli orari dei gran premi cambiati rispetto all'anno scorso non mi hanno fatto né caldo né freddo: certi GP alle 15.00 hanno anche avuto qualche vantaggio dal mio punto di vista, l'unica differenza è che l'anno scorso i GP erano pressoché tutti alla stessa ora, quest'anno no, quindi bisognava organizzarsi meglio per non sbagliare.

    Oltre alla Formula 1 ho seguito assiduamente Indycar e Formula E. Un po' meno assiduamente ho seguito DTM, Formula 3 europea, Formula 2 e GP3, altre serie minori open wheel, un po' di NASCAR, un po' di WEC e un po' di IMSA. Della 24 Ore di Le Mans ne ho guardate ben nove ore (non consecutive), più di quanto abbia mai fatto.
    Ho tenuto aggiornato il mio blog pressoché ogni giorno, a volte preparando i post per quattro o cinque giorni nel corso del weekend, con update su varie serie e questo è stato positivo, ma stare sui 30/40 post al mese è una cosa che non ritengo più fattibile. A partire dal 2019 credo che ridurrò sui 15/20 post al mese.

    Dal punto di vista dei motori in sé, la considero una stagione positiva, a parte per l'incidente di Wickens in Indycar. Ci sono rimasta molto male. Fin da marzo, quando è partito dalla pole all'esordio ed è stato in testa fino all'incidente con Rossi a pochi giri dalla fine, ho aspettato che potesse avere una soddisfazione e ottenere finalmente la sua prima vittoria. Non è andata a finire come pensavo.

    Per la prima volta dopo tanti anni il pilota per cui tifavo fin dal 2006 non è stato impegnato non solo in Formula 1 ma in nessuna serie, a parte due eventi one-off nella Stock Car Brasil.
    Non l'ho vissuto con un problema. Ho sempre visto il mio tifo per Massa come una debolezza adolescenziale, dalla quale credevo che un giorno sarei venuta fuori senza problemi. Ho sempre pensato che dopo di lui avrei potuto tifare soltanto per qualcuno che vedevo come un suo "erede", ma ormai non c'era più nessuno che vedevo come un suo erede in Formula 1.
    Poi è arrivato il mese di febbraio. Il giorno in cui al TG ho visto un servizio sulla presentazione della Sauber ho capito che a trent'anni (ventinove, all'epoca) non dovevo essere tanto migliorata rispetto a quanto ne avevo diciassette/diciotto.

    Mi sono ritrovata ad avere un nuovo pilota preferito... non è una cosa nata dal nulla, avevo già una certa stima per Leclerc avendo seguito l'anno scorso la Formula 2, ma non ero pronta ad affrontare certe situazioni. Per assurdo se mi fossi affezionata a un backmarker stile Gutierrez penso che gli altri tifosi avrebbero avuto molto meno da ridire.
    C'è chi mi ha accusata di tifare Leclerc perché ero una fungirl che lo riteneva il migliore nonostante non lo fosse, quando non ho mai detto né di tifarlo perché lo ritengo il migliore, né di ritenerlo il migliore. Penso che chi è arrivato a questa conclusione non possa neanche un'idea delle ragioni profonde per cui ho raggiunto un certo attaccamento nei confronti di uno specifico pilota.

    Il passaggio di Leclerc in Ferrari ha solo peggiorato le cose, da un certo punto di vista. La gente che era soddisfatta della precedente lineup o la gente che era soddisfatta anche solo della presenza di Raikkonen (la maggior parte dei quali hanno iniziato ad esserne soddisfatti dopo che ha vinto) non vede di buon occhio le persone che appartengono alla mia categoria e ultimamente la situazione è ulteriormente peggiorata.
    Il trend del "ferrarista da bar" attuale è quello di idolatrare Leclerc per avere ottenuto il miglior tempo nei test di Abu Dhabi e per avere, secondo un telegiornale, battuto Vettel di "un secondo e mezzo". Apparentemente chiunque sia un simpatizzante di Leclerc viene appioppato a questa categoria.
    Poi va beh, personalmente (e tanta gente come me) sono ancora capace di capire che valutare il gap tra due piloti sulla base di un miglior tempo ottenuto in due giornate diverse, con probabile set-up diverso, quantitativo di carburante diverso e gomme diverse, senza avere né la più pallida idea degli altri tempi su cui hanno girato né di che cosa stessero provando quel giorno (e anche di capire che tra uno che gira in 1.36.4 e chi gira in 1.36.8 ci sono quattro decimi e non un secondo e mezzo), ma niente, a quanto pare appartengo a una categoria che è destinata ad essere screditata.

    Per assurdo entro come etichetta nella categoria degli "ignoranti" proprio dopo due o tre stagioni in cui mi sono preoccupata di farmi una cultura maggiore, in termini di motorsport.
    Quest'anno ho visto un bel po' di gare di serie minori, seguito a livello di notizie o risultati anche campionati nazionali di cui è impossibile trovare video di gare, come negli anni scorsi mi sono impegnata di ampliare la mia prospettiva per farmi un'idea del valore dei piloti junior, in modo da non abboccare al prossimo che dirà "il pilota X è uno scarso che non merita di stare in Formula 1, anche se non ho idea di quali siano i suoi risultati, ma mi limito a ripetere quello che ho sentito per passaparola".
    A questo proposito, purtroppo, mi sono accorta che gli ultrà purtroppo non seguono solo la Formula 1, ma anche altri campionati. Guardavo gare di Formula 3 in streaming su Youtube a volte e nella chat live c'era gente che si augurava incidenti mortali o cose del genere, c'era gente che non faceva altro che screditare i piloti che vincevano, senza nemmeno riuscire a capire che, anche se fosse che in Formula 3 o in un'altra serie ci sono solo dei "piloti scarsi", su venti o trenta scarsi ce ne saranno comunque che sono un po' meno scarsi degli altri e che di conseguenza stanno davanti.

    Il colpo di grazia è stata la vittoria del titolo di Mick Schumacher in Formula 3. Ho anche beccato un post su un blog serio spagnolo che accusava la gente di seguire la Formula 3 Europea, campionato che secondo l'autore del blog era totalmente privo di interesse e che siccome non interessava a lui dava per scontato che non interessasse neanche a nessun altro, solo per la vittoria del titolo di MSC, discorso peraltro nonsense perché il campionato di F3 europea ha smesso di esistere (è confluito nella GP3 con il nome di F3, ma il campionato rimane quello di GP3) proprio nel weekend in cui MSC ha vinto il titolo.
    Per non parlare di tutte le leccate di culo, sul fatto che MSC ha vinto la F3 europea, quindi è un predestinato!!!1!!!1!!!1!111!! Ora, di per sé non ho niente contro i giudizi positivi, ma in quei giorni giravano post che elencavano tutti i passati vincitori della F3 europea e non ho dubbi che chi ha definito MSC come un predestinato, magari abbia in passato definito altri (ho detto "altri", non ho detto "Stroll", in quanto non mi riferisco solo a lui) come degli scarsi che avevano vinto solo la Formula 3 europea quindi il nulla.

    La mia speranza per il futuro è che ci siano più persone che cercano o di farsi una cultura o quantomeno di non esprimere giudizi così netti per cose che conoscono solo per sentito dire.
    Mi auguro che ci siano più appassionati e meno ultrà, o anche che ci siano più tifosi oggettivi e meno ultrà, e che possa essere possibile anche per chi ha delle simpatie non essere etichettato male così, sulla fiducia, quando magari stanno anche parlando di fatti che non riguardano i piloti che prediligono. In generale sul web mi sembra che si stia diffondendo a macchia d'olio un clima stile Answers Yahoo dei tempi d'oro, quelli in cui dovevi fare attenzione a che avatar avevi, perché se avevi una foto di un pilota che non piaceva alla maggioranza, ti segnalavano e cercavano di farti bannare, approfittando del fatto che Answers Yahoo pare avere un pessimo sistema di gestione delle segnalazioni cancellando domande a caso (una volta cancellò una mia domanda su Charles Pic postata nella categoria Formula 1 e totalmente conforme alle linee guida) e un regolamento non chiaro a proposito di quando esattamente vieni bannato e perché.
    Mi auguro il prossimo anno di vedere dei miglioramenti, ma non ci credo molto.
  11. .
    Indycar 2018: sintesi di fine anno

    Cari lettori, direi che per la sintesi finale del campionato non è che ho fatto proprio le cose in grande stile, però qualcosa lo volevo fare, perché non mi piace lasciare le cose a metà e perché in questo mio recap di Indycar e Nascar avevo lasciato da parte, per il momento, gli ultimi due mesi del campionato della Sprint Cup.
    Non sono certa che commentare insieme Indycar e Nascar si sia rivelata una formula vincente e credo che non ripeterò nulla di tutto ciò, lasciando alla Indycar il privilegio di essere commentata in esclusiva nei commenti ai gran premi di Indycar, ma ormai è inutile piangere sul latte versato: il latte si versa nel Memorial Weekend, non il 25 Novembre mentre mi appresto a pubblicare il mio ultimo post dell'anno sul motorsport Made in Usa.

    11 Marzo - GP di ST.PETERSBURG
    Il campionato è iniziato con il rookie canadese Robert Wickens, arrivato dal DTM, che partiva dalla pole position. Ha passato la gara in lotta per la vittoria con Alexander Rossi, ma la vittoria non è andata a nessuno dei due: con due giri ancora da percorrere, Rossi ha innescato un contatto tra i due che ha aperto le porte a Sebastien Bourdais. Quest'ultimo ha vinto la gara inaugurale per la seconda volta consecutiva.

    7 Aprile - PHOENIX 250
    Ancora una volta Wickens si è fatto notare e stavolta è anche riuscito a concretizzare meglio il risultato: secondo classificato, mentre la vittoria è andata al campione 2017 Josef Newgarden.
    Si è trattato della prima gara stagionale su un ovale, che si è svolta in modo tutto sommato tranquillo, senza particolari incidenti e particolari polemiche.

    15 Aprile - GP di LONGBEACH
    In una gara letteralmente dominata da Alexander Rossi, ha fatto parlare di sé un bellissimo duello Sebastien Bourdais vs Scott Dixon per la seconda posizione, con Bourdeeeeyyyyy che ha fatto un memorabile sorpasso, per poi essere costretto a cedere la posizione a Dixon, in quanto il sorpasso è stato giudicato irregolare.
    Si è ripreso la seconda posizione con un altro sorpasso, ma entrambi sono finiti decisamente più indietro più tardi a causa di un pitstop con pitlane chiusa.

    22 Aprile - GP di ALABAMA
    La gara è iniziata di domenica, ma c'è stato un rain delay ed è finita di lunedì. Qualcuno twittava che era strano che Dixon, essendo un "iceman", non si sciogliesse sotto l'acqua. Qualcuno dovrebbe spiegare a questa gente che i veri "iceman" durante i rain delay mangiano cremini Algida.
    Josef Newgarden ha vinto per la seconda volta in questa stagione, in una gara che anche al lunedì è stata condizionata dalla pioggia. Dopo la gara Pagenaud ha fatto la predica a Chaves per una manovra di quest'ultimo, mentre su Instagram Andretti ha dato dell'idiota a Claman de Melo per un contatto tra di loro.

    12 Maggio - GP di INDY ROAD COURSE
    Will Power ha vinto la gara dopo un acceso duello con Robert Wickens, che ancora una volta si è fatto notare nelle zone che contavano, ma che si è dovuto accontentare di una terza posizione alla fine, dietro anche a Scott Dixon.
    Helio Castroneves, grande assente di questo campionato, è tornato in pista in questa occasione, per disputare i due eventi di Indy.

    27 Maggio - INDIANAPOLIS 500
    Dopo tanti anni a Indianapolis sono arrivate 35 vetture anziché 33, il che ha comportato la non qualificazione di Pippa Mann e, a sorpresa, di James Hinchcliffe. Tra le 33 vetture che hanno disputato la gara c'era anche quella di Helio Castroneves e quella di Danica Patrick, all'ultima gara della sua carriera: entrambi hanno concluso la Indy 500 anzitempo per incidente, così come diversi altri piloti.
    Will Power ha conquistato la vittoria nella gara più prestigiosa del campionato, mentre Ed Carpenter che partiva dalla pole position ha dovuto accontentarsi di una misera seconda posizione.

    2 Giugno - GP di DETROIT I
    In una gara in cui Marco Andretti partiva dalla pole position ma non è nemmeno riuscito a salire sul podio, Scott Dixon ha ottenuto la prima vittoria della stagione.
    In questa occasione Tony Kanaan ha celebrato le sue 350 gare in Indycar, anche se, purtroppo per lui, non con un risultato di spessore.

    3 Giugno - GP di DETROIT II
    In una gara che è partita in ritardo a causa di un incidente della safety car, Alex Rossi e Robert Wickens sono partiti dalla prima fila, ma i due erano su una strategia diversa, che ha portato Wickens ad uscire dalla top-5 e Rossi a rimanere in testa almeno finché non è andato a sbattere per conto suo, lasciando la testa della gara a Ryan Hunter-Reay che ha celebrato la vittoria in piscina, in tuta, con la bottiglia di champagne in mano, un po' come succede al GP di Montecarlo.

    9 Giugno - TEXAS SPEEDWAY 600
    In un'altra gara in cui Wickens si è messo in mostra, prima di rimanere coinvolto in un incidente con Carpenter, la vittoria è stata conquistata da Dixon, che ha in tale maniera centrato il secondo successo stagionale.
    Con la vittoria e con il ritiro di Power per un incidente, Dixon è salito in testa alla classifica.

    24 Giugno - GP di ROAD AMERICA
    Dopo il successo di Indianapolis, le cose per Will Power non si sono messe molto bene e anche a Elkarth Lake ha collezionato un ulteriore ritiro, avvenuto stavolta nelle prime fasi della gara.
    Josef Newgarden è tornato alla vittoria, precedendo Hunter-Reay autore di una bella prestazione e Dixon che è salito quindi sul gradino più basso del podio.

    8 Luglio - IOWA CORN 300
    In una gara vinta da James Hinchcliffe, c'è stato un podio inedito, con Spencer Pigot e Takuma Sato in seconda e terza posizione, aiutati anche dal fatto che, a seguito di un ingresso della safety car negli ultimi giri, Newgarden e Wickens siano rientrati ai box per cambiare gomme, pitstop che non ha avuto utilità, in quanto la gara è terminata in regime di safety car.

    15 Luglio - GP di TORONTO
    Così come a Road America Newgarden aveva ottenuto quota tre vittorie, in Canada è stato il turno di Dixon, che ha vinto davanti a Pagenaud e a Wickens, con il rookie che ancora una volta ha stazionato nelle posizioni che contavano.
    In questa gara anche la Carlin si è tolta una soddisfazione, dato che Kimball si è classificato in quinta posizione.

    29 Luglio - GP di MID-OHIO
    In una gara con strategie diverse da un pilota all'altro abbiamo assistito a una sfida Alexander Rossi vs Robert Wickens per la vittoria: il primo doveva conservare carburante fino alla fine avendo fatto un pitstop in meno, il secondo poteva spingere di più nella speranza di avvicinarsi.
    In realtà Wickens non è riuscito ad avvicinarsi più di tanto e Rossi ha conquistato la sua seconda vittoria stagionale. Ne avrebbe ottenuta una terza al successivo evento, passato alla storia per altre ragioni.

    19 Agosto - POCONO 500
    All'ottavo giro della gara c'è stata una carambola con collisioni multiple: le vetture maggiormente coinvolte erano quelle di Wickens, Hunter-Reay e Hinchcliffe.
    Nello specifico, Wickens ha spiccato il volo, è finito contro le reti e si è ribaltato sulla pista.
    Estratto in gravi condizioni dalla vettura, Wickens è sopravvissuto all'incidente e a vari incidenti chirurgici. Negli ultimi mesi sta postando regolarmente su Twitter. Qualche settimana fa si è definito paraplegico. Ci sono rimasta male.

    25 Agosto - GATEWAY 500
    A causa della pioggia le qualifiche sono state annullate e la griglia di partenza è stata stilata sulla base della classifica piloti.
    Will Power è tornato alla vittoria dopo mesi e, come Newgarden, Dixon e Rossi, è salito a sua volta a quota tre vittorie stagionali.
    Rossi e Dixon sono arrivati secondo e terzo, rimanendo soprattutto quest'ultimo i favoriti per il titolo.

    2 Settembre - GP di PORTLAND
    Ogni tanto ci sono gare in cui un improvviso ingresso della safety car sconvolge la situazione e fa salire in una posizione privilegiata piloti che si trovavano su una strategia diversa dai top-driver. È quello che è accaduto stavolta, con Takuma Sato come outsider del caso. Il vincitore della Indy 500 2017 ha conquistato la vittoria, precedendo Hunter-Reay e Bourdais.
    Dei piloti che lottavano per il titolo, Dixon è stato quello che ha ottenuto un risultato di maggiore spessore ed è rimasto leader della classifica e favorito: Dixon in testa alla classifica, Rossi secondo, Newgarden e Power ancora ufficialmente in lotta per il campionato seppure molto lontani.

    16 Settembre - GP di SONOMA
    La situazione sembrava già a favore di Dixon al momento della partenza, in quanto Rossi è stato coinvolto in un contatto e ha perso posizioni. Aiutato anche da una safety car, Rossi ha concluso la gara stabilmente in top-ten, ma Dixon è arrivato secondo alle spalle del vincitore Ryan Hunter-Reay e ha di conseguenza vinto il suo quinto titolo. Con il terzo posto in gara, Power si è appropriato della terza posizione in classifica.
    In quest'ultimo evento stagionale hanno debuttato due piloti provenienti dalla Indylights: si tratta di Patricio O'Ward e di Colton Herta. Quest'ultimo, figlio di Bryan Herta, è il primo pilota nato nel 2000 a debuttare in Indycar.

    NASCAR UPDATE: ci eravamo lasciati parlando della Regular Season, ma ci rimaneva da parlare dei playoff, che sono terminati il 18 Novembre.
    Dopo la Regular Season, la classifica era questa: Kyle Busch, Kevin Harvick, Martin Truex, Brad Keselowski, Clint Bowyer, Joey Logano, Kurt Busch, Chase Elliot, Ryan Blaney, Erik Jones, Austin Dillon, Kyle Larson, Denny Hamlin, Aric Almirola, Jimmie Johnson, Alex Bowman. Costoro erano i sedici fortunati che lottavano ancora per il titolo, a partire dalla South Point 400 di Las Vegas del 16 Settembre. Ha vinto Brad Keselowski, che ho già citato più volte come sosia di Dany Kvyat. Larson e Truex sono saliti sul podio, sempre ammesso che esista.
    Il 22 Settembre è stata la volta della Federated Auto Parts 400 di Richmond, con Kyle Busch vincitore, davanti a Harvick e a Truex ancora terzo. Una settimana più tardi, invece, si gareggiava a Charlotte. La gara era denominata Bank of America 500, quindi RoGro non avrebbe avuto rivali, se fosse stato in pista, ma in realtà ha vinto Ryan Blaney. McMurray e Bowyer sono arrivati a podio, ma io sono #TeamOutsider, quindi non posso fare a meno di segnalare A.J. Allmendinger settimo e Matt Di Benedetto tredicesimo. Jimmie Johnson, Austin Dillon, Denny Hamlin ed Erik Jones, nel frattempo, si sono ritrovati fuori dai playoff.

    Il 7 Ottobre con solo dodici piloti a lottare per il titolo la Sprint Cup si è trasferita a Dover per la Gander Outdoors 400, nella quale ricordo un ottimo quello Almirola vs Bowyer per la leadership. Poi Bowyer è finito a muro. Poi Almirola è finito in testacoda. C'è stato anche un gran ingorgo a causa di questo testacoda. Ha vinto Chase Elliott, davanti a Hamlin e Logano.
    Una settimana più tardi a Talladega c'è stata una gara denominata 1000Bulbs.com 500, uno dei nomi più pittoreschi di tutta la stagione, vinta da nientemeno che Aric Almirola che si è ripreso like a boss. Anche Bowyer si è ripreso arrivando secondo, mentre sul gradino più basso del podio ha concluso Ricky Stenhouse! Se fosse fidanzato con Allmendingahhhh, quest'ultimo avrebbe stirato nonostante un'ottima sesta piazza.
    Il 21 Ottobre c'è stata l'Hollywood Casino 400 al Kansas Speedway, in sovrapposizione con il GP degli Stati Uniti. Chase Elliot è tornato alla vittoria, con KyBusch e Larson a completare il podio.
    Fuori Brad Keselowski, fuori Ryan Blaney, fuori Kyle Larson, fuori Alex Bowman.

    Il 28 Ottobre, giorno del GP del Messico, è stata la volta della First Data 500 a Martinsville, con otto piloti ancora in lotta per il campionato. È finita in polemica per un contatto Logano vs Truex verso la fine, con Logano che ha speronato Truex e ha vinto, mentre il campione 2017 sprofondava al terzo posto dietro anche a Hamlin. La polemica si è risolta con dichiarazioni piccate ai microfoni delle interviste post-gara, quindi senza risse tra decine di persone.
    Una settimana dopo all'AAA Texas 500 ha vinto Kevin Harvick, passato protagonista di una rissa con Montoya. Blaney e Logano sono arrivati in top-3 e quest'ultimo è stato criticato da Almirola per un incidente innescato da Almirola stesso.
    Alla Can-Am 500 di Phoenix ha vinto Kyle Busc, davanti al sosia di Kvyat e a Larson, con Chase Elliot, Aric Almirola, Clint Bowyer e Kurt Busch sono rimasti fuori dalla lotta per il titolo.
    La Ford EcoBoost del 400 del 18 Novembre è stata vinta da Joey Logano, che in questo modo ha vinto anche il titolo. Secondo e terzo sono arrivati Martin Truex e Kevin Harvick, con Kyle Busch in quarta posizione. Le prime quattro posizioni in gara hanno rispecchiato le prime quattro posizioni in classifica.
    Ultima considerazione, pare che il prossimo anno A.J. Allmendinger non ci sarà, o quantomeno non ci sarà fulltime. Penso che mi mancherà.
  12. .
    Ed il turco Can Öncü che a 15 anni ha vinto in Moto3 si è aggiudicato il record del piú giovane di sempre a vincere una gara in Motomondiale XD

    Edited by King 89 - 19/11/2018, 18:39
  13. .
    CITAZIONE (Milly Sunshine @ 15/3/2017, 00:18) 
    In uno dei gran premi del 2017 ci sarà una rissa post-gara e uno dei piloti coinvolti sarà Verstappen.

    Nooooooohhhhhhh, con un anno di ritardo. :aah:
  14. .
    CITAZIONE (Pilotimotori @ 6/11/2018, 23:16) 
    Rock'n'Stroll
    FoxStroll
    Lawrancada
    Strill Stroll
    Strollanova

    I love Rock'n'Stroll,
    So put another driver in Williams baby!
    I love Rock'n'Stroll,
    So put another driver and crash with me
  15. .
    Quando ho iniziato a fare le prime estrazioni e mi sono usciti dei migliori tempi da parte di gente come Hamilton, Bottas e Verstappen mi sono spaventata.
    Fortunatamente è bastato passare alla seconda posizione in griglia affinché il pronostico tornasse a diventare nonsense, performance delle McLaren escluse.

    MIGLIOR TEMPO LIBERE 1: Hamilton
    MIGLIOR TEMPO LIBERE 2: Ocon
    MIGLIOR TEMPO LIBERE 3: Bottas
    MIGLIOR TEMPO Q1: Ocon
    MIGLIOR TEMPO Q2: Bottas
    MIGLIOR TEMPO Q3: Verstappen
    POLE POSITION: Verstappen
    SECONDO POSTO IN GRIGLIA: Hartley
    1° POSTO IN GARA: Hulkenberg
    2° POSTO IN GARA: Grosjean
    3° POSTO IN GARA: Leclerc
    4° POSTO IN GARA: Verstappen
    5° POSTO IN GARA: Stroll
    6° POSTO IN GARA: Raikkonen
    7° POSTO IN GARA: Vettel
    8° POSTO IN GARA: Sainz
    9° POSTO IN GARA: Hamilton
    10° POSTO IN GARA: Ericsson
    GIRO VELOCE: Sirotkin
    PRIMO RITIRATO: Alonso
    ULTIMO CLASSIFICATO FIA: Vandoorne
488 replies since 4/4/2015
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